L’ho trovata in Internet sta ciaspolata qua, cercando non so più che cosa.
Valle di Scalve, pista degli abeti tra gli abeti appunto, credo una delle piste da fondo più belle io abbia mai calcato con gli sci e con la bike naturalmente.
Anche se la spalla sinistra rompe ancora un po’ decido di andarci nonostante domani mattina abbia la X Bionic Challenge ad Asola, ma ho voglia di muovermi dopo una settimana di sedentarietà forzata passata tra Lugano e la fiera, i treni ed i mezzi vari per andare e venire dalla Svizzera è tantissima per cui alle cinque e mezza del pomeriggio salto in macchina con zaino al seguito, ciaspole sul sedile posteriore e via verso la via Mala e la valle.
Ci metto poco più di un ora ad arrivare lassù e risalendo quella bellissima valle e la spettacolare strada che ne costeggia il fiume mi rendo conto che è veramente in piedi e capisco del perché feci quella faticaccia la scorsa estate quando passammo una giornata intera su e giù per questa valle in mountain bike, Dado ed io.
La pista degli abeti è sulla strada che porta al passo del Vivione, parcheggio semi vuoto e pochissima gente in giro.
Mi ero abituata alle centinaia di persone nelle ciaspolate fatte durante quest’inverno con Barbara e Francesco, alle migliaia di Vezza d’Oglio o della Val di Non ma qua la tranquillità regna sovrana.
Attraverso il ponte, mi avvicino agli spogliatoi usati tante volte per lasciare lo zaino quando venivo qua a sciare e trovo la zona iscrizioni ma il mio nome non risulta tra gli iscritti seppur avessi mandato una email di conferma settimana scorsa dall’ufficio ma mi iscrivono seduta stante senza troppi problemi, mi consegnano il biglietto per il ritiro del gadget alla fine della serata e siamo a posto. Torno al parcheggio e decido di dirigermi al bar per qualche cosa di caldo sebbene la temperatura esterna non sia poi cosi bassa, sette gradi circa, ma un vento fastidioso si è levato e preferisco aspettare al caldo.
Un the,ed il tempo passa veloce.
Alle sette e mezza esco e chiamo Michela, una collega di lavoro che dovrebbero essere presente stasera con delle amiche ed infatti eccola nel parcheggio, due parole con loro e poi me ne torno alla macchina, preparo le mie cose ed aspetto le otto per la partenza.
Vorrei correre almeno per buona parte del percorso, finirla il più velocemente possibile ed essere a casa verso le 22 cosi da poter dormire almeno sette ore prima della levataccia delle 5 e mezza di domattina.
Alle 20 pronti via.
Il terreno è gelato, la neve battuta per gli sci da fondo è gelata e fa da fondo compatto, senza ciaspole si scivolerebbe facilmente; inizio la mia “corsa”, piano all’inizio ma sento le gambe bene seppur un po’ pesanti e riesco a procedere bene per quasi 40 minuti.
Il percorso si snoda lungo la pista da fondo lunga 10 chilometri ma la conosco bene e so dove deviare nel caso sia particolarmente stanca; la deviazione tra corto e lungo non è molto lontana ed al ristoro bevo al volo una tisana della valle, fatta con le erbe di questa zona, ha un spore strano, particolare, un misto tra mentuccia e camomilla ma il colore scuro indica la presenza di altro.. buona comunque.
Prima di partire avevo chiesto a Michela se poteva lei ritirarmi il gadget di fine gara perché cosi posso partire subito dopo il mio arrivo ma pensandoci durante il percorso potevo farlo tranquillamente anche io….
Eravamo circa in 120 alla partenza, tutti tranquilli meno io; ad un certo punto ho distanziato tutti forse perché ero l’unica che voleva andar via presto, gli altri oltre all’iscrizione per la camminata avevano pagato anche per la cena in uno dei ristoranti locali e quasi mi dispiace ripensando al piatto di cervo con polenta di quella volta con Dado e le nostre bike in giro per questi monti…
Un silenzio incredibile mi accompagna e quasi mi dispiace andar veloce perché sono “rumorosa” nel bosco ed in quel piccolo tratto sul ponte di legno il raspare delle ciaspole è fastidioso a sentirsi.
Alla deviazione del percorso di fondo dei 5 km attraverso e torno verso il traguardo, arrivo marciando di buon passo, saluto un esterrefatto organizzatore che mi chiede….ma l hai fatta di corsa????
Forse sono abituati ad avere poca gente che fa la passeggiata più per stare in compagnia che altro, io giro con le ciaspole tutt’inverno di qua e di la ed un poco di agonismo devo averlo nel sangue no???
Mi dirigo verso la macchina, ripongo tutto e parto, neppure un caffè mi trattiene ancora qua. Scendo nuovamente lungo la via Mala e di nuovo penso alla fatica lunga 18 km in salita fatta la scorsa estate ma ricordo anche la soddisfazione una volta arrivati quassi, le scorribande per la pista da forno che in estate diventa un lungo sentiero percorribile in bicicletta ed il Sali scendi lungo i ponti in legno come se fosse una specie di ottovolante tutto per noi.
E si ci torno in bike la prossima volta, forse ancora con Dado o qualche altro compagno di squadra che si lascerà coinvolgere da questa old lady sempre alla ricerca di qualche cosa di nuovo da fare e da provare.
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