La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 31 marzo 2009

Rampigolem news!!!

Nonostante manchino ancora tre mesi alla partenza di questa 5° edizione della Rampigolem, il Comitato Organizzatore ha già messo all’opera “uomini e mezzi” per far si che, come ogni anno, la gara sia un successo.
Aperte ufficialmente le iscrizioni mantenendo lo stesso costo dello scorso anno, non verrà comunque meno la qualità dei servizi che hanno contraddistinto le passate edizioni di questa affascinante gara che scala le pendici del Monte Guglielmo a Zone, con uno splendido colpo d’occhio sul lago d’Iseo.
Novità di questo 2009 è la convenzione stipulata con gli albergatori di Zone che darà la possibilità a chi deciderà soggiornare qualche giorno prima della gara del 5 luglio di partecipare alla stessa senza pagare l’iscrizione.
Ulteriori informazioni le potete trovare sul sito ufficiale della gara www.rampigolem.it


Comunicato stampa.
Kathy Pitton

domenica 22 marzo 2009

River Marathon Cup: fatto!!!!!

E’ si, si iniziano delle avventure che coinvolgono ogni singola fibra di cui siamo composti e si arriva alla fine delle stesse con la soddisfazione dell’avercela fatta, di aver finito un qualche cosa iniziato quasi per gioco….
Quattro settimane, quattro domeniche tra bassa Lombardia ed Emilia Romagna, su e giù da argini e fossi, nell’erba e nel fango facendo il possibile per finire in tempi decenti percorsi scorrevoli ma tosti, stramaledettamente tosti.. come la Xbionic di oggi, per uomini bionici, donne toste e teste matte come me!
Ed è un film sempre uguale e già visto decine di volte, partenza presto con gli occhi ancora mezzi socchiusi dalla voglia di dormire, un caffè per cercare di connettere ed una colazione più o meno razionale per non rimanere senza benzina a metà strada quando il traguardo è ancora lontano e la deviazione del percorso corto è passato da qualche chilometro e non si può più tornare indietro; e la mia giacca antivento è sempre bombata all’altezza dei reni, barretta che non si sa mai, bustine di miele che magari mi fanno andare avanti qualche chilometro di più, ci scappa anche una brioches che dovrebbe placare la fame se il ristoro non c’è oppure è lontano…
E le borracce con i Sali e non sapere mai quali sono quelli giusti ed alla fine mescolarli un pochino tanto sanno quasi tutti d’arancia!!
Filosofia spicciola di una biker per passione che non ha mai tempo per allenarsi, che litiga col capo in ufficio per i giorni di ferie nel periodo di gare che sono sempre di domenica e che lavora nei festivi…
Sole! Una stupenda giornata dopo la neve di venerdi, terreno scorrevole e veloce, anche troppo veloce per le retrovie; partenza a tutta e poco dopo rendersi conto che i 30 all’ora è meglio mollarli subito se voglio riuscire a finirla tutta questa prima edizione della Xbionic e scendere piano piano ai 20 orari sicura di poterli tenere fino alla fine e poco importa se mi ritrovo subito dietro a tutti, andando piano ho il tempo di gustarmi la strada perché il viaggio vero è il percorso stesso, quando arrivo al traguardo finisce tutto.
Ho visto anche dei falchi lungo la strada mentre si levavano in volo al mio passaggio, disturbati forse dal rumore delle mie ruote sulla ghiaia delle strade bianche; di sicuro so di aver salutato tante persone, quelli che hanno dato il loro tempo per assistere noi biker lungo il percorso di gara e mai, nelle decine e decine di gare che ho fatto in giro per l’Italia, ho visto cosi tante persone lungo il percorso: sembravano dappertutto!
Ed a quel ciclista che mi ha detto: ma perché diavolo li saluti!! vorrei rispondere che loro mi hanno permesso di fare la gara in tutta tranquillità, di attraversare strade con il traffico automobilistico aperto senza dover guardare a destra e sinistra, dando il loro tempo per noi! Eppoi salutare non costa nulla!
Mi sono fermata per vedere come stava uno dei ragazzi Sculazzo, una maschera di sangue tanto si era ferito durante la gara e mi è venuto spontaneo fermarmi e dare la pompa ad un altro ragazzo fermo con le gomme a terra… poi mi ha raggiunto e mi ha ridato tutto ringraziando e ripartendo a razzo tant’è che non l’ho più visto tanto era veloce.
Al ristoro sosta viveri e mi raggiunge la moto! No Kathy, non va bene! Non ultima dai pedala!
E parto e la mia “performance” mi porta a superare cinque persone ed arrivare al traguardo in solitaria in 2h 57 minuti per 54 Km!!! E già vi vedo a sorridere…
Lo so che vado piano!!
Ma il traguardo lo passo col braccio alzato ugualmente e quando mi danno la bottiglia di vino come maglia nera femminile ci faccio anche una risata!
Il vino lo berrò alla vostra salute ragazzi.
Il tempo passa veloce al pasta party circondata da amici, mi guardo le premiazioni, faccio due chiacchiere e guardo Dado infilarsi gli occhiali regalati a tutti gli all finisher e so che anche lui è contento di aver fatto questo Marathon tour anche se, a gennaio, non ne era molto convinto.
Torniamo a casa e la stanchezza si fa sentire oggi più di altre domeniche, una gara veramente dura stavolta ma quello che porto dentro è, come sempre, tutta una serie di sensazioni, di colori ed emozioni; ho nuovamente scoperto una parte di territorio lombardo fatto di strade di campagna lungo gli argini dei fiumi, di chilometri e chilometri di prati e campi dove si può ancora respirare l’aria che non sa di smog e gas di scarico, dove puoi vedere le prime primule selvatiche che sbocciano o semplici fiori di campo bianche che si muovono al vento come danzando… ma per assaporare tutto questo devi essere come me, stare nelle retrovie e lasciar correre gli altri che non hanno il tempo di ascoltare il vento con in sottofondo i Deep Purple!
Ma è una sensazione cosi bella ragazzi…..
Kathy Pitton

