La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 28 dicembre 2016

Un Natale diverso

Grazie Umbria.
Si, devo principalmente ringraziare le genti Umbre per il loro orgoglio, la voglia di tirarsi su e la determinazione.
Ma la storia comincia in agosto con la prima scossa di terremoto; e mi si accappona la pelle, forse perche la memoria corre al lontano 1976, al Friuli, alle ferite aperte allora in famiglia e mai chiuse del tutto.
E decido di fare qualche cosa, qualunque cosa ma se non sai a chi appoggiarti diventa difficile. La mobilitazione iniziale è caotica e non riesco, a malincuore, ad organizzare un viaggio per scendere e dare una mano. Me ne resto a casa a guardare le immagini al telegiornale, col magone in gola a volte, altre ancora con le lacrime che bruciano penando a 4 anni fa, al dolore di amici ciclisti che in Emilia hanno perso tutto in un attimo. La voglia di organizzare qualche cosa rimane forte ed alla fine, con mia figlia, decido sul cosa fare: pacchi di Natale solidali!
Il ricavato andrà tutto laggiu in qualche modo ed inizio a pensare al come organizzare il tutto, a chi chiedere informazioni ed aiuto e con la testardaggine che sempre mi accompagna, inizia questa nuova storia. Contatto amici Umbri conosciuti per lavoro  in giro per mezza Europa e poco alla volta, comincio a capire come fare, dove andare e cosa portare.
La lunga preparazione dei pacchi natalizi, le persone da contattare etc. portano il lavoro ad ingrandirsi sempre di più. Con piacere un giovane amico, Michele Consoli ed i suoi ragazzi del gruppo l'Orizzonte mi danno una mano ed iniziano ad arrivare ordini.
Sono letteralmente centinaia i cuscini che abbiamo cucito e consegnato, raccogliendo un bel gruzzolo con cui abbiamo iniziato ad acquistare materiale di vario genere.
Stipato il camper con tutto quanto, il mattino del 23 dicembre sono partita alla volta dl lago Trasimeno dove sono ospitati gli abitanti di Castelluccio e Norcia.
Un viaggio lungo otto ore per via del traffico, delle code e del carico del camper che mi ha fatto guidare con la dovuta prudenza. Arrivata  a Magione alle 19, il tempo di salutare Michele Benemio, titolare del villaggio Le Tre Isola e mi ritrovo a cena con i terremotati, col sindaco di Magione ed altri ospiti che non ho avuto il piacere di conoscere. Si cerca la normalità anche nelle piccole cose, come può essere una cena, che vede 80 persone sedute in seno ad una famiglia decisamente molto allargata; ed anche il semplice gesto di far aprire una bottiglia di spumante al signor Franco, il re delle lenticchie di Castelluccio ed ospite piu "anziano", diventa una specie di festa!
Ci si rende conto che, quando hai perso tutto, anche il sorriso diventa una ricchezza!
Il mattino seguente inizia lo scarico del camper.
I materiali sono davvero tanti:
1 paio di scarpe da donna n. 39
13 giacche a vento
4 cappotti
4 pantaloni da sci
1 pelliccia
1 montone
1 sciarpa
7 felpe
7 giacche
5 pile
45 confezioni di bagnoschiuma da 200 ml
19 maglioni
6 paia di stivali Pirelli
650 merendine e brioches
10 lenzuola
1 coperta
63 bagno doccia da 500 ml
35 shampoo
31 paia di calze di lana
25 maglie intime
35 paia di mutande
2 accappatoi
6 deodoranti
10 balsamo
1 giubbotto in pelle
7 paia di pantaloni in lana
Il tutto viene riposto nel market della struttura, non aperta al pubblico e viene distribuita a richiesta con la super visione di Nicola che controlla che nessuno faccia il furbo!
 Le giornate sono bellissime nonostante sia inverno ed il sole, dopo aver fatto capolino tra la nebbia del mattino, illumina un territorio ferito ma bellissimo.
le colline ricoperte di ulivi, i declivi verso il lago tanto diverso dal mio Sebino, le sponde selvatiche che lasciano intravedere le barche dei percatori e la grande isola li di fronte, l'isola Polverosa, dove vi sono un ostello ed un vecchio convento....
Un paesaggio veramente incantato.
Nel pomeriggio faccio un giro ( piuttosto lungo in verità visto che saranno 5 km all'andata ed altrettanti al ritorno) ed arrivo al centro di magione. Ho saputo che una coppia di giovani di Norcia, dopo aver perso casa e negozio, hanno deciso di aprire qua uno spaccio di prodotti locali, norcini appunto!
e quale occasione migliore per acquistare alcuni regali di natale saporiti?
Il negozio, in centro al paese, è affollatissimo di gente che, quando si accorge che il mio accento non è propriamente del posto, mi dice: "Noi compriamo solo roba nostra, umbra, perchè il nostro paese deve risorgere".
Orgoglio Umbro assoluto. e come dar loro torto? a parte il fatto che vi si trovano eccellenze gastronomiche davvero notevoli, che senso avrebbe arricchire ditte straniere quando è possibile far lavorare gente del posto assicurando cosi la RINASCITA DI UN COMMERCIO LOCALE ED IL MANTENIMENTO DI POSTI DI LAVORO CHE ALTRIMENTI ANDREBBERO PERSI?
Il pomeriggio passa veloce e la sera della vigilia, tradizione locale vuole che babbo natale arrivi dal lago in barca.
E mi incammino alle 16 verso San Feliciano per vederlo arrivare.
Dicono che sul Trasimeno vi siano i tramonti più belli in assoluto... le foto che ho fatto rendono poco ma vi assicuro che è stato un vero spettacolo!


 La sera passa veloce e la stanchezza arriva presto.
E' un Natale decisamente diverso dal solito questo.
Michele Benemio mi invita a passare la giornata  con la sua famiglia e, sinceramente, non mi sono mai sentita cosi serena nel giorno che , per me, rappresenta solo brutti ricordi.
Piacevole la conversazione, fantastica la compagnia,  cibo eccellente, ed il tempo se ne è andato piano piano scorrendo nella clessidra come se fosse rallentato.

 E la sera, passata sul camper a leggere un libro, mi ha vista stare col sorriso sulle labbra. Una sola cosa è mancata: la presenza di mia figlia. Il secondo natale senza di lei che è stata a casa, a guardia della guarnigione a suo dire, a far compagnia al gatto....
Il primo è stato tre anni fa quando era in Messico...

Il ritorno verso casa il mattino del 26, nel caos delle giornate di festa con una sosta     " tecnica" per il pranzo di Natale posticipato, a Pegognaga dove Resia, Ivan e Lara mi aspettavano.
Altro giro del tavolo con tortellini in brodo, secondi vari e dolci....
La strada poi verso casa ed è parso cosi veloce l'arrivare a casa, sembra quasi di non essere neppure partita.
Ma negli occhi ho ancora lo sguardo del Signor Franco che, invitandovi ad andarlo a trovare a Castelluccio mi dice: " però dovrai dormire sotto una pianta perché la mia casa non c e piu..."
Oppure il signore sulla carrozzina, di cui non ricordo il nome, che volendo scavalcare le recinzioni messe dai vigili del fuoco per andare a controllare il suo bestiame, si è spezzato una gamba; o ancora il chiacchiericcio dei bambini che dicevano " siamo in vacanza perchè è un Natale strano" con l'incoscienza ed innocenza dei più piccoli.
Ancora lo sguardo triste di quella signora anziana con foulard in testa come faceva la mia nonna, gli occhi sperduti a guardare un orizzonte sfuocato nel rosso della sera, forse cercando un punto di riferimento che non trova più.





 Ho decine di persone da ringraziare per l'aiuto datomi in questo viaggio per cercare di dare una mano, se dimenticherò qualcuno me ne scuso ma la memoria a volte mi gioca qualche tiro mancino.
Ringrazio di cuore:
Michele Consoli ed i ragazzi dell'Orizzonte
I colleghi di navigazione Lago Iseo
La Nuova Cordata di Iseo
Il Gruppo Ciclistico Ftc Equipe
Gabrìele Aielli e l'Atletica Franciacorta
Grazia e Gliso
Mara Gregorelli
Il gruppo ciclistico G.C. Iseo
Selvatiko e Daniela del Ciclostello ( andateci in vacanza che è un posto figoso tanto)
I residenti della 1° Traversa di via Vecchia a Cremignane
il Ristorante Rosengarden
La famiglia Borghetti
I ragazzi del Fork Mtb ( Dado-Ghigo-Coffe-Inve-Sbardo-Alby)
Patrizia e Vincenzo
Michy e Jaky ed i loro amici.
Doriana
Se ho scordato qualcuno scusatemi ma eravate davvero tantissimi.
Alla prossima ragazzi!











