La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 28 ottobre 2008

E vaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiii

Da oggi 28 ottobre 2008 il Gruppo Schiva la Frasca team di Fabione ci ha ingaggiati ufficialmete con somma gioia della sottoscritta e di Dado ( sullo sconcertato perchè non ha capito...)!!
Unica condizione: non rompere mai assolutamente i maroni!
Sarà fatto!!!
A resto del mondo si ma ai componenti del Team no.
Yuppiiiiiiiiiii

lunedì 20 ottobre 2008

Polenta e Mountain bike


….e la domanda scatterà in automatico: che cosa centra la polenta con un fine settimana in sella?
Centra eccome se alle due di sabato pomeriggio, mentre stò facendo mente locale sulle “strategie di gara” arriva un sms di Dado che ci invita ad uno spiedo per la sera.
Alla faccia dello stare leggeri perché domani si va a Vialfrè alla 6 ore morenica.
Come si fa a dire di no? Ed ecco che alle 20.30 puntuali ci ritroviamo seduti attorno ad un tavolo ed arriva di tutto, ravioli al burro, spiedo con polenta, tanta polenta, patatine e tiramisù il tutto accompagnato da vino rosso…. Mamma aiuto domani devo pedalare.
Ed alcuni conoscenti al tavolo accanto che ci dicono: ma gli “atleti” non dovrebbero stare leggerini la sera prima di una gara ed a nanna presto? Certo ma gli atleti veri però…noi facciamo finta.
A casa presto ci andiamo, ma sono pur sempre le 23 e l’alba arriva talmente veloce che appena suona la sveglia penso di aver fatto casino e di averla impostata male: mi sono appena infilata sotto le coperte….
Che sonno, sono le cinque del mattino e ci vogliono tre tazze di caffè per svegliarmi un po’.
Arriva Dado col furgone, si carica tutto, controllino di sicurezza per non dimenticare niente, un commento alla sua tuta nuova di zecca stile boxeur e via in autostrada.
E’ lunga la strada ma due chiacchiere aiutano a far passare il tempo allegramente, la radio accesa ci fa compagnia…e sento gli amici di Radio Deejay con il loro programma mattutino “I guerrieri” e, senza dir nulla a Dado, mando loro un messaggio: Kathy e Dado del G.C.Iseo in partenza alle sei del mattino per il Piemonte per una gara endurance in mtb a Vialfrè.
Sosta caffè e brioches in autogrill e via di nuovo… proprio durante la pausa caffè la radio a annunciato al mondo intero che eravamo per strada all’alba per assecondare una passione, definendoci Guerrieri!!! Wow.
I cartelli si susseguono lungo il bordo della strada, usciamo ad Ivrea e, cartina alla mano, si cerca Vialfrè. Giroliamo un po’ a vuoto, vediamo un'altra macchina con le bici nel baule e poco dopo ecco il cartello giallo con scritto 6 ORE MORENICA.
Arrivati.
Parcheggiamo all’interno del Parco naturale, ci sono già un sacco di persone in giro in bike, pacco gara e verifica tessere come rito sempre uguale in ogni gara e mi ricaccio in macchina perché fa un freddo dell’accidenti.
Brrrr. Un momento ancora al caldo, una stiracchiata come i gatti e dai che cominciamo a preparare tutto.
La bici è a posto, le scarpette ed il casco, guanti e quasi sembriamo dei bikers veri.
Qualche km per scaldare le gambe, il cambio rompe un po’ le scatole ma l’organizzazione ha pensato anche a quest’eventualità ed un meccanico della Bican in due secondi regola tutto e fila tutto liscio ora.
Mi sento chiamare e mi trovo di fronte i ragazzi di MTB PASSION, che piacere vederli di persona; li troverò lungo il percorso molte volte nel corso della giornata a fare foto e filmati e, spesso, una battuta la facciamo quando mi resta il fiato tra una salita e l’altra.
E’ diverso il percorso rispetto allo scorso anno, leggermente più lungo e più tosto, l’ultima salita nel bosco è davvero ostica per me ma in compenso la discesa tecnica poco dopo la partenza la faccio piano all’inizio ma a tutta poi… e non sono mai caduta!!!! E dai che ad invecchiare si acquisisce in esperienza, almeno stavolta niente lividi come ricordo.
Il tempo scorre e mia figlia viene a salutarmi, ci ha raggiunto qualche ora fa con il papà ed ora vanno a pranzo con Natalina, una mia cucina che vive poco lontano da Vialfrè; io devo smaltire ancora la polenta e lo spiedo di ieri sera, meglio accontentarmi di qualche biscotto e di una banana con un the caldo al ristoro atleti.
E Dado decide una strategia di gara tutta sua: confondere il nemico stravaccandosi sull’erba pancia all’aria a prendere il sole!
C’è di bello che noi due riusciamo a divertirci come dei matti tutte le volte e se accorge anche Fabio, lo speaker ufficiale; lo abbiamo incontrato ovunque in giro per l’Italia alle varie gare a cui abbiamo partecipato e due parole si scambiano volentieri; anzi mi ha “ufficialmente” incaricato del compito di scrivere il resoconto di gara, lo faccio sempre e quasi quasi sono più brava a buttar giù parole che con la bike.
Ma la mia Valchiria mi porta in giro e la considero parte di me: non c’è Kathy senza di lei.
Decido per un ultimo giro, sono stanca ora e Dado mi aspetta ed il traguardo lo passiamo assieme in parata con le braccia alzate: anche questa in saccoccia.
La doccia è un film come lo scorso anno, tanto gelata che gli urli che si sentono rendono l’idea di quanto sia piacevole farla ma voglio lavar via la polvere e resisto qualche minuto…ma che freddo!!!!! Il mio vicino di box ha detto fatto strani versi per tutto il tempo… ve lo lascio immaginare.
Vestita e pulita mi sento meglio e ci si rilassa volentieri; consegna del chip e pasta party che non è un pasta party ma una merenda Sinoira a base di formaggi, pane, salcicce in umido e una valanga di polenta!!! Quanto è buona ragazzi.
Rilassati ed in buona compagnia si attendono le classifiche ufficiali e le premiazioni: Dado 32esimo dei Solo Men e 70esimo nella classifica generale; terza Solo Ladies per me e 72esima nella classifica generale.
Una foto ricordo sul podio che finirà con le altre tra i ricordi, un cesto pieno di roba da portare a casa ma un sacco di soddisfazione personale: esserci stata anche quest’anno.
Il posto sul podio è stato una piacevole sorpresa ma ciò che conta per me, come sempre, è questo mondo fatto di sportivi veri e sportivi “quasi veri”come me che però ci provano e si divertono; il poter dire di aver passato una domenica ancora pedalando all’aria aperta assieme a persone che amano le mie stesse sensazioni, che hanno le mie stesse emozioni.
E non fa nulla se mi fa male dappertutto, se la polenta devo smaltirla a furia di pedalate e se per tornare a casa abbiamo fatto due ore di coda in autostrada per attraversare Milano anche perché è stato bello vedere Dado cantare e ballare al volante, sentirlo urlare un “Bionda” alla signora della macchina accanto.
Non ho ancora deciso se questa gara è stata l’ultima della stagione, domani guardo il calendario di Pianeta Mountain Bike e vedrò se qualche posto mi risulterà più simpatico o intrigante di un altro.
Alla prossima.
Kathy Pitton

