La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


sabato 27 luglio 2013

Straleno 2013

Se cammono veloce veloce quasi corro e se quasi corro prima o poi correrò più velocemente e se correrò più velocemente riuscirò a mantenere la promessa fatta a Roger tanti anni fa.

Lui se ne è andato ma io sono ancora qua e quel traguardo con la bandiera Svizzera sulla schiena prima o poi lo passerò.
Ed allora quest’anno mi sono messa a fare un sacco di corsette serali, alcune competitive altre no, prima 4 poi 5 ora 7 km e piano piano ci arriverò…..
E stasera c’è la corri Leno e finito di pedalare tutto il giorno come un automa sotto un sole cocente, eccomi in versione scarpe da running e pantaloncini alla ricerca della Villa dive parte sta gara qua.
Iscrizione 3€ e pacco gara che in certe competizioni in bici ti sogni, pronti via per le strade tra i campi dove farò una bella battaglia con le zanzare che mi hanno tormentato tutta sera e con il sudore che cola facevano festa sui miei polpacciotti.
Non so ancora perché ma corro con la bottiglia di acqua in mano, la paso dalla destra alla sinistra quando inizia a pesare, credo sia una specie di feticcio non so ancora contro cosa fatto sta che la bevo tutta ed al ristoro, anziché buttarla, la riempio nuovamente e riparto. Credevo di metterci di più vista la serata torrida ma dopo 40 minuti ero al traguardo, soddisfatta della mia “prestazione” nonostante tutto.
Anguria per rinfrescarmi, gli yogurt di un agriturismo da portare a casa ed alle nove e mezza sono gia sotto la doccia ed in pigiama poco dopo, ripongo il mio libricino-gare che faccio vidimare ogni volta segnandomi sul calendario la prossima data. Ne vorrei correre almeno dieci entro ottobre, non sarà granchè come risultato ma alla mia età, senza aver mai corso a piedi e con il dolce peso da portarmi appresso vi assicuro che è una bella storia.
E giovedì si replica, a Ghedi stavolta.

2h del Forest



Eccola, come lo scorso anno.


Solo che io avevo la data del calendario pubblicato ad inizio stagione per cui mi sono trovata a risultare in servizio questa mattina anziche libera come programmato anzitempo … Devo dire che stavolta la mia collega è stata oltremodo collaborativi ed eccomi qua, alle sette e mezza del mattino a cercare Dado, Alberto e Beppe in paese. Ma visto che di loro nessuna traccia all’iscrizione ci vado da sola; ci sono gia parecchie persone sebbene manchi ancora un quarto d’ora all’inizio ufficiale delle iscrizioni, due parole qua e la e me ne torno in paese col numero attaccato alla bike.
Km nelle gambe ben pochi, il solo pensiero che poi stavolta si sale fin dopo il gimondino mi fa venire la febbre e poi sono stanca, stanchezza data dal lavoro, dagli orari impossibili che quest’anno ci fanno fare in nome della crisi, orari che non ti lasciano il tempo per nulla se non tornare a casa e dormire un po’ per popi ripartire al mattino dopo.
Va beh, ci posso fare ben poco, io almeno il lavoro ce l’ho mentre tanti altri non ne hano neppure mezzo per cui andiamo avanti e vediamo come andrà a finire.
Pedalata di qua e di la, Beppe arriva quasi all’ultimo minuto, insomma ci si ritrova all’inizio della salita che è pure la partenza della gara ed ho già il fiatone al pensiero….
Via che si parte!
E su subito con pendenze da piangere per me, 1450 metri che mi sembrano un eternità, un pezzo sui pedali ma il resto a spinta.
La schiena che fa gia male da giorni non aiuta ed arrivare in cima è una specie di calvario, lo capirà anche il Gliso quando mi raggiunge in moto… almeno un giro lo devo fare!
E vai che lo finisco il giro di lancio e via per un altro, con calma, di più non posso fare. Pedalo dove posso, lascio strada dove non riesco, spingo dove diventa impossibile per me stare in sella ma comunque vado avanti, incitata da chi mi conosce, doppiata dai velocissimi primi, accompagnata da chi, come me, di fatica ne fa tanta ma poco alla volta arrivo all’inizio della lunga salita cementata che riporta al Gimondino ed all’inizio della discesa e qua mi si guasta la giornata.
Un tipo, spettatore, credo accompagnatore di qualcuno, mi inveisce contro a male parole dicendomi di lasciar strada a chi corre e di andar fuori dalle scatole….non ci ho più visto!!!

