mercoledì 8 gennaio 2014
Befana Bike
Befana Bike
Si comincia o meglio si ricomincia.
O quanto meno la voglia di ributtarsi nella mischia per combinare poco o nulla e’ tanta per cui perché non iniziare con la festa delle befane, me compresa?
Sono parecchi anni che la fanno ma ero sempre via in questo periodo dell’anno ma stavolta, colpa delle tre operazioni alle mani, al fatto che c’e il gatto a casa da solo e mia figlia e’ tra Messico e Miami in giringiro sono a casa anche io per cui ci provo e bon!
Sono giorni che diluvia e sinceramente domenica sera mi sono detta: la sveglia la metto ma se apro la finestra e vedo anche solo una goccia di pioggia mi ricaccio sotto il piumone e buonanotte! Ma la serenata piena di stelle che ho visto mi ha fatto venir voglia di andare ed in mezz’ora ero per strada, bici al seguito, sperando di non aver dimenticato nulla.
San Paolo, frazione Scarpizzolo…. Quasi non so dove sono e seguo le indicazioni del navigatore arrivandoci 45 minuti dopo, giri a vuoto compresi naturalmente!
Parcheggio, saluti e chiacchiere, un caffè, numero da attaccare alla bici…. Tutto come sempre insomma, anno dopo anno sembra non cambiare nulla se non l’eta dei partecipanti. Invecchio io ma tutti gli altri mi seguono a ruota.
Due chiacchiere con Gliso e la Grazia giusto per capire da dove si parte, la decisione di fare solo quello che le mani mi permetteranno, non avrebbe senso forzare se poi devo stare ore col ghiaccio sulle cicatrici che fanno ancora male e che pulsano da matti!
Il percorso è disegnato all’interno del Parco dello Strone, è bello nulla da dire, peccato per il fango che rende tutto scivoloso e difficile, almeno per me.
L’obbiettivo era un giro massimo due ma a meta del primo già ho capito che di piu non avrei fatto.
Le mani non tengono.
Fanno un male bestia e non riesco a capire come posso ovviare a questo problema che sembra piccolo ma vi assicuro è una rogna!
Perfino scrivere con la penna diventa problematico, non ho sensibilità nelle dita, ho le mani intorpidite e quando inizia il dolore diventa un supplizio.
Un giro mezzo a piedi, passo il traguardo mentre gli altri mi sfrecciano accanto per iniziare un altra volta il percorso mentre io mi metto in parte, tolgo i guanti e l’imbottitura e le ferite sono viola, infiammate e dolenti! Meglio fermarsi qua.
La cosa positiva è che al lavaggio bici non c’e nessuno e posso fare tutto con molta calma. Bici lavata e riposta nel baule della macchina, io più o meno presentabile, me ne torno alla partenza e mi scaldo nella sala dell’oratorio adibita a ristoro e ritrovo.
Panini, dolci, the caldo…. Di tutto e di più.
Poco dopo mi raggiungono Alberto e Marco degli Slowbikers, si chiacchiera del piu e del meno, quasi decido di andarmene ma iniziano le premiazioni e sinceramente mi scappa da ridere quando mi chiamano a premio!
Ma ho fatto solo un giro!
Ed Alberto Gliso che dice : il problema non è tuo ma di chi è rimasto a casa!
E mi ritrovo tra le mani un mega pacco con ogni ben di Dio dentro giusto per concludere degnamente una bela giornata.
E ci rifletto sopra mentre guido per tornare a casa e ne sorrido ancora ora…. Io vado piano ma forse la testardaggine aiuta sempre. Non ho voglia di mollare, nonostante tutto.
Ho voglia ancora di mettere quel dannato numero sul manubrio della bici e di provarci, cicatrici dolenti o meno, ho voglia ancora di pedalare e di guardare la classifica al contrario per trovarmi, ho voglia ancora di infangarmi o di prendere acqua e freddo ma stare cosi bene dopo….
Ho semplicemente anco9ra voglia di pedalare con voi….
Alla prossima ragazzi!
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