domenica 5 ottobre 2008

Su e giù per i fossi del Delta Polesano


Che fine settimana!
Sabato mattina presto via di corsa al lavoro in divisa, assisto alla posa della prima pietra in un cantiere da parte di autorità della Regione, poi all’inaugurazione della nuova sede degli uffici della navigazione sul lago, buffet con ogni ben di Dio, un paio brindisi e poi meglio scappare a casa altrimenti domani non salgo in bici neppure col paranco.
Tutto pronto, bike in macchina, Elsa che si porta i compiti da fare strada facendo per seguire stà mamma un po’ fuori di testa che gironzola per l’Italia in Mountain bike e dai che si parte per Adria, Rovigo, delta del Po, il padre dei fiumi italiani.
Una zona a me quasi totalmente sconosciuta ed anche per trovare una sistemazione per la notte mi sono affidata ad internet, un B & B dal nome carino tipo Casina Badoer e dalle foto intriganti, due email alla Signora Patrizia che lo gestisce e via per un'altra avventura.
Avevo visto questa gara anche lo scorso anno tra i calendari di Pianeta Mountain bike ma non avevo avuto tempo per venire fin qua, ma stavolta non me la sono lasciata scappare; sono senza “scorta” oggi, i miei compagni di bike di sempre, Dado e Zambo, hanno impegni di lavoro e famiglia per cui affronterò il Delta in solitaria.
Le foto trovate sul web mi rimandano immagini di pianura senza grosse difficoltà tecniche, niente salite spaccagambe a cui abbiamo fatto l’abitudine con le gare lombarde, ma so per esperienza che le gare di pianura sono altrettanto toste per via della velocità e speriamo che il fondo sia asciutto altrimenti ci sarà da tribulare nell’Oasi naturale di Panarella….
Due ore e mezza di macchina con al musica a palla, arriviamo ad Adria giusto in tempo per ritirare il pacco gara ed il numero, non dovrò fare la fila domattina presto: ho il 1009 su fondo rosa… e una bellissima maglia da ciclista con una rana in bicicletta, il simbolo della squadra locale, la mtb Tuttinbici; maglia sequestrata subito da mia figlia che si innamora della ranocchia ed a me resta solo da pedalare!
Ora dobbiamo trovare il nostro B&B.
Il navigatore trova il paesino ma alla fine seguo le indicazioni datemi da Patrizia via email: campagna a perdita d’occhio, terra grassa e nera, qualche cascina qua e la e già in macchina cominciano a dirmi: ma sei sicura che ci sia anima viva da stè parti?
Un lungo rettilineo, due curve e Tana!
Un incanto: sembra la casa delle fate e degli gnomi tra i boschi.
Una casa colonica ristrutturata con materiale naturale con il metodo della bioarchitettura, legno decorato con colori naturali, decori incisi a mano nelle vecchie tavole che ricoprono pavimenti e pareti ed anche soffitti… e le stanze!!
Mia figlia resta con gli occhi sgranati a guardare il soffitto della stanza azzurra destinata a lei: sulla parete di fronte al letto lo zodiaco dipinto che con la luce si illumina; la stanza gialla invece con fiori secchi e vecchi bauli a far da armadi, il profumo di essenze naturali ovunque ed il soffitto del bagno trasparente che lascia vedere le vecchie travi del tetto.
Uno spettacolo !!!!
La cura assoluta dei particolari in ogni loro parte rende l’atmosfera unica; vecchi mobili ristrutturati e decorati, soffitto di travi i legno tra le quali trovi dipinti a carattere campagnolo, animali e fiori e… E non so come descrivere quel piccolo paradiso:
Il sentirti a casa anche se non è casa tua e Patrizia che ci accoglie come vecchi amici, con un sorriso e ci troviamo seduti attorno ad un tavolo a chiacchierare come se ci conoscessimo da sempre.
Bello davvero questo connubio di anime sconosciute che si trovano e si riconoscono.