Se gli mettevo le mani addosso lo disfavo e credo che ,alla mia reazione, si sia reso conto di aver valicato un confine sottile, quello che sta tra la battuta e l’offesa.
Addirittura alcuni ragazzi in gara mi han detto : lascia perdere, è un povero cretino---
Ma mi ha fatto male, male dentro.
Non credevo di dover chiedere l’autorizzazione per partecipare a qualche gara, special modo nel paese in cui vivo.
Ho sempre lasciato strada a tutti, fermandomi addirittura se necessario, lasciando spazio a chi alla classifica ci teneva davvero ma il sentirmi dir dietro tutte quelle parolacce mi ha ferita, profondamente e dire che io la mia gara l’ho finita, un giro di lancio piu un giro, come stabilito all’inizio prima della partenza parlandone con i miei compagni di squadra.
Passato il traguardo mi sono messa in parte ed ho atteso lo scoccare delle due ore e la fine ufficiale della gara. ne ho visti tanti fermi dopo due giri, per la durezza della gara o vuoi per il caldo davvero intenso ma tutti, me compresa, han detto che il percorso era duro si, ma bellissimo!
Arrivati anche Dado, Beppe ed Alberto abbiamo ben pensato di mangiare anguria e melone al ristoro e poi di far man bassa di pane e salame all’agriturismo Forest che ospitava la gara, due calici di bianco ed una bottiglia di acqua ad annaffiare il tutto e fine della storia. Ognuno di noi quattro aveva un obbiettivo e credo sia stato raggiunto.
Beppe due giri, Dado anche, Alberto sempre in sfida con Sbardo ed io di arrivare in fondo per cui, alla fine tutti contenti. Si torna a casa in bici perché nel pomeriggio sarò di nuovo al lavoro con quel poco di rammarico a ricordare le male parole di quel tipo senza saperne veramente la motivazione. Peccato perché è riuscito a rovinare qualche cosa di bello per me, lasciandomi un poco di amaro in bocca.
Fa niente, tanto pedalerò ugualmente ancora un bel po’!