giovedì 13 ottobre 2016

Un anno senza Urcis

Urcis.
Un nome che racchiude in se tutto un anno di attesa, la certezza di divertimento, risate e birra a volontà. Eppoi lo spiedo.
Ma racchiuso in questa parola strana sta tutto un mondo, fatto di pedalate, risate, sudore e fatica, amici, fenomeni, terra e fango, polvere e sabbia.....
E da sempre ne faccio parte.
Ma quando si mette assieme sfiga, età, poco allenamento e, forse, un poco di voglia in meno, capita che ti fai male seriamente una settimana prima e passi questa settimana cercando di rimediare, tra un medico ed un altro, tra cure improbabili e tentativi che sfociano, irrimediabilmente, nella delusione del "lasciar perdere" perché altro da fare non c'è.
Quanti anni sono passati dalla priva volta su ruote grasse lungo gli argini del fiume nel parco dell'Oglio? non lo ricordo neppure. Era una gara invernale, a febbraio se non ricordo male, e pedalavi tra fango e neve, bardato come un orso polare, con le dita blu dal freddo ed il naso che colava congelato..... Ed è qua che ho conosciuto i ragazzi della Sacheschingem, Charlie e compagnia, compagnoni di risate e battute sul mio fondo schiena decisamente non piccolino ma che mi han sempre fatta sentire a casa anche quando arrivavo, ricoperta di fango, tra gli ultimi al traguardo.
Mi divertivo come una matta su quel percorso che mi ricordava le montagne russe, il lunghissimo single track nel bosco dove, nonostante imbranata fino al midollo, davo tutto quello che avevo pur di passare incolume.
Ed il sabbione lungo il fiume dove immancabilmente mi impantanavo o, ancora, il ghiaione dove dovevo galleggiare ed arrancavo a piedi; un anno il fiume si era ripreso e mangiato parte del percorso ed al posto della ghiaia vi era un guado da fare ad ogni giro, un freddo che non ti dico ma, nonostante tutto, aspettavo sempre la data di questa gara perchè la adoravo. E poi, otto anni fa, la prima sei ore sullo stesso percorso. Ed è iniziato questo amore a prima vista, una festa a cui non potevo mancare ed ogni singola volta arrivavo, dopo un giro o dieci, con il sorriso  sulle labbra, qualche birra in corpo e felice come non mai!
Spezzoni di film mentali mi passano nella testa, dal biker della Kinomana vestito da tortellino che pedalava cantando, a chi correva vestito  strano con parrucca e riccioli al vento, ai fenomeni che vogliono passare anche quando è veramente impossibile e ti passano sopra per poi arrivare esimi come te......
Alla festa che seguiva ad ogni gara, con lo spiedo servito al tavolo per piu di mille persone, alle premiazioni a cui a volte, per puro culo più che per merito, arrivavo anche io.
E quelle medaglie, quelle coccarde o gagliardetti sono a casa, su di una vecchia libreria dove ho raccolto la mia storia di ciclista, poco competitiva ma innamorata delle ruote grasse, ed hanno un posto d'onore perché la Urcis l'ho nel cuore.
Sabato 2 ottobre, alle 11 del mattino ero li, a Barco, con le stampelle.
Vedere Andrea che lavorava gonfiando e piazzando l'arco dell'arrivo, gli altri della squadra a tirar transenne e sistemare tutto per la buona riuscita della gara mi ha fatto sentire ancora a casa nonostante tutto.
Ho ritirato il pacco gara, ho salutato alcune persone ed alcuni ciclisti, ho fatto un giro e sono andata a sedermi lungo il percorso, quel percorso che conosco a memoria ormai.
Ed ammetto di aver avuto le lacrime agli occhi. Un nodo alla gola ed allo stomaco.
Chi mi conosce davvero sa che amo la mtb piu di tutto, che ho implorato i miei superiori di lasciarmi libera la domenica mattina per gareggiare, e l'ho fatto per anni, accettando di lavorare il sabato anche 12 ore oppure la domenica sera pur di poter correre. Mi sono allenata di notte col faro in testa, ho macinato chilometri e chilometri nei giorni liberi pur di riuscire a portare a termine le gare e cui mi iscrivevo, con tanta fatica perchè i chilometri erano sempre pochi, io pesavo sempre troppo o mi ammalavo con una facilità sconcertante.
Ho combattuto, tenuto duro, accettato di ingoiare farmaci per non  sentire male e pedalare comunque ma probabilmente, ora il mio corpo ha detto stop.
Dopo aver guardato passare lungo il percorso i ragazzi che provavano la gara, piano piano me ne sono tornata con le stampelle alla macchina e, tristemente, sono tornata a casa.
Ci ho pensato tutto il giorno, a quanti giri ( pochi di sicuro) avrei potuto fare, a quante birre mi sarei bevuta, allo spiedo di cui ho tenuto il buono sul tavolo della cucina per una settimana, alla festa ed all'aria che avrei respirato.
Ho letto le classifiche nei giorni seguenti partendo dal fondo come ho sempre fatto in 35 anni di bici, perché è li che mi trovavo, non leggendo il mio nome stavolta.
Un pò di amarezza ed un velo sugli occhi.
Ma so gia che, nonostante tutto, farò del mio meglio per esserci il prossimo anno, magari solo un giro o due ma l'aria che vi si respira mi tiene a galla per sei mesi ed è bello far parte di questo mondo di "folli" che mangiano fango e polvere e che ne sorridono.
Grazie di esserci Urcis!

Un anno senza Urcis

Urcis.
Un nome che racchiude in se tutto un anno di attesa, la certezza di divertimento, risate e birra a volontà. Eppoi lo spiedo.
Ma racchiuso in questa parola strana sta tutto un mondo, fatto di pedalate, risate, sudore e fatica, amici, fenomeni, terra e fango, polvere e sabbia.....
E da sempre ne faccio parte.
Ma quando si mette assieme sfiga, età, poco allenamento e, forse, un poco di voglia in meno, capita che ti fai male seriamente una settimana prima e passi questa settimana cercando di rimediare, tra un medico ed un altro, tra cure improbabili e tentativi che sfociano, irrimediabilmente, nella delusione del "lasciar perdere" perché altro da fare non c'è.
Quanti anni sono passati dalla priva volta su ruote grasse lungo gli argini del fiume nel parco dell'Oglio? non lo ricordo neppure. Era una gara invernale, a febbraio se non ricordo male, e pedalavi tra fango e neve, bardato come un orso polare, con le dita blu dal freddo ed il naso che colava congelato..... Ed è qua che ho conosciuto i ragazzi della Sacheschingem, Charlie e compagnia, compagnoni di risate e battute sul mio fondo schiena decisamente non piccolino ma che mi han sempre fatta sentire a casa anche quando arrivavo, ricoperta di fango, tra gli ultimi al traguardo.
Mi divertivo come una matta su quel percorso che mi ricordava le montagne russe, il lunghissimo single track nel bosco dove, nonostante imbranata fino al midollo, davo tutto quello che avevo pur di passare incolume.
Ed il sabbione lungo il fiume dove immancabilmente mi impantanavo o, ancora, il ghiaione dove dovevo galleggiare ed arrancavo a piedi; un anno il fiume si era ripreso e mangiato parte del percorso ed al posto della ghiaia vi era un guado da fare ad ogni giro, un freddo che non ti dico ma, nonostante tutto, aspettavo sempre la data di questa gara perchè la adoravo. E poi, otto anni fa, la prima sei ore sullo stesso percorso. Ed è iniziato questo amore a prima vista, una festa a cui non potevo mancare ed ogni singola volta arrivavo, dopo un giro o dieci, con il sorriso  sulle labbra, qualche birra in corpo e felice come non mai!
Spezzoni di film mentali mi passano nella testa, dal biker della Kinomana vestito da tortellino che pedalava cantando, a chi correva vestito  strano con parrucca e riccioli al vento, ai fenomeni che vogliono passare anche quando è veramente impossibile e ti passano sopra per poi arrivare esimi come te......
Alla festa che seguiva ad ogni gara, con lo spiedo servito al tavolo per piu di mille persone, alle premiazioni a cui a volte, per puro culo più che per merito, arrivavo anche io.
E quelle medaglie, quelle coccarde o gagliardetti sono a casa, su di una vecchia libreria dove ho raccolto la mia storia di ciclista, poco competitiva ma innamorata delle ruote grasse, ed hanno un posto d'onore perché la Urcis l'ho nel cuore.
Sabato 2 ottobre, alle 11 del mattino ero li, a Barco, con le stampelle.
Vedere Andrea che lavorava gonfiando e piazzando l'arco dell'arrivo, gli altri della squadra a tirar transenne e sistemare tutto per la buona riuscita della gara mi ha fatto sentire ancora a casa nonostante tutto.
Ho ritirato il pacco gara, ho salutato alcune persone ed alcuni ciclisti, ho fatto un giro e sono andata a sedermi lungo il percorso, quel percorso che conosco a memoria ormai.
Ed ammetto di aver avuto le lacrime agli occhi. Un nodo alla gola ed allo stomaco.
Chi mi conosce davvero sa che amo la mtb piu di tutto, che ho implorato i miei superiori di lasciarmi libera la domenica mattina per gareggiare, e l'ho fatto per anni, accettando di lavorare il sabato anche 12 ore oppure la domenica sera pur di poter correre. Mi sono allenata di notte col faro in testa, ho macinato chilometri e chilometri nei giorni liberi pur di riuscire a portare a termine le gare e cui mi iscrivevo, con tanta fatica perchè i chilometri erano sempre pochi, io pesavo sempre troppo o mi ammalavo con una facilità sconcertante.
Ho combattuto, tenuto duro, accettato di ingoiare farmaci per non  sentire male e pedalare comunque ma probabilmente, ora il mio corpo ha detto stop.
Dopo aver guardato passare lungo il percorso i ragazzi che provavano il percorso, piano piano me ne sono tornata con le stampelle alla macchina e, tristemente, sono tornata a casa.
Ci ho pensato tutto il giorno, a quanti giri ( pochi di sicuro) avrei potuto fare, a quante birre mi sarei bevuta, allo spiedo di cui ho tenuto il buono sul tavolo della cucina per una settimana, alla festa ed all'aria che avrei respirato.
Ho letto le classifiche nei giorni seguenti partendo dal fondo come ho sempre fatto in 35 anni di bici, perché è li che mi trovavo, non leggendo il mio nome stavolta.
Un pò di amarezza ed un velo sugli occhi.
Ma so gia che, nonostante tutto, farò del mio meglio per esserci il prossimo anno, magari solo un giro o due ma l'aria che vi si respira mi tiene a galla per sei mesi ed è bello far parte di questo mondo di "folli" che mangiano fango e polvere e che ne sorridono.
Grazie di esserci Urcis!

