La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 31 dicembre 2013

Gliso Mtb 56

Dopo due mesi esatti dal primo intervento, e ne sono seguiti altri due, il 22 dicembre ho voluto onorare Alberto Glisoni il giorno del suo compleanno, prendendo parte alla Gliso Mtb organizzata da sua moglie Grazia.
Due giro solamente ed alcuni pezzi a piedi, le mani doloranti ma portata a termine onorevolmente. E son finita pure sul podio visto che eravamo solo in tre!
Grazie Alberto per la tua disponibilità, sempre. E grazie amici biker quando sopportate la mia lentezza lungo i sentieri.
Buon anno a tutti, sperando che io abbia finito di girar per ospedali a farmi rammendare questo o quel pezzo rotto!





domenica 27 ottobre 2013

1° Mtb Fiera del Grana-Goito


Ti svegli da una lunga notte agitata, ( ho sognato che un albanese rubasse il camper con me dentro e mi svegliavo in un paese sconosciuto), sono solo le sei del mattino ma ti fai un caffé, mangi due biscotti, assetti il camper e parti per Goito, non è cosi distante da Commessaggio, sono solamente 28 km.
Una gara al giorno toglie il medico di torno… magari fosse vero ma stavolta ci voglio provare, due giri del percorso e bon, di più non faro’ di certo!
Arrivo a Goito, parcheggio il bestione poco distante dalla zona partenza e vado a prendere il numero; sono parecchi i volti che ho visto ieri e molti altri sono quelli che conosco, c’è il tempo per un caffé e due chiacchiere ma il tempo scorre veloce e le nove sono vicine per cui via a preparare la bici e me stessa per questa prima edizione della fiera del Grana.
La griglia schierata, i soliti curiosi che non sanno neppure cosa stanno guardando e fanno battute fuori luogo mentre chi invece di sto mondo fa parte li vedi e riconosci subito, i ragazzi che sembrano voler volare via ancora prima dello start ufficiale ed i giudici che faticano a tenere le griglie in ordine prima della partenza… e poi via lungo la strada seguendo il gruppo che si distende in una lunga linea colorata, la svolta nel campo ed il pedalare sull’erba pesante…. Ed è un attimo e scorri lungo la ciclabile e poi giu lungo un piccolo argine ed il bosco dove devi guidare tra le piante…. Bello, mi piace questo percorso.
Come ieri mi ritrovo a guardar in giro mentre pedalo e noto, al centro di un piccolissimo laghetto, degli aironi in cima ad un masso che emerge dall’acqua, stanno danzando in quella che è la loro sinfonia d’amore.
Bellissima!
Avrei fatto le foto se avessi avuto con me il telefonino.
E poi di nuovo sulla ciclabile e via verso l’altro bosco ed il traguardo e da qua inizia un altro giro.
Pochissimo il fango a dispetto del tempo bizzarro che ci ha accompagnato finora, forse solo 500 metri su di un percorso di 11 km e le ruote della mia bici si impolverano solamente.
Ed un altro giro segue al primo, fino al traguardo.
Il piacere di una doccia calda nella mia casa su ruote, un cambio veloce e due passi fino al ristoro dove riconsegno il numero e mangio un panino in compagnia e me ne stavo andando quando mi chiamano… le donne sono poche ed essendo quinta ed ultima mi spetta comunque un premio.
E me ne torno a casa con la spesa!
Ma non è questo che mi piace di questo mondo, è l’aria che si respira o semplicemente la voglia di fare ancora, nonostante tutto.
Dovrò stare ferma parecchio da ora in poi, il mio “involucro” ha bisogno urgente di una revisione ed ho alcuni interventi programmati e la preoccupazione non rilascia dormire tranquilla ma spero di tornare in sella tra qualche mese, con la stessa voglia di pedalare, scoprire, esplorare….
Come dicono i mie amici emiliani, tengo botta, non mollo…
Avrò la compagnia dei pensieri dei miei amici in questi mesi bui, gli amici veri, questo lo so ma comunque mi rattrista non poco poter solo accarezzare la sella di Valchiria senza poterci salire.
Anche lei dovrà per forza riposare aspettando la prossima primavera….
Alla prossima ragazzi!

lunedì 14 ottobre 2013

Master Confindustria


Master Confindustria

Proviamoci!
Prima prova di questo circuito mantovano che adocchio da anni ma che non ho mai fatto, si corre di sabato e sono a casa!
Fantastico, viste le poche occasioni che ho avuto durante la scorsa estate di pedalare ed attaccare il numero alla bicicletta per cui, camper sempre pronto a partire, sabato mattina mi avvio in solitaria verso la bassa in compagnia di un cd e dei miei pensieri.
La strada ormai la conosco a memoria anzi sembra che il camper vada per conto suo , mi rilasso alla guida e canticchio guardandomi attorno, non ho fretta ed arriverò per l’ora di pranzo.
Seguo le indicazioni datemi da Andrea per parcheggiare vicino al campo sportivo, tanto spazio senza intralciare niente e nessuno con il mio bestione su ruote, sistemo le solite due o tre cose che si fanno per la sosta e mi preparo un piatto di pasta, aspettando l’ora dell’apertura delle iscrizioni.
All’una e mezza sono al bar dell’oratorio, ritiro il mio numero, i bevo un caffè e torno alla “base” per preparare me e la bici.
Si parte alle tre per cui ho tempo per gironzolare attorno e con meraviglia scopro che questo paesino ha un torrazzo della famiglia dei Gonzaga del 1500, un fantastico ponte di barche che scende sul fiume e risale dalla parte opposta ( e quando ci passi con la bici sembra che le assi vogliano staccarsi da sotto le ruote ) e da qua parte la ciclabile Destra Po che porta a Venezia!
Gira che ti rigira è ora di partire.
Per categorie come al solito e le donne sono in fondo, cosa che a me non dispiace mai visto che sono lenta e se stò dietro non rompo le scatole a nessuno.

Via lungo la strada e giu in un campo, un susseguirsi di strade di campagna, pochissimo fango a dispetto di quanto mi aspettavo ed un bellissimo pezzo di bosco tutto da guidare che mi ha divertito non poco anche quando , per evitare di rompere le scatole a chi corre per la classifica, ho fatto un dritto attraverso i rami di una pianta che era li, in mezzo e che non si è spostata!
Due giri dei tre previsti per le donne con Elena Zappa che mi ha doppiato all’inizio del mio secondo giro… io più di cosi non vado ed in fondo mi piace cosi, senza troppi affanni, corro già per mille altri motivi, lavoro, casa, figlia, banche , posta, supermercato, lava e stira… per cui in bici mi prendo il tempo che serve per rilassarmi!
E poi l’ultimo giro l’ho fatto in compagnia di SupeerMario che, come sempre vista la mia “mole” mi urla Paserunnnnnnnn.
Come fai a non riderne?
Ed assieme faremo il risotto party dove lui mette il vino nel risotto ed io lo guardo sconcertata mentre bevo acqua ed il vino lo lascio nel bicchiere; mi accompagnerà al camper visto che è vicino alle docce del campo sportivo e, lavato e stirato, mi busserà per un caffè.
Una piacevole mezz’ora a chiacchierare delle sue gare fuori di testa, il Tour de Giant, l’Extreme Run e quelle robe li che durano tre o quattro giorni scalando montagne con altitudini mozzafiato, consumando scarpe da running ed arrivando stremati! Da un lato lo invidio per la costanza e la forza dall’altro lato lo considero matto come un cavallo da corsa ma se cosi non fosse non sarebbe amico mio!
E’ una carissima persona ed ha il potere di farmi sempre ridere.
Caffè e chiacchiere finite, ed è cosi gentile da riaccompagnarmi in paese col furgone, mi scarica in piazza e riparte alla volta di casa sua mentre io entro in una di quelle botteghe di paese a cui non sono più abituata visto che da me son quasi tutti megastore ed ipermercati.
Due panini, un etto di prosciutto tagliato al momento che mi sembra mille volte più buono di quello nelle vaschette del supermercato e me ne torno verso il camper non senza aver prima salutato i ragazzi del Team Rosa seduti in piazza forse a tirar le somme della gara da loro organizzata.
Mi aspetta una serata tra televisore acceso che non ho mai capito perché mi fa vedere i film solo in inglese e le pubblicità in italiano, le pagine di un libro e la notte che attutisce rumori e stanchezza. Dormo qua stanotte, domani attaccherò un altro numero al manubrio di Valchiria, pochi km più in la… non avrebbe senso tornare a casa per poi ripartire alle cinque del mattino…
Il gatto può stare a casa da solo per una volta.
Alla prossima ragazzi!