domenica 15 marzo 2009

Mi piace stà Fosbike!

5 del mattino ed avrei voluto buttare la sveglia dalla finestra…a già la Fosbike a Carpi.
Meno male che ho preparato tutto ieri sera altrimenti, come minimo, dimentico le scarpe stamattina.
Caffè, ho bisogno di caffè!
Ma come diavolo ho fatto non lo so, sento uno strano sssssssssssss in cucina e la macchinetta del caffe americano fa fumo ed invece dell’aroma dei miei chicchi tostati sento solo odore di plastica bruciata…a cominciamo bene!
Opto per il the e aspetto di sentir arrivare Dado ma se gli offro the storpia il naso ed allora non lo faccio neppure entrare in cucina e si parte subito con l’intenzione di bere un paio di tazze fumanti lungo la strada.
Le solite chiacchiere, un po’ di musica e vediamo, tra la foschia, la palla rossa fuoco del sole che si leva all’orizzonte…e se ne esce con: cos’e’ quello?
Dire che lo guardo strano è poco…ma il sole Dado!!
No che non è il sole ma il Giappone! Guarda li, Sol Levante….
Ussignur cominciamo bene davvero oggi, io brucio la macchina del caffè e lui da i numeri!
Ridendo e scherzando arriviamo fino al solito autogrill ed una sosta è quasi obbligatoria; ci si rimette in marcia e, poco dopo, leggo “attenzione nebbia tra Modena e Carpi”.
Bang, detto fatto, eccoci avvolti da una spessa coltre bianca che fa sembrare tutto ovattato e silenzioso, meno male che siamo partiti presto; si procede lentamente ma piano piano arriviamo al casello di Carpi ed inizia la ricerca della partenza di questa gara in mtb: Fosbike appunto.
226 il mio numero, il saluto ai tanti amici bikers della zona ed ai molti bresciani che come noi, ogni domenica mattina, partono presto per pedalare in giro per l’Italia.
Ci si scalda un po ma le nove e mezza arrivano in un lampo ed il via viene dato a suon di musica a manetta tra una nebbia fittissima che, quasi, non fa vedere il fossato posto poco dopo la partenza… fossato che io aggiro passando a lato.
E mi ricordo ben dello scorso anno in cui quasi non ne esco più, una marea di fango lo rendeva sdrucciolevole ma quest’anno il tempo, quanto meno la pioggia, ci ha graziato: asciutto, scorrevole e veloce, tanto veloce.
Inizia cosi la mia gara, decisa a finirla tutta e facendo il percorso lungo stavolta, facendo del mio meglio per arrivare in fondo canticchiando.
Ci si sgrana velocemente tra gli argini e le strade bianche ma sento le gambe girare bene e la musica del mio ipod mi tiene compagnia; intravedo Dado qualche volta tra un argine e l’altro in mezzo a molti altri e spero di non rimanere troppo indietro o da sola che ,qualche volta, è anche peggio.
Vedo un cartello, lo leggo ed inizio a ridere: ATTENZIONE ATTRAVERSAMENTO RICCI, OCHE E GATTI!!!!
Non mi era mai capitato di leggere un avviso cosi, ma proprio mai.