giovedì 29 settembre 2016

Un po di Po-Guastalla

Tornare in Emilia, pedalare nella golena del grande fiume... si mi piace.
Partire il giorno prima cosi, con la scusa , passo da Pegognaga dove pranzo con Resia e tutta la truppa, arrivare a Lido Po alle tre del pomeriggio e saltare subito i sella per fare due pedalare qua e la, decidere di seguire il fiume verso est e salire su di un arginello che si inoltra verso l'orizzonte.
E saranno tre ore in sella, qua e la, manco sapendo dove sono diretta e, sinceramente, poco mi interessa.
Non ricordo neppure quanti anni sono passati da quando scesi qua sul Po la prima volta, sicuramente fu durante una delle tante gare fatte con Dado in uno dei circuiti di pianura che facevamo ai tempi.
E ricordo con piacere le gare in golena, quando ci si perdeva lungo il percorso, vuoi per la nebbia o il fango, vuoi semplicemente perché ci si fermava ad un bar per bere qualche cosa, ben lontani dalla trans agonistica di tanti altri.
Le sfinite risate, i panini mangiati da ingordi accompagnati dal Lambrusco, le battute scherzose e le ammaccature delle immancabili cadute.
Eppure si stava bene, i graffi si portavano con orgoglio ed erano medaglie da mostrare orgogliosi e poco contava se non facevano pandan con il vestito della festa, a noi piaceva cosi.
Sono passati anni ed ora, da qualche tempo, scendo da sola in camper, vuoi perché gli impegni di lavoro non lasciano scelta, vuoi perché il tempo passa e non sempre si ha voglia di rimettersi in gioco.
E mi godo il piatto paesaggio, tanto diverso dal mio, scruto tra le infinite distese di piante piantate come filari verso l'infinito, intravedo il luccichio dell'acqua ed i pensieri vagano...
Solo quando finisco l'acqua nella borraccia mi rendo conto che è ora di tornare verso il parcheggio, il crepuscolo scende presto e vorrei essere nel mio camper di notte.
Ed anche sulla via del ritorno non posso far a meno di sorridere guardando le casupole sparse nella campagna, a ridosso degli argini o più basse, in balia di quel grande fiume che qua comanda e non ci son ragioni, quando decide di uscire dagli argini esce e sommerge tutto.
Dopo la lunga pedalata ho ancora il tempo di soffermarmi lungo le sue sponde e guardarlo, immenso, potente, dalle sfumature verdi ed azzurre. Lascia ampi spazi di spiagge lungo le sue rive, spiagge che altre volte non affioravano.
Quante volte l'ho visto, diverso ogni volta, talmente alto da far paura o sei metri più basso da dovermi sporgere per vederlo scorrere; altre volte ancora dover cambiar paese e location perché si era mangiato parte del percorso. Ancora si scorgono sulle mura del lido le tacche di massima altezza ed alcune sono vicinissime al tetto.....
La notte porta sonno e riposo mentre l'alba porta con se la voglia di risaltare in sella e ripartire.
e cosi faccio.
Altro giro, seguendo parte del percorso fettucciato ed arrivando, poi dopo, fino in paese dove trovo un mercatino con mostra di fiori, piante ed animali....
Torno alla base e vedo che i ragazzi dello Sculazzo, come delle formichine operose, iniziano a montare il campo base,da dove partirà la gara e dove ci saranno iscrizioni e ristoro.
le chiacchiere si susseguono, qua conosco tanta gente, la voglia di esserci ancora è grande ed attaccare il numero alla bici è un po come fare un salto temporale nel passato, quando le gare erano 40 all'anno, quando mi allenavo ogni singolo giorno e la bici era una naturale continuazione del mio corpo. Ora è diverso.
L'età, i malanni e gli acciacchi, questa salute ballerina che non perdona mi fanno allenare poco, il peso sale, faccio tanta fatica ed a volte la stanchezza è veramente tanta per cui me ne vado a dormire presto.
Ma in questi attimi, il rivedere facce conosciute, parlare di gare e percorsi, mi fa tornare indietro di anni e stagioni e mi sento BENE:
Ed è ora di partire; griglia per categorie con appello, e via che si parte.
Il percorso è stupendo, asciutto e veloce, ed il lungo single track mi piace da matti. Su 10 km 8 sono in sentiero, il resto bosco e strada bianca, a parte un tratto di sabbia antipatica.
Ed il primo giro se ne va, segue il secondo che condizionerà, per l'ennesima volta, la mia condizione fisica.
Una buca di sabbia che non riesco a fare in bici, la faccio a piedi senza problemi. Al primo giro sono scesa e risalita seppur a fatica, la seconda volta non va... e l'addetto al percorso molto gentilmente mi aiuta a portare di la la bici, io scendo a piedi..... nel salire lo scosceso scalino di sabbia dal lato opposto sento uno strappo ed una fitta al polpaccio  che mi lascia senza fiato.... devo sedermi per non cadere dal male!!!
Aspetto quasi 10 minuti prima di riuscire ad alzarmi... due passi a piedi usando la bici come stampella, risalire in sella pedalando solo con la gamba sinistra ed a denti stretti arrivare al traguardo.
Il dolore è immane.
Chiedo del ghiaccio agli addetti dell'ambulanza ma sembra solo peggiorare. Mi cambio in camper e vado alla premiazione..... il dolore mi fa sudare freddo, devo farmi aiutare da un amico per tornare al camper con il premio in mano...
Prima di ripartire decido di aspettare un poco, per vedere se miglioro ma non va.....
Il pensiero di dover guidare il camper fino a casa per quasi 200 km mi fa sudare freddo ma in qualche modo devo tornare. Decido di provarci ed arrivare fino a Pegognaga dove, nel caso, chiederò ospitalità a Resia....
Ma tengo botta come dicono gli amici emiliani...
Ed a casa arrivo, verso le 21, dopo aver guidato tre ore a 60/h in autostrada; di solito sono a casa in un ora e mezza ma stavolta è andata cosi.
Decido di rimandare a domani lo svuotamento del camper da bici e cose varie, devo sdraiarmi....
E come purtroppo pensavo, il danno è importante.
Forse i muscoli logorati dall'età, dal poco allenamento, da tanto altro, si sono lacerati profondamente provocando versamento ematico ed ora, giorni dopo, mi ritrovo con la gamba nera gonfia e dolente.
Tra qualche giorno avrò una visita dall'ortopedico specializzato in traumatologia sportiva, ecografie e tac.... ed il responso so già che sarà, per il mio già sbalestrato morale, una mazzata.
Mi chiedo solo se, anche stavolta, sarò in grado di rimettermi in piedi.
O se avrò effettivamente voglia di farlo.
Eppure ero cosi felice di essere tornata in sella, con tanti progetti per la testa, con quei punti fermi fissati li davanti, quell'ambizione di voler fare ancora cose prima di smettere del tutto...... ma di nuovo il destino beffardo mi ha fermata.
E non so più cosa pensare.....

giovedì 15 settembre 2016

San Ba Run - Brescia

Trovo il post su Facebook e siccome ci ero già stata lo scorso anno decido di tornarci!
Uscita dall'ufficio alle 17.30, di corsa verso casa, infilare le scarpe da running , mia figlia che dice " vengo pure io" il che mi lascia basita... e si parte verso la città.
la gente è poca purtroppo ed un po mi spiace visto che l'organizzare eventi sportivi è sempre un bell'impegno; ci iscriviamo e ci danno due borracce come premio di partecipazione.....
si parte; uno zigzagare lungo le strade del quartiere San Bartolomeo con Elsa che dice " ma che brutto vivere qua"..... eh...... e se ci nasci? non hai alternative...
Infatti alcune strade sono veramente squallide, altre meno, ma se sei abituato a vivere sul lago, in una zona residenziale ti rendi conto di quanto sei fortunato.....
Si passa di fronte alla casa con ruota ad acqua che è il museo del ferro della città di Brescia e si entra in un parco che, col buoi piu totale, mi sconcerta non poco.
Lo scorso anno credo fosse stata fatta prima o semplicemente ci avevano fatto partire mezz'ora in anticipo appunto per evitare il buoi piu completo.....si vede davvero poco e meno male che la tecnologia aiuta, si accende la torcia del telefonino per andare avanti.
E poco dopo si arriva al traguardo, due grissini al ristoro, una bottiglia d'acqua anche qua tutto rigorosamente al buio.....
alle 21 siamo già  a casa, doccia calda e pigiama... di km ne abbiamo fatti anche oggi e va bene cosi...
Vediamo che fare la prossima volta....

