La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 16 agosto 2021

Traversata in notturna alla ricerca di stelle cadenti

 



13 agosto 2021, 60 anni!

Sono mica pochi ed a volte me li sento tutti addosso.

Ma se la scorsa estate eravamo nel limbo Covid-19, quest'anno ho deciso che alcune rivincite me le prendo.

Allenamento zero proprio, le 25 vasche corte fatte si e no tre volte credo contino davvero pochissimo, l'incoscienza più tipica di un 16enne che di una 60enne mi ha fatto iscrivere online senza pensarci su nemmeno molto.

Vuoi i postumi dell'ennesimo intervento, pesante tanto stavolta, vuoi perché ancora con la testa sono a vent'anni fa più o meno, sta di fatto che mi ritrovo con un po di mail di conferma di iscrizioni varie.

e va bon si parte. Mi prendo un giorno di ferie, il 13 appunto, parto alla volta del Piemonte e del lago d'Orta, bellissimo, due ore di macchina e poco traffico. Prenotato un hotel praticamente ad un metro dalla partenza, il Leon d'Oro in Piazza Motta, parcheggio appena fuori dal centro storico e dalla zona ZTL, due passi a piedi e ci si immerge in questa strana atmosfera, tra medioevo e modernità che è Orta San Giulio.

Lascio i bagagli in camera, pranzo a base di pesce, ed alle 15 vado a prendere il pacco gara. Non ci sarà il ristoro post gara, evitare assembramenti, per cui, oltre alla maglia, boa gonfiabile e carabattole varie, ci sono acqua, brioches e barrette.

un paio d'ore di riposo ed alle 19.30 si scende a vedere la partenza della "lunga"; la mia partenza sarà alle 22, su di un lago scuro illuminato dai fari delle barche e dalle boe illuminate da candele ad luminescenza al loro interno.

Pensavo ci fosse meno gente, mentre invece, tra la lunga e la notturna, siamo in circa 350 persone. Fa un caldo tremendo e quando mi infilo la muta, faccio una fatica bestia visto che ti si appiccica sulla pelle e non scivola... Boa allacciata in vita, cuffia ed occhialini, pinne e sono pronta. Alle 21.45 sono sulla terrazza dell'albergo, un metro e sono alla partenza. la mascherina la tolgo che ho gia i piedi in acqua, ma mi rendo conto di essere la sola... tutti se ne fregano? Boh, non lo so, a me non costa nulla . Pronti via. Primo scaglione partenza, io tra di loro col numero 7, lascio passare chi si sbraccia ed ha fretta, io me la voglio godere questa sensazione di abbraccio del lago. 

E vai di pinnate, il braccio fa male ma non troppo, ed avanzo nella notte scura immersa nell'acqua che pare abbracciarmi e dirmi: vedi di non mollate Kate!

Primo giro di boa illuminata, inizia il pezzo più lungo e scuro, ma in lontananza vedi benissimo la seconda boa gigantesca ad indicare la svolta verso sinistra e l'inizio del lungo rettilineo dell'arrivo.

E le stelle, davvero tante, stanno davvero a guardare da lassù! L'essere sorda mi porta spesso a cercare nella mimica facciale dei vicini le parole che non sento, spesso sono sorrisi dati dallo star bene mentre si fa ciò che si ama. I primi sono già arrivati, restano in acqua coloro, come me, che le stelle le guardano davvero e che, lentamente, arrivano al traguardo con un sorriso stampato sul viso.

La sorpresa del tempo fatto, 13 minuti ovvero 2 in meno del 2019, mi lascia addirittura perplessa.

Ma la cosa più bella è questa sensazione, questo stare bene con me stessa, sentire il cuore che batte forte e mi urla " sei viva, sei felice, stai bene", cosa di cui ho bisogno davvero.

La doccia calda segue il riporre la  muta e le pinne, un velo di stanchezza mi ricorda l'età ed il pochissimo allenamento ma la testa corre già a domenica prossima, Estupidez n. 2 dell'anno 2021.

I 60 li compio una volta sola no????






mercoledì 11 agosto 2021

traversate


 un tuffo dove l'acqua è più blu... niente di più!

Siamo fatti d'acqua al 70%, è il nostro elemento naturale, il mio in particolare in questo periodo.

Adoro l'acqua, forse perché quando ci sono immersa non penso a nulla, i casini svaniscono, i problemi non esistono più, tutto va bene. Galleggio, sospesa in questo liquido primordiale, mi muovo  e non ho impatto se non con le onde leggere, sospesa in un limbo tutto mio.

 Compio 60 anni il 13 agosto, mi sento strana; 60! numero tondo. vecchia? si, oppure no, non lo so. Mi sento uguale a ieri o ad un anno fa, il numero di per se non mi spaventa, è solo un numero in fondo. Per festeggiare me ne vado sul lago d'Orta, in Piemonte, per la traversata a nuoto sotto le stelle cadenti, una mezz'ora con altri 250 che, come me, forse cercano la conferma di non sentirsi vecchi ed acciaccati. AAAAA gli acciacchi, quelli si che sono tanti. Trapianto di tendini al braccio destro, sperando che il sinistro non decida di eguagliarlo, la schiena che necessiterebbe di un aggiustatina dal chirurgo ma che continuo a rimandare a suon di anti dolorifici, i reni che funzionano a mezzo servizio causa calcoli rompi palle....

Ma chissenefrega dico io e lo diceva anche quello la che non ricordo chi fosse. E che cavolo, devo stare chiusa in casa ed aspettare di morire? non esiste proprio.

il 13 traversata notturna  ad Orta san Giulio

il 22 l'Antica via del Legname, sempre a nuoto, ad Omegna.

il 29 la traversata dell'Iseo, la più lunga ed impegnativa.

ce la faro? Non ne ho idea, muta pronta, pinne ed occhialini, mal che vada mi ripescheranno attaccata alla boa di salvataggio. il bello è provarci sempre, accettando anche il fatto di non farcela e di farsi aiutare a tornare a riva, mica mi vergognerei, io almeno ci provo ogni volta alla faccia di chi se ne sta a casa sul divano pontificando magari. Qualcuno ne sorriderà come sempre, lo so, altri diranno "ma stare un po a casa no è..", ma sono sempre quelli che lo sport lo praticano al bar coi calici, oppure davanti al televisore guardando la partita; io cerco di farlo, piano e poco ultimamente ma ci provo almeno e me ne sto zitta, non vado a rompere i maroni a chi, magari, fa tanto. Io non riesco più, mi manca la bicicletta, mi mancano le corse a piedi o le camminate in montagna, le ciaspolate invernali...

Torneranno? passerà questo strano virus che pare creato ad arte per segare le gambe a tutti? boh, mi adeguo ma non significa che mi stia bene.

vediamo, adesso mi concentro sulle matoccate dei 60 anni, poi chissà...