La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 14 ottobre 2013

Master Confindustria


Master Confindustria

Proviamoci!
Prima prova di questo circuito mantovano che adocchio da anni ma che non ho mai fatto, si corre di sabato e sono a casa!
Fantastico, viste le poche occasioni che ho avuto durante la scorsa estate di pedalare ed attaccare il numero alla bicicletta per cui, camper sempre pronto a partire, sabato mattina mi avvio in solitaria verso la bassa in compagnia di un cd e dei miei pensieri.
La strada ormai la conosco a memoria anzi sembra che il camper vada per conto suo , mi rilasso alla guida e canticchio guardandomi attorno, non ho fretta ed arriverò per l’ora di pranzo.
Seguo le indicazioni datemi da Andrea per parcheggiare vicino al campo sportivo, tanto spazio senza intralciare niente e nessuno con il mio bestione su ruote, sistemo le solite due o tre cose che si fanno per la sosta e mi preparo un piatto di pasta, aspettando l’ora dell’apertura delle iscrizioni.
All’una e mezza sono al bar dell’oratorio, ritiro il mio numero, i bevo un caffè e torno alla “base” per preparare me e la bici.
Si parte alle tre per cui ho tempo per gironzolare attorno e con meraviglia scopro che questo paesino ha un torrazzo della famiglia dei Gonzaga del 1500, un fantastico ponte di barche che scende sul fiume e risale dalla parte opposta ( e quando ci passi con la bici sembra che le assi vogliano staccarsi da sotto le ruote ) e da qua parte la ciclabile Destra Po che porta a Venezia!
Gira che ti rigira è ora di partire.
Per categorie come al solito e le donne sono in fondo, cosa che a me non dispiace mai visto che sono lenta e se stò dietro non rompo le scatole a nessuno.

Via lungo la strada e giu in un campo, un susseguirsi di strade di campagna, pochissimo fango a dispetto di quanto mi aspettavo ed un bellissimo pezzo di bosco tutto da guidare che mi ha divertito non poco anche quando , per evitare di rompere le scatole a chi corre per la classifica, ho fatto un dritto attraverso i rami di una pianta che era li, in mezzo e che non si è spostata!
Due giri dei tre previsti per le donne con Elena Zappa che mi ha doppiato all’inizio del mio secondo giro… io più di cosi non vado ed in fondo mi piace cosi, senza troppi affanni, corro già per mille altri motivi, lavoro, casa, figlia, banche , posta, supermercato, lava e stira… per cui in bici mi prendo il tempo che serve per rilassarmi!
E poi l’ultimo giro l’ho fatto in compagnia di SupeerMario che, come sempre vista la mia “mole” mi urla Paserunnnnnnnn.
Come fai a non riderne?
Ed assieme faremo il risotto party dove lui mette il vino nel risotto ed io lo guardo sconcertata mentre bevo acqua ed il vino lo lascio nel bicchiere; mi accompagnerà al camper visto che è vicino alle docce del campo sportivo e, lavato e stirato, mi busserà per un caffè.
Una piacevole mezz’ora a chiacchierare delle sue gare fuori di testa, il Tour de Giant, l’Extreme Run e quelle robe li che durano tre o quattro giorni scalando montagne con altitudini mozzafiato, consumando scarpe da running ed arrivando stremati! Da un lato lo invidio per la costanza e la forza dall’altro lato lo considero matto come un cavallo da corsa ma se cosi non fosse non sarebbe amico mio!
E’ una carissima persona ed ha il potere di farmi sempre ridere.
Caffè e chiacchiere finite, ed è cosi gentile da riaccompagnarmi in paese col furgone, mi scarica in piazza e riparte alla volta di casa sua mentre io entro in una di quelle botteghe di paese a cui non sono più abituata visto che da me son quasi tutti megastore ed ipermercati.
Due panini, un etto di prosciutto tagliato al momento che mi sembra mille volte più buono di quello nelle vaschette del supermercato e me ne torno verso il camper non senza aver prima salutato i ragazzi del Team Rosa seduti in piazza forse a tirar le somme della gara da loro organizzata.
Mi aspetta una serata tra televisore acceso che non ho mai capito perché mi fa vedere i film solo in inglese e le pubblicità in italiano, le pagine di un libro e la notte che attutisce rumori e stanchezza. Dormo qua stanotte, domani attaccherò un altro numero al manubrio di Valchiria, pochi km più in la… non avrebbe senso tornare a casa per poi ripartire alle cinque del mattino…
Il gatto può stare a casa da solo per una volta.
Alla prossima ragazzi!

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