sabato 20 luglio 2013

El gir dei Funtani



Mercoledì sera e me ne vado a Torbole Casaglia e quasi mi perdo.
Si perché con sto Brebemi hanno spaccato su tutte le strade e non mi ritrovo più!
Dove prima giravo a destra ora devo girare a sinistra, la tangenziale è tutta un cantiere e giro per quasi mezz’ora prima di trovare la giusta direzione comunque ecco che arrivo alla zona partenza, fatico non poco per parcheggiare visto che è tardi e corro ad iscrivermi a questa garetta a piedi di 7 oppure 13 km.
Direi 7 questa sera va….
Pronti via, non ho quasi il tempo di capire da che parte devo andare, seguo il gruppo di persone che mi precede e via lungo una stradina sterrata che passa tra i campi a lato di alcuni ruscelli.
E si passa tra cascine abbandonate ed altre che paiono regge, fossati e canali irrigatori, lungo sterrate davvero piacevoli da vedere e percorrere, senza fretta stasera.
Diciamo che corricchio piano piano, ho la schiena un poco scricchiolante per cui con calma che tanto cambia nulla.
Ad un certo punto, dove i due percorsi si dividono tra corto, medio e lungo, si entra nel cortile di una cascina enorme dove vengono allevate galline ed oche ed uscendone poco dopo, leggo il cartello AVIO SUPERFICE.
Al momento ho pensato si trattasse di un errore visto che prima il cartello diceva Avicoltura.. ed invece no, mi ritrovo in pieno aeroporto!!!!!
Ho meglio su di una distesa infinita costellata da hangar in cui si intravedono quegli aeroplani microscopici a due posti, tutti colorati, maniche a vento ovunque, sacchi si sabbia a destra e sinistra, un vero aeroporto in piena campagna. E li trovo il ristoro dove bevo acqua e the e riparto verso il percorso disegnato con fettucce tra i campi che seguono.
Alcuni mi sorpassano, altri hanno il mio passo sta di fatto che, dopo 43 minuti, ero al traguardo sudata fradicia ma soddisfatta di me stessa! Arrivata anche stavolta.
Mi ritirano il cartellino e mi danno il pacco dono, c’e dentro di tutto, mi avvicino al ristoro per bere e mangiare qualche cosa e trovo due persone di Iseo che gia avevo trovato a San Polo scoprendo cosi che seguono questo circuito AICS di gare podistiche, sono in pensione e si tengono in forma cosi.
Torno verso la macchina e faccio mente locale sul fatto che devo proprio trovare il tempo per andare da Forrest Gump per comprarmi delle scarpe da running nuove, queste non vanno più bene.
La strada in macchina scorre velocemente mentre me ne torno a casa ed i muscoli fanno male in modo diverso ma fa niente, domani farò due pedalate in compagnia e passerà tutto di nuovo.



Le Risorgive Padane Trenzano


Una delle tante gare del Gliso e del suo circuito 4C.
L’avevo fata lo scorso anno e mi ero divertita, la rifaccio quest’anno con moltissimi chilometri in meno nelle gambe ma ho voglia di pedalare ed è qua vicino a casa per cui via alle sete e mezza del mattino con la bici nel baule ed i pantaloncini da ciclista addosso.
Una lunghissima fila per l’iscrizione, tantissime ragazze finalmente e la cosa mi fa piacere… quanti anni sono stata l’unica presente no una delle pochissime che gareggiavano, ora vederne ben 12 schierate alla partenza in una gara da 150 partenti è un successone direi.
Il numero da attaccare alla bici, un caffè al bar, due parole con Beppe che, finalmente, è tornato alle gare dopo tanto tempo di latitanza, un po’ per colpa del lavoro un po’ per mancanza di voglia sta di fatto che mi fa piacere vedere alcune delle mie maglie in giro qualche volta a farmi compagnia.
Un giro in giro per scaldare le gambe decisamente arrugginite e ben presto è ora di partire e pedalare per davvero.


Pronti via e vai sulla strada per qualche chilometro per poi entrare nelle stradine tra i campi e non uscirne più.
La moto mi fa compagnia per un poco, mi chiede se va tutto bene e quando gli rispondo che è tutto ok mi precede e non lo vedrò piu cosi comincia la mia pedalata in solitaria.
Mi piace guardarmi attorno mentre pedalo e sebbene abbia piovuto negli ultimi giorni in alcuni punti vi è addirittura polvere; certo un po di fango lo trovo ma fa parte del gioco altrimenti come faccio a sporcarmi???
Comunque pian piano il giro finisce, i primi 13 km li ho macinati e via per il secondo giro.
E mentre pedalo penso che , in fondo, anche s e con pochissimi chilometri nelle gambe macino strada ugualmente e mancherà veramente poco al traguardo quando il gruppone dei primi mi doppierà.
Il sorriso di Beppe al traguardo, arrivato poco prima di me, le solite battute ed il cambiarsi seduta nel baule della macchina chiacchierando con i vicini di parcheggio, solo i biker lo fanno.
Le fette di anguria e melone per dissetarsi, la coca cola divisa con Beppe come se fossimo compagni di banco a scuola ed il tornare a casa di corsa, come sempre