La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 27 giugno 2013

Val Rendena per 6 h

Eccola.
A settembre le avevo detto addio quasi con le lacrime agli occhi, chiusa un epoca di lunghe ed estenuanti 24h in sella tra quei paesini diventati quasi casa ogni settembre negli ultimi 10 anni.
Ma poi rinasce, in una formula, diversa, molto diversa.

Una 24h solo per solitari, un percorso nuovo e ben diverso da quello degli anno passati, una location tutta nuova, sul lago Mago di Caderzone Terme.
Ed io non resisto e mi iscrivo sebbene non abbia ancora la certezza di essere libera dal lavoro ma è come se fossi una falena attirata inesorabilmente da quella lucina che brilla lassu…..
E di sabato mattina alle 5 me ne vado verso il lago d’Idro, seguo la strada che porta in Trentino e, due ore dopo, eccomi arrivare a Caderzone Terme e seguire le frecce verso la ciclabile, tribolare non poco per passare con il bestione, parcheggiare accanto alla strada ed andare a chiedere informazioni sul dove ritirare il pacco gara.
Rimango un po’ male quando mi dicono che devo scendere fino a Strembo per ritirare il tutto ed allora monto in sella e ci vado in bicicletta.
Ritiro numero fatto, due saluti, un pit stop al negozietto locale dove per anni ho fatto la spesa durante le 24h, e ritorno al campo gara dove deduco che è meglio che sposti il camper in un parcheggio poco lontano visto che faccio solamente la 6h e me ne andrò ancora in serata.
Per anni in questa manifestazione ci si ritrovava in tantissimi, più di mille a volte ed essere cosi pochi, poco più di 150 fa cosi strano! Ma l’organizzazione ha fatto delle scelte ben precise, solo solitari appunto, per cui poca brigata vita beata!
So che il percorso è duro per via dei post ricevuti dagli amici che hanno avuto l’opportunità di provarlo nei giorni scorsi, non ci penso neppure a provarlo prima della gara, avrò tempo a sufficienza per faticare nelle sei ore che seguiranno dal via in poi pertanto mi preparo un panino e mi guardo attorno, bel posto, mi sa che ci torno con un libro ed una sedia sdraio per riposare un poco.
La partenza verrà data sempre davanti al municipio, una deviazione verso Bocenago per salutare” il paese che ci ha ospitato nelle scorse edizioni ( e non dimentico lo strudel di quella signora che lo passava direttamente dalla finestra della sua cucina ), un passaggio lungo la strada di Strembo e poi via verso il percorso e si inizia davvero….. a tribolare di brutto!
Una cementata dietro l’altra, un piccolo respiro tra l’una e l’altra, lo scollinaere al ristoro e poi giu a scavezza collo lungo la strada cementata in discesa verso la ciclabile, a freni tirati dalla paura facevo i 30 all’ora.
E lungo la ciclabile per rifiatare, il passaggio al traguardo per poi iniziare nuovamente e fare quella salita spacca gambe che arrivava nel bosco dove il sentiero, inesistente fino a pochi giorni prima, si snodava lungo il ciglio di una scarpatella ed a furia di passare le radici affiorano e si scivola tanto è che un ragazzo ci vola giu restando appeso agli arbusti e la sua bike più giù di un pezzo.
Dopo il primo giro no avevo piu parole ma a testa bassa, a piedi, ho continuato.
5 giri, una nullità a confronto di chi ne ha fatti 10 volte tanti ma di più il mio corpo non lo permetteva.
Ed arrivare alla fine delle sei ore tanto stanca da non riuscire quasi a salire a bordo del mio camper, dovermi attaccare ai corrimano laterali.. robe da matti.
Sembra passato tutto cosi velocemente, la premiazione poco dopo, il pasta party con degli amici, i complimenti alla mia “rivale” arrivata prima ma essere felicissima del mio secondo posto, della mia medaglia di legno che metterò con tutte le altre e del cesto pieno di squisitezze, dell’intervista, di tutto quell’essere li insomma che ogni volta mi ripaga di quanto faccio o fatico.
Un saluto agli amici, le battute con i ragazzi, il camper da portare a casa e dover guidare piano piano con tre soste intermedia per via delle ginocchia che sembravano prendere fuoco per lo sforzo….. ma nonostante questo non riesco a smettere.
Si dovrebbe far scarico dopo una gara ma se si lavora 12 ore fai ben poco cosi o rulli o aspetti il giorno di riposo e stamattina, con un vento gelido a farmi compagnia saltare in sella e salire sul monte Alto spingendo con fatica sui pedali ma non fa nulla, ci sono ancora.
E sto gia pensando alla prossima volta…..

