Ogni anno è diversa, non credo di aver mai fatto due anni
consecutivi lo stesso percorso, tutto dipende dalle lune del grande Po che
comanda quaggiù, argini o non argini
l’acqua passa ed inonda campi e piazze.
Eppure sono talmente abituata a queste gare di inizio
stagione, piatte e veloci, che non riesco a rinunciare ad esserci, spalla rotta
o meno.
E si perché la spalla rompe ancora eccome sta stronza!!
Pensavo che una decina di giorni col braccio al collo come
consigliatomi da Paolo, il mio ortopedico, fossero sufficienti, ma a quanto
pare il fattore vecchiaia influisce non poco sulla velocità di guarigione per
cui stavolta Kathy va cosi e zitta, mica colpa di nessuno se decido di andar ad
abbracciare piante.
Sabato mattina preparo il mio camper, saluto il mio lago e
parto in compagnia di un nuovo computerino di bordo che , a differenza del
precedente navigatore che mi mandava sempre per autostrade, mi fa prendere
strade alternative mandandomi nella confusione più totale tantè che ad un certo
punto mi dirigo verso il primo casello
autostradale ed imbocco la Modena Brennero ,
uscita Pegognaga e direzione Guastalla, attraverso il ponte sul Po’ la seconda
volta nel giro di un ora ed eccomi a Pomponesco, parcheggio nel solito posto da
anni e mi sistemo.
Due spaghetti per pranzo, due passi in paese a vedere la
piazza rifatta di recente ed a curiosare sulla bacheca del municipio come
faccio ogni anno per vedere se la popolazione ha superato la fatidica soglia
dei 1800 residenti… macchè, neppure stavolta il numero è salito, sempre li
attorno ai 1750 o giù di li.
Me ne torno al parcheggio e vedo che nel frattempo sono
arrivati altri camperisti e tra di loro una coppia dal Friuli ed è un viso che
conosco ma che non riesco ad associare ad un nome… ci si presenterà alla fine
della chiacchierata e scopro che è Antonella Incristi con il marito, amica su
Facebook e ciclista affermata.
Dopo le chiacchiere decido di provare il percorso, fa caldo
ed il sole splende, sarebbe un peccato rinchiudersi dopo questo lungo e freddo
inverno. Un cambio veloce, la bici già pronta e via verso la partenza e le
frecce che segnano il percorso.
Tanta erba come sempre, il terreno è morbido e sembra di
sprofondare per qualche millimetro ma poi, a furia di pedalate, si avanza, si
sale lungo gli argini e quel continuo su e giu che spezza fiato e gambe e mi
vien voglia di dire a quanti credono che le gare di pianura siano facili: ma se
non respiri mai!!
Infatti si pedala sempre, senza tregua, ed arrivi stanco
come nelle gare xc che hanno molte salite , la sola differenza è che in quel
caso nelle discese si rifiata.
Pedalo tranquilla, seguo il percorso con facilità ma mi
rendo anche conto che la spalla fa male e che ogni piccolo sobbalzo è
doloroso…..mi da dà pensare sta cosa.
Che faccio domani?
Bah la notte porterà consiglio.
Ritorno al camper dopo il giro completo, doccia bollente ed
altra passeggiata in paese, tiro l’ora di cena guardando le poche vetrine sulla
strada principale, torno a “casa”, mi preparo qualche cosa di cena ed accendo
la tv che mi farà compagnia per un po’ di tempo.
Nel frattempo i pensieri frullano nel cervello…..
Ok ho deciso, un solo giro con gli escursionisti, e per la
classifica del circuito pazienza.
Sono già contenta del fatto che son qua anche quest’anno a
differenza di quanto pensavo lo scorso dicembre per cui gambe in spalla Kathy e
pedala.
La notte passa, l’alba si avvicina, mi svegliano gli arrivi
delle molte macchine con le bici sul tettuccio ed è ora di alzarsi ed andare
alla verifica tessere.
Un bel pacco gara che è un premio di per sé, il numero da
attaccare alla bici e torno per un the bollente, un po’ di frutta e la
vestizione da biker.
Farà caldo anche oggi?
Decido per un intermedio, attacco il chip nuovo a Valchiria,
il numero è a posto e sono pronta per questa nuova avventura.
Nel frattempo sono arrivati in tantissimi, saremo quasi in
600 alla partenza e quello che più mi fa piacere è che ci sono una trentina di
ragazze; anni fa eravamo mosche bianche, ora è bello vedere rossetto sulle
labbra e smalto sulle unghie di questi biker in gonnella, alcune delle quali
determinate come se non più di tanti maschietti.
Le chiacchiere con Sonia, con Orietta e Paola, il tempo che
scorre veloce ed è ora di partire, un giro di lancio di 5 km e poi la corsa vera, il
percorso di 23 km
da fare due volte.
Pronti via, e sembra che il tempo scappi, tutto un
susseguirsi di pedalate e frenate, e poi finalmente il gruppo si dipana lungo
il percorso e presto sarò quasi in solitaria.
La decisione presa durante la notte si rivelerà presto la
scelta più sensata.
La stanchezza di ieri sommata alla corsa di oggi presto
fanno si che la spalla sinistra sembri più pesante dell’altra con quel piccolo
dolore costante sebbene sommesso ma che
non lascia mai la presa. Alla fine la somme di tanto piccolo dolore lo
fa diventare tanto e forte, quasi insopportabile e rallento inevitabilmente.
Ma va bene cosi, farò parecchia strada con un signore di 72
anni, in gara regolarmente, incavolato nero perché, a suo dire, i vecchi e le
donne dovrebbero fare un solo giro.
Presto sentirò arrivare la moto con il primo, quel
WonderFabio che ormai sembra aver messo l’ipoteca su ogni gara con quella
grinta spettacolare che lo rende unico, pedalo fino al traguardo e mi fermo,
cercando l’ambulanza per un po’ di ghiaccio e raffreddare questa maledetta
spalla dolorante.
Doccia veloce sul camper, un cambio di abiti ed eccomi al
pasta party e ad applaudire alle premiazioni delle amiche e dei conoscenti; una
sola cosa mi dispiace…sentire che viene ripreso verbalmente dai giudici ma non
squalificato solamente perché nessuno ha fatto reclamo uno dei ragazzi, molto
conosciuto, perché ha fatto il giro di lancio anziché sull’erba su asfalto, per
far meno fatica? Per poter sorpassare tutti visto che non era in prima griglia?
Fanno fatica tutti sull’erba, campioni ed ultimi, ma se sei
onesto ti adegui.
E mi dispiace veramente tanto perché ……perché lo conosco
bene e non mi è mai sembrato il tipo… oppure è talmente spinto a vincere per
forza che si adegua alle “esigenze”di chi comanda in squadra?
Io non giudico, non sta a me farlo ma sui blog di parecchi
biker questa notizia è stata riportata per cui non né un segreto e la gente ne
parla.
È ora di tornare a casa, le solite procedure per mettere il
camper in “condizione da viaggio” e via per strade poco trafficate, credo fosse
la Cispadana
o un nome cosi ed alle 16 sono già a casa ed inizia il lavoro di scarico…. Ma
non ciclistico però ma quel lava tutto, sistema il camper, lava Valchiria,
mettere in ordine il caos lasciato dalla figlia 17enne mentre io non c’ero e
solo verso le 20 mi
siedo finalmente sul divano un attimo.
Ma io ho già voglia di tornare in sella….