Si comincia a Desenzano….in salita!!!!!
Ecco cosa ho detto allo squillare della sveglia domenica mattina.
Mi scricchiolavano giusto un pochetto le ginocchia, avevo la schiena che decisamente dolorava nello scendere le scale ma avevo preparato la sacca ieri sera nel tornare dalla montagna dove avevo corso sulla neve con degli amici.
Una tazza di the bollente con la mano che faceva da reggi-mento per non crollare nuovamente addormentata e quei pensieri del tipo –vado o non vado- ma ormai sono in piedi e si va.
Bike in macchina vestita calda perché fa un freddo dell’accidenti e via lungo la tangenziale verso il lago di Garda e Desenzano dove c’è la 3° edizione del Trofeo di Cantù S, Angela Merici.Credo di aver fatto tutte le edizioni di questa gara che, quest ’anno, è parte del neonato circuito del Gliso, il 4C, 16 gare di mtb organizzate dal Csi di Brescia.
Sono iscritta al circuito, non so quante ne farò alla fine ma cercherò di essere presente sui campi di gara ogni qualvolta il lavoro me lo permetterà.
Arrivo al parcheggio del mobilificio che fa da sponsor, ritiro il numero che mi accompagnerà praticamente fino a fine stagione, il 447, e via in macchina verso il campo sportivo…..ma non si partirà da li stavolta bensì dal lungolago di fronte all’Hotel Mayer.
Ed allora scendo lungo la strada in discesa fino al lago e mi rendo conto che è lunga, davvero lunga… e sarà da fare in salita stavolta… cavolo!
Con la forma di bradipo che ho ultimamente sarà una ben lunga lotta arrivare fin lassù ma ormai siamo in ballo ed allora che le danze inizino, quel che viene poi si vedrà.
Pronti via, un po’ di caos come sempre per le griglie e la partenza a velocità controllata fin su dietro l’ospedale per poi immettersi nel percorso vero e proprio e cominciare a pedalare davvero.
Avevo preventivato due giri e due li ho fatti, con tanta fatica devo ammettere, ed ho messo i piedi a terra più volte in alcune salite ma sono arrivata al traguardo comunque, 6° ed ultima donna ma quello poco importa.
Mentre scendevo per il lungo single track la moto mi stava incollata dietro ed ho chiesto cortesemente al ragazzo se potesse evitare di stare cosi vicino, mi metteva sinceramente paura… è stato cortese ed è andato avanti, aspettandomi agli incroci.
Ho fatto gli ultimi chilometri in solitudine ma non mi turba sta cosa, l’ho sempre fatto del resto.
L’ultima discesa, l’arrivo praticamente in solitaria con solamente la Grazia a smontare le fettucce tirate sul campo, mi ha scattato la foto di rito come ogni volta dicendomi “ ero sicura che saresti arrivata”.
Eh si, ormai lo sanno, vado piano ma arrivo.
Ho rimesso Valchiria in macchina, mi sono tolta le maglie fradice di sudore nonostante il freddo pungente mentre i ragazzi della Painted War rientravano dal percorso… li avevo incontrati mentre pedalavo durante la gara, fanno la loro guerra personale a suon di colpi di cartucce colorate segnano il “nemico” e vincendo o perdendo le loro battaglie.
Vedete, ognuno di noi combatte a modo suo, chi correndo nella neve di notte come ho fatto ieri notte, chi correndo in salita come sta facendo un grande amico allenandosi per una gara di corsa extreme, come ho rifatto io stamane in sella alla mia bicicletta cercando di non restare troppo indietro rispetto al gruppo e come farò ancora nelle prossime settimane, ognuno alla ricerca del proprio Santo Graal, quel premio tutto personale che gratifica fatica e sudore, dolore e sangue e che poco ha a che vedere con una coppa o una medaglia.
Torno al mobilificio ed al ristoro the bollente e panettone scaldano mani e corpo ancora infreddoliti, due chiacchiere con gli amici e poi il saluto ad Alberto e Grazia, tanto il mio premio l’ho avuto potendo venire qua.
Ci si vede la prossima domenica, sicuramente in sella e forse con la neve ma sempre col sorriso sul viso perché la mia vita è soprattutto questo.