La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 29 febbraio 2016

Fosbike 2016

Si riparte, o meglio, ci provo!
La Fosbike credo sia una delle tante gare che ha segnato i miei lunghi anni di militanza sulla mtb, non so piu quante edizioni ho fatto di questa gara di pianura spezzagambe!
Mi ero fatta mandare il modulo di iscrizione da Stefano via email, pagata l'iscrizione e via, sperando in una giornata clemente.
Ma il viaggio verso San Marino di Carpi inizia il giorno prima, con una sosta a Pegognaga, dove avevo lavorato dopo il terremoto di 4 anni fa; una sosta da amici, Resia e Giuseppe, che mi ospitano a pranzo e mi fanno sentire a casa ogni singola volta.
Ed il tempo vola tra risotto alla mantovana e risate, aneddoti raccontati ridendo da Ivan e Lara, ed è bello rendersi conto che una disgrazia cosi grande come un terremoto mi ha dato la grande ricchezza di quest'amicizia stupenda, che dura da 4 anni e non finirà mai. So che ogni volta passerò di qua sarà sufficiente suonare il campanello per vedere il viso sorridente di persone a cui mi sono affezionata tantissimo. Me ne vado verso le 15 con una bottiglia di limoncello fatto in casa con la promessa di ritornare e portare la bottiglia vuota......
un altra mezz'ora di strada ed eccomi a san Marino di carpi, parcheggio allo stesso posto di sempre e perfino i residenti ormai riconoscono il camper e mi salutano.
Assetto da sosta ed ascolto il diluvio che scende, rendendo l'interno del camper una specie di culla, dormirei volentieri ma decido di sistemare alcune cose e, purtroppo, mi accorgo che la stufa non funziona. Fa freddo!!!!!!
Pensavo di andare a ritirare il pacco gara ed il numero ma mi sa che ci andrò domattina, la pioggia è troppo battente e non ho voglia di bagnarmi
Alle sette e mezza, come ogni anno, arriva Alberto, un amico da anni, con cui vado a cena dal cinese... ogni anno un cinese diverso ma stavolta il ristorante è davvero speciale. Ottima cena ed ottima compagnia, parlando di bici, gare, giri da fare, progetti... e la serata passa in un attimo.
Ritorno al camper ed è ora di andare a nanna-
Alberto se ne va dicendo che arriverà verso le 8 del mattino successivo e che parte della gara la faremo assieme!
ho i miei dubbi, lui viaggia come un treno, io sono ferma da mesi e col tempo che fa on vedo come potrò essere all'altezza della gara stessa.
La notte scorre tra scrosci di pioggia ed un vento teso che scuote il camper talmente forteche sembra spostarsi qua e la.
Il mattino arriva, l'acqua del the  che bolle, la colazione nel silenzio della fredda domenica ed il vestirsi per uscire sotto la pioggia per ritirare pacco gara e numero.
L'incontrare tanta gente che conosco, alcuni salutano, altri non.... il solito mondo insomma, non è cambiato nulla in questi mesi. Due chiacchiere con i ragazzi dello Sculazzo, sempre presenti in massa, due battute con altri lungo la strada e me ne torno al camper.
La bici da preparare e la spiacevole sorpresa di trovare la gomma posteriore a terra nel toglierla dal gavone. Sperare che il fast tenga per la durata della gara, controllare la pressione, attaccare il numero, preparare la borraccia... automatismi acquisiti negli anni ma che sono quasi nuovi dopo tanti mesi di digiuno dalle ruote grasse.
Arriva Alberto ed assieme andiamo verso la partenza. Sono le 9 e mezza ed ho quasi paura.
La pioggia ed il freddo, il fango lungo il percorso che conosco da anni mi spaventano un poco. La novità di quest'anno è un lungo giro di lancio di 8 km, vediamo come va. Tutti partono subito a manetta, io resto ovviamente indietro e poco dopo vengo raggiunta dai due ragazzi in bici che fanno da scopa. Come al solito insomma, piano piano che è meglio. Si chiacchiera del piu e del meno, ci raggiungono dei ragazzi con delle bici che sembrano ferraglia, sono gli organizzatori della Balorda a cui ho partecipato lo scorso anno e quando dico loro che c'ero anche io tra gli scatenati della scorsa edizione mi fanno tanto di ola ed applauso. prometto di tornare, e devo dire che mi ero divertita tantissimo, e si continua assieme.
Km dopo km mi rendo conto che sarà quasi impossibile per me portarla a termine, 55 km di fango sono improponibili col poco allenamento che ho, decido sin da subito di fermarmi alla fine del prim o giro e credo sia stata la scelta migliore visto che poco dopo la pioggia è diventata uno scroscio pazzesco.
Sotto la doccia bollente del mio camper poco alla volta mi sono rilassata e scaldata, avevo ( ed ho ancora) gli alluci blu per il freddo.
un po di pausa a bordo della mia casa su ruote e poi al pasta party.
Ed è la parte piu bella della giornata, tante persone mi danno il bentornata alle gare, tanti altri mi salutano con affetto ed il gesto piu bello è stato quello di Fabio Pasquali che, dopo la sua premiazione, regala a me il suo premio come incoraggiamento a non mollare e vuole rivedermi presto in sella...... L'ho sempre adorato come persona, gentile, umile nonostante le centinaia di vincite ed innanzitutto una persona con la P maiuscola.
Poco alla volta me ne torno al camper, saluto gli amici, un abbraccio ad Alberto e si riparte verso casa.
Stanca certo, ma il cuore è leggero, sembra faccia qualche battito in più ma so che è la soddisfazione di averci provato. Certo nulla di che per quelli che vogliono la posizione in classifica, io non ci sono neppure, ma chi se ne frega! io sono qua, sto bene, ho le dita dei piedi gelate ma sto da dio e spero tanto di poter tornate alle mie 20 o più garettine all'anno.... cosi sarete sicuri di non arrivare ultimi perché ci sarò io a chiudere la fila ma sempre, dico sempre, col sorriso sulle labbra.
Alla prossima ragazzi!