Alpe Pezzeda

Si decide all'ultimo minuto. Letto sul giornale che fanno la festa dell'alpe Pezzeda ed in quattro e quatr'otto sono per strada, dopo aver chiamato cugini e zii che vivono in Val Trompia.
Mi servono informazioni sul come salire fino al passo e cosi scopro che per il primo tratto funziona la seggiovia mentre per i restanti km bisogna camminare su sterrati e nei boschi per un ora circa.
Ok si va!

Parcheggio nel grossi spiazzo davanti alla caserma dei Carabinieri di Collio, l'acquisto dei biglietti al bar della seggiovia e via che si sale su questa vecchia struttura con seggiolini in metallo che dondolano non poco. Ci vuole una ventina di minuti per salire fino all'intermedio da dove, poi, si inizia a salire seguendo la strada sterrata tra i boschi. Erano anni che non salivo fin quassu e devo dire che ben presto il fiatone prende il sopravvento... cavolo se è ripida la strada. Qualcuno fa sentieri secondari ma non m i fido, non conosco i sentieri e le regole della montagna vanno rispettate, strada indicata e non uscire dal percorso.... poi ognuno farà quello che gli pare come al solito, io preferisco cosi.
 Su e su, col fiatone e con la sete che allevio con l'acqua che mi sono portata nello zaino. Si incontrano altre persone che , come me, hanno deciso di passare una giornata in montagna. Alcuni stanno gia scendendo, altri salgono pian piano; spesso si deve stare sul ciglio perché passano continuamente jeep e camioncini che portano su o giù le persone che non se la sentono di fare tutta la salita a piedi. Oppure sono anziani che sono stati lassù alla messa celebrativa e che ora scendono per l'ora di pranzo....
Ed ecco finalmente la piana da dove vedo il Rifugio Larice, di mia zia Lina e zio Ottavio Tonassi.
Tanta la gente li attorno, hanno assistito alla cerimonia ed alla messa, ed ora si fermano a pranzo.
Ci sono quelli che mia zia definisce "gli irriducibili dell'Alpe Pezzeda, quelli che, per anni, sono venuti fin quassu a sciare e che da quando gli impianti sono chiusi, tornano in quest'occasione.
 La sala ristorante è gremita ma Fausto, mio cugino, mi fa subito spazio ad una tavolata  porta le tagliatelle coi funghi e le penne con Bagoss, A seguire il famoso Padellino della zia, Una sorta di crema di formnaggio, salamella e uova che non so cosa abbia ma è una droga! Mamma quanto è buono.
 Arriva il caffè, si è calmato il lavoro e finalmente posso salutare tutti in modo decente. Si chiacchiera di tutto, di come va il lavoro, dei figli, del tempo e poco alla volta arriva l'ora di scendere a valle. L'ultima discesa della seggiovia è alle 17  per cui bisogna regolarsi bene ed arrivare per tempo.
I saluti con la promessa di rivedersi presto ed inizia la lunga discesa lungo la strada prima e lungo i prati fatti tante volte nel passato con gli sci.
Sinceramente arrivo alla seggiovia sconvolta dalla stanchezza!
I lampi in cielo mi spaventano non poco se penso alla lunga discesa appesa ad un filo d'acciaio seduta su di una seggiola di metallo..... meglio che non ci pensi!
e spero che la pioggia attenda ancora un poco prima di scendere copiosa, fa freddo, sono sudata fradicia e la felpa non tiene poi cosi caldo.
Iniziano le gocce ma sembra che il vento sposti le nubi verso nord ed il passo del Maniva.....
La discesa sembra piu lunga della salita, credo sia la stanchezza ed il freddo e quando vedo la fine  la in fondo, passando supra il ruscello, ne sono contenta. E nel metter piedi a terra inizia lo scroscio di pioggia gelata... fortuna, questa è fortuna... ma non posso non pensare ai ragazzi che ho visto salire pochi minuti fa, con la loro bici al seguito, che si lanceranno lungo la discesa del Bike park che sarà scivolosa più del solito con la pioggia! Un the bollente al bar e la corsa verso il parcheggio e la macchina dove accendo il riscaldamento per qualche minuto.
La strada in discesa lungo la stretta valle e si torna verso casa dopo una giornata davvero diversa dal solito..... Arrivare a casa e trovare poi il mio peloso che aspetta e che si struscia sulle gambe per darmi il benvenuto ripaga la fatica e la stanchezza.....
Alla prossima ragazzi!


Passeggiata del cuore - Borgonato

Se devo scegliere tra una gara lontana ed una dietro l'angolo di casa non ci piove che si va vicino a casa!
E poi il percorso è quello sempre fatto in mtb, lo conosco a memoria, la gara è per beneficenza ( raccogliere fondi per un defibrillatore) e ci sono un sacco di amici che partecipano.
parcheggiamo in paese di fronte all'oratorio, piccola discussione con un ciclista che voleva sorpassarmi a destra mentre mi immettevo nel parcheggio, a destra ovviamente, e mi incazzo come una iena!!! cristo santo vado in bici da una vita, certe cose non le ho mai tollerate, e sto pirla pretende pure di avere ragione..... mamma se odio  i pischelli stradisti che si credono padroni del mondo!
quando avrai fatto la metà dei chilometri che ho fatto io ne riparleremo ok??? adesso avanti e pedala altrimenti le prendi anche!
Scendiamo le scale che portano all'oratorio, iscrizione con tanto di pacco gara ( una marea di campioncini di creme offerte da una farmacia che fa da sponsor e sono a posto per due mesi), due chiacchiere con degli amici presenti aspettando le 18 per la partenza e via che si parte.
tanta gente, mamme che spingono passeggini, persone con cani al guinzaglio, chi corre davvero come un fulmine e chi si accontenta di fare una passeggiata salutare tra i filari di vite della Franciacorta. Il percorso è proprio bello, fatto mille volte in bici e me lo godo veramente. Non c e fretta, la passeggiata si dipana tra filari di vite e strade bianche e nell'aria si respira sia il profumo della natura che il sentore delle salamelle alla griglia che stanno preparando all'arrivo.
E dopo un ora e rotti di camminata eccoci al traguardo..... e la fame attanaglia un po tutti visto che è ora di cena. Il pacco gara comprendeva un buono per un panino, aggiungiamo una birra ed una bruschetta e la serata passa tra chiacchiere con Cecco e famiglia, Mauro ed un vecchio compagno di scuola di Dante che se lo ritrova accanto alla tavolata per cena. E parlano di cose accadute 45 anni fa, sembrano ragazzini usciti or ora dal cortile della scuola.
La serata passa e ben presto  si torna a casa con qualche km in più nelle gambe ma col benessere che pervade quando si sta bene e si fa ciò che piace. Alla prossima.

Festa dello sportivo- Castenedolo

Via che si va!
Corda molle comodissima, praticamente ci arrivo in un quarto d'ora, parcheggio facile al centro sportivo dove c'e anche la festa, due passi fino al gazebo dell'iscrizione e son gia pronta. Arriva Giorgio, ormai compagno di camminate da un po, due chiacchiere e via che si parte visto che lui deve andare a lavorare e fare il turno di notte.
Il percorso si snoda tra il centro del paese e la campagna circostante e devo dire che è veramente piacevole... anzi mi vien da pensare che presto faro un giro per queste stradine con la bicicletta.
Chiacchierando i km sotto i piedi si accumulano e ben presto siamo al traguardo dopo i 7 km di gara..... si perché in fondo un pò di gara c'e sempre anche se non sono competitive .
Al banco di Brescia running mi mettono il timbro di partecipazione sul libretto, due parole con Vanna e si va al ristoro...... anzi no alla festa. Musica in sottofondo, panini con salamelle e birra.... cosi tanto per gradire.
ed un altra serata è passata, in compagnia di chi apprezza il muoversi sempre perche a casa sul divano si diventa vecchi e basta....
Alle 22 sono gia di ritorno, con la stanchezza nelle gambe ma con la faccia sorridente, come ogni singola volta.
Alla prossima!

lunedì 5 settembre 2016

%à Corri con l'Avis - Flero

Ormai sono un abitue!
Ogni volta faccio una strada diversa per arrivare a Flero ma ci arrivo sempre, stavolta prendendo la famosa " corda molle" che collega le autostrade tra loro.....
Ho sonno da matti per aver dormito veramente poco dopo la notte bianca a Palazzolo e la sveglia che ha suonato alle 6 ma son qua e si tien botta!
Parcheggio praticamente sempre alo stesso posto a 100 metri dalla partenza  ( l'arrivare presto ha i suoi vantaggi), 4 euro di iscrizione, due chiacchiere con Vanna onnipresente come me e si parte.
un pezzo di strada, poi la ciclabile nella tranquillità della domenica mattina in cui la maggior parte delle persone dorme; ormai anche questo, come molti altri, è un percorso collaudato e lo conosco.
Fa caldo nonostante sia mattino presto e sorrido vedendo uno degli addetti al percorso litigare con i moschini che gli tormentano le gambe. Gli offro una salviettina imbevuta di anti zanzare e mi dice " allora conosce il problema"!!!!! e si purtroppo, ho le gambe che sembrano una mappa di vulcani per i tanti morsi ricevuti. Se non dovessi mettermi ogni santo giorno un repellente sembrerei un mostro venusiano probabilmente.
Il traguardo dopo 6 km mi sorride come sempre, fa un caldo afoso estremamente fastidioso. A dispetto di tante gare blasonate dove ti fan spendere 15/20 euro di iscrizione e non ti danno nulla qua con 4 euro ti danno un pacco gara alimentare con dentro: succhi di frutta (3), pasta, passata di pomodoro, un paco di biscotti, un pacco di cracker salati, una bottiglia di aranciata ed una birra da 500 ml.; per non parlare del ristoro: panini i con salame, coppa, crudo, cotto, bresaola, nutella. Torte di tutti i tipi, frutta di ogni genere già tagliata, ciambelle salate ed ogni sorta di bevande, dal te caldo alle bibite.
Praticamente ti tengono a pranzo.La mattinata è volata via ed è ora di tornare verso casa. Altri chilometri nelle gambe da aggiungere agli altri.
ma sto gia guardando sul calendario quali saranno le prossime gare qua attorno... ferma non ci sto!