martedì 8 ottobre 2013

Urcis con variante Zio Willy




Prima iscritta 2013, l aspettavo con la trepidazione di una sposina novella e vado a combinar casini….. son da rinchiudere va!Cominciamo dall’inizio che è meglio. Preparo il camper una settimana prima, quasi ci dormo anche cosi mi preparo spiritualmente, venerdì dopo il lavoro corro a casa, metto su sacca, bici e due bigoli di pasta e via verso Orzinuovi.Uno penserà  “ ma se ci sono si e no 40 km perché diavolo ci vai il giorno prima”????
Perché l’atmosfera è unica, la compagnia superlativa, si ride, si scherza, si pedala, si beve la birra e si mangia lo spiedo e se vi pare poco siete messi male!
Parcheggio al solito posto a duecento metri dalla partenza, sistemo il bestione in modo da aver tutto in ordine e subito me ne vado alla zona arrivo ed al tendone dove mi bevo una coca cola, guardo attorno ed aspetto…. Ma arriva nessuno!
Me ne torno al camper ed ecco spuntare dal campo Charlye ed Ivan, un abbraccio e due chiacchiere e resto male nel sapere che stasera loro non ci saranno a cena; pazienza, cenerò da sola e leggerò un libro e cosi sarà infatti, due spaghetti, un po’ di televisione e le pagine di un bel libro mi fanno compagnia fino a tardi mentre sento passare sulla strada altre macchine ed altri camper che, come  me, arrivano molto prima della gara stessa, solo per il gusto di essere qua.
La notte passa veloce e sarà l’andirivieni di decine di persone che mi sveglia al mattino dopo, il messaggio di Lory che arriva per colazione e per fare questa gara dopo due anni di fermo ed un brutto infortunio che l’ha obbligata al busto per tanto tempo.
Le tre diavolesse della mia squadra che son qua per mantenere il titolo conquistato tre anni fa e mantenuto tutto questo tempo saranno in arrivo non prima delle due per cui mi faccio una mega moka di caffè ed aspetto che arrivi Lory portandosi dietro la sua immancabile allegria.
Ed eccola, carica tra borse e sacche, parcheggia poco lontano da me ed invade letteralmente il camper con le sue cose e la sua persona, un abbraccio dopo tanto tempo che non ci si vede, le chiacchiere immancabili tra una tazza di caffè ed una fetta di crostata, le notizie di figlia/marito/moroso/lavoro/varie ed eventuali e siamo pronte per andare a ritirare il pacco gara ed il numero; due spiegazioni sul come posizionare il numero posteriore sotto il sellino della bici e si va in trattoria prima per un caffè e poi per pranzare in compagnia davanti ad un buon piatto di pasta ed il dolce a cui non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare! Vicino a noi c’è un gruppo di ciclisti, alcuni li conosco di vista come conosco la squadra che…..punge…… e sento dei discorso che mi fanno letteralmente girare le palle!      Uno di loro afferma che “ non me ne frega un cazzo se nel single track ho davanti qualcuno, io non chiamo strada gli passo sopra…”.
E da questa affermazione si capisce che genere di deficiente sta parlando! Poi magari si crede un campione del mondo ma visto che arriva sempre dalle parti di metà classifica tutto sto sentirsi campione non lo capisco proprio.
Via che si torna al camper, purtroppo pioviggina, speriamo smetta presto. La partenza a differenza degli anni scorsi, non sarà in stile Le Mans ma dalla piazza di Orzinuovi visto che mezza Italia conosce sta gara ma i residenti del paese no… forse perché parte dalla frazione di Barco… sta di fatto che alle due e mezza tutti in fila dietro alla macchina apri pista e si va verso il centro per il saluto del Sindaco, un lunghissimo serpentone di biciclette che invade pacificamente il paese tra gli applausi della folla e gli occhi sgranati di chi non ne sapeva nulla. E tra andata e ritorno son 5 km, un discreto riscaldamento, per poi tornare verso Barco ed immettersi nel percorso vero e proprio e partire davvero per una gara lunga ed estenuante, o meglio, questi erano i piani!
Il primo giro va… fino alla variante Zio Willy! Una lunga serie di pancali in legno messi su di un sentiero credo per evitare il fango sottostante; unico neo è che passandoci sopra con le ruote infangate si è fatta una specie di patina stile nutella sporca di biscotti…. Ed io che voglio fare la ganza senza tener conto dell’ età mi lancio sulla variante e faccio tre pedalate tre… son volata per aria a stile libero con carpiato al ritorno, unico problema che peso io e pesa la bici che ha ben pensato di non sganciarsi dal mio piede sinistro!
Perso di aver bestemmiato in sette lingue diverse mentre mi tiravo su e mettevo in parte lasciando passare gli altri…. Con mezza chiappa di fuori per il pantaloncino rotto me ne sono tornata pedalando al traguardo, un uscita al volo verso il camper, cambio pantaloni e sono ripartita zoppicando….. altro giro altro regalo e nella discesa sul pratone in contropendenza  poco dopo la salitella ho ben pensato di farmelo di traverso scivolando fino in fondo! E li ho dato forfait.
Mestamente con la coda tra le gambe me ne sono tornata al traguardo, doccia calda al camper con constatazione dei danni e caviglia gonfia come un melone, kinesio tape a nastro ovunque, due fialette di concentrato d’arnica con una tazza di the e mi sono addormentata per due ore!
E poi a vedere l’arrivo degli altri, aspettare Lory e le ragazze, congratularmi con loro ed aspettare l’ora di cena con la tristezza dentro e cercare di sorridere lo stesso.
La cena tra due risate e le battute, l’applauso ai premiati, le foto alle compagne di squadra per la riconferma a campionesse del circuito e la serata se ne va velocemente tanto che sarà quasi mezzanotte e mezza quando torneremo al camper a riposare. Dormo il sonno dei vinti, agitato e poco ristoratore ma penso a cosa fare per guarire velocemente, voglio tornare in sella, voglio pedalare, voglio sorridere e forse già sabato prossimo c’è una garetta poco lontana da casa, forse, magari……
Alla prossima ragazzi!

martedì 1 ottobre 2013

Gimondibike 2013.... che nostalgia!

Non  c'e storia, gli attacchi di nostalgia sono sempre piu forti.
Ero in servizio durante la gara, dalle otto del mattino alle 14..... ma sentivo la musica del parterre di gara, e gli amici ciclisti e compagni di squadra venuti a trovarmi, chi a domandare come mai non ero in sella, altri che sapevano che non avrei gareggiato passati comunque per un ciao veloce...
ma la nostalgia canaglia, come diceva la canzone di tanti anni fa, mi ha preso lo stomaco e non ce l ho fatta!!! Alle dieci e 29 ho chiuso la biglietteria davanti ai passeggeri attoniti e sono corsa alla partenza, per vederli sfilare, per sentire l energia nell'aria, per incitare i compagni e gli amici...
Sono stata quasi male dalla rabbia!
lo so che non sono per nulla competitiva, che ormai, dopo tanti anni le energie se ne sono andate ma quelle sensazioni, quelle emozioni mi sono rimaste incollate alle mani e sulla pelle.
Le gare che ho fatto questa stagione sono state per cosi dire "tranquille", belle a modo loro naturalmente... ma la gara di casa resta la gara di casa, quello sfilare tra due ali di folla che ti chiamano per nome, che ti fanno sentire parte di qualcosa.
Ho aspettato i ragazzi al traguardo, li ho abbracciati, mi sono complimentata con loro ma dentro mi sentivo vuota, inappagata...
Mi manca la Gimondibike, mi manca da morire.

domenica 22 settembre 2013

6h Lesignano de Bagni-Parma

6h di Lesignano de Bagni






La 6h del Barboj… è cosi che si chiamava prima….

Ora, location cambiata, non ci sono più i vulcani piccolini con il fango termale che sobbollono qua e la lungo il percorso, ricordo che mia figlia ci giocava tutto il tempo; e ricordo la scottata galattica che mi ero presa sulle spalle alla prima edizione fatta a Rivalta di Lesignano, su quelle colline colorate dalla terra strana e calda.

Riesco a farmi dare ferie dal lavoro e me ne vado fin laggiù gia di sabato mattina in camper, con molta calma.

Arrivo a Lesignano, seguo le indicazioni per le piscine Molinazzo, lascio alla mia destra la location dello scorso anno e seguo le indicazioni datemi da Matteo via email ed arrivo al laghetto… cioè a quella pocia grande come un fazzoletto.

Parcheggio accanto all’unico camper presente per il momento e scopro sia quello di Pierino degli Mbo di Brescia; due chiacchiere e detto fatto sono sistemata e pronta per una ricognizione percorso.

La bici è pronta, io pure e via a provare questo nuovo percorso che già dai primi metri si rivela abbastanza duretto per me.

Non amo molto i percorsi su sentieri pieni di radici, sono infide, basta un attimo e sei a terra, il primo pezzo poi presenta una discesina subito con un bell’arco del diavolo, cioè un ramo gigantesco di traverso dove devi stare attendo alla testa…. Testa bassa ovviamente e giu di botto per poi, pochi metri dopo, dover risalire su di una rampa corta ma bella in piedi.

E da li in poi un pò di bosco, sterrato lungo il fiume Parma, sentieri e strade battute, sassi ed un guado… il guado….. il mio disastro tutte le volte.

Praticamente ci ho fatto il bagno ogni volta!

Comunque con il terreno asciutto si va e dopo 40 minuti sono di nuovo alla partenza.

Due chiacchiere con Vania e lo zio Willy, ci si accorda per stasera cioè cena in compagnia e me ne vado al camper per una doccia calda ed un cambio veloce.

Tira vento stasera e devo dire che la felpa non da per nulla fastidio, anzi!

Ed alle otto me ne torno verso il tendone, cerco i ragazzi dell’organizzazione e con loro mi accomodo alla tavolata per cenare.

Torta fritta, che a me sembrano dei ravioloni giganteschi, piatti e piatti di affettato tagliato grippo, pane e birra… cena da atleti davvero direi!!!

E la serata passa cosi, tra due chiacchiere ed un boccale di birra, una risata e gli aneddoti raccontati dallo zio Willy e mi pare passata solo mezz’ora ed è gia notte inoltrata quando me ne tornerò al camper.

Le mie notti in camper sono sempre un mezzo disastro, dormo poco e male ma non per scomodità anzi… quasi quasi il letto è più comodo del mio a casa, ma non so il perché….mi sveglio venti volte, prima ho freddo poi ho caldo, poi ho sete e cosi avanti fino al mattino quando mi devo alzare e naturalmente mi addormento perchè sono stanca.

Meno male che la gara parte a mezzogiorno!

Un caffè, una colazione tardiva cioè mezzo pranzo, preparo tutto quello che reputo necessario per la gara e quando esco dal camper la sorpresa delle nuvole nere non mi piace neppure un po’.

E le prime gocce cadono verso le undici ma sono solo poche e potrebbe andare bene…. Ma appena finisce il breefing capitani ecco che comincia il diluvio vero e proemio, cioè una pioggia insistente e fredda che purtroppo, con qualche piccolo attimo di eccezione, ci accompagnerà per tutte le cinque ore della gara… cinque ore non sei.

Si perché dopo mille scivoloni, cadute più o meno disastrose, ambulanze che correvano di qua e di la, hanno deciso di interrompere l’evento alla quinta ora e di non continuare e devo dire che è stato quasi un sollievo!!

Freddo, tanto freddo ho patito, puoi mettere tutti gli anti acqua che vuoi ma la pioggia ti cola lungo il collo attraverso il casco e ti ritrovi la schiena gelata>; le tre cadute fatte, anche se nel fango, hanno lasciato i segni , ancora ora dopo una settimana ho le gambe ricoperte di graffi e la schiena di ematomi.

Ed i vari passaggi nel guado, la pioggia battente, il fango appiccicato addosso, tutto questo ti lascia un senso di spossatezza addosso che ti porti per alcuni giorni e ci vuole una buona dose di forza di volontà per arrivare in fondo.

L’ultimo gir attorno al laghetto sembrava non finire mai e quando sono passata sulla linea del traguardo con lo zio Willy ( che non è zio di nessuno ma lo chiamano cosi) che mi urla Kathy l’hai finitaaaaaa beh ho fatto un urlo stile gatto incavolato…….liberatorio!

Ma poi, doccia calda fatta e vestiti asciutti addosso, passa tutto e ti pare di essere appena arrivata li e di dover cominciare ancora tutto.