venerdì 26 febbraio 2016

Tra India e Nepal- Mostra fotografica di un amico

L'invito è arrivato prima di persona e poi via web, sui social, facebook in particolare.
Ho sempre visto le sue fotografie nei vari album pubblicati di viaggio in viaggio ma una proiezione con il racconto di chi ha vissuto questa emozionante avventura è un altra cosa.
iniziata con le foto del viaggio in India, lo spettacolo dei colori sgargianti mentre in sottofondo il racconto indicava i luoghi e le sensazioni, le esperienze vissute e le emozioni assimilate, mi sono trovata immersa in un mondo poco conosciuto.
Certo, le foto dei monumenti le ho gia viste, le reggie principesche dei Maraja a filo dell'acqua, le scultoree costruzioni affioranti dei fiumi fanno pensare ad un mondo che non esiste più, alle vecchie colonie britanniche che, seppur scomparse da anni, restano nelle memorie di quanti, come me, hanno sufficienti anni sulle spalle per averne letto e studiato.
E scorre il racconto di parole a spiegare i luoghi, le conoscenze, i templi.....
E si passa al Nepal.
Sogno di un viaggio mai fatto che guardo con ancor più interesse.
E sorridere vedendo che la fotografia ha colto tutto ciò che di turistico non c'è, cioè l'essenza stessa del viaggio, il sorriso dei bambini, gli occhi tristi di altri, i colori smorzati dalla polvere sulla pelle di quanti camminano per strada.
Pochi i templi ed i palazzi, alcune rovine eredità purtroppo del tremendo terremoto dello scorso anno che ha lasciato delle ferite sulle costruzioni delle città ma che ha reso il popolo dei Nepalesi ancor più forte.
 Mi ha colpito lo sguardo rassegnato dei bambini nell'orfanotrofio visitato da Marco durante il viaggio e qua si vede la sensibilità dell'uomo dietro la macchina fotografica, cioè il saper cogliere tutto ciò che si cela dietro la facciata del turismo, ovvero la vita reale, cruda e triste ma al contempo calda e giocosa di alcuni scolaretti a cui regalare delle penne per la scuola. Un regalo che sarebbe snobbato nel nostro mondo occidentale mentre per loro diventa un possedere qualcosa di prezioso, un valore grande accanto alle matite che in pochi hanno.
Lo sguardo sgomento poi, sull'ospedale, uno scarno angolo in una struttura scadente, un tavolaccio di legno come sala operatoria, medicinali scaduti che sono l'unica risorsa possibile per tentare di curare malattie e malanni che da noi farebbero sorridere ma che in alcuni paesi significano ancora poter morire per una semplice infezione.
Credo che in questa serata si sia visto un viaggiatore e non un turista, un uomo che ha capito come e cosa cogliere di angoli di mondo lontani da noi, sia per la distanza fisica che per la cultura.
Teniamolo d'occhio questo fotografo perché di strada ne farà, ne sono certa, davvero molta.

giovedì 25 febbraio 2016

A vaiiiiiii di Kart!

Magari a piedi vado piano, in bici faccio pieta ma mi piace tantissimo sfrecciare in pista all'autodromo di Castrezzato!!!!!!!
Mega serata in compagnia della squadra ciclistica per il nostro Trofeo Ftc Equipe, giunto alla terza edizione!
bellissima serata oltre che divertente  gustosa, visto che si festeggiava il compleanno del Gervasoni con salame, torte e una chicca di Aldo, fichi in agrodolce con mascarpone!

lunedì 22 febbraio 2016

California Run -Molinetto di Mazzano

Iniziamo a fare qualche cosa va.
Ed eccomi alle sette del mattino in macchina alla volta di Molinetto di Mazzano e cercare la Palestra California da dove parte questa garetta di corsa a piedi.
Nulla di che, poco allenata, ma la voglia di fare qualche cosa in attesa di riprendere in mano la bici cè per cui mi iscrivo, ritiro il pacco gara, mi bevo un the caldo al bar prima di partire e mi avvio in compagnia del mio vecchio professore di matematica che, alla bella eta di 76 anni, si fa 50 gare podistiche a stagione, in gamba più che mai,
Lui ha i bastoncini, io no, mi accodo e per star dietro a lui devo allungare il passo non poco, quasi di corsa... viaggia come un treno. Avevamo deciso per la corta ma nessuno ci ha segnalato il percorso corto per cui, volenti o nolenti si fa la 12 km.
Sentieri tra le piante, si fiancheggia un maneggio estesissimo; peccato per l'inciviltà degli uomini, ovunque elettrodomestici abbandonati, materassi gettati nei ruscelli, immondizia a kg... siamo delle bestie, altro che storie. Alla fine si arriva, io ansante e dolorante per sto tallone che rompe le scatole, lui arzillo piu che mai..... un ristoro veloce e me ne torno a casa, stanca ma in fondo rilassata.
Un po alla volta sto tornando nella condizione mentale della gara, non per arrivare a punti ma solo al traguardo, quel traguardo che è sempre stato il mio solo obbiettivo.
Alla prossima, in sella magari.