Poco dopo c’è il primo ristoro e due chiacchiere con le signore addette alla distribuzione sono quasi d’obbligo ed arriva Elvis….. si dai lo so che non è l’Elvis the Pelvis ma lo devo ringraziare perché mi ha fatto compagnia per un bel tratto di strada, mi ha tirato in alcuni punti e mi ha fatto piacere.
Il sapere poi che ha 67 anni e che lo scorso anno è andato in India in bici beh, un pochino di invidia l’ho provata.. chissa’ cosa farò io tra vent’anni!!! Non lo so mica se me ne andrò in giro ancora in bike di qua e di la per il mondo.
Su da un argine, giu da un altro, alcuni a piedi perché sono tipo discesa libera e non me la sento proprio, poi l’ultimo dai che ce la faccio e rataplam a gambe per aria con tanto di fotografo che immortala il volo!
E seduta nell’erba faccio in tempo a vedere le lepri che corrono lungo l’argine, uno spettacolo! Hanno delle orecchie lunghissime e si fermano un attimo e guardare sti pazzoidi con maglie colorate che pedalano nel loro territorio finendo a ruzzoloni giù dagli argini…..
Ho il tempo di guardarmi attorno pedalando e vedo fin dove sono esondati i fiumi ed i canali fino a pochi giorni fa, un sacco di acqua ovunque, fango duro che si stà seccando e si spacca col caldo e forma uno strano effetto tra le radici degli alberi.
Dai Kathy che ci siamo quasi, guardo il contachilometri e mi rendo conto che di strada ne ho macinata parecchia e che manca poco alla fine; lascio il gruppetto che era con me all’ultimo ristoro e pedalo in solitaria fino alla fine, quando entro nell’ultimo km e passo vicino al parcheggio dove molti stanno già riponendo le bike in macchina o nei furgoni e mi accoglie un Vai kathy urlato dai ragazzi dello Sculazzo e da altri di cui non ricordo il nome ma a cui mando un bacio grande cosi!!!! E vedo il traguardo e Dado che mi aspetta e sono di un contento che non potete immaginare: si perché ho finito la mia gara e, secondo le mie capacità, con un buon tempo.
Lo scorso anno avevo fatto la “corta” in 2h e 30 minuti, quest’anno la gara intera, 50 km nello stesso tempo: per me è una vittoria!
Ed anche Dado ci ha messo quasi un ora meno dello scorso anno, ci sentiamo dei draghi! Magari qualcuno sorriderà al nostro tempo ma noi due ci siamo divertiti, come sempre del resto.
Doccia, pasta party in compagnia di amici, la bandana della Aironbike rosa con scritto ONLY FOR REAL CYCLING WOMAN consegnatami da una delle moglie/fidanzate dello Sculazzo Team, ed il sentirsi bene con me stessa sono tutto quello che desidero da queste giornate perché, in fondo, basta poco per volersi bene e stare bene grazie anche ad amici speciali che mi seguono in bici in giro qua e la e che, se non possono venire con me, sono comunque il mio doping personale.
E vi adoro tutti!
Alla prossima domenica ragazzi.
Kathy Pitton