sabato 8 giugno 2013

Night on Bike - Campagnola Emilia



Devo avere un qualche cosa che mi attira in terra emiliana, fatto sta che, di quando in quando, mi ritrovo a scappare dal lavoro, buttare la bici in macchina ed andarmene da quelle parti per pedalare.
Ritorna il circuito Night on bike, lo avevo fatto per due estati di seguito ed il poterlo rifare mi piace parecchio. Non che combini granchè sui pedali, quest’anno poi non so cosa diavolo sia ma ogni sacrosanto giorno c’e qualche cosa che mi impedisce di pedalare, il lavoro, mia figlia, la casa, la spesa, i corsi, gli aggiornamenti, la pioggia…. E che due maroni però…
Ma stavolta ci sono…
Via dal lavoro alle cinque, bici gia pronta in macchina, un cambio stile superman super veloce e via lungo l’autostrada verso la Brennero Modena…
Un traffico dell’accidenti e ad un certo punto plong plong plong….un copertone di camion che saltella sulla corsia di mezzo!!!!
Non ringrazierò mai abbastanza chi ha inventato il sistema frenante della Mercedes. Da 130 all’ora a zero in un lampo….. e meno male che quelli dietro erano attenti altrimenti sai che macello.
Comunque seguo la solita strada che mi porta al di la del Po’ e dall’uscita dal casello seguo le indicazioni del navigatore e presto sono a Campagnola Emilia .
Il ridere è che seguendo le frecce sulla strada verso il campo gara vado da tutt’altra parte e le macchine dietro a me idem! Hanno visto una bici in macchina per cui tutti accodati pensando che conoscessi la strada ed invece no ed ecco che sbuca Umbi a salvar tutta la carovana.
Seguiamo lui ed in un attimo siamo al centro sportivo, parcheggio tra le tante macchine gia presenti e via di corsa alla verifica tessere.
Il Team Sculazzo al completo all’opera, chi alla verifica, chi al ristoro, chi a finire di fettucciare il percorso, bella atmosfera come sempre.
Preparo la bici, infilo le scarpe e nel frattempo mi raggiunge Alberto, arrivato col camper. Un caffè in compagnia e poi via a provare il percorso, un susseguirsi di zig zag nel campo, una curva dietro l’altra che presto mi farà sentire giusto un po’ ubriaca.
Ed è ora di partire.
Per categorie e noi siamo tra gli ultimi.
Un giro dopo l’altro, un continuo cambio di ritmo ed anche se in pianura ti ritrovi presto senza fiato ma il bello è anche questo, il sentire pulsare il sangue veloce nelle vene, il cuore che batte forte e regolare e pensi che, nonostante tutto, pedali ancora e ci sei.
Ed il traguardo è bello passarlo anche se in coda agli altri.
E gli amici sono dei tesori immensi.
Alberto cavallerescamente mi lascia fare la doccia in camper anziché nelle docce comuni ed assieme andremo alle premiazioni. Lui conosce tutti ed io la metà circa dei presenti per cui è un bel chiacchiericcio fino a quando non mi chiamano per la premiazione che in teoria non mi spetterebbe in quanto sesta ma mi premiano lo stesso… grazie ragazzi!!!!
Ed aspettiamo il Team Sculazzo al completo per cenare a base di pesce in compagnia…. Una mangiata incredibile! Dovrei rifare un altro paio di giri per smaltire un po’ di quel buonissimo piatto di pasta allo scoglio ma ben presto devo decidermi ad abbandonare tutti ed andare verso la macchina, ci sono 160 km da fare fino a casa ed anche se è “presto” come dicono i ragazzi, io arriverò a casa alle due di notte per cui…..
E tornando nel buio della notte penso che è bello cosi, fatica ricompensata dalle risate tra amici, dalle chiacchiere tra ciclisti ed anche per il tifo di un gruppo di pakistani che prima mi hanno guardato storto visto che ero a gambe nude e se ne sono andati quando gli ho urlato dietro che le loro abitudini non venivano importate in automatico al loro arrivo qua, poi facevano il tifo lungo il percorso….

Bah il mondo è bello perché è vario….