La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 27 febbraio 2012

Granfondo Ugolini-Pomponesco


Ogni anno è diversa, non credo di aver mai fatto due anni consecutivi lo stesso percorso, tutto dipende dalle lune del grande Po che comanda quaggiù,  argini o non argini l’acqua passa ed inonda campi e piazze.
Eppure sono talmente abituata a queste gare di inizio stagione, piatte e veloci, che non riesco a rinunciare ad esserci, spalla rotta o meno.
E si perché la spalla rompe ancora eccome sta stronza!!
Pensavo che una decina di giorni col braccio al collo come consigliatomi da Paolo, il mio ortopedico, fossero sufficienti, ma a quanto pare il fattore vecchiaia influisce non poco sulla velocità di guarigione per cui stavolta Kathy va cosi e zitta, mica colpa di nessuno se decido di andar ad abbracciare piante.
Sabato mattina preparo il mio camper, saluto il mio lago e parto in compagnia di un nuovo computerino di bordo che , a differenza del precedente navigatore che mi mandava sempre per autostrade, mi fa prendere strade alternative mandandomi nella confusione più totale tantè che ad un certo punto  mi dirigo verso il primo casello autostradale ed imbocco la Modena Brennero, uscita Pegognaga e direzione Guastalla, attraverso il ponte sul Po’ la seconda volta nel giro di un ora ed eccomi a Pomponesco, parcheggio nel solito posto da anni e mi sistemo.
Due spaghetti per pranzo, due passi in paese a vedere la piazza rifatta di recente ed a curiosare sulla bacheca del municipio come faccio ogni anno per vedere se la popolazione ha superato la fatidica soglia dei 1800 residenti… macchè, neppure stavolta il numero è salito, sempre li attorno ai 1750 o giù di li.
Me ne torno al parcheggio e vedo che nel frattempo sono arrivati altri camperisti e tra di loro una coppia dal Friuli ed è un viso che conosco ma che non riesco ad associare ad un nome… ci si presenterà alla fine della chiacchierata e scopro che è Antonella Incristi con il marito, amica su Facebook e ciclista affermata.
Dopo le chiacchiere decido di provare il percorso, fa caldo ed il sole splende, sarebbe un peccato rinchiudersi dopo questo lungo e freddo inverno. Un cambio veloce, la bici già pronta e via verso la partenza e le frecce che segnano il percorso.
Tanta erba come sempre, il terreno è morbido e sembra di sprofondare per qualche millimetro ma poi, a furia di pedalate, si avanza, si sale lungo gli argini e quel continuo su e giu che spezza fiato e gambe e mi vien voglia di dire a quanti credono che le gare di pianura siano facili: ma se non respiri mai!!
Infatti si pedala sempre, senza tregua, ed arrivi stanco come nelle gare xc che hanno molte salite , la sola differenza è che in quel caso nelle discese si rifiata.
Pedalo tranquilla, seguo il percorso con facilità ma mi rendo anche conto che la spalla fa male e che ogni piccolo sobbalzo è doloroso…..mi da dà  pensare sta cosa.
Che faccio domani?
Bah la notte porterà consiglio.
Ritorno al camper dopo il giro completo, doccia bollente ed altra passeggiata in paese, tiro l’ora di cena guardando le poche vetrine sulla strada principale, torno a “casa”, mi preparo qualche cosa di cena ed accendo la tv che mi farà compagnia per un po’ di tempo.
Nel frattempo i pensieri frullano nel cervello…..
Ok ho deciso, un solo giro con gli escursionisti, e per la classifica del circuito pazienza.
Sono già contenta del fatto che son qua anche quest’anno a differenza di quanto pensavo lo scorso dicembre per cui gambe in spalla Kathy e pedala.
La notte passa, l’alba si avvicina, mi svegliano gli arrivi delle molte macchine con le bici sul tettuccio ed è ora di alzarsi ed andare alla verifica tessere.
Un bel pacco gara che è un premio di per sé, il numero da attaccare alla bici e torno per un the bollente, un po’ di frutta e la vestizione da biker.
Farà caldo anche oggi?
Decido per un intermedio, attacco il chip nuovo a Valchiria, il numero è a posto e sono pronta per questa nuova avventura.
Nel frattempo sono arrivati in tantissimi, saremo quasi in 600 alla partenza e quello che più mi fa piacere è che ci sono una trentina di ragazze; anni fa eravamo mosche bianche, ora è bello vedere rossetto sulle labbra e smalto sulle unghie di questi biker in gonnella, alcune delle quali determinate come se non più di tanti maschietti.
Le chiacchiere con Sonia, con Orietta e Paola, il tempo che scorre veloce ed è ora di partire, un giro di lancio di 5 km e poi la corsa vera, il percorso di 23 km da fare due volte.
Pronti via, e sembra che il tempo scappi, tutto un susseguirsi di pedalate e frenate, e poi finalmente il gruppo si dipana lungo il percorso e presto sarò quasi in solitaria.
La decisione presa durante la notte si rivelerà presto la scelta più sensata.
La stanchezza di ieri sommata alla corsa di oggi presto fanno si che la spalla sinistra sembri più pesante dell’altra con quel piccolo dolore costante sebbene sommesso ma che  non lascia mai la presa. Alla fine la somme di tanto piccolo dolore lo fa diventare tanto e forte, quasi insopportabile e rallento inevitabilmente.
Ma va bene cosi, farò parecchia strada con un signore di 72 anni, in gara regolarmente, incavolato nero perché, a suo dire, i vecchi e le donne dovrebbero fare un solo giro.
Presto sentirò arrivare la moto con il primo, quel WonderFabio che ormai sembra aver messo l’ipoteca su ogni gara con quella grinta spettacolare che lo rende unico, pedalo fino al traguardo e mi fermo, cercando l’ambulanza per un po’ di ghiaccio e raffreddare questa maledetta spalla dolorante.
Doccia veloce sul camper, un cambio di abiti ed eccomi al pasta party e ad applaudire alle premiazioni delle amiche e dei conoscenti; una sola cosa mi dispiace…sentire che viene ripreso verbalmente dai giudici ma non squalificato solamente perché nessuno ha fatto reclamo uno dei ragazzi, molto conosciuto, perché ha fatto il giro di lancio anziché sull’erba su asfalto, per far meno fatica? Per poter sorpassare tutti visto che non era in prima griglia?
Fanno fatica tutti sull’erba, campioni ed ultimi, ma se sei onesto ti adegui.
E mi dispiace veramente tanto perché ……perché lo conosco bene e non mi è mai sembrato il tipo… oppure è talmente spinto a vincere per forza che si adegua alle “esigenze”di chi comanda in squadra?
Io non giudico, non sta a me farlo ma sui blog di parecchi biker questa notizia è stata riportata per cui non né un segreto e la gente ne parla.
È ora di tornare a casa, le solite procedure per mettere il camper in “condizione da viaggio” e via per strade poco trafficate, credo fosse la Cispadana o un nome cosi ed alle 16 sono già a casa ed inizia il lavoro di scarico…. Ma non ciclistico però ma quel lava tutto, sistema il camper, lava Valchiria, mettere in ordine il caos lasciato dalla figlia 17enne mentre io non c’ero e solo verso le 20 mi siedo finalmente sul divano un attimo.
Ma io ho già voglia di tornare in sella….

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