Me ne torno al tendone pulita e lustra per il pranzo e la premiazione, si perché premiano anche me… sono quinta! Ed un bel salame si aggiunge alla bottiglia di Lambrusco ed alla scatola di cosmetici che spetta a d ogni donna, scorta fatta per un anno!

Ma più del premio ciò che resta è quella bella soddisfazione di aver ancora una volta avuto la forza e la voglia di fare qualche cosa di diverso, di unico, di duro ma divertente allo stesso tempo perchè per quanto io faccia non riesco a smettere di pedalare con un numero attaccato alla bike!

Il resto della serata lo passo sul camper in compagnia di un libro, la stanchezza stanotte mi vincerà di sicuro e la mia decisione di partire al mattino dopo si rivelerà vincente.

Dopo una gara cosi non me la sentivo proprio di fare due ore guidando di notte per tornare a casa. Mi sveglio con calma il lunedì mattino, colazione assonnata, partenza verso le nove ed alle 11.30 sono già a casa con il camper già in assetto di viaggio per la prossima volta…

Tra poco c’è la Urcis 6h… non mancherò di certo!

Alla prossima ragazzi!



martedì 17 settembre 2013

Monzambano, Valeggio, Borghetto.....

Diciamo pure he sono scappata.
Scappata due giorni dal lavoro, dalla gente, dal caos assoluto.
Non ne potevo più, avevo una voglia pazzesca di silenzio, di un po' di pace, di aver tempo di leggere alcune pagine di un libro senza dover interrompere continuamente e nonncapire un accidenti di quanto letto, per cui bike sul camper e ciao a tutti me ne vo per due giorni.
Mi aveva parlato  Ivan di questo posto a Monzambano, un paesino sulle rive del Mincio con un oasi camper bellissima per cui imposto il navigatore e dopo aver saltato casa, figlia e gatto, me ne vado nella bassa verso Mantova.
Ci metto poco più di un ora per raggiungere sto posto ed è facile trovare il,posteggio camper segnalato benissimo; il fatto che sia gestito dai locali camperisti fa si che le indicazioni siano essenziali e chiare.
Arrivò ed entrò, scelgo il posteggio nella parte più bassa Dell oasi e mi reo All segreteria per regolare l ingresso e pagare il dovuto e con la ricevuta di pagamento mi vengono consegnate cartine, buoni sconto per le strutture convenzionate del paese e tutte le informazioni che potrebbero essere utili in zona. Quello che mi colpisce è il silenzio rotto solamente dalle oche che starnazzano nel laghetto e dal vento che passa tra i rami delle piante che mi circondano. C'è bel posto, sento già una pace profonda che si impossessa di me mentre sistemò il camper, preparo la mia seggiola di lettura e mi siedo a bordo laghetto con le oche ed i Germani che mi fanno compagnia.
Verso le due decido di mettermi nei panni della ciclista e via verso l ciclabile che già conosco, fatta lo scorso anno con Dado ed Alberto, e la seguo fino a quando non raggiungo Mantova ed i suoi laghetti.
Una coca cola, una barretta ed è ora di tornare indietro, altri 45 km lungo il fiume assieme a tanti altri pedalatori come me.
Una lunga doccia calda lava sudore e polvere, un altra ora con un libro sulle ginocchia ma la testa vola ovunque, spaziando tra pensieri e ricordi....
Decido che per cena mi concederò il lusso di un ristoranti no locale e sarà una scelta eccellente tra i tanti proposti agli ospiti dell'oasi camper, il Caminetto..... Mi propongono delle specialità locali e sarà una delle cene migliori io abbia mai gustato.... È lo sconto riservato ai camperisti mi regala dolce e caffè!
Un ritorno al mio nido su ruote ed un lungo riposo nel silenzio fino al mattino seguente.
Sembra così irreale svegliersi senza il suono della sveglia ma solo quando davvero non si ha più sonno, la colazione con calma ed il decidere di pedalare anche oggi, non sapendo ancora in quale direzione. Mi preparo e parto seguendo le indicazioni per il castello.... È poi Lagusello... È poi Borghetto ed i suoi giochi d acqua, Valeggio, Volta Mantovana con la Villa Gonzaga ed i suoi mulini..... Seguo le indicazioni della via carolingia stavolta ed è bello pedalare così, senza fretta, su strade sterrate e frequentate pochissimo, incontro solamente alcuni cavalieri e pochi altri ciclisti.

Ma come tutte le cose belle ben prego devo invertire la rotta e tornare sui miei passi, tornare al campeggio, riporre la bike nel gavone, farmi una doccia e pensare di ripartire verso casa ed il mio lago.
Ma questi due giorni mi han fatto bene, ho pedalato, ho riposato ed ho lasciato vagare la mente senza gli affanni di ogni giorno.
Ci tornerò in questo posto, bello e rilassante e poco lontano da casa.

lunedì 26 agosto 2013

Cross di Cortegranza

Cross di Cortefranca








Terza edizione di questa figlia del Gliso, turno del 18 agosto favorevole alla gara e via chwe alle sette del mattino aspetto Alberto e Dado fuori casa per andare al Bar Sport di Timoline per iscriverci.

Vuoi che siamo a ferragosto, vuoi che non ci sono altre gare in giro, sta di fatto che c’e una marea di gente e la coda si allunga sotto il portico in attesa del turno per iscriversi.

E dopo il numero un caffe aspettando gli altri, Beppe e Zambo, incredibilmente siamo in cinque oggi, mentre Zanotti ed altri ci seguiranno fuori gara.

L’ho provato piu volte il giro nella scorsa settimana ed il percorso mi piace parecchio, come nelle altre edizioni del resto, c’e solo quello strappetto tra i vigneti che non riesco a fare, per il resto pian pianino me lo faccio senza tribolare troppo.

Ma in gara e’ sempre diverso, respiri quell aria tipica delle competizioni, l’odore dell’adrenalina e’ percepibile tutt’attorno ed hai voglia di andare, pedalare e magari canticchiare.

E pronti via nella strada sterrata a lato delle cantine del barone, nessun attraversamento quest’anno, solo chilometri e chilometri tra i vigneti sulla collina; un lungo serpentone si snoda tra le strade bianche di questa bella e ricca terra ed inizia la bagarre per quanti corrono per la vittoria e le scaramucce tra i compagni di squadra che vogliono arrivare anche solo un secondo prima del rivale.

Ed io mi guardo attorno, saluto gli addetti al percorso, pedalo e faccio cio che posso per stare al passo e se non ci riesco va beh pedalo lo stesso, tanto non cambia molto.

Ma io mi diverto, e giro dopo giro la voglia di sorridere aumenta.

Sorrido ne vedere Beppe che va come un treno, nel sentire l’urlo di Alberto felice come mai per aver fatto tutti i cinque giri previsti per i Master, rido nel vedere Mauro Zambo superarmi e pedalare veloce con sorriso sulle labbra e sono felice quando Dado mi raggiunge tutto contento perché “ cosi doppio qualcuno anche io….”.

Gli amici sono la più bella invenzione dopo i lamponi….

O meglio sono la famiglia che ci scegliamo e che ci fa stare bene.

Ed all’arrivo le risate, le fette di anguria dissetante, le prese per i fondelli e le foto per ricordarci della giornata.

E poi vedo dei ragazzi con una maglia nera con girasole, mi piace da matti.

Scopro cosi che sono tutti in vacanza a Clusane in campeggio ed hanno creato la maglia giusto per l’occasione, The lake Bikers….. praticamente mi sono iscritta come socio sostenitore e l’anno prossimo avrò anche io quella bella maglia…..

Certo la mia squadra rimane la solita, sono un Diavolo Rosso, ma per le escursioni metterò questa bella maglia come ciclista del lago, perchè in fondo lo sono…..

venerdì 2 agosto 2013

Corrighedi 2013

Sto garette di corsa a metà settimana cominciano a piacermi parecchio.
Valgo niente a correre, mi fanno male le ginocchia, le anche e la schiena ma chi se ne frega il corro, al massimo cammino veloce, molto veloce.
Di riposo, parola che non conosco quasi visto che corro dalla mattina alla sera comunque tra spesa, banca, posta, benzinaio, meccanico, brico center etc., ho fatto anche un giro in bici al mattino partendo da casa alle dieci col sole già bello caldino ma o così o pomi.....
Nulla di che, una trentina di km qua e la con una sosta caffè ma pedalare mi rilassa ed anche se i km sono pochi preferisco quel poco al nulla.
Ed alle sei ed un quarto mi sono infilata i pantaloncini ed una maglia, le scarpe da ginnastica che ancora non sono quelle da Running ( ma devo trovare il tempo di arrivare in città da Forrest Gump per comprare), metto in tasca due soldi e la patente e via verso Ghedi.
Ci metto meno del previsto, seguo le indicazioni ben visibili sin da fuori paese e parcheggio a cinque entrò metri dalla partenza, già girata verso il senso di marcia del ritorno, due passi e sono all'iscrizione, un bel rebelot come sempre a queste gare podistiche! Mi consegnano un biglietto che serve per il ritiro del pacco gara a fine corsa, vado a bermi  un caffè e son più o meno pronta.
La strada molla il calore assimilato durante tutta la giornata e si fa sentire, come semp ho una bottiglietta di acqua in mano..... Lo so che faccio ridere ma il corricchio così.... Muoio di sete altrimenti. I maratoneti seri hanno una spugna in mano io sono una che cammina veloce, mi tengo la bottiglia. Poco alla volta però mi sono accorta che iniziò a fare meno fatica, le ginocchia fanno sempre male e quando arrivò sono un po' ko ma vado e mi sembra di andare meglio.
Comunque pronti via e si va. Asfalto caldo e sterrato poco dopo, stradine nascose dl mais alto, qualche pozzanghera data dall'ireigazione forzata di questi campi,,, ed i cartelli con i km passano veloci, devo vederne sette prima di arrivare.
È quando correre non mi riesce più faccio l ultimo pezzo con una ragazza che marcia ad una velocità impressionante e che tira anche me fino al traguardo. Non è come in bici dove ho tempo di guardarmi attorno, qua devo apre fin dove posso spinger,i senza farmi male, regolare il respiro, ascoltare il cuore che batte forte e cercare di  respirare giusto.... Un mondo un poco diverso dalla mia Mtb.....ristoro con quintali di frutta fresca, tre freddo ed acqua... Torte casalinghe e biscotti.....wow!!
Pacco premio ritirato e rientro verso casa... Le gare in bici portano via mezza giornata ed. Volte il giorno intero, qua in tre ore sono andata, ho corso e sono tornata....
Comincia a piacermi sta cosa.......

sabato 27 luglio 2013

Straleno 2013

Se cammono veloce veloce quasi corro e se quasi corro prima o poi correrò più velocemente e se correrò più velocemente riuscirò a mantenere la promessa fatta a Roger tanti anni fa.