Ci sistemiamo, preparo Valchiria e faccio un giro per rendermi conto di come è il terreno li attorno e lo trovo secco ed asciutto, sarà una gara veloce domani.
Arriva presto la sera e l’ora di cena e la padrona di casa ci prepara una gigantesca insalata con ogni colore possibile, mangiare colorato fa bene all’umore, poi una pasta al farro con verdure e come dolce della dolcissima ricotta con il miele.
Tutto buonissimo ma mi sa che, con il buffet di stamattina e la cena di stasera sarà ben complicato correre domani.
Presto arriva la notte e mi addormento pensando alla gara ma il profumo delle essenze presenti nella stanza mi rilassano a tal punto che dormo praticamente nove ore ed è la sveglia a destarmi stamattina e non l’agitazione pre-gara.
Colazione presto in compagnia dei gatti di casa ed è ora di abbandonare la tranquillità di questo angolino di mondo incantato e di buttarci nella mischia della gara.
Un saluto a Patrizia con la promessa di tenerci in contatto e via verso il paese per i rituali che mi accompagnano in ogni gara: un giro per scaldare le gambe, ancora un caffè, le borracce ed un bacio da Elsa, il mio porta fortuna preferito.
Le donne sono poche come sempre per cui prima griglia con i mostri sacri della bike, Longo ed altri nomi famosi, visi sconosciuti stavolta, sono cosi lontana da casa.
Bang e via che si parte.
I primi km sono talmente veloci che sembra di volare sul pavè di Adria, si toccano punte ai 40 all’ora, pazzesco.
Si entra nello sterrato lungo un argine e quello che mi colpisce è la polvere sollevata dai ragazzi del gruppo di testa, quasi non vedo chi mi precede.
Da li in poi un susseguirsi di argini sa salire o scendere, praticamente non si passa quasi su asfalto; il tratto dentro l’Oasi naturale mi risulta pesante con i tratti nella sabbia dove arranco a spinta e mi sembra di non andare avanti.
Resto sola ad un certo punto e ho quasi paura di aver sbagliato strada ma poi vedo una macchina dei pompieri che mi rassicurano: sono sul percorso giusto.
Cosi avanti, cercando di non perdere tempo, di non fermarmi ai ristori, di spingere sui pedali e recuperare un pochino di tempo ma 54 km sono tanti e dopo due ore di gara sono cotta: e si kathy, invece di mangiare e bere prima di una gara si fa a meno!!!
Ma la vita è bella anche per quello no???
Ma non mollo e mi avvicino alla fine, riesco anche a superare due ragazzi ed arrivo al traguardo alle 13.05, 54 km in due ore e cinquanta minuti.
Adesso qualcuno starà ridendo della mia media ridicola dei 18,4 all’ora contro i 31 tenuti dal primo arrivato…ma io vado piano, non sono ultima, ho in media 20 anni più di loro e vinco sempre quando arrivo senza danni a me ed a Valchiria.
E sapete quale è stato il premio più bello? Mia figlia che mi mette la sigla di Rocky a manetta quando arrivo alla macchina, a me, alla mamma fuori di testa in mtb che però arriva sempre.
Sono 10° tra le donne ed ho due o tre ometti dietro in classifica ma come sempre questo è poco importante per questa old lady.
Un mega pranzo-party con pasta pollo allo spiedo e torta, vinco anche un paraorecchie per le uscite invernali in bike, c’è un sole splendido e la gara mi è proprio piaciuta.
E’ ora di tornare a casa ora, ci sono quasi 300 km da fare e siamo tutti un po’ stanchi ma mi resterà il ricordo di queste terre basse, del delta cosi maestoso, di quei sentieri tra un canale e l’altro che sembravano non finire mai, dei sistemi di irrigazione artificiale che guardati dai campi sembrano enormi uccelli con le ali spiegate che al posto delle zampe hanno le ruote e quel colore tanto scuro della terra coltivata, cosi poco usuale da noi sulle colline della Franciacorta.
Chissà dove andrò a pedalare la prossima volta….

Kathy Pitton