La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 6 marzo 2012

4° Xbionic - Asola






Eccola di nuovo, quarta edizione e quarta partecipazione per me.
 Sono tantissime le gare a cui ho partecipato e sono molte quelle che seguo dalla prima edizione e la Xbionic è una di queste. Sebbene sia una gara di pianura ( il che non guasta visto la mia scarsa preparazione) diventa dura semplicemente per il fatto che devi pedalare e pedalare e pedalare, senza un attimo di tregua e l’erba diventa pesante se vuoi tenere una buona media.
 Comunque sia, eccomi di nuovo a preparare sacca e scarpette, casco e Valchiria, mettere tutto sul camper ed aspettare Giusy che oggi viaggia con me. In ritardo…….eh!!!!!
Avevamo accordato di partire alle sei e mezza del mattino ma alle sette meno dieci non è ancora arrivata ed io odio essere in ritardo, sarà che ho l’orologio svizzero incorporato nel DNA, sarà una questione di abitudine ma non mi piace aspettare; comunque alla fine arriva e si parte, due chiacchiere lungo la strada accompagnate da un po’ di musica ed alle otto circa siamo ad Asola ma ovviamente, essendo tardi, i parcheggi vicini al tendone sono occupati e ci dirottano verso il grande parcheggio del centro commerciale a circa 800 metri ma in bike si fa presto ad arrivare alla verifica tessere.
Verifica fatta, pacco gara ritirato, due chiacchiere con amici e conoscenti e la sorpresa di vedere due compagni di squadra della vecchia guardia che, di solito, fanno gare su strada, G. Franco e Gianpaolo, che hanno deciso di venire a questa gara ieri sera.
Chip a posto e ci si ritrova poco dopo nel piazzale del parcheggio accanto al camper, vestizione e siam pronti per pedalare. La gara è di circa 52 km, un giro di lancio e due giri di 21 chilometri, ma non so cosa farò, devo sempre tener presente che la frattura alla spalla rompe ancora le scatole e fa male dopo circa due ore in sella per cui mi adeguerò man mano pedalo.
Arriva anche Beppe, gli altri sono dispersi tra le centinaia di ciclisti presenti, circa 1100 mi dicono, e poco alla volta ci si avvicina alla partenza ed alle griglie.
So che il regolamento cita testualmente che, se si arriva dopo le de ore esatte dallo scoccare della partenza, si verrà dirottati verso il traguardo per evitare di tenere tutta l’organizzazione in piedi fino alle 15 ed oltre lungo il percorso.
Beppe mi comunica l’intenzione di fare il “corto” ed io lo seguirò a ruota credo… vedrò lungo la strada dai!
Partenza e via lungo la strada asfaltata ad una velocità pazzesca per me, tipo 38/40 all’ora! Sarà meglio mettersi da parte e lasciar sfilare il gruppone che è meglio, senza rischiare di restare senza benzina ancor prima di partire; inizia lo sterrato e l’andatura rallenta, mi sento spesso chiamare ma non capisco che è per cui scusate se non rispondo ma l’orecchio sordo non aiuta di certo, dico ciao stela a tutti e bon!
Ecco che si ripresenta il traguardo, lo si passa tra le ultime posizioni e via per il giro lungo tra argini ed erba.
Pedalo praticamente in solitudine, poco importa, e mi guardo attorno: il paesaggio è cosi diverso da casa ma ha quel fascino particolare che lo rende diverso. Qua l’occhio spazia lontano, nulla a fermare la vista, nessuna montagna o collina, solo campi ed erba.
La media che riesco a tenere non è poi cosi male ma la spalla fa un male del diavolo e presto, troppo presto, devo iniziare quelle strane manovre di guida con un braccio solo e non è facile gestire le vibrazioni e le zolle d’erba senza cadere, arriverò a due chilometri dal traguardo in un ora e 35 minuti, per me un buon tempo… certo che i primi hanno fatto tutta la gara con lo steso tempo ma per me è un record.
Li devo decidere: se continuo ne avrò per un'altra ora almeno ma la spalla non regge lo so… il dolore è già sordo e profondo, lo pago per alcuni giorni di seguito di solito per cui, a malincuore, decido di fermarmi ad una curva ed attendere o scattare delle due ore che mi permetterà di essere comunque in classifica ad un giro. Che inizio di stagione del cavolo, sebbene conosca i miei limiti  mi dispiace non finire le cose che comincio ma posso farci ben poco e sinceramente devo prendere atto del fatto che il mio ortopedico me lo avesse detto, doloroso e lungo da passare.
Accidenti a quella pianta!
Mi reimmetto sul percorso e mi avvicino al traguardo mentre alcuni miei compagni di squadra mi superano a razzo… come vanno veloci loro….
Arrivo, Alfio mi chiama come al solito per una piccola intervista e poi via verso il camper ed una doccia calda e mentre sono sotto la doccia arriva Giusy che ha finito la sua prova. Sbuco dal finestrino del bagno e la spavento non poco facendola ridere! Passa anche un amico di vecchia data, Gianmaria, lo saluto, due parole e si torna dentro al caldo, mi vesto e sono pronta a andare al pasta party.
Una lunghissima fila ci aspetta e tocca aspettare quasi mezz’ora prima di arrivare alla distribuzione dei piatti per il nostro pranzo. Nel frattempo parlo con uno dei ragazzi dell’Emporio che mi propone di fare squadra alla 24h di Rendena a settembre…. Ci devo pensare ma di solito preferisco fare le endurance in solitaria, regolando il mio passo alla prestanza fisica del momento, se sono stanca mi fermo, se ho fame mangio, se ho sonno dormo mentre se sono in squadra un qualche regola me la devo porre… vedremo dai, non so neppure se avrò le ferie in quel periodo e con il lavoro strano che faccio non  posso prendere impegni cosi a lungo termine.
Ci sediamo a pranzo e nel frattempo espongono le classifiche che non guardo come sempre mentre Giusy è interessata non poco e sono contenta per lei nel sapere che è nona ed a premio!!!
Ma poi aggiunge: guarda che sei arrivata 14 esima… impossibile dico io, siamo in quasi 70 donne sarò tra le ultime sicuramente.
Ma la curiosità prende il sopravvento e mi avvicino ai fogli esposti: mi hanno messo a pieni giri anziché con un giro in meno…non ci sto, non mi piace sta cosa e vado a cercare Matteo dell’organizzazione per comunicarlo. Mi manda dai ragazzi della Champion chip e comunico la stessa cosa a loro, verificano e dicono ok ci pensiamo noi!!!!
Dopo la premiazione di Giusy torniamo verso casa facendo strani discorsi che spaziano dalla religione alla storia, ai libri letti e  da leggere, alle prossime gare ed a mille altre cose che ora non ricordo neppure più.
Una sosta a Provaglio al camper service per svuotare le cisterne d’acqua facendo spostare una coppietta appartata a sbaciucchiarsi….. erano imbarazzatissimi ed a me scappava da ridere… ma proprio qua dovevate stare? Con tutti i campi che in sono in giro? Va beh, beata gioventù….
Arrivo a casa, smontare il tutto è il lavoro più lungo, pulire la bicicletta, lavare la divisa, pulire il camper e sembra sempre che non finisca mai; lavatrice partita e finalmente posso riposarmi un poco sul divano ma ben presto salgo nello studio e cerco sul web i risultati dei miei compagni di squadra per pubblicarli sul sito e l’amara sorpresa di non essere in classifica morde un po’…. Anche Beppe non c’è!
Scrivo una e-mail alla Sdam sperando mi spieghino perché…. Perché mi girerebbero ben le scatole l’esser stata onesta e poi finire addirittura cancellata dalle classifiche!!!
Ma al mattino dopo mi arriva una e-mail di rettifica con l’inserimento nella classifica ufficiale sia del mio tempo che quello di Beppe.. cosi siamo a posto dai!
Ora la spalla pulsa ed è un fastidioso compagno di lavoro questo dolore ma da un lato penso che si, sono caduta, ma facendo quello che mi piace fare però e non inciampata con le ciabatte in casa magari. Sarà solo una delle tante ferite di battaglia che ogni biker si porta appresso con orgoglio, tanto di spalle ne ho due giusto? E domenica ci sarò a Carpi, un giro solo se proprio non ce la faccio ma ci sarò…..

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