Lui se ne è andato ma io sono ancora qua e quel traguardo con la bandiera Svizzera sulla schiena prima o poi lo passerò.
Ed allora quest’anno mi sono messa a fare un sacco di corsette serali, alcune competitive altre no, prima 4 poi 5 ora 7 km e piano piano ci arriverò…..
E stasera c’è la corri Leno e finito di pedalare tutto il giorno come un automa sotto un sole cocente, eccomi in versione scarpe da running e pantaloncini alla ricerca della Villa dive parte sta gara qua.
Iscrizione 3€ e pacco gara che in certe competizioni in bici ti sogni, pronti via per le strade tra i campi dove farò una bella battaglia con le zanzare che mi hanno tormentato tutta sera e con il sudore che cola facevano festa sui miei polpacciotti.
Non so ancora perché ma corro con la bottiglia di acqua in mano, la paso dalla destra alla sinistra quando inizia a pesare, credo sia una specie di feticcio non so ancora contro cosa fatto sta che la bevo tutta ed al ristoro, anziché buttarla, la riempio nuovamente e riparto. Credevo di metterci di più vista la serata torrida ma dopo 40 minuti ero al traguardo, soddisfatta della mia “prestazione” nonostante tutto.
Anguria per rinfrescarmi, gli yogurt di un agriturismo da portare a casa ed alle nove e mezza sono gia sotto la doccia ed in pigiama poco dopo, ripongo il mio libricino-gare che faccio vidimare ogni volta segnandomi sul calendario la prossima data. Ne vorrei correre almeno dieci entro ottobre, non sarà granchè come risultato ma alla mia età, senza aver mai corso a piedi e con il dolce peso da portarmi appresso vi assicuro che è una bella storia.
E giovedì si replica, a Ghedi stavolta.

2h del Forest



Eccola, come lo scorso anno.


Solo che io avevo la data del calendario pubblicato ad inizio stagione per cui mi sono trovata a risultare in servizio questa mattina anziche libera come programmato anzitempo … Devo dire che stavolta la mia collega è stata oltremodo collaborativi ed eccomi qua, alle sette e mezza del mattino a cercare Dado, Alberto e Beppe in paese. Ma visto che di loro nessuna traccia all’iscrizione ci vado da sola; ci sono gia parecchie persone sebbene manchi ancora un quarto d’ora all’inizio ufficiale delle iscrizioni, due parole qua e la e me ne torno in paese col numero attaccato alla bike.
Km nelle gambe ben pochi, il solo pensiero che poi stavolta si sale fin dopo il gimondino mi fa venire la febbre e poi sono stanca, stanchezza data dal lavoro, dagli orari impossibili che quest’anno ci fanno fare in nome della crisi, orari che non ti lasciano il tempo per nulla se non tornare a casa e dormire un po’ per popi ripartire al mattino dopo.
Va beh, ci posso fare ben poco, io almeno il lavoro ce l’ho mentre tanti altri non ne hano neppure mezzo per cui andiamo avanti e vediamo come andrà a finire.
Pedalata di qua e di la, Beppe arriva quasi all’ultimo minuto, insomma ci si ritrova all’inizio della salita che è pure la partenza della gara ed ho già il fiatone al pensiero….
Via che si parte!
E su subito con pendenze da piangere per me, 1450 metri che mi sembrano un eternità, un pezzo sui pedali ma il resto a spinta.
La schiena che fa gia male da giorni non aiuta ed arrivare in cima è una specie di calvario, lo capirà anche il Gliso quando mi raggiunge in moto… almeno un giro lo devo fare!
E vai che lo finisco il giro di lancio e via per un altro, con calma, di più non posso fare. Pedalo dove posso, lascio strada dove non riesco, spingo dove diventa impossibile per me stare in sella ma comunque vado avanti, incitata da chi mi conosce, doppiata dai velocissimi primi, accompagnata da chi, come me, di fatica ne fa tanta ma poco alla volta arrivo all’inizio della lunga salita cementata che riporta al Gimondino ed all’inizio della discesa e qua mi si guasta la giornata.
Un tipo, spettatore, credo accompagnatore di qualcuno, mi inveisce contro a male parole dicendomi di lasciar strada a chi corre e di andar fuori dalle scatole….non ci ho più visto!!!

Se gli mettevo le mani addosso lo disfavo e credo che ,alla mia reazione, si sia reso conto di aver valicato un confine sottile, quello che sta tra la battuta e l’offesa.
Addirittura alcuni ragazzi in gara mi han detto : lascia perdere, è un povero cretino---
Ma mi ha fatto male, male dentro.
Non credevo di dover chiedere l’autorizzazione per partecipare a qualche gara, special modo nel paese in cui vivo.
Ho sempre lasciato strada a tutti, fermandomi addirittura se necessario, lasciando spazio a chi alla classifica ci teneva davvero ma il sentirmi dir dietro tutte quelle parolacce mi ha ferita, profondamente e dire che io la mia gara l’ho finita, un giro di lancio piu un giro, come stabilito all’inizio prima della partenza parlandone con i miei compagni di squadra.
Passato il traguardo mi sono messa in parte ed ho atteso lo scoccare delle due ore e la fine ufficiale della gara. ne ho visti tanti fermi dopo due giri, per la durezza della gara o vuoi per il caldo davvero intenso ma tutti, me compresa, han detto che il percorso era duro si, ma bellissimo!
Arrivati anche Dado, Beppe ed Alberto abbiamo ben pensato di mangiare anguria e melone al ristoro e poi di far man bassa di pane e salame all’agriturismo Forest che ospitava la gara, due calici di bianco ed una bottiglia di acqua ad annaffiare il tutto e fine della storia. Ognuno di noi quattro aveva un obbiettivo e credo sia stato raggiunto.
Beppe due giri, Dado anche, Alberto sempre in sfida con Sbardo ed io di arrivare in fondo per cui, alla fine tutti contenti. Si torna a casa in bici perché nel pomeriggio sarò di nuovo al lavoro con quel poco di rammarico a ricordare le male parole di quel tipo senza saperne veramente la motivazione. Peccato perché è riuscito a rovinare qualche cosa di bello per me, lasciandomi un poco di amaro in bocca.
Fa niente, tanto pedalerò ugualmente ancora un bel po’!

sabato 20 luglio 2013

El gir dei Funtani



Mercoledì sera e me ne vado a Torbole Casaglia e quasi mi perdo.
Si perché con sto Brebemi hanno spaccato su tutte le strade e non mi ritrovo più!
Dove prima giravo a destra ora devo girare a sinistra, la tangenziale è tutta un cantiere e giro per quasi mezz’ora prima di trovare la giusta direzione comunque ecco che arrivo alla zona partenza, fatico non poco per parcheggiare visto che è tardi e corro ad iscrivermi a questa garetta a piedi di 7 oppure 13 km.
Direi 7 questa sera va….
Pronti via, non ho quasi il tempo di capire da che parte devo andare, seguo il gruppo di persone che mi precede e via lungo una stradina sterrata che passa tra i campi a lato di alcuni ruscelli.
E si passa tra cascine abbandonate ed altre che paiono regge, fossati e canali irrigatori, lungo sterrate davvero piacevoli da vedere e percorrere, senza fretta stasera.
Diciamo che corricchio piano piano, ho la schiena un poco scricchiolante per cui con calma che tanto cambia nulla.
Ad un certo punto, dove i due percorsi si dividono tra corto, medio e lungo, si entra nel cortile di una cascina enorme dove vengono allevate galline ed oche ed uscendone poco dopo, leggo il cartello AVIO SUPERFICE.
Al momento ho pensato si trattasse di un errore visto che prima il cartello diceva Avicoltura.. ed invece no, mi ritrovo in pieno aeroporto!!!!!
Ho meglio su di una distesa infinita costellata da hangar in cui si intravedono quegli aeroplani microscopici a due posti, tutti colorati, maniche a vento ovunque, sacchi si sabbia a destra e sinistra, un vero aeroporto in piena campagna. E li trovo il ristoro dove bevo acqua e the e riparto verso il percorso disegnato con fettucce tra i campi che seguono.
Alcuni mi sorpassano, altri hanno il mio passo sta di fatto che, dopo 43 minuti, ero al traguardo sudata fradicia ma soddisfatta di me stessa! Arrivata anche stavolta.
Mi ritirano il cartellino e mi danno il pacco dono, c’e dentro di tutto, mi avvicino al ristoro per bere e mangiare qualche cosa e trovo due persone di Iseo che gia avevo trovato a San Polo scoprendo cosi che seguono questo circuito AICS di gare podistiche, sono in pensione e si tengono in forma cosi.
Torno verso la macchina e faccio mente locale sul fatto che devo proprio trovare il tempo per andare da Forrest Gump per comprarmi delle scarpe da running nuove, queste non vanno più bene.
La strada in macchina scorre velocemente mentre me ne torno a casa ed i muscoli fanno male in modo diverso ma fa niente, domani farò due pedalate in compagnia e passerà tutto di nuovo.



Le Risorgive Padane Trenzano


Una delle tante gare del Gliso e del suo circuito 4C.
L’avevo fata lo scorso anno e mi ero divertita, la rifaccio quest’anno con moltissimi chilometri in meno nelle gambe ma ho voglia di pedalare ed è qua vicino a casa per cui via alle sete e mezza del mattino con la bici nel baule ed i pantaloncini da ciclista addosso.
Una lunghissima fila per l’iscrizione, tantissime ragazze finalmente e la cosa mi fa piacere… quanti anni sono stata l’unica presente no una delle pochissime che gareggiavano, ora vederne ben 12 schierate alla partenza in una gara da 150 partenti è un successone direi.
Il numero da attaccare alla bici, un caffè al bar, due parole con Beppe che, finalmente, è tornato alle gare dopo tanto tempo di latitanza, un po’ per colpa del lavoro un po’ per mancanza di voglia sta di fatto che mi fa piacere vedere alcune delle mie maglie in giro qualche volta a farmi compagnia.
Un giro in giro per scaldare le gambe decisamente arrugginite e ben presto è ora di partire e pedalare per davvero.


