La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 30 ottobre 2014

5 Campanili Cellatica

Eccomi finalmente.
Sempre in ritardo ultimamente nel pubblicare cio che faccio, forse perche la corsa a piedi non è proprio il mio grande amore... boh! non lo so.
Comunque il 19 mattina alle 7 e mezza ero a Cellatica, iscrizione col gruppo di Iseani presenti, (il mio vecchio professore di matematica e la moglie) attacco il numero alla maglia e via-
La mezza la escludo a priori, non ne sono assolutamente all'altezza, ma la media di 12 km è alla mia portata per cui via... un po di corsa, un bel po a piedi e macino strada, chilometri.
ma come accade ogni volta mi soffermo a guardare attorno perchè il bello del viaggio è il viaggio stesso come dico da anni ed allora guardo, osservo, registro, ascolto...
E mi ritrovo a passare per stradine bianche in mezzo ai campi, accanto a ruscelli, tra le fronde di piante che quasi ti sfiorano al passaggio.
Ed è bello.
E comincio a pensare a come sarebbe passarci in bici e non a piedi.... si perche nn riesco a non pensare alla mia bicicletta, sul trespolo in garage.... in attesa.
Come sempre senza storia arrivo al traguardo, trafelata e stanca, con la schiena che fa male... risolverò anche questa prima o poi, fatemi finire con le mani ora.
ed al traguardo ristoro, due parole ed i saluti..... alla prossima...