domenica 8 marzo 2009

Sul fiume col sole

Granfondo dei tre comuni, un ritorno sugli argini del Po da dove mi ero allontanata la settimana scorsa dopo l’Aironbike di Guastalla, e Pomponesco, questo paese della bassa padana, si trova esattamente dall’altra parte del fiume.
Stessa levataccia alle 5.30 del mattino, furgone in arrivo alle 6 e via; ormai una routine consolidata, non abbiamo bisogno di parlare troppo Dado ed io, anzi ci si capisce al volo.
Ormai questa strada la conosce anche il furgone da solo, come se avesse il pilota automatico inserito e noi due abbiamo il tempo di guardarci un po’ attorno, di mettere l’immancabile cd di Elvis e di canticchiare lungo la strada.
Una stupenda giornata di sole, questo è già di per sé un risultato, ora dobbiamo solo cercare di far bene la gara e di portare a casa qualche punto del River Marathon cup.
La sosta lungo la strada per un caffè e poco dopo le otto siamo al parcheggio del centro sportivo assieme alla solita e colorata carovana di auto, camper e furgoni carichi di bike e bikers scalpitanti!
Una lunga fila al ritiro numero ma presto posso attaccare il numero 272 su Valchiria e mi preparo decidendo che è meglio stare leggeri oggi, fa gia caldo ed il sole stà scaldando ancora di più.
E’ un piacere sentire il suo tepore sulla pelle e penso anche che avrà asciugato il percorso dalla pioggia della scorsa settimana rendendolo più veloce e scorrevole.
L’onda nera della “marea” Sculazzo si fa presto vedere, ma quanti siete ragazzi!!! Poi le altre maglie conosciute, gli Mbo, gli Slowbikers e tanti con la maglia gialla del gruppo Rosa Carni, i padroni di casa ed organizzatori della gara odierna; quest’anno hanno intitolato la gara ad uno loro atleta scomparso la scorsa estate, Gianfranco Ugolini, mentre si stava allenando sulle strade di casa da un ubriaco…
Gironzoliamo un poco attorno per scaldarci e mi avvicino alla partenza dove Alfio Montagnoli, lo speaker mi chiama per dire due parole sulla festa della donna: ciò che esce dalle mie labbra è che non ci si deve ricordare delle donne solo nella giornata del 8 marzo ma sempre, come sempre si dovrebbe pensare alle PERSONE in genere, semplicemente rispettando l’unicità di ognuno di noi, uomo o donna che sia.
Decidiamo di entrare in griglia, le 9.30 arrivano in un lampo e ci viene chiesto un minuto di silenzio per Ugolini… mi viene il magone anche se non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente forse per il fatto che un suo compagno di squadra è accanto a me in griglia e gli si inumidiscono gli occhi ed a questa old lady vengono in mente un sacco di amici che non ci sono più ma vivono nei ricordi di ogni giorno e le lacrime vengono anche a me!
Poi passa tutto, la musica a palla dei Guns ‘ n Roses ed il via e si parte per il giro di lancio di 5 km… ci saranno molti altri km dopo….
Su dagli argini e giu poco dopo, il fango non è molto ma sembra colla sotto le ruote; il gruppo si sgrana e si allunga lungo le strade da percorrere e qualche volta mi pare di girare in tondo e di essere sempre allo stesso punto!!