Pronti via e vai sulla strada per qualche chilometro per poi entrare nelle stradine tra i campi e non uscirne più.
La moto mi fa compagnia per un poco, mi chiede se va tutto bene e quando gli rispondo che è tutto ok mi precede e non lo vedrò piu cosi comincia la mia pedalata in solitaria.
Mi piace guardarmi attorno mentre pedalo e sebbene abbia piovuto negli ultimi giorni in alcuni punti vi è addirittura polvere; certo un po di fango lo trovo ma fa parte del gioco altrimenti come faccio a sporcarmi???
Comunque pian piano il giro finisce, i primi 13 km li ho macinati e via per il secondo giro.
E mentre pedalo penso che , in fondo, anche s e con pochissimi chilometri nelle gambe macino strada ugualmente e mancherà veramente poco al traguardo quando il gruppone dei primi mi doppierà.
Il sorriso di Beppe al traguardo, arrivato poco prima di me, le solite battute ed il cambiarsi seduta nel baule della macchina chiacchierando con i vicini di parcheggio, solo i biker lo fanno.
Le fette di anguria e melone per dissetarsi, la coca cola divisa con Beppe come se fossimo compagni di banco a scuola ed il tornare a casa di corsa, come sempre, perché nel pomeriggio lavoro.
Quanto mi manca il tempo libero trascorso in sella…… sembra che quest’anno il lavoro abbia preso possesso delle mie ore, tutte e 24, lasciandomi pochissimo spazio per le passioni, per me stessa.
Spero che passi in fretta questo periodo, rivoglio la mia vita di prima!!!!!

A presto ragazzi.

giovedì 11 luglio 2013

Correre a San Polo x Aics

Quest anno va così, bike poca, tempo ancora meno, lavoro tanto anche troppo ed il poco tempo che ho lo passo camminando, marciando, cercando di correre.
È venerdì sera me ne vado a San Polo per una corretta a piedi, complica c'è un amica maratoneta che si è messa in testa che anche io corro... NA roba ragazzi!!!!!,a metà strada chiamo Zambo per info, manco so dove sia sto quartiere cittadino, mi da due dritte ed arrivò davanti a quel condominio famoso per il suo squallore, tutto un colore, che si vede dalla tangenziale e dall' autostrada. I cartelli indicano dove girare ed il vedere una marea di gente con scarpette e pantaloncini che corre qua e la aiuta non poco a trovare la giusta direzione.
Parcheggio e vado ad iscrivermi, mi danno un numero  da attaccare alla maglia ed una bottiglia di vino che portò in macchina, mica posso corre con quella in mano!
Ci sono un sacco di stand colorati, tavoli apparecchiati, musica dal vivo e le immancabili griglie che stanno cucinando di tutto.
 VIa che si parte.
Seguo il gruppo e correre nonnèprorpio semplice per chi non è prorpiamente abituato a farlo, io pedalo di solito... Ma Marina mi trascina er i capelli, peggio di un iscrittore dei Marines urlando i nelle orecchie  daiiii corriiiii alza le ginocchia, respira regolare, su dai non mollare non si molla dove è la KathynRambo dove è finita la donna che non molla maiiiiiiiiiiii!!!!!!!!
Se non mi è venuto un accidente poco ci è mancato!
Sembrava mi si stessero spaccando le ginocchia, la schiena non la sento ancora adesso e mi facevano male anche le unghie, tutto questo fino a quando non abbiamo imboccato li gaso del Parco Ducos con i suoi laghetti.... È li ho visto un angelo!
Un Rambo in terra correre con un a falcata da pantera nera, capelli lunghi trattenuti da un laccio di cuoio, occhi verdi, due spalle così è due o tre tartarughe sparpagliate sugli addominali..... Madonna se era bello!!!!! È lo hanno notato anche tutte le altre tanto che due sono anche inciampate l una sul l'altra cadendo lunghe e distese.... Io ho semplicemente fatto dietrofront per un pezzo con Marina che mi tallonava ululando Ma dove vaiiiiiiiii!!!!!!
È lo so io dove stavo andando.... Volevo toccarlo per  vedere se era vero........
Va beh insomma mi sono distratta per un momento  dalla corsa ed ho dimenticato tutti i mali..... È così poco alla volta sono arrivata al traguardo con un tempo da schifo ma meglio di così garantisco che non potevo fare, 1h 15 minuti per 10 km. Acqua come se spiovesse, due panini ed una fetta d'anguria e stavo quasi bene dopo.... Quasi...... Molto quasi perché poi credo di aver sentito tutti i muscoli, anche quelli che non hanno ancora scoperto, che cantavano una sinfonia Dell acccidenti, un male della Madonna!!!!!!!!! Guidare verso casa sembrava una specie di battaglia con le gambe che non volevano saperne di stare sotto il volante... È la doccia. Casa con un ai aiaaiaia aia aia aia continuo, perfino dormire è stato un vero battagliare con le lenzuola...  Male ovunque!
Però l'ho fatta, adesso vado bici va che fa meno male.... Credo.... Poi ne riparleremo.....

giovedì 27 giugno 2013

Val Rendena per 6 h

Eccola.
A settembre le avevo detto addio quasi con le lacrime agli occhi, chiusa un epoca di lunghe ed estenuanti 24h in sella tra quei paesini diventati quasi casa ogni settembre negli ultimi 10 anni.
Ma poi rinasce, in una formula, diversa, molto diversa.

Una 24h solo per solitari, un percorso nuovo e ben diverso da quello degli anno passati, una location tutta nuova, sul lago Mago di Caderzone Terme.
Ed io non resisto e mi iscrivo sebbene non abbia ancora la certezza di essere libera dal lavoro ma è come se fossi una falena attirata inesorabilmente da quella lucina che brilla lassu…..
E di sabato mattina alle 5 me ne vado verso il lago d’Idro, seguo la strada che porta in Trentino e, due ore dopo, eccomi arrivare a Caderzone Terme e seguire le frecce verso la ciclabile, tribolare non poco per passare con il bestione, parcheggiare accanto alla strada ed andare a chiedere informazioni sul dove ritirare il pacco gara.
Rimango un po’ male quando mi dicono che devo scendere fino a Strembo per ritirare il tutto ed allora monto in sella e ci vado in bicicletta.
Ritiro numero fatto, due saluti, un pit stop al negozietto locale dove per anni ho fatto la spesa durante le 24h, e ritorno al campo gara dove deduco che è meglio che sposti il camper in un parcheggio poco lontano visto che faccio solamente la 6h e me ne andrò ancora in serata.
Per anni in questa manifestazione ci si ritrovava in tantissimi, più di mille a volte ed essere cosi pochi, poco più di 150 fa cosi strano! Ma l’organizzazione ha fatto delle scelte ben precise, solo solitari appunto, per cui poca brigata vita beata!
So che il percorso è duro per via dei post ricevuti dagli amici che hanno avuto l’opportunità di provarlo nei giorni scorsi, non ci penso neppure a provarlo prima della gara, avrò tempo a sufficienza per faticare nelle sei ore che seguiranno dal via in poi pertanto mi preparo un panino e mi guardo attorno, bel posto, mi sa che ci torno con un libro ed una sedia sdraio per riposare un poco.
La partenza verrà data sempre davanti al municipio, una deviazione verso Bocenago per salutare” il paese che ci ha ospitato nelle scorse edizioni ( e non dimentico lo strudel di quella signora che lo passava direttamente dalla finestra della sua cucina ), un passaggio lungo la strada di Strembo e poi via verso il percorso e si inizia davvero….. a tribolare di brutto!
Una cementata dietro l’altra, un piccolo respiro tra l’una e l’altra, lo scollinaere al ristoro e poi giu a scavezza collo lungo la strada cementata in discesa verso la ciclabile, a freni tirati dalla paura facevo i 30 all’ora.
E lungo la ciclabile per rifiatare, il passaggio al traguardo per poi iniziare nuovamente e fare quella salita spacca gambe che arrivava nel bosco dove il sentiero, inesistente fino a pochi giorni prima, si snodava lungo il ciglio di una scarpatella ed a furia di passare le radici affiorano e si scivola tanto è che un ragazzo ci vola giu restando appeso agli arbusti e la sua bike più giù di un pezzo.
Dopo il primo giro no avevo piu parole ma a testa bassa, a piedi, ho continuato.
5 giri, una nullità a confronto di chi ne ha fatti 10 volte tanti ma di più il mio corpo non lo permetteva.
Ed arrivare alla fine delle sei ore tanto stanca da non riuscire quasi a salire a bordo del mio camper, dovermi attaccare ai corrimano laterali.. robe da matti.
Sembra passato tutto cosi velocemente, la premiazione poco dopo, il pasta party con degli amici, i complimenti alla mia “rivale” arrivata prima ma essere felicissima del mio secondo posto, della mia medaglia di legno che metterò con tutte le altre e del cesto pieno di squisitezze, dell’intervista, di tutto quell’essere li insomma che ogni volta mi ripaga di quanto faccio o fatico.
Un saluto agli amici, le battute con i ragazzi, il camper da portare a casa e dover guidare piano piano con tre soste intermedia per via delle ginocchia che sembravano prendere fuoco per lo sforzo….. ma nonostante questo non riesco a smettere.
Si dovrebbe far scarico dopo una gara ma se si lavora 12 ore fai ben poco cosi o rulli o aspetti il giorno di riposo e stamattina, con un vento gelido a farmi compagnia saltare in sella e salire sul monte Alto spingendo con fatica sui pedali ma non fa nulla, ci sono ancora.
E sto gia pensando alla prossima volta…..