lunedì 6 ottobre 2014

Urcis 2014







Riparto!
Anzi no ci provo!
Mancare alla Urcis sarebbe un po come se non potessi partecipare ad una riunione di famiglia, e vi garantisco che riunire la mia di famiglia è dura da matti visto che siamo spalmati x 5 conntinenti e parliamo 4 lingue diverse!
Ma a casa qua a Barco, tra il fiume che fa come gli pare mangiando o meno terreno durante la piena, i Carbonai con lo spiedo x 1400 persone, i ragazzi della Croce Verde e le siringhe disegnate sulla maglia, il Charlye che mi vuol sempre pizzicar le chiappe, qua non posso mancare.
E’ stata l’ultima gara fatta lo scorso anno prima dell’inizio delle mie litigate con gli ortopedici di più ospedali, delle lunghe ore ad aspettare l’esito degli esami, le infinite ore di attesa per sapere cosa mi attendeva, i quattro interventi e le anestesie, i kg di farmaci….
E la lunga riabilitazione, le ore passate in acqua a nuotare sognando la mia mtb perche le sensazioni e l’appagamento non sono uguali, i lunghi mesi sperando che mi dessero l’ok per tornare in sella a pedalare….. e l’invio dell’iscrizione ondine sapendo benissimo che non avrei avuto ne modo ne tempo per allenarmi.
E cosi è stato infatti.
Portare la bici dal meccanico dopo un anno esatto di stop, farla sistemare al meglio, metterla sul camper mezz’ora prima di partire per Orzi non sapendo nemmeno se le pastiglie dei freni fossero state cambiate o meno e via, non pensandoci su ma schiacciando l’acceleratore per arrivare in sabato in mattinata, col sole che mi scghiaccia l’occhio come se fosse un buon auspicio, per esserci, per ricominciare.
I visi sorridenti dei ragazzi ad accogliermi, il 601, il mio numero da un po…… un attimo di emozione nell’attaccarlo al manubrio,cambiarmi in camper di corsa sperando di aver portato tutto l’occorrente e via lungo la ciclabile per vedere se so ancora pedalare dopo un anno esatto!
Testare i freni, provare l’ammortizzatore e le gomme, capire quale è la posizione migliore per fa si chela mano non faccia male ma fa male lo stesso ma non me ne frega un cavolo.
E pedalando verso Quinzano alle 11 del mattino ho pianto.
Chi non prova una passione cosi grande come la mia per la bici forse sorriderà e potrà pensare che son fuori… ma è stata la mia vita per anni, tanti anni e perderla per un ‘’guasto meccanico’’ del corpo, cosi, in un attimo, è stato devastante! Non ci sono state nuotate o traversate dei laghi che mi hanno dato le stesse emozioni, corse a piedi che hanno scatenato adrenalina, palestra che abbia saputo soddisfare la voglia del mio corpo di fatica e sudore…. Nulla come la mia Valchiria.
E lo stare qua, alla Urcis appunto, tra altri 600 biker piu seri di me, un po’ fuori magari, mi da quell’emozione in più, quella spinta per andare avanti e battere questa pecca fisica che mi dovrò portare per un bel po, forse per sempre.
Ed allora eccomi in partenza verso la piazza di Orzinuovi in andatura controllata, fare il giro del paese e ritornare immettendomi nel percorso di gara che in parte conosco, un anno in senso orario e l’anno dopo al contrario, le varianti inserite ogni anno e tolte l’anno successivo per farne di nuove e non render mai monotono il percorso….. quel lungo single track nel bosco che adoro da qualunque parte lo si faccia, il ghiaione quest’anno piu corto del solito, la sabbia, il su e giu dai dossi lungo il sentiero lungo il fiume, il rumore dell’acqua che ti scorre accanto mentre passi a bordo fiume, i riflessi argentei del sole che vi si riflette, tutto questo è la MIA Urcis.
E’ come se qua vi fosse una densita dell’aria diversa, più spessa, che rende tutto colorato con toni piu vividi, piu accesi, quasi irreali tanta è la frenesia, l’adrenalina che si respira, la voglia di ridere e divertirsi nonostante la fatica.
Certo alcuni son li, sui pedali, a testa bassa, per uno scopo solo, quello di vincere. Ma i piu’ son felici di esserci, di fermarsi al ristoro di meta percorso e far mettere il numero col pennarello indelebile sul bicchiere della birra e fermarsi ad ogni giro, e chi se ne frega se poi all’arrivo son piu ridanciani di altri.
La mia birra l’ho bevuta anche io in compagnia, accompagnata da una fetta di crostata per poi ripartire alla volta del famoso single nuovo di zecca, ricavato nel bosco, cattivo come un biscio incavolato ma bello da matti… che ho fatto a piedi naturalmente! Senza allenamento era impensabile farlo, e come sempre ho cercato di stare in parte, di far passare chi aveva fretta. La sopresa di vedere un buker fermarsi e correre verso di me, un abbraccio ed un bacio e riconoscere Grazia bazza… sono rimasta senza parole, con una lacrima che spuntava ed ho ricacciato indietro.
Si perche Mtb è anche questo, amicizie consolidate dal tempo, dalla fatica assieme, dal sudore e dal fango che ti si appiccica addosso e che cementa le persone tra di loro, al di la delle professioni o dal dove si vive.
Amicizie che durano nel tempo nonostante tutto.
Passare tra i gazebo delle squadre con qualcuno che mi urla Vai Kathy, bentornata…… ed al traguardo girare verso la zona cambio perche piu di cosi oggi non riesco, non posso.
Ho la mano dolente ed infiammata, il braccio che brucia e le gambe, che malate non sono, dure come cemento! Loro sono solo poco allenate.
Era esattamente un anno che non mi sentivo cosi.
BENE!
FELICE!
APPAGATA!
Finalmente in pace con me stessa.
Si ci sono ancora.
Ci vorranno mesi prima che possa anche solo lontanamente dire ‘ok sono allenata’ ma l’aver potuto ricominciare da dove avevo lasciato mi rende decisamente la strada, sebbene in salita, piu facile, colorata. Sarà dura, 53 anni suonati non mi rendono sicuramente la ‘vita’ da ciclista facile, il dover ricominciare da zero poi ancora meno ma a testa bassa voglio andare avanti e tornare a rompere i maroni in gara a tutti….
E poi c’è il discorso Urcis….unica, come sempre!
Organizzati, efficienti, simpatici, hanno la birra e lo spiedo fantastico, il dj mette la musica degli AC/DC che mi fa impazzire. E’ come se si mettesse in un frullatore una miscellanea di cose che assieme fanno l’ambrosia, riescono ad inebriarti! Non si spiegherebbe altrimenti il successo unico di ogni anno dove per iscriverti devi far le corse altrimenti non c’e posto, dove 630 persone fan di tutto per pedalare assieme divertendosi e promettendo di esserci l’anno successivo.
Io ci sarò, anche nel 2015, col mio numero, il 601.

Grazie ragazzi!