La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 22 marzo 2009

River Marathon Cup: fatto!!!!!

E’ si, si iniziano delle avventure che coinvolgono ogni singola fibra di cui siamo composti e si arriva alla fine delle stesse con la soddisfazione dell’avercela fatta, di aver finito un qualche cosa iniziato quasi per gioco….
Quattro settimane, quattro domeniche tra bassa Lombardia ed Emilia Romagna, su e giù da argini e fossi, nell’erba e nel fango facendo il possibile per finire in tempi decenti percorsi scorrevoli ma tosti, stramaledettamente tosti.. come la Xbionic di oggi, per uomini bionici, donne toste e teste matte come me!
Ed è un film sempre uguale e già visto decine di volte, partenza presto con gli occhi ancora mezzi socchiusi dalla voglia di dormire, un caffè per cercare di connettere ed una colazione più o meno razionale per non rimanere senza benzina a metà strada quando il traguardo è ancora lontano e la deviazione del percorso corto è passato da qualche chilometro e non si può più tornare indietro; e la mia giacca antivento è sempre bombata all’altezza dei reni, barretta che non si sa mai, bustine di miele che magari mi fanno andare avanti qualche chilometro di più, ci scappa anche una brioches che dovrebbe placare la fame se il ristoro non c’è oppure è lontano…
E le borracce con i Sali e non sapere mai quali sono quelli giusti ed alla fine mescolarli un pochino tanto sanno quasi tutti d’arancia!!
Filosofia spicciola di una biker per passione che non ha mai tempo per allenarsi, che litiga col capo in ufficio per i giorni di ferie nel periodo di gare che sono sempre di domenica e che lavora nei festivi…
Sole! Una stupenda giornata dopo la neve di venerdi, terreno scorrevole e veloce, anche troppo veloce per le retrovie; partenza a tutta e poco dopo rendersi conto che i 30 all’ora è meglio mollarli subito se voglio riuscire a finirla tutta questa prima edizione della Xbionic e scendere piano piano ai 20 orari sicura di poterli tenere fino alla fine e poco importa se mi ritrovo subito dietro a tutti, andando piano ho il tempo di gustarmi la strada perché il viaggio vero è il percorso stesso, quando arrivo al traguardo finisce tutto.
Ho visto anche dei falchi lungo la strada mentre si levavano in volo al mio passaggio, disturbati forse dal rumore delle mie ruote sulla ghiaia delle strade bianche; di sicuro so di aver salutato tante persone, quelli che hanno dato il loro tempo per assistere noi biker lungo il percorso di gara e mai, nelle decine e decine di gare che ho fatto in giro per l’Italia, ho visto cosi tante persone lungo il percorso: sembravano dappertutto!
Ed a quel ciclista che mi ha detto: ma perché diavolo li saluti!! vorrei rispondere che loro mi hanno permesso di fare la gara in tutta tranquillità, di attraversare strade con il traffico automobilistico aperto senza dover guardare a destra e sinistra, dando il loro tempo per noi! Eppoi salutare non costa nulla!
Mi sono fermata per vedere come stava uno dei ragazzi Sculazzo, una maschera di sangue tanto si era ferito durante la gara e mi è venuto spontaneo fermarmi e dare la pompa ad un altro ragazzo fermo con le gomme a terra… poi mi ha raggiunto e mi ha ridato tutto ringraziando e ripartendo a razzo tant’è che non l’ho più visto tanto era veloce.
Al ristoro sosta viveri e mi raggiunge la moto! No Kathy, non va bene! Non ultima dai pedala!
E parto e la mia “performance” mi porta a superare cinque persone ed arrivare al traguardo in solitaria in 2h 57 minuti per 54 Km!!! E già vi vedo a sorridere…
Lo so che vado piano!!
Ma il traguardo lo passo col braccio alzato ugualmente e quando mi danno la bottiglia di vino come maglia nera femminile ci faccio anche una risata!
Il vino lo berrò alla vostra salute ragazzi.
Il tempo passa veloce al pasta party circondata da amici, mi guardo le premiazioni, faccio due chiacchiere e guardo Dado infilarsi gli occhiali regalati a tutti gli all finisher e so che anche lui è contento di aver fatto questo Marathon tour anche se, a gennaio, non ne era molto convinto.
Torniamo a casa e la stanchezza si fa sentire oggi più di altre domeniche, una gara veramente dura stavolta ma quello che porto dentro è, come sempre, tutta una serie di sensazioni, di colori ed emozioni; ho nuovamente scoperto una parte di territorio lombardo fatto di strade di campagna lungo gli argini dei fiumi, di chilometri e chilometri di prati e campi dove si può ancora respirare l’aria che non sa di smog e gas di scarico, dove puoi vedere le prime primule selvatiche che sbocciano o semplici fiori di campo bianche che si muovono al vento come danzando… ma per assaporare tutto questo devi essere come me, stare nelle retrovie e lasciar correre gli altri che non hanno il tempo di ascoltare il vento con in sottofondo i Deep Purple!
Ma è una sensazione cosi bella ragazzi…..
Kathy Pitton

2 commenti:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Io non sorrido quando leggo i tuoi tempi... io non ho mai fatto gare... io pedalo per vedere, osservare, guidare, divertirmi, faticare, VIVERE!

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Kathy... scusa... parlando del Tuo blog... aggiorna l'orario... è indietro di qualche ora... o avanti!