sabato 8 giugno 2013

Night on Bike - Campagnola Emilia



Devo avere un qualche cosa che mi attira in terra emiliana, fatto sta che, di quando in quando, mi ritrovo a scappare dal lavoro, buttare la bici in macchina ed andarmene da quelle parti per pedalare.
Ritorna il circuito Night on bike, lo avevo fatto per due estati di seguito ed il poterlo rifare mi piace parecchio. Non che combini granchè sui pedali, quest’anno poi non so cosa diavolo sia ma ogni sacrosanto giorno c’e qualche cosa che mi impedisce di pedalare, il lavoro, mia figlia, la casa, la spesa, i corsi, gli aggiornamenti, la pioggia…. E che due maroni però…
Ma stavolta ci sono…
Via dal lavoro alle cinque, bici gia pronta in macchina, un cambio stile superman super veloce e via lungo l’autostrada verso la Brennero Modena…
Un traffico dell’accidenti e ad un certo punto plong plong plong….un copertone di camion che saltella sulla corsia di mezzo!!!!
Non ringrazierò mai abbastanza chi ha inventato il sistema frenante della Mercedes. Da 130 all’ora a zero in un lampo….. e meno male che quelli dietro erano attenti altrimenti sai che macello.
Comunque seguo la solita strada che mi porta al di la del Po’ e dall’uscita dal casello seguo le indicazioni del navigatore e presto sono a Campagnola Emilia .
Il ridere è che seguendo le frecce sulla strada verso il campo gara vado da tutt’altra parte e le macchine dietro a me idem! Hanno visto una bici in macchina per cui tutti accodati pensando che conoscessi la strada ed invece no ed ecco che sbuca Umbi a salvar tutta la carovana.
Seguiamo lui ed in un attimo siamo al centro sportivo, parcheggio tra le tante macchine gia presenti e via di corsa alla verifica tessere.
Il Team Sculazzo al completo all’opera, chi alla verifica, chi al ristoro, chi a finire di fettucciare il percorso, bella atmosfera come sempre.
Preparo la bici, infilo le scarpe e nel frattempo mi raggiunge Alberto, arrivato col camper. Un caffè in compagnia e poi via a provare il percorso, un susseguirsi di zig zag nel campo, una curva dietro l’altra che presto mi farà sentire giusto un po’ ubriaca.
Ed è ora di partire.
Per categorie e noi siamo tra gli ultimi.
Un giro dopo l’altro, un continuo cambio di ritmo ed anche se in pianura ti ritrovi presto senza fiato ma il bello è anche questo, il sentire pulsare il sangue veloce nelle vene, il cuore che batte forte e regolare e pensi che, nonostante tutto, pedali ancora e ci sei.
Ed il traguardo è bello passarlo anche se in coda agli altri.
E gli amici sono dei tesori immensi.
Alberto cavallerescamente mi lascia fare la doccia in camper anziché nelle docce comuni ed assieme andremo alle premiazioni. Lui conosce tutti ed io la metà circa dei presenti per cui è un bel chiacchiericcio fino a quando non mi chiamano per la premiazione che in teoria non mi spetterebbe in quanto sesta ma mi premiano lo stesso… grazie ragazzi!!!!
Ed aspettiamo il Team Sculazzo al completo per cenare a base di pesce in compagnia…. Una mangiata incredibile! Dovrei rifare un altro paio di giri per smaltire un po’ di quel buonissimo piatto di pasta allo scoglio ma ben presto devo decidermi ad abbandonare tutti ed andare verso la macchina, ci sono 160 km da fare fino a casa ed anche se è “presto” come dicono i ragazzi, io arriverò a casa alle due di notte per cui…..
E tornando nel buio della notte penso che è bello cosi, fatica ricompensata dalle risate tra amici, dalle chiacchiere tra ciclisti ed anche per il tifo di un gruppo di pakistani che prima mi hanno guardato storto visto che ero a gambe nude e se ne sono andati quando gli ho urlato dietro che le loro abitudini non venivano importate in automatico al loro arrivo qua, poi facevano il tifo lungo il percorso….

Bah il mondo è bello perché è vario….

giovedì 23 maggio 2013

2° Starter Bike


Lo scorso anno l’avevo fatta seppur a fatica, quest’anno rinuncio!

Il percorso è bello, nulla da eccepire, ma asciutto però!

Con la pioggia che cade da mesi con pochi attimi di tregua non aiuta certo le polente come me per cui, dopo averla provata giovedì 9 maggio, decido che bagnata non la faccio e do la disponibilità a fare la bandierina lungo il percorso.
E cosi è infatti per cui, domenica mattina, mi presento alle otto alla palestra e ricevo bandiera arancione e giubbino catarifrangente ed in sella della moto di Paolino me ne vo su per la montagna fino alla curva denominata del Peccato…….e si in quell0’angolo di monte iseano credo siano stati concepito almeno la meta dei ragazzi nati negli anni 80… hehehehe!
Va beh comunque scene piu o meno hard a parte siam li a sbandierare tutta mattina, con le moto che risalgono la strada per Polaveno a tutta birra e con cui si litiga non poco per farli fermare.
Finisce tutto in fretta ed all’uno sarò già al lavoro con un po di amaro in bocca.
Risali in sella Kathy va che è meglio…..

1° Cross del mella




E’ di sabato pomeriggio, vuoi che non ci vada?
4 maggio, per di piu risulto di riposo per cui non devo chiedere favori a nessun collega, meglio cosi.
Ed a mezzogiorno e mezzo sono per strada, vado un po a naso in verita, prima verso Rovato poi seguendo le indicazioni che mi da il tablet e mi trovo a passare per un immenso cantiere, quello della Brebemi. Una devastazione unica, campo sbragati con buche immense per far posto ai piloni dei prossimi cavalcavia, spianate gigantesche dove prima c’erano delle cascine e le poche sopravvissute sono accerchiate da cantieri ovunque, mi domando come facciano ad entrare in casa loro… se loro è ancora….
Chissà che casini di espropri che avranno fatto…..
Bah.
Comunque eccomi ad Azzano Mella, paese natale di Fabio Pasquali che, se non ho capito male, ha aiutato il Gliso a disegnare il percorso di questa gara.
Una coda lunghissima alla verifica tessere ma intanto si chiacchiera del piu e del meno. Poi col numero in mano me ne torno alla macchina e preparo la bicicletta.
Convinzione zero oggi, quest’anno gira cosi e non riesco a scrollarmi di dosso questa malinconia che sembra segarmi le gambe. Non che abbia mai avuto grandi velleità ma almeno le gare le facevo e finivo e mi divertivo; ora invece ho sempre la testa altrove, lavoro e problemi correlati, salute, casini vari….. Come mi piacerebbe tornare indietro di qualche anno, ero felice a modo mio, sorridevo spesso… adesso è sempre una giornata no.
Comunque mi preparo, pedalo qua e la, saluto le ragazze che hanno gia il coltello tra i denti e si misurano a vicenda, pronti via che è ora.
Parto in fondo al gruppo per non dar fastidio, me la prendo con calma e via….
Giro di lancio più due giri.
Quasi alla fine del giro di lancio, seguita dalla moto naturalmente, sento la bike che scoda…. E no è cristo!!!!!
Bucato!
Ecco, degna conclusione di una giornata no.
Metto il fast tribolando non poco con la valvola che non voleva aprirsi, finalmente riesco e sembra tenere, più o meno, e continuo.
Al passaggio sotto l’arco dell’arrivo mi avvicino alla macchina e prendo un'altra bomboletta, sparo dentro anche quella e riparto facendo mezzo giro e fermandomi sul ponte dove tutti stavano gia tornando indietro.
Che garone che ho fatto ragazzi.
Praticamente li ho lasciati passare tutti e mi sono accodata per finire il giro e tagliare comunque il traguardo mesta mesta.
Cosi non si fa Kathy, facevo meglio a stare a casa oggi. Smonto la ruota, metto tutto in macchina e vado al ristoro dove trovo Beppe Salemi in borghese. Pedala poco anche lui ormai e ci facciamo un gelato consolatorio parlando del più e del meno, riesce sempre a farmi ridere con le sue battute.
Poco dopo me ne vado a casa rendendomi conto che è stata proprio una giornata no.
Lasciamo perdere Kathy va…. Forse è meglio.

giovedì 9 maggio 2013

24h di Cremona tra pioggia e rane


Mi viene in mente solo l’acqua, nulla di più.
Quest’anno la 24h di Cremona è stata caratterizzata da un diluvio, acqua, fango a chili, rane che gracidavano, cadute e scivoloni nel fango, tutta una roba cosi insomma.Anche le premesse della stagione 2013 erano state cosi, un diluvio ad ogni gara in special modo il River Marathon Cup, ma speravo che con il continuare della stagione il tempo avrebbe messo la testa a posto, invece nada de nada, avanti con spolverini anti acqua e le bike da portare dal meccanico ogni volta.


Ho aspettato parecchio prima di mandare l’iscrizione, i turni di lavoro primaverili non erano ancora usciti e non ero certa di essere a casa quel fine settimana, ma poi visto che ero libera di corsa a mandare il fax a Massimo Ansoldi e regolarizzare l’iscrizione.
Ed ho iniziato a guardare le previsioni del tempo ogni singolo giorno e mi veniva il magone ogni volta vedevo pioggia ed ancora pioggia…….ed ho deciso di passare alla 6h.
Lo so che non è uguale ma dovevo fare il conto anche del fatto che di chilometri nelle gambe quest’anno ne ho pochi e forse era la scelta meno azzardata… e poi pedalare sotto la pioggia sei ore non è proprio come passarne 24 per cui va bene cosi.
Ed arriva la telefonata di Anna che mi chiede si ci vado a Cremona e la prima cosa che le chiedo è: ci vieni con me?
Non pensavo di farle un regalo, non immaginavo che la sua partecipazione alla gara sarebbe dipesa dalla mia risposta ed ecco che mi trovo con una nuova compagna di avventura!