Nel borgo di sera

Son tre anni che ci torno...
Sarà per il fatto che questo vecchio quartiere di brescia citta mi ricorda molto il quartiere di Amsterdam dove stavo, i negozietti sotto e sopra l'appartamento, sarà per quella strana atmosfera retrò che si respira quando vedi i negozianti chiudere ed andarsene verso casa in sella alla bicicletta, oppure ancora quella strana tranquillità mentre ci cammini, con le persone alle prese con l'aperitivo serale seduti ai tavolini dei bar chiacchierando, sta di fatto che questo posto mi piace.
Cosi come piace l'organizzazione della garetta podistica, il correre senza tante menate ,.... certo ci sono i soliti fenomeni del momento che pare debbano fare le olimpiadi ma per il resto è gente che ama correre, che si mette in gioco con un cartellino numerato attaccato alla maglia e che corre per strada senza far caso al caldo, alle gocce di sudore che scorrono sulla pelle, pensando solo a star bene.
Mi iscrivo, due parole con Vanna di Brescia Running, arriva Giorgio Quaresmini, altri compagni di squadra di cui spesso dimentico il nome e si parte. Io e Giorgio ce la prendiamo comoda, ci accodiamo ai "camminatori" e si chiacchiera del piu e del meno. La strada è ben segnalata, agli angoli ci sono gli addetti al percorso e poco alla volta si ritorna verso il traguardo. Non ci sono applausi o premiazioni, solo la colorata carovana delle maglie colorate.
All'interno dell'Oratorio ce la festa finale, la consegna dei pacchi gara ed il ristoro. E ci si ritrova seduti attorno ad un tavolo con un panino in mano ed una birra sul tavolo tra il vocio dei bambini che giocano e la gente che chiacchiera.
la serata passa velocemente e ben presto è ora di tornare verso casa con quei 6000 passi in piu nelle gambe e con un sorriso sul viso.
Alla prossima ragazzi.

venerdì 2 settembre 2016

Passeggiata podistica a Montichiari

Stasera me ne vado qua!
Ci abita un amica a Montichiari e la chiamo, verrà anche lei assieme a Luca, suo figlio.
Dopo il lavoro di corsa a casa, ed il traffico non sempre e benevolo, cambio d'abito e scarpe al volo e son sulla tangenziale direzione Brescia.....
Decido all'ultimo minuto di prendere la nuova Corda Molle verso Montichiari, il tempo di percorrenza più o meno è lo stesso ma il traffico qua è praticamente inesistente; la radio mi fa compagnia ed alle 18 e 30 sono a casa loro. Due parole, un saluto ai nonni e siamo pronti per trasferirci alla frazione Chiarini, da dove si parte alle 19.30.
l'iscrizione costa poco meno di 3 euro, ci danno un cartellino che ci darà diritto, al ritorno, al ritiro del premio di partecipazione.
Ornella non corre e con lei parto verso la strada che porta al Prato Blu, questo centro acquatico di cui ho spesso sentito parlare ma che non ho praticamente mai visto.
Le strade di campagna si susseguono e si cammina chiacchierando del più e del meno. Le indicazioni sono chiare  ed anche senza gli omini con le bandiere a segnalare la via si potrebbe fare, senza correre il rischio di perdersi.
Mi piace questo percorso che si snoda tra le campagne qua attorno; si passa per stupende cascine, casolari di campagna, campi coltivati a soya, recinti con spettacolari esemplari di cavalli..... Bello bello il giro!
Poco alla volta l'imbrunire colora il cielo di arancione e poi inizia a scendere la sera... e pensare che fino a venti giorni fa potevi star fuori in bici fino alle 21....
Dopo sette chilometri siamo al traguardo! Luca è già arrivato, correndo fortissimo, noi ce la siam presa comoda tra una chiacchiera e l'altra.
Un salto al ristoro per un po di the freddo ed un tramezzino e poi si torna a casa sua dove ho lasciato la macchina ma, ovviamente , la serata non finisce qua!
La cena è pronta.
E passano altre due ore a parlare dl più e del meno, mi riempiono la macchina di verdure del loro orto e di frutta..... ci salutiamo con il volantino di un altra gara podistica in mano, a Visano, il venerdi 16...... altra serata in compagnia, bello cosi!

mercoledì 31 agosto 2016

Quater pas a Isorela

Mi salta in mente di andare ad Isorella a fare sta gara.....
se stavo a casa era decisamente meglio! hanno praticamente chiuso il paese, una parte di esso, con fettucce rosse e bianche, due giri da 3 km su asfalto tra le villette lungo il Naviglio.
Cioe che se me ne gironzolavo tra le stradine di Cremignane, casa mia, era uguale.
Di solito mi piace guardarmi attorno, vedere posti nuovi ma qua, di posti nuovi guardabili, non ho visto nulla se non qualche giardino piu curato di altri. E poi arrivi al traguardo e non hanno ancora preparato il ristoro, fa un caldo bestia ed io ho sete... me ne vado al bar a comprare una bottiglia d'acqua..... di mangiare qualche cosa manco a parlarne, i panini erano ben nascosti sui tavoli dietro!
Unica cosa positiva l'aver visto l'arrivo dei bambini piccoli al traguardo, alcuni accompagnati dal nonno o dal papa, altri da soli. Alcuni erano proprio dei pulcini di due tre anni. E naturalmente il papa coglione che sbraita perché "...ti sei fatto superare al traguardo... scemo..."... Io ragierei i genitori dai campi di gara per sempre. Ma va bene cosi, qualche km in più nelle gambe e me ne torno a casa dove ceno in solitaria alle 9 di sera......

lunedì 8 agosto 2016

Trofeo dell'Assunta - Marone

Mi stufo!!!!!
Mi annoio a morte se me ne sto con le mani in mano.
Seduta sul divano il tempo non sembra scorrere in avanti e mai mi vien sera e mi sento stanca, vecchia e rimbambita! ed allora da decidere: Fantecol Bier Fest oppure Burgunat bier fest, Concerto ad Iseo o ancora Trofeo dell'Assunta a Marone!!!
la butto li in casa e mi sento rispondere: decidi tu! mezz'ora dopo son già con le scarpette ai piedi e sbraito di muoversi che alle 5 bisogna essere a Marone.
Parcheggio strategico appena dopo il passaggio a livello, due passi fino al lungolago, l'iscrizione alla non competitiva visto che chi mi segue non va quasi mai a piedi, un caffè al bar e ci siamo quasi. Mi salutano dal lungolago e riconboscvo una coppia con cui avevo fatto la Fantecolo di corsa, due chiacchiere e presto fatto si decide di partire assieme, il passo piu o meno è quello per cui cosi sarà; ma prima si guardano le partenze dei bambini che sono uno spettacolo per gli occhi. Corrono e saltano come cavallette!
Beata gioventù...
Pronti via alle sei tocca a noi.... il lungolago sotto il sole, la strada in salita e si sale e sale ed ancora si sale!!!! madonna che sgambettare per arrivare lassu!
Ed ad un bivio vedere le indicazioni per la Valeriana, quella che di solito non si fa, la scalinata in pietra ripidissima.... sono arrivata in cima che quasi mi viene un infarto! madonna che sudata.....
Naturalmente dopo la salita si inizia a scendere; primo tratto su strada e poi lungo una stradina acciottolata ripida ed infida con i sassi che si muovono, intervallati da piastre di pietra che dovrebbero simulare dei gradini.... quasi si fa più fatiche che in salita a tener l'equilibrio.
Finalmente arriviamo in fondo e sulla strada, poco dopo siamo al traguardo sul lungolago. Frutta fresca al ristoro, due bicchieri d'acqua ed il decidere che fare dopo visto che li fanno solamente pane e salamini.... e si decide per la Burgunat Bier fest.... 15 minuti in macchina e siamo la!
Formaggio alla griglia, tagliata, birra in boccali da litro e la serata passa...... che poi, detta tutta, tanto tardi non facciamo visto che la maglia sudata mi si appiccica addosso ed ho quasi freddo.... ho voglia di una doccia.
Una serata diversa, mescolando il piacere di camminare per percorsi sconosciuti e la compagnia piacevole di persone conosciute lungo questi sentieri, accomunati dalla stessa passione, il camminare per scoprire strade nuove ed un poco anche se stessi.
Mi addormento col sorriso ed è bello cosi....

