La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 12 aprile 2017

Ultra Franciacorta

Se vuoi puoi.
E sono queste parole che mi sono girate in testa mentre facevo l'iscrizione.
Se vuoi puoi.
Forma fisica? zero assoluto
Km percorsi: forse 15
Infortuni vari: tanti
Eta: troppi anni sul groppone
e con queste premesse mi iscrivo da incosciente alla seconda edizione dell'Ultra Franciacorta, gara su strada di 12h, prova del campionato Italiano Iuta ultra maratone.
Il venerdì sera porto il camper a Provaglio, a pochi chilometri da casa, cosi son già sul percorso ed a pochi metri dalla partenza e zona ristoro e compensazione; stranamente come mi metto nel letto mi addormento tipo sasso e mi svegliano solamente i rumori fatti dai ragazzi che posizionano le transenne lungo il percorso di gara al mattino del sabato verso le sei.
Caffe e colazione, scarpette ai piedi e mi avvicino all'arco della partenza dove gia è tutto un fermento. Mi avvicino a Giorgio Boniotti per avere un secondo pettorale che attacco alla maglia sotto il mio numero ufficiale, ovvero il 16.
Ed alle sette del mattino, tra runner veri e campioni vari mi metto in fondo e parto. Al passo come sempre.
12 ore sono tante se le passi girando su di un percorso di gara che, sebbene mai noioso, poco alla volta diventa tanto famigliare che ti accorgi se hanno spostato una foglia dal giardino che fiancheggi; ma il bello è che la testa vaga, i pensieri si accumulano e volano, le idee si accavallano e diventano progetti ed avere tanti visi sorridenti al tuo passaggio, vuoi che siano spettatori o addetti al percorso, aiuta non poco.
Certo, il caldo presto si fa sentire, si toglie la felpa e si va avanti, tra i sorrisi dei compagni di squadra e l'incitamento della gente che, quando passi dal traguardo, ti applaude e spinge con le parole a continuare, non mollare.
Mollare.
Quante volte ci ho pensato.
Dopo l'infortunio dello scorso settembre che mi è costato sei mesi di terapie, stampelle e medicinali vari, il buttarsi in un impresa del genere è decisamente da incoscienti... ma questo combattere con me stessa che vuole andare a tutti i costi fa si che la parte "razionale" cozzi perennemente con la parte "incosciente" di Kathy, una guerra interna che non ha mai un vero vincitore od un perdente, ma una specie di somma dei due lati di me, una somma che porta spesso a giornate sul divano a leccarsi le ferite, le vesciche e le escoriazioni ma con un sorriso ebete e deficiente che disarma.... E lascia interdetta pure me, che ne sono la protagonista!
Quante volte mi sono detta: Kathy piantala!!!!!!
Ma la voglia di provarci vince sempre.
Ed allora ti ritrovi a zoppicare lungo la strada rallentando il passo, salendo sul camper ogni due o tre giri e consumare un vaso intero di arnica che spalmi sulle gambe dolenti e, finita l'arnica, iniziare con Artiglio del diavolo ed altri gel vari per non sentire il male... e togliere le solette dalle scarpe perché hai come l'impressione che facciano scaldare troppo i piedi e continui cosi, invidiando la compagna di avventura che viaggia con un paio di calze/scarpe con le dita, che pare viaggiare molto meglio di tanti altri con mega scarpe iper tecniche.....
avrei pagato oro per viaggiare a piedi nudi e devo dire che solo l'ultimo barlume di buon senso mi hanno fatto desistere dal togliere le scarpe e continuare senza nulla ai piedi.
Quante volte mi è passato accanto Fabio, compagno di squadra che ad ogni giro mi dava il cinque; quante volte Gabry, Simone, Ivan e tanti altri, passando dal traguardo, mi urlavano Vai kathy!
E tutto questo alimenta quella forza che abbiamo dentro, che esce quando pensi di non  farcela più e dici B asta!!!!! ma poi non riesci a smettere.
Ammirare la corsa sciolta di Giorgio Calcaterra, il re delle ultra maratone, che pareva volare sull'asfalto mi ha fatto capire che ci sono persone nate per correre ed altre, come me, per camminare, magari ore, senza smettere mai di sorridere.
Ed un po alla volta il tempo è passato e le sette della sera sono arrivate, 12h che mi hanno lasciato tanto.
Tanto male ai piedi e mi salteranno nuovamente le unghie degli alluci, tanta stanchezza e la schiena che fa male ma anche tantissima soddisfazione per i km percorsi che poi cosi pochi non sono. Tanta soddisfazione per i 6 giri in piu dello scorso anno e ne avevo in preventivo solo uno in più, questo a dimostrare, solo a me stessa, che se voglio posso. Sempre.
Ed ho corso anche per Davide, il figlio di Giorgio, che purtroppo di corse non ne farà mai.
Ed è la sua foto che avevo attaccata sulla maglia, quel secondo pettorale che porterò da ora in poi finché riuscirò a correre o camminare in giro per le gare podistiche della zona.
La prossima?
Non lo so, ma prima o poi le scarpe da running o da bike le rimetto di sicuro.



giovedì 6 aprile 2017

Corri con la Proloco Flero

Si riparte...
Credo!
Comunque domenica mattina alle sette ero per strada con le scarpette da corsa ai piedi direzione Flero.
Ormai ci vengo da qualche anno per cui la macchina va quasi da sola ed il prendere la Corda Molle A 35 fa si che ci arrivi in pochissimo tempo.
Gia tanta gente sotto l'arco blu della partenza, visi conosciuti da anni e gente nuova mai vista.
Iscrizione, ritiro cartellino, due chiacchiere ed un caffè con Giorgio, ed è ora di partire, testando se il polpaccio tiene o se fa ancora le bizze. le stampelle le ho lasciate qualche tempo fa ma da ancora fastidio.
Il percorso ormai lo conosco a memoria, gira e rigira siam sempre qua attorno, per cui via che si marcia. Fino ad un centro punto in compagnia di Giorgio, poi lui si immette nel percorso lungo ed io giro per il corto, meglio prevenire che curare no?
Ed è piacevole quel passeggiare lungo le strade, il tempo scorre piano e la strada si spalma sotto le scarpe.
Hanno rifatto alcuni tratti di strada ed hanno costruito una ciclabile nuova; a volte in pochi mesi tutto cambia e ti ritrovi tra scorci gia visti ma con particolari nuovi.
Ed ecco la in fondo l arco azzurro dell'arrivo, c e chi arriva correndo, chi chiacchierando e chi, come me, passeggiando tranquillamente.
Un veloce ristoro, la colomba come regalo d'arrivo, due saluti ai conoscenti e me ne torno verso la macchina e verso casa.
Ancora una volta, nonostante siano anni che giro tra stradine e carrarecce in bici ed a piedi, me ne torno a casa con un sorriso sulle labbra....
Tieni duro Kathy, non mollare.
Mai.