Ci si accorda per la partenza, lei deve sistemare i gemellino di sei mesi mentre io devo sistemare solo il gatto…. E via che si parte di sabato mattina alle otto verso Cremona dopo aver caricato di tutto sul camper.
Chiacchiere lungo la strada e per la prima volta non metto uno dei miei cd rockettari per farmi compagnia; arriviamo, parcheggiamo in modo da essere vicine al campo di gara ma sistemate bene anche per la notte e si va a prendere il numero ed il pacco gara.
Le facce sono quelle di sempre solo rasta man è diverso… senza i lunghissimi rasta che lo distinguevano dalgruppo.
L’atmosfera è rilassata, prepariamo le bike e si pranza con quanto portato da Anna…..per la prima volta prendo un endurance con calma assoluta, senza quel timore che mi prendeva lo stomaco, forse è la sua presenza a tenermi buona… boh!
Ed ora si va al campo gara!
Ci siamo quasi, tutti schierati nel pantano ad aspettare la partenza stile le Mans, di corsa fino alle bici e poi via sui pedali….ma io non corro e con calma raggiungo Valchiria ed inizia la nuova avventura.
Il percorso è leggermente diverso dallo scorso anno e lo trovo più bello e scorrevole ma il fango ben presto prenderà il sopravvento su di noi e sulle biciclette. Quanto fango, quanta pioggia e quanto arrancare per andare avanti senza cadere.
Quando passavamo vicino a delle buche le rane cantavano come per avviarci di non entrare nel loro territorio e le vedevo saltare a lato dei sentieri ed ho invaso più volte la loro proprietà entrando fino alle ginocchia nel laghetto cercando di lavare la bici perché non girava più nulla e con me molti altri, tanto bagnati per bagnati…
Un giro dopo l’altro, sempre più piano fin oa quando non ho deciso di accettare l’invito di un amico biker, Bodo, che a bordo percorso con il camper, mi offriva pane e salame… Anna ha tirato dritto perché essendo celiaca non può mangiarlo ma io mi sono fermata eccome! E diavolo, faticare d’accordo ma anche un pò di piacere va bene no????
E le chiacchiere scoprendo che sia lui che Morris hanno rinunciato per guai meccanici e vedere tutti gli altri sempre più lenti per colpa del fango accumulato, per guasti vari e per la pioggia incessante.
Alle otto di sera la mia gara finisce e devo dire che non mi meraviglia affatto sentire che, poco dopo, verrà sospesa anche la 24h perché il percorso era diventato impraticabile nonostante tutti i tagli fatti dall’organizzazione per cercare di evitare i punti più pericolosi.
Cosi niente toboga, niente busa, niente caroni….. ed ogni volta che passavo mi sembrava diverso, un taglio del taglio insomma…
Doccia calda in camper con Anna dispersa da qualche parte, la bike sistemata alla bene e meglio nel gavone e poi al pasta party, le chiacchiere con i ragazzi dl gruppo Gufi di Trento e scoprire che sono terza in classifica e non lo sapevo no se non me lo diceva capo Gufo in persona!
La premiazione, gli applausi……quel piccolo momento di gloria che passa veloce ma che mi resta sulla pelle per tanto tempo e fa dimenticare la fatica, il fango, le unghie spezzate nel montare e smontare le ruote ed il mal di schiena.
Anna era rimasta al camper con la scusa che non può mangiare ciò che viene preparato per gli altri e ci ritroviamo verso le 22, si prepara il letto e si riposa, le continuerà la gara domattina, dovrebbe riprendere alle 8 circa. E dire che è ferma da un anno e mezzo per la gravidanza ed i suoi piccoli hanno solo sei mesi ma la grinta è rimasta quella di sempre, la sua voglia di pedalare non finisce mai.
Ed alle otto del mattino si riparte, mentre lei pedala io le faccio assistenza sotto un diluvio pazzesco.
Le porto noccioline e borracce, le chiedo ogni volta se le serve qualche cosa mentre il cielo scarica valanghe di acqua e tutti procedono piano piano cercando di non cadere e di non farsi male come purtroppo è successo ad Astrid e Raffaella ed a molti altri.
Ed alle 13 sento una voce che mi chiama dal lato opposto dell’arrivo… Renato, un compagno di corso massaggio Ayurveda. Mi ha fatto la sorpresa di arrivare fin qua per scattare foto e resterà sotto il diluvio fino alla fine della gara, con me, a fare il tifo ad Anna ed a tutti gli altri. Ci siamo concessi un caffè e due chiacchiere prima della sua partenza ed è stata una piacevole compagnia. Grazie Renato!
E poi finisce tutto e sembra passato solo un minuto anziché un giorno intero anzi due, ed è ora di tornare a casa chiacchierando come se fosse la cosa più normale del mondo che due ragazze con pezzi di fango tra i capelli e le scarpe inzaccherate ridano a crepapelle lungo l’autostrada che riporta a casa.
Ma nonostante tutto stiamo gia pensando a quello che potremmo fare assieme in un'altra occasione.
Chissà….

martedì 16 aprile 2013

1° Edizione baobab running Cup

Mamma!!!!
praticamente è stata questa la parola urlacciata da mia figlia domenica mattina quando le ho detto che andavo a correre a piedi.
Ed a tagliar corto ho trovato sto volantino sul sito di Brescia che corre e mi ha ispirato, sabato pomeriggio ho fatto un giro fin laggiu in bike per vedere dove fosse la partenza ed eccomi qua domenica mattina alle otto in scarpette da corsa, canottiera dell'Atletica Franciacorta e pantaloncini.
Mi sento un poco fuori posto, le facce che vedo sono sconosciute salvo Giovanni Lazzaroni che porta i miei stessi colori come squadra di atletica e, poco piu tardi, di un paio di ragazzi che corrono anche in bicicletta, sorridono nel vedermi ed io con loro.
La lunghissima fila per l'iscrizione divisa per gruppi di età, un sacco di bambini con cani gatti e C., una marea umana che alla fine si conterà in più di 800 persone si concentra presso questo oratorio ed è musica e colore, facce sorridenti, maglie colorate, c ani che abbaiano che portano a loro volta una maglietta adattata alle loro forme, un caos incredibile insomma.
Compro un libretto con il calendario delle gare in provincia, si sa mai che i scatti la passione, mi danno un pacco gara con un sacco di gnocchi e mi prendo una maglietta della manifestazione, farà il palio con tutte le altre che ho a casa ed aspetto la partenza bevendo un caffè.
Alle nove ed un quarto via che parte il primo gruppone, quelli della 10 km....
E poco dopo noi "lenti", quelli che di km ne faranno solo sei.
Su strada all'inizio e le scarpette non propriamente professionali si fanno sentire, non ammortizzano bene lo sbattere contro l'asfalto, ma poi si entra su alcune strade bianche tra i campi e va meglio e riesco perfino ad accelerare, superando un po' di gente. Si incontra di tutto, mamme con passeggini che perdono le ruote, bambini urlanti che non vogliono più camminare ma stare in braccio, persone che hanno deciso di seguire chi corre, gente in bicicletta che taglia di qua e di la, persone a cavallo che passano tra le gente spaventandone alcuni.... insomma un rebelotto dell'accidenti che è quasi peggio delle gran fondo con 1000 partecipanti.
Sinceramente mi è passato il tempo velocemente, solo il mal di schiena rompeva un poco ma ben presto ecco il traguardo ed è cosi strano essere gia qua quando nelle gare in bike se va bene ci metto tre ore per arrivare.
Un pezzo di dolce, una bottiglia di acqua, il timbro sul libretto che attesta che ho ultimato la gara e via verso la macchina e verso Monticelli Brusati, qua dietro 'angolo dove stanno correndo i ragazzi della Brescia Cup e tra di essi Giusy, compagna di squadra ed amica.
Avrebbero dovuto esserci altri due ragazzi dei nostri, Mauro Zambo che invece fa da spettatore e Diego Babaglioni, rimasto a casa per una brutta tonsillite.... e sto li un poco a guardare l'arrivo, i passaggi, il fango sui volti e sulle bici facendo compagnia a Grazia che fotografa tutti e chiacchierando con chi mi chiede che ci faccio senza bici stavolta...
Stavolta è andata cosi, non in sella ma a piedi ma ho tante domeniche ancora, tante gare davanti nel corso dell'anno e lo dico anche a Luca Guarneri, inviato di Pianeta Mtb mentre sta facendo foto a tutti.
Ed ora a casa che all'una e mezza devo essere in servizio in questa bellissima seppur diversa domenica di aprile.


venerdì 12 aprile 2013

South Garda Bike

Sono un disastro annunciato, garantito al limone.
Ma di stare a casa la domenica mattina non se ne parla, sto male al pensiero.
E se poi ci si mette il lavoro che mi fa fare orari sempre piu strani, tempo per allenarmi zero se non un paio d'ore sulla bike da spinning, vedi tu se riesco a pedalare. Lo scorso anno a quest'ora avevo 1600 km nelle gambe, adesso arrivo a malapena a 600 gare comprese il che significa che non solo non vado ma che non pedalo quasi neppure su strada in pianura.
Che scatole!
E meno male che con i turni nuovi dovremmo avere tutti piu tempo libero, ma mi sembra di essere presa bellamente per il fondoschiena....
Praticamente i miei weekend sono una passeggiata col camper qua e la per la regione, un saluto agli amici, due pedalate il resto a spinta, una caduta qua e la condita con rotture varie sia meccaniche che di scatole, il broncio per tre giorni, il culo che si arrotonda ed il morale che si affloscia....
bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
E che cazzo!!!
Qua o litigo con i capi, o mi licenzio e cambio lavoro o trovo un riccastro un pò rimbambito a cui piacciono le bionde mature e cicciotte e lo faccio morire a letto dopo una settimana altrimenti in bike non ci vado più!!!!
E dire che la South mi piace, mi piace il girare per le coline moreniche e salire fino alla rocca, mi piace l'atmosfera e l'ambiente ed il pacco gara che ogni anno è bellissimo, il piacere ogni volta di stare in compagnia di amici, io tempo per me sulla mia casetta su ruote ed anche se quest'anno ho dovuto far scattare l'allarme più volte perché giravano loschi individui nel parcheggio che occhieggiavano cruscotti e bike, non riesco a fare a meno di questo pezzo di settimana, quello delle gare.
Sarò di sicuro malata....
Comunque quest'anno la South garda è stata un disastro, ho passato più tempo piede a terra che altro e ci mancava pure il forcellino ed i freni andati cosi la botta l'ha presa anche il portafoglio... va beh portiam pazienza.
E spero in un poco di sole nei prossimi giorni altrimenti non mi alleno neppure quel poco che serve per stare in equilibrio sulla bicicletta!

martedì 2 aprile 2013

Ed il River è andato....

