La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 18 settembre 2007

Torbiere e ciclisti

1200 metri.
E’ la lunghezza esatta del tratto di pista ciclabile che entra a Cremignane, costeggia ( ho scritto costeggia non attraversa) la Riserva delle Torbiere ed esce alla stazione di Provaglio.
Quel tratto di pista fa parte della ciclabile Brescia- Paratico e si snoda tra le colline ed i vigneti della Franciacorta in uno scenario davvero splendido e silenzioso.
Negli ultimi tempi spesso si è letto sui quotidiani locali che quel tratto verrà chiuso ai ciclisti e gia nel mese di aprile venne rifiutato il passaggio ad una gara ciclistica locale.
Verrà trovato sicuramente un percorso alternativo che non costeggi la Riserva naturale…ma perché?
Le bici non inquinano, non fanno rumore, pertanto non interferiscono con l’eco sistema della Riserva stessa; difficilmente un ciclista si ferma, se non per riposare un attimo su di una panchina, visto che quella pista viene utilizzata per attraversare velocemente la zona e raggiungere le varie stradine secondarie che si snodano in Franciacorta evitando le strade asfaltate di cui spesso si sente parlare per gli incidenti ai ciclisti stessi.
Ed allora perché togliere loro la possibilità di stare “ fuori dalle scatole”?
Seppoi vogliamo mettere i puntini sulle “i”…….su quel tratto di pista passo spesso in bike, alle sei del mattino e c’è un sacco di gente che pesca.
So che in quel tratto è consentito con un permesso speciale ma perché all’interno della stradina ci sono moto e motorini?
Quelli fanno rumore ed inquinano, la mia bike no.
E perchè nessuno dice niente quando nei pomeriggi d’estate ci sono un sacco di persone che fanno il bagno ALL’INTERNO DELLA RISERVA, quando è espressamente vietato con tanto di cartelli ed avvisi?
Mi chiedo spesso se fanno più rumore i copertoni della mia bike sulla ghiaia o le scarpe dei podisti che vi corrono durante la giornata…….
Inquiniamo di piu noi ciclisti o le persone che percorrono il percorso vita o vi passeggiano la domenica, con il vociare dei bimbi a far da cornice sonora….
Non sono di certo queste le persone che possono arrecare danno alla Riserva delle Torbiere, non i ciclisti che pedalano in silenzio ne i podisti che in queste stradine si allenano; e neppure i bambini che ridono o si rincorrono nei pomeriggi d’estate che qua trovano un oasi di pace ed ombra.
I problemi veri sono altri: la pesca di frodo a cui le guardie non riescono a far fronte vista la scarsità di mezzi e personale e la maleducazione delle persone che vedono i cartelli di divieto e li coprono con vernici spry; l’immondizia lasciata da quanti fanno un pic nic e poco si curano di quelli che verranno dopo e la filosofia del “chi se ne frega” di cui siamo circondati.
Personalmente so che in quel tratto di strada trovo la pace nel silenzio che mi circonda e mi fa compagnia senza il traffico delle macchine e l’unico “rumore” che sento è il fruscio delle mie ruote grasse sul terreno ed il battito del mio cuore.
Non toglietecelo.
Kathy Pitton