martedì 2 agosto 2016

24h Val Rendena Run and Bike

Proviamoci.
Sono passati anni dall'ultima volta ma la voglia di tornare sul campo è grandissima. mando un messaggio a Sandro Ducoli chiedendo se il percorso è quello storico ( fattibile per me) o se è quello di tre anni fa, durissimo, a Caderzone Terme. Risposta: Classico! ed allora mando l'iscrizione via email, faccio il bonifico ed organizzo la trasferta col camper. E mentre preparo il tutto un idea malsana mi gira per la testa: fare una Combinata ossia la gara in mtb e la gara a piedi!
Ormai non mi salvo più! più invecchio e più mi rimbambisco...
Partenza di venerdi, un ora e mezza seguendo prima le coste e poi le sponde del lago d'Idro, arrivare a Strembo e parcheggiare lungo la ciclabile sotto le piante per stare un poco all'ombra; seguo a naso il profumo dello spiedo e mi ritrovo nella zona paddock con un toro gigantesco che gira su di uno spiedo altrettanto grande!!!!!! a però....... chiedo informazioni per la cena e poco dopo siam seduti tra altre decine di persone con davanti un piatto fumante di carne arrostita, polenta di Storo, crauti e formaggio........il tutto annaffiato con una mezza di bionda alla spina.
Si comincia bene....
La serata passa veloce, me ne torno a dormire sul camper con nelle orecchie la musica e la festa che continuerà fino alle 2 del mattino con l'elezione di Miss val Rendena.
Il mattino arriva presto, ho due numeri di gara, due chip e non ho ancora ben capito come gestirò questa strana follia.
Ok deciso, un giro in bike, un altro a piedi e poi alternanza tra le due specialità.
e via che si parte dalla piazza davanti al municipio.
Davanti a tutti la macchina che segna il passo, i podisti che ad un certo punto girano a destra mentre in bici si continua verso Caderzone terme dove, lungo il ponte, si devia lungo la salita sterrata e si va verso Bocenago.
Ed è l'inizio della gara vera è propria. Lungo la salita fino alla deviazione verso il campo da golf, la lunga discesa tra decine di palline bianche che sembrano fiocchi di neve, il sali scendi sulle gobbe del terreno e via in discesa nuovamente fino alla stradina sterrata sotto il ponte... e cosi di seguito, fino all'argine che segna la fine del primo giro, il passaggio sul tappeto dei chip e la mia uscita dal campo gara per un cambio scarpe al volo, da bike a running, cambiare il chip cercando di non far confusione tra l'uno e l'altro ed iniziare a camminare lungo la ciclabile e il percorso per podisti.
Tra i tanti presenti anche Sandro Boglioni, compagno di squadra dell'Atletica Franciacorta, presente per la 6h run.
Siam tutti una manica di matti suonati.
Ne sono fermamente convinta....
e cosi passa il pomeriggio, tra bici e corsetta leggera perché di più non riesco a  fare, qualche passaggio al ristoro, qualche sosta qua e la..... due chiacchiere con gli amici presenti e ben presto arriva l'imbrunire. Ho lasciato a casa i fari della bici per cui, gioco forza, di notte si cammina e codi sarà...... fino all'una di notte dove, tra freddo e prime gocce di pioggia, decido di mettermi a  riposare sul camper con la certezza di svegliarmi alle 6, rimettermi in sella e via.
Solo che bisogna far i conti con l'oste che, in questo caso, è il temporalone estivo che si abbatte con violenza su Strembo; fa freddo e sto bene sotto il piumone.....
La mattina passa tra scrosci d'acqua e l'annuncio, piu o meno atteso, della sospensione della gara per avverse condizioni climatiche. Il tutto finisce alle 10 del mattino...
La voce di Elio Proch che avvisa che le premiazioni si svolgeranno due ore prima del dovuto, la gente che poco alla volta mette via bici e scartpette da corsa, ed il campo inizia a calmarsi, svuotarsi..... sembra finita la festa.
Alle 12 sono al tendone centrale sotto un diluvio torrenziale; tutti cercano di nascondersi sotto il tendone per non bagnarsi, trovo posto a sedere ed aspetto come tutti le premiazioni.
Un 5° posto tra le donne in mtb ed un 2° tra le runner.
NON è che me lo sia meritato più di tanto, giri ne ho fatti pochi ed accanto alla vincitrice che si è macinata quasi 300 km in bici mi faccio piccola piccola... ancor di più accanto alla vincitrice della 24h running che di km ne ha macinato quasi 200. Sono dei miti ai miei occhi.
Io, al loro confronto, son solo una vecchia signora cicciotta che non si rassegna ad invecchiare.
Mi commuovo quando Sandro mi chiama sul palco, per tutte e due le volte consegnandomi il premio....
E devo ringraziare questo Amico, questo organizzatore che, da anni, mi accoglie alla sua 24h con un sorriso facendomi sentire a casa, ogni singola volta. Un grazie ad Elio che, col microfono in mano, si ricorda di me e che mi incita ogni volta. Un grazie a capo Gufo che, con le sue 100 partecipazioni alle 24h in giro per il mondo, mi rende orgogliosa di essere sua amica.
Ed un grazie va a tutti quelli che, conoscendomi, sanno che lumaca ero e lumaca sono ancora ma che mi illumino al solo pensiero di essere tra di loro ancora una volta.
E se il cielo vorrà, ci si rivede il prossimo anno!
Alla prossima ragazzi.








martedì 26 luglio 2016

Traversata del lago di Como

Rieccoci.
Senza aver fatto vasche su vasche, senza un filo di allenamento specifico, vedo il post, mando il fax dell'iscrizione e pago il dovuto... come va va!
Parto al mattino presto, arrivo a Moltrasio e faccio base logistica all'hotel Posta, praticamente a 20 metri dalla canottieri; mi danno pure un parcheggio in garage visto che parcheggiare qua + quasi impossibile visto le strade anguste ed il via vai continuo di turisti e residenti.
Mi piace un sacco questo posticino, ricorda il mio lago sebbene diverso.
i titolari del Posta sono gentilissimi, mi hanno messo a disposizione posto auto, stanza dove cambiarmi e fare una doccia dopo la traversata cosi non devo cambiarmi nel caos più assoluto della canottieri del dopo gara con altre 500 persone.
A pranzo mi fermo al loro ristorante dove mi gusto un piatto di pesce  servito su di un letto di verdure e fette di pesche.... strabuono!
Guardare il lago mi rilassa, sembra di essere a casa.... e decido di prendere un battello ed andarmene verso Tavernola Comasca alla ricerca del mio vecchio Capo che ora lavora qua.
Alle 14 sono a bordo ed inizia un giro per il lago che durerà circa 35 minuti, nel frattempo mi abbronzo al sole seduta tra persone che parlano 5 lingue diverse!
Vedere ville spettacolari dal lago è sempre uno gran bel vedere e faccio qualche foto come ogni turista vero!
Arrivo a Tavernola e mi incammino verso la sede governativa della Navigazione; alla reception chiedo del mio vecchio capo e poco dopo siamo seduti ad un tavolo nel suo ufficio, a parlare del più e del meno; si parla di lavoro, di figli, di tante cose; abbiamo lavorato assieme per 11 anni, di casini ne abbiamo risolti tanti assieme.
Poco dopo andiamo a berci un caffè e, ciliegina sulla torta, mi porta a visitare il Concordia, la nave storica del lago di Como. Che spettacolo!
Salette con divani e poltrone in pelle, la sala superiore con tavoli e sedie bianche, le tende rosse, il legno che impreziosisce ogni angolo, le ruote esterne che "massaggiano" l'acqua durante i viaggi e la grossa apertura sula sala macchine dove puoi vedere i giganteschi ingranaggi in movimento.
Una bellezza in ogni senso.
La visita finisce poco dopo e sul battello al ritorno ripenso a tante cose, a come il lavoro sia cambiato con il nuovo direttore.....
Arrivo a Moltrasio e mi dirigo direttamente al ritiro numero di gara. Ho dimenticato a casa il foglio dell'iscrizione, spero non ci siano problemi ma fila tutto liscio anzi alla consegna della sacca con la boa la ragazza mi fa : " ma tu la fai tutti gli anni vero Kathy"?
fa piacere che qualcuno si ricordi di te.
me ne torno al Posta, mi rilasso un oretta, e, verso le sei, inizio a prepararmi. Fa caldo cosi decido di non mettere la muta ma solo il costume; infilo nella sacca che verrà lasciata al traguardo, un salviettone per quando arriverò, preparo le pinne e poco dopo mi presento alla canottieri. Ciabatte infratito che finiscono nella sacca assieme alla maglietta, in fila sul pontile e , come lo scorso anno, sono tra le prime a salire sui gommoni che portano ala scalinata di Torno.
Moltissimi preferiscono aspettare l'ultimo istante per imbarcarsi cosi aspettano meno ma io sto volentieri seduta sulla scalinata di pietra che entra direttamente nel lago e da dove viene data la partenza; vedo tutte le barche che portano i partecipanti,le centinaia di palloncini colorati attaccati alla boa col numero, il colore ed il vocio dei partecipanti... bello e rilassante! poi vedo gli "squali", quelli che son di la al traguardo mentre noi normali facciano tre bracciate, con tute da triathlon e mute in neoprene nere con i nomi delle squadre di appartenenza, praticamente quelli che la gara se la mangiano in un boccone.
Ed ecco il via!
In acqua piano piano, mi infilo le pinne ed il tuffo che all'attimo da un brivido e poi via, piano piano, al ritmo dettato dal cuore. Segui la lunga scia di palloncini che galleggiano sull'acqua, le canoe a far da cornice, le barche dei comaschi che ci accompagnano, i gommoni dei soccorritori e la stupenda presenza dei cani da salvataggio... che bello fare un pezzo di strada con loro.
il sole che scende dietro la montagna lascia sull'acqua una scia di colore arancione e qualche nuvola qua e la che non impensierisce nessuno cosi, poco alla volta, la riva si avvicina e la scaletta da salire, togliere le pinne e sembra passato un attimo mentre mi asciugo con la salvietta dopo aver recuperato la mia sacca..... ma anche se tutto sembra finito in un attimo, il sorriso sui volti di tutti indistintamente dice molto sulla serata; ci si diverte e tutto è meno che una gara ma la voglia di trovarsi e fare qualche cosa di speciale, particolare e diverso dal solito. in ciabatte e salviettone mi incammino verso il Posta tra decine di altre persone; una doccia veloce per lavar via l'odor di lago, il cambio d'abito ed attraverso la strada per arrivare alla festa del dopo traversata. C e un poco di coda alla cassa ed il solito furbetto che, con la scusa dell'amico in coda, vuole passarti davanti.... con me non attacca caro il mio furbetto, stai dietro pure tu ed aspetti come tutti gli altri. La birra fresca che scende in gola e mi rendo conto di aver sete, tanta sete... il panino con la salamella senza panino... han finito il pane per cui nel piatto la salamella con due fette di baguettes .... una tribulata per finir tutto senza slambrottarmi mani e maglia....
E poi devo ripartire.
La macchina da togliere dal parcheggio, l'impossibilità di rifare la strada dell'arrivo perché chiusa fino a mezzanotte e seguire, su indicazione della protezione civile, la vecchia costiera, risalire su per tornanti strettissimi la panoramica e finalmente immettermi nella tangenziale che mi porterà all'autostrada. Un ora e mezza di viaggio con all'orizzonte la notte schiarita daiu lampi furiosi di un temporale che incontrerò verso Bergamo, arrivare a casa quasi all'una di notte, due coccole al gatto ed andare a dormire, stanca si, molto stanca, ma con quel sorriso beota che mi farà star bene per una settimana.
Alla prossima ragazzi.