River Marathon Cup 2013 finito!
Ed una volta tanto all finisher con tanto di gadget a provarlo ma, come sempre, l' aver pedalato in qua ed in la per la pianura padana, sulle rive del Po e di alcuni suoi affluenti mi è piaciuto anche se di acqua ne ho presa a vagonate quest anno.
Trasferta iniziata come sempre il venerdì pomeriggio con il carica scarica sul camper, accorgerai che ho finito il gas per il riscaldamento e l'acqua calda della doccia ed accordarmi con un amico speciale di laggiù per farmi trovare la bombola a Pomponesco al mio arrivo; e per una volta  evitare l'autostrada provando strade alternative per la bassa mantovana e scoprire che sono quasi trenta km in meno, arrivare verso le sei e parcheggiare nel posto di sempre accanto al campo sportivo ed al lavaggio bike..... Insomma tutto come sempre, solo il giorno è diverso, si corre di sabato pomeriggio e non di domenica, un recupero della gara annullata a febbraio per la troppa neve.
Alby arriva con la bombola di gas e meno male perché iniziavo a gelare, tribolare non poco per allacciare correttamente tutti i tubi e farci un The bollente con i biscotti per scaldarci un poco e passare del tempo assieme a chiacchierare fino alla sua partenza verso casa e famiglia. Un libro a farmi compagnia come sempre, la televisione accesa in sottofondo e ben presto il sonno si farà sentire così come le gocce di pioggia sul tetto del camper.... Quest'anno non c è verso, tutte le gare sono bagnate e fangose e freddo, tanto freddo che entra nelle ossa e scricchiolo tutta.
Ed il mattino arriva presto con la sveglia data dal cellulare che squilla e Paola che arriva per prelevarmi ed assieme andiamo a berci un caffè e scambiare quattro chiacchiere, il tutto condito da una buonissima brioches nel bar del paese che da sulla piazza.
Lei rinuncia alla gara, troppa pioggia, io ci penso un po' su e decido di .... Decidere dopo.
Arrivano le macchine e gli amici ciclisti, tanti restano in macchina in "borghese" per la pioggia, pochi finora che hanno deciso di partire ed io decido che prima mi faccio una pasta poi ne parliamo!
Ma al tavolo da pranzo ci sediamo in tre perché ho amici che arrivano da lontano con un Amelia in saccoccia e decido di invitati a pranzo, Gianmaria ed Alberto, e sarà piacevole passare del tempo in chiacchiere tra il parto non parto che faccio? Che mi gira per la testa....
Ma alla fine mi vesto e nonostante la pioggia battente sarò in griglia alle due ed un quarto con altri 260 pazzoidi sui 450 iscritti, pioggia battente che non da tregua sulle spalle e sul viso, un freddo che attanaglia le ossa ma non so che farci, siam matti così è basta.
È via per il giro di lancio per ripassare sul tappeto ed iniziare il giro di gara, accorciato di più di venti km visto l'inclemenza del tempo.
Ed è il solito giro, una gara senza storia per me partita nelle retrovie intenzionalmente per evitare i chili di fango tirato su dalle ruote degli altri e non ritrovarmi con il Viso ricoperto di melma stile fanghi termali.
È quando pedalo nel fango, con fatica, ripenso alle tante volte in cui ho detto... Basta non le faccio più..... Per poi ritrovarmi sistematicamente in griglia tra gli altri, con gli anni che Van su, le ossa conciate sempre  peggio ma con quella voglia ragazzina di giocare ancora a fare la biker.ed arrivata sull argine a pochi km dall'arrivo salgo su asfalto cercando di scrollar di dosso da Valchiria i kg di mota, scendendo l'uno la strada fino al traguardo, facendo il giro alto e non nel fango in basso, tagliando il traguardo ed andare a dire al giudice che  avevo passato un pezzo di percorso non sul tracciato originale ma sul pulito.... Ho voluto essere onesta ma non ne potevo più di mangiar morchia.
La corsa al camper per scaldarmi sotto una doccia bollente ed essere al pasta party poco dopo con tanti altri, dividendo il tavolo con Alberto, Gian, Raffaele ed aspettare le premiazioni per ritirare il gadget che ci spetta per aver fatto tutte e cinque le gare, un paio di guanti tecnici che ritirerò anche per Gianmaria visto che deve corre a casa.
L aver  fatto trecento metri in meno nel fango mi fanno scivolare all ultimo posto della classifica Donne B ma va bene così, non credevo neppure di esserci in verità e poi scopro che c è gente che ha tagliato sette o otto km di gara facendo il percorso dei bambini ed arrivando in posizioni di classifica normalmente irraggiungibili! Alla fine ho avuto ragione io, l'onesta paga sempre in fondo.
Metti tutto a posto, lava quanto rimasto in giro dalla sera prima e dal pranzo in compagnia e.  riparto alla volta di casa facendo di nuovo la strada normale, passando per paesi che non avevo mai visto.
Pasqua e pasquetta al lavoro ma so già che domenica sarò da un altra parte, sempre sui pedali, sperando che stavolta la pioggia ci dia un poco di tregua.
Alla prossima ragazzi

martedì 26 marzo 2013

14° Aironbike



Eccola di nuovo.
Ed è la mia “scusa”per scendere nuovamente in Emilia col mio camper, fare la turista in solitaria con la bicicletta al seguito, far visita ad amici e passare del tempo con loro e divertirmi a rotolare nel fango.
Questa è, in somma e di fatto, il mio fine settimana a Guastalla.
Ma iniziamo da sabato mattina quando, dopo aver sistemato il tutto, parto alla volta dell’autostrada del Brennero e con i Pink Floyd a manetta arrivo a Pegognaga alle 11.30 del mattino, sosta obbligata ormai sotto minaccia che, se non mi fermo, troverò chiodi sparsi per tutti i campi gara mtb della ragione; pranzo in compagnia di Resia e Giuseppe, quattro chiacchiere in allegria davanti ad un piatto di lasagne superlativo e dopo caffé, dolce ed ammazza caffé, mi rimetto in marcia verso Guastalla dove arrivo verso le tre e mezza.
Parcheggio praticamente allo stesso posto da almeno 5 anni come se ci fosse una specie di prenotazione a mio nome e poco dopo sono al tendone a ritirare pacco gara enorme e numero di gara tra le risate e chiacchiere dei ragazzi dello Sculazzo.
Solo il pacco gara ripaga del viaggio fin quaggiù, un cotechino, uno zampone, una bottiglia di lambrusco, una salvietta grande in cotone, un uovo di pasqua, una scatola di preparato per dolci, una barretta ed una borsa porta oggetti da appendere….
Il cielo è grigio ed è tutto velato da una nebbiolina sospesa ma decido di farmi un giro in bike giusto per smaltire il pranzo.
Arriva fazione casali in bike per confermare l’invito a cena a casa sua e ci accordiamo sull’orario, passerà sua moglie a prendermi verso le otto e, partito lui, mi cambio, metto il casco, tolgo la bike dal gavone giusto in tempo per uno scroscione di pioggia dell’accidente!!!!
Torno dentro, mi asciugo, cambio nuovamente e mi metto giocare col portatile per far passare un poco di tempo.
Verso le sei meno venti suona il telefono, Alberto che mi chiede un favore, ritirare i pacchi gara di tutti gli amici perché non sa se arriverà in tempo visto che parte da Novi ed alle 18 chiudono tutto per cui si torna al tendone con la lista infinita di nomi e ritiro tutti i pacchi, ci metterò mezz’ora a trasportare tutto in camper e dopo mezz’ora a ri-trasferire tutto sulla macchina di Alberto che, nel frattempo, era arrivato a destinazione.
Due chiacchiere ed un caffè ed il tempo scappa con le gocce di pioggia sempre più pesanti che fanno da contorno alla conversazione.
Alle sette e mezza lui se ne va ed ar
riva la moglio ei fazione per la serata in compagnia, in cinque minuti siamo a casa loro ed inizia una bellissima e piacevole serata. Fazione si è dato alla “prova del cuoco” con un buonissimo risotto gamberi e zucchine, un pesciolino all’acqua pazza con verdure e patate, gelato, il vino seppur rosso l’ho portato io e devo dire che, alla fine, si sposava non male con il riso ed il secondo nonostante fosse pesce.
Ed il tempo è volato via con i suoi figli che parlavano e giocavano, le chiacchiere sulle bike e sui viaggi, la musica e tanto altro tra i quali il lavoro, la politica e tutto quel parlare che si fa tra amici quando non ci si vede da tempo. E dulcis in fundo Fabio si arma di chitarra, prima con un paio di assolo, e di tromba poi per passare infine al flicorno appena acquistato!
Suonerà a breve per una reunion con il suo vecchio gruppo e mi dispiace non esserci…. Ma chissà, magari riesco…
Verso le 23 mi riportano al campo base e vado a nanna con la pioggia che batte sul tetto facendomi compagnia.
La sveglia suona alle sette del mattino ma il continuo ticchettare della pioggia mi fa girare dalla parte opposta con la testa sotto il piumone, chi ha voglia di uscire al freddo con questo tempo, cavolo ma quest’anno di pioggia ne ho presa un bel po’ in bici, adesso basta daiiiii.
Alle otto arriva Alberto e con lui Raffaele e non so come o cosa tant’è che ci troviamo in sei sul camper tra caffè in bicchieri di carta, ciambelle divise a metà e fettine di crostata alla Nutella che gira sul tavolo, tutti li a guardare fuori sperando che la pioggia dia un attimo di tregua
Due decidono di non partire, io ed Alberto siamo parecchio indecisi mentre Raffaele sembra più convinto che mai ad affrontare fango, freddo e pioggia.
Alla fine si decide, partiamo!
Mi preparo, metto i Sali nella borraccia e mentre tolgo la bici dal gavone Alberto mi si avvicina e dice: io vado, mio padre non sta bene, devo partire subito.
Aveva gli occhi tristi, come se sapesse già ciò che sarebbe stata la conclusione della giornata, l’ho salutato ed abbracciato e mi sono avviata alla partenza sotto una triste e gelida pioggia battente.
Via che si parte, il solito pezzo di asfalto a velocità controllata e poi via tra argini, sentieri, strade bianche e ciclabili e fango, tanto, tantissimo fango.
Mi ero messa un sacchetto di plastica sul casco per stare all’asciutto in testa almeno un poco di tempo, avevo addosso un anti acqua lungo ma sono riuscita a bagnarmi fino al midollo, arrancando nel fango fino a sentire le mie vecchie ginocchia fare cric croc.
E l’ultimo discesone lungo l’argine fino nel bosco, dove cadevano a decine beh ho deciso che non lo facevo, sono tornata indietro ed ho fatto la scarpata con le pietre facendomi aiutare da un altro ragazzo che alla fine l’ha pensata come me… un altro volo no!!!!
E da li via verso il ponte famoso perché segnalato dall’Arci Gay come punto di ritrovo e nel fango ancora fino a 100 metri dall’arrivo dove passo sotto l’arco blu e dove mi fermerò, il secondo giro lo lascio fare ad altri, io do forfait!
Il caldo tepore del camper, lo spogliarmi fuori per non portar dentro chili di fango, la doccia prima tiepida per evitare i geloni alle mani ed ai piedi resi insensibili dal freddo e poi bollente per sentirmi finalmente al caldo, il vestirmi comoda e non invidiare per nulla i ragazzi fuori al freddo con le labbra livide e le mani gelate e reputarmi fortunata ad avere questa casa viaggiante che mi è costata un capitale ma che è di un comodo che basta!
Ed il pasta party, le premiazioni dove io naturalmente non centro nulla, il caffè in compagnia di un amico ed il lungo ritorno a casa lottando con il vento fortissimo che spingeva sui lati del mio bestione facendomi venir le spalle dure e dolenti lungo l’autostrada che mi riportava a casa, la triste telefonata di Alberto che mi comunicava la morte di suo padre ed un poco di tristezza ha avvolto anche me.
Ma ancora, nonostante questo, non penso ad altro che alla prossima volta, magari con un poco di fango in meno ed un po di sole in più ma ancora sui pedali, alla mia maniera, piano, magari con la macchina fotografica nella tasca posteriore della giacca tra gli sguardi incuriositi di quanti vedono questa old Lady che tribola da matti ma che riesce ancora a divertirsi.

Io ero la, io c’ero……