Ma il tempo passa ed i km si accumulano nel contachilometri e nelle mie gambe e tra non molto sarò arrivata e la voglia di una doccia calda mi fa pedalare più forte per arrivare prima; la mia gara personale contro il tempo, la mancanza di allenamento e molte altre cose la vinco ogni volta a modo mio, non prendendomela se sono tra gli ultimi o se quelle dannate salite mi fanno andare in corto circuito le gambe ed il respiro, tanto quando arrivo in cima riprendo fiato ed ho tempo per guardarmi attorno e vedere quello che tanti, correndo veloci, si perdono.
Un ultimo strappetto ed un urlo da parte del Bacchia: ma amore mio vuoi che ti spinga? E ridendo di rimando gli dico che vorrei solo un bacio!!
Arrivo al traguardo col mio braccio alzato ed ho un sacco di amici da salutare, le pacche sulle spalle distribuite ed avute sono la “paga” di noi bikers per passione.
Via a fare la tanto desiderata doccia calda: sfrattiamo un paio di ragazzi che si erano appropriati della nostra doccia e faccio due chiacchiere con le altre ragazze, quelle che vanno forte da matti e che sono sul podio tutte le domeniche.
Aspetto Dado al traguardo che arriva poco dopo scortato dalle moto di fine gara, è stanco ma so che è contento di aver finito anche questa avventura.
Ho il tempo di fare due foto agli Slowbikers in gruppo e via al pasta party dove vengo ospitata al tavolone dei ragazzi dello Sculazzo Team; battute e risate, quattro chiacchiere in compagnia fanno si che il tempo passi velocemente.
Un viso giovane e sorridente mi si avvicina: ti ricordi di me?io ti ho riconosciuta subito!
Ma certo che mi ricordo di Lisa Bacchiavini, abbiamo fatto la 6ore endurance assieme al parco del Barboj lo scorso anno… è bello rivedere questa ragazza… vola sulle ruote grasse!!! Avete presente un treno? Beh lei è di sicuro il Pendolino Milano Roma!
Piano piano si avvicina l’ora di rientrare, la strada è lunga ma decidiamo di fare una deviazione: un caffè a Brescello, il paese di Don Camillo… ultime parole famose.. si perché dopo aver girolato per un ora di qua e di la del Po, non solo non lo abbiamo trovato (eppure i cartelli stradali li avevamo visti) ma siamo arrivati all’ingresso dell’autostrada per non so quale strada alternativa ed il caffè abbiamo deciso di berlo lungo la strada del rientro.
Lasciandoci la pianura alle spalle ci si è parato di fronte lo spettacolo delle nostre montagne innevate; come un richiamo della foresta per due come noi che hanno l’abitudine di guardare verso nord ogni mattino nell’aprire le finestre ed il cielo cosi terso ed azzurro fa sembrare la neve brillante come argento colato.
Ci sono nubi bianche sparse come pennellate nel cielo azzurro, sono forse quelle nuvole che già domani riporteranno la pioggia ma oggi abbiamo avuto una giornata stupenda a contorno di quello sport che tanto amiamo.
Il posto in classifica? Beh sinceramente non lo so e non è che il saperlo mi cambi molto le cose, va bene cosi, come sempre.
C’è già un'altra gara a calendario domenica prossima…..
Kathy Pitton

domenica 1 marzo 2009

Un Aironbike… senza aironi.