sabato 23 luglio 2016

Spasesada dei Pondor

Mi piace il nume.... ed anche i pomodori, come faccio a non andare? per cui via dal lavoro, a casa a metter scarpette e maglia e via per la tangenziale fino a Fenili belasi, frazione di Capriano del Colle.
Parcheggio vicino alla chiesa e vado all'iscrizione, facce conosciute ed altre no... ma mi piace star qua in mezzop.
Vedo Angiolino che mi saluta e chiama per partire a piedi lungo la salita, sorrido al guardare la sua stazza da ex giocatore di rugby che fa a pugni con il suo nume.
Inizia la strada sterrata in salita e si arriva al Montenetto, si segue la ciclabile per un po con i ciclisti che sfrecciano qua e la, bello vedere un pezzo di campagna con cascine bellissime nascoste da piante secolari.
Anche se spesso viaggio in solitaria a volte fa piacere un poco di compagnia e, chiacchierando, i km sotto le scarpe si accumulano. Alla partenza ho visto parecchie maglie come la mia ma non ho intravisto Giorgio, compagno di squadra con cui spesso ho condiviso corsette e passeggiate serali; alla fine ci si sente via messaggi e ci siam mancati per pochissimo.
All'arrivo scopriamo che non hanno ancora preparato il ristoro, mi prendo una bottiglietta d'acqua al bar e poco dopo le fette d'anguria fresca messe sui tavoli dagli organizzatori.
Ritiro il mio pacco gara ( credo di non aver mai avuto cosi tanto vino a casa come da quando ho iniziato a fare le gare podistiche) e me ne vado alla macchina.... avevo gia detto tra me e me, quando ho parcheggiato, che se qualcuno avesse parcheggiato a sua volta male l'avrei vista brutta ad uscire e cosi è infatti.... un furgone messo di traverso nel parcheggio delle moto per di più che mi fa fare non ricordo più quante manovre... ne esco sudata fradicia, incavolata nera e col torcicollo.....
alle 21 sono praticamente sul divano di casa con del the freddo in mano....
Altra serata passata a far cio che più mi piace, cioè muovermi, ma essenzialmente a fare qualche cosa che mi fa star bene.
Alla prossima.

venerdì 22 luglio 2016

Gir dei funtani- Torbole Casaglia

E' il terzo anno che ci torno e non so perché mi piace in modo particolare questo percorso.
Seguo le indicazioni del navigatore, arrivo e parcheggio, è ancora presto ma la mia innata puntualità mi fa sempre esser presente prima che arrivi la massa. Iscrizione al banco info, il ritiro del numero e del braccialetto di carta colorato stile 24h in mtb che serve per il ristoro, il pacco gara lo si ritira alla fine ma al banco informazioni di una farmacia che, credo, faccia da sponsor, mi consegnano una scatole che contiene una trentina di omaggini,,, integratori, aloe, creme varie, sali minerali.....scorta per qualche giorno e per di piu gratis!
fa caldo e me ne sto all'ombra un po poi decido di partire lungo la strada che conosco gia. Pieno di cascina qua attorno ed il percorso si snoda tra di esse; sono cascine moderne, le stalle a vista con un sacco di mucche e vitelli, i silos, gli orti ben curati, i capannoni degli attrezzi e dei trattori... sembra tutto nuovo....
La strada sterrata si snoda lungo cavali e fontanili, i Funtanì appunto... lo scosciare dell'acqua tiene compagnia nella mia camminata in solitaria.... e presto arrivo al campo di volo dove atterra un aereo mentre un altro si leva in volo, con le sue ali arancione sorvolerà i campi per un bel po, tant'è che me lo vedrò sopra la testa più e più volte fino al traguardo.
Camminando cosi, in solitaria, penso a quello che vorrei fare, a come fare per raggiungere un obbiettivo che mi ero fissata tempo fa ma che poi ho messo nel cassetto delle cose " da fare" e mai più aperto; ora magari, con determinazione e pazienza, potrei riprendere in mano la situazione, provarci almeno. vediamo dai!
Lungo la strada che si snoda tra campi di mai, passo accanto ad una cascina semi abbandonata; maestosa, grandissima, con il cartello "vendesi " appeso al cancello, scolorito dal tempo e dalle intemperie. Sono tre anni che passo e tre anni che lo leggo! peccato perdere un pezzo di storia locale anche se so che per gli agricoltori non è facile questo periodo. Un governo che autorizza l'importazione di grano dalla Cina, dagli Usa e svende il prodotto locale. Un po di colpa l'hanno anche i consumatori però, badano solo ed esclusivamente all'acquisto di materie prime a basso costo tralasciando la qualità e questo porta, inevitabilmente, ad avere alimenti a basso costo con qualità inferiore mentre il prodotto italiano marcisce sui bancali.... Speso ho fatto questo ragionamento con amici o conoscenti ma mi sono sentita rispondere" si ma le ciliege italiane costano 4 euro al kg, io le compero a 90 centesimi...".
Ma se si vuol rifar partire il carrozzone >Italia si dovrebbe comprare cio che il carrozzone produce.... o no???
comunque, disquisizioni mentali a parte, i passi si susseguono l'uno dopo l'altro, ed i pensieri vagano per conto proprio. Lungo una lunga strada sterrata che attraversa i campi di mais mi fermo ad assaggiare le prime more selvatiche di quest'anno! e ripenso, non senza nostalgia, alle lunghe pedalate in compagnia di Dado e Mauro, lungo decine di sentieri, quando, stanchi ed accaldati, ci fermavamo a rubar ciliege e more, ridendo come bambini... quanti chilometri macinati assieme su due ruote, al caldo dell'estate, al freddo dell'inverno, sotto scrosci d'acqua improvvisi o su per sentieri in montagna, arrivando a volte stravolti dalla stanchezza ma felici come mai.  bei tempi quelli.
E cosi, con la testa piena di pensieri e ricordi, eccomi arrivata al traguardo.
Le fette d'anguria per togliere polvere e sete dalla bocca, due parole con alcuni conoscenti, il ritiro del pacco gara ed il ritorno a casa, piano piano, senza fretta......
Un altra serata passata a far cio che piu mi piace e domani si replica ma quella è un altra storia.
Alla prossima ragazzi!

giovedì 21 luglio 2016

4° TROFEO SPORTLAND S.EUFEMIA

Lo trovo su Calendario podismo e decido di andarci... non è tanto lontano in fondo.
Come sempre le corse per arrivare a casa dall'ufficio, saltare in macchina e via verso la trafficatissima tangenziale cittadina, lo svincolo per Sant'Eufemia e bon... solo che giro a destra invece che a sinistra e mi ritrovo a girare dalle parti della Whurer e del museo 1000 miglia...!!!!
mi fermo a chiedere e mi dicono che la via è lunga 4 km per cui a che numero devo andare????
il 262 che il navigatore non visualizza! ussigniur, gira e che ti rigira mi son quasi rotta le scatole....
Alla fine vedo dei podisti sulla strada, chiedo a loro e mi dicono di andare avanti un paio di km e di arrivare al centro commerciale ed alla palestra e da li si partirà...
Ok, arrivo, parcheggio davanti al supermercato, mi iscrivo e via....
Mai più! allora uno corre o cammina per stare in forma, respirare bene etc etc.... ma se mi fate camminare lungo la tangenziale che cavolo di salute è???????
Finisco il giro sconsolata, ho nel polmoni più gas di scarico che altro, bevo due bicchieri di the all'arrivo, ritiro il pacco gara e me ne torno a casa dopo aver salutato alcuni conoscenti. MI ha lasciato proprio nulla questa serata....
peccato, andrà meglio alla prossima.

Filaster Run- Provezze

Provarci sempre, ormai il mio motto per eccellenza!
Le nuvole nere non mi scoraggiano, l'arcobaleno che spunta tra le vigne sembra chiamarmi ed indicare la strada, sta di fatto che, come sempre, mi precipito a casa dall'ufficio, scarpette da corsa ai piedi ed in 15 minuti sono al banco delle iscrizioni.
Due passi per far arrivare l'ora della partenza e via che si parte, camminando ovviamente.
La schiena malmessa mi permette di camminare veloce ma non di correre ma va bene cosi. Il percorso è il solito degli ultimi anni, le vigne tra Provezze e Monticelli, le ho percorse tanti anni in bici ed i piedi sembrano riconoscere il percorso da soli.
ho portato l'ombrello, si sa mai... e cosi sarà, poche gocce che rinfrescano l'aria e bagnano il sentiero tra i filari.
E sembra passato un attimo ed i 5 km sono finiti, passati sotto le scarpe come un fiume.
Due bicchieri di the al traguardo, mi faccio timbrare il libretto delle presenze e dei km ed arriva un amica che, sconsolata mi dice: cavolo sono arrivata in ritardo e non ho potuto iscrivermi..... due minuti dopo le dico: dai che partiamo lo stesso... e mi ritrovo a rifare il percorso per la seconda volta!
Son fuori lo so... ma il bello della compagnia, le chiacchiere, le battute degli addetti al percorso che mi dicono: ma lei non è gia passata signora??
e di nuovo siamo al traguardo, di nuovo al ristoro per bere qualche cosa, il ritiro del mio pacco gara e si va alla festa... certo, perche c e la festa della birra ed a casa senza un boccale di birra non ci vado,
Panino e salamella, una birretta, il veder arrivare gli amici biker in gruppo per una notturna con sosta birra e panino, il tempo passa e si fa notte inoltrata.
Me ne torno a casa, stanca e sudata ma come sempre felice di aver potuto far muovere le gambe
Alla prossima.....

lunedì 13 giugno 2016

Color run Ospi

Se non son fuori non li vogliamo!
Dopo la delusione della 6 Miglia di Manerbio, organizzata col c...., segnaletica assente, Addetrti alla segnalazione che non sapevano dove mandarti, ecco che domenica pomeriggio vado qua, con Dante e Giorgio, per colorarmi la giornata, i capelli e la pelle di un arcobaleno in polvere. Avete presente dei bambini cresciuti? ecco.....
E mi son anche divertita lungo i 5 chilometri.....

venerdì 10 giugno 2016

Notturna a Bagnolo

Ieri sera qua, sotto una pioggerella insistente,m tra tanti che, come me, hanno deciso di andarci comunque.
e di certo non mi aspettavo ti trovare cosi tante persone che, incuranti della pioggia, hanno deciso di affrontare i 5 oppure i 10 km della gara serale.
Il percorso ricalcava quello dello scorso anno, pacco gara strapieno di generi alimentari e pane e salamina alla fine!

mercoledì 8 giugno 2016

4 passi a San Benedetto

Altra camminata, fatta lo scorso anno è replica quest'anno.
Avevo avvisato anche Ornella e Luca Guarneri e ci si trova direttamente al banco dell'iscrizione. Due chiacchiere con loro, con Giorgio ed un suo amico brasiliano, ritiro il "pacco gara" che stavolta è un panino con salamino e bevanda .... e si parte!
Ornella non ha ne allenamento ne gamba ma abbiamo deciso di farla assieme per cui mi adatto al suo passo, tra chiacchiere e battute.
Alla deviazione corto/lungo lei decide per il corto e la seguo, anche se 4 km sono proprio pochini per essermi fatta 40 minuti di strada per arrivare fin qua...
va beh per gli amici questo ed altro.
Al traguardo ci facciamo fare anche una foto sotto l'arco, ci avviciniamo al ristoro e tra un panino, un bicchiere di birra facciamo le 10 di sera.
Qualche volta va bene anche cosi, giusto per passare una serata diversa dal solito, tra chiacchiere e battute, dandoci l'appuntamento a domani sera se non piove oppure a giovedì per un altra camminata.
Prima di partire Ornella mi riempie la macchina di verdure e frutta del suo orto, ci metto quasi mezz'ora a scaricare tutto una volta arrivata a casa ma la bonta delle sue erbette, dei fagiolini e delle albicocche coltivate come una volta fa dimenticare il tempo passato a mondare i cornetti alle 11 di sera.....
Alla prossima ragazzi!

lunedì 6 giugno 2016

sabato 28 maggio 2016

Sarnisera

Locandina dello scorso anno ma gara di quest'anno... non trovo l'altra. Son rimbambita ormai!!!!
Comunque è qua a pochi km da casa, non sto ad andare fino in bassa bresciana per macinare pochi chilometri a piedi per cui infilo le scarpette e me ne vado a Sarnico, al lidi Nettuno e parcheggio li acanto. Praticamente mi disputo il posto macchina con Marcello Campana, ex compagno di squadra e di pedalate, ci facciamo due risate assieme e ci avviciniamo al banco dell'iscrizione.
C'e una marea di gente ed il posto è davvero bellissimo, direttamente sul lago, tanto verde, panchine e possibilità di sedersi ovunque.... bello davvero.
Ci sono un sacco di ragazzi dell'Atletica Franciacorta e due chiacchiere si fanno volentieri.
E via che si parte, i piu forti e veloci davanti e tutti gli altri dietro.
Sono giorni che litigo con le scarpe da running, come inizio a camminare o correre la parte frontale della tibia inizia a far male, solo della gamba destra per di più e non capisco perché... un fastidio bestia! che adesso salti fuori che devo smettere anche di correre perché do di bestia cribbio!
Già che devo buttar giu peso e non scendo di un etto, se poi faccio più nulla vedi te che balena che divento....
la strada in salita per un pezzo lungo la provinciale, il lungolago di Sarnico fino alle gelaterie, il giro e ritorno lungo la stessa strada. e mentre andavo in la vedere i ragazzini che già son di ritorno mi fan capire, se mai ce ne fosse bisogno, che son vecchia punto!
all'arrivo due bicchieri di the ed un panino in compagnia di Mara e Marinello, due chiacchiere con dei conoscenti e ben presto me ne risalto in macchina per tornare a casa, non senza aver salutato Marcello.....
Un altra serata andata, vediamo domani che c'è da fare....

giovedì 26 maggio 2016

Zuzuma di corsa

Calassi mezzo etto tutte le volte che faccio una passeggiata o gara podistica dovrei essere pou o meno trasparente.
Libretto di Brescia Running sempre in aggiornamento e stasera me ne vado qua, anche se non è proprio dietro l'angolo di casa, quasi 45 minuti per arrivare fin qua; tangenziale perennemente intasata dal traffico di fine giornata lavorativa ed i lavori in corso non aiutano di certo.....
Poi arrivo a Mazzano e mi fan fare un giro dell'oca che non finisce piu per dei lavori poco prima del centro commerciale.... Va beh, portiam pazienza. Poco dopo eccolo l'arco blu di Brescia Running, un po di gente in giro e trovo parcheggio a 50 metri dalla partenza. Iscrizione al volo ma ormai mi conoscono e il tempo basta per dare un occhiata in giro. Un bel po di miei compagni di squadra con la maglia ufficiale, io come sempre con la maglia nera alternativa visto che  della mia misura non c e mai... HO TROPPE TETTE! e che scatole però.....
Va be.....pronti via.
La strada, lo sterrato...... non mi prende e non mi emoziona.
lascio passare i ragazzi che corrono veloci, mi defilo nel gruppo, salgo il cavalcavia e decido di fare il corto, stasera non ci sono proprio.
In 35 minuti sono al traguardo, un bicchiere d'acqua, sgranocchio una fetta biscottata, ritiro le calze che fan da premio, mi congratulo con uno del franciacortini che è arrivato terzo e risalgo in macchina.
Serata chiusa velocemente, sono a casa poco prima delle 21.30, doccia e divano. Non ero in palla stavolta, sarà per la prossima volta, magari a Sarnico venerdi sera... vediamo come son messa.....