Alcune giornate nascono strane, sono imprevedibili e per quanto fai, non riesci ad ottenere quello per cui hai lavorato, con rammarico ed anche un poco di rabbia.
La mia Aironbike è iniziata nel pomeriggio di ieri, sabato, in una sgambata per campi in bike per quello che doveva essere un richiamo muscolare prima della giornata di oggi, la prima granfondo di stagione, ma qualche cosa è andato storto e mi sono ritrovata in un fosso a gambe all’aria e la mia amata Valchiria con il deragliatore a penzoloni ed il forcellino spezzato.
Era come se la sua “ferita” fosse la mia ed un singhiozzo mi è salito in gola: adesso che faccio? E la gara di domani?
Ero ancora mezza impantanata nel fango che già chiamavo il meccanico col telefonino ma era prevedibile il fatto che di sabato pomeriggio tardi fosse impossibile cambiare il pezzo rotto; orgoglio ferito e morale sotto i tacchetti delle scarpe da mtb!
Gli ho portato la bici speranzosa in quel miracolo che già sapevo impossibile e poi, mestamente a casa a leccarmi le ferite, più morali che fisiche dopotutto ma qualche volta sono quelle che non si vedono a far più male.
Erano due mesi che preparavo questa gara ed anche senza velleità di vittoria o piazzamento ero sicura di poter far bene, a modo mio e piano piano ma sarei arrivata al traguardo con il braccio alzato come sono solita fare, una conquista guadagnata pedalando con passione.
Ed allora sono scesa in garage a spolverare Pendragon, il mio “vecchio” cavallo da corsa, quello che lo scorso anno avevo passato a mia figlia, facendolo adattare a lei, alla sua statura e di conseguenza, troppo piccolo per me; ho alzato la sella di quel poco possibile ed ho deciso di non rinunciare a priori a tornare a Guastalla per questa gara che lo scorso anno mia aveva regalato tante emozioni e soddisfazioni….. ma… esiste un ma.
Partiti presto come sempre, un caffe in autostrada e dopo due ore di macchina eccoci al Lido Po, sulle rive del fiume padre per eccellenza della Pianura Padana.
Pacco gara e numero 212 da attaccare alla bike, un saluto agli amici del team Sculazzo e di molti altri conosciuti qua e la e via a provare un po di percorso, leggermente diverso dallo scorso anno, l’esondazione del fiume non ha permesso i passaggi in golena ma solo lungo gli argini, sarà veloce come gara, 44 km da fare a tutta.
Già dalle prime pedalate sento che sono troppo bassa, pensavo di aver risolto ma ora mi rendo conto che la bici non va bene per me, le ginocchia iniziano subito a far male e per quanto faccia non sarà una bella gara.
In griglia le solite battute, gli auguri ed in bocca al lupo scambiati con chi conosci, la pacca a Dado che si sente un leone oggi e via che si parte: i primi km vanno via veloci ma poi, poco alla volta le gambe non girano più e vado avanti troppo lentamente e quei 23 chilometri del primo giro mi sembrano eterni, non riesco neppure a star dietro ad un bambino seguito dal suo papà….
Quando vedo il cartello dell’ultimo km è quasi un sollievo e decido di fermarmi, nessun secondo giro per me, mi fermo e basta ed aspetterò Dado al traguardo.
Ho il tempo di fare la doccia e di riporre tutto sul furgone e lui arriva tutto contento del suo tempo ed io sono contenta per lui.
Tortellino party, le premiazioni dove applaudo i ragazzi premiati che conosco, Fabione, Paola e Giulia, Elena e Laura e, dopo un caffè, ripartiamo verso casa.
Ascoltiamo Elvis e canticchiamo mentre lasciamo Guastalla con destinazione Iseo e mi rendo conto che il grigiore della giornata mi ha contagiata, che la pioggia che ha iniziato a cadere appena prima di mezzogiorno ha reso ancora più triste il mio “non risultato”, un giro solo non conta ai fini della classifica di gara.
Forse mi dispiace solo il fatto di aver gettato al vento tutto il River Marathon Cup, ci tenevo a finirlo…pazienza.
Domenica prossima sarò a Pomponesco per la Granfondo dei Tre Comuni con la mia cavallina guarita, pronta a correre e con una gran voglia di rivalsa.
E spero di rivedere gli aironi stavolta, gli stessi che lo scorso anno mi avevano fatto sorridere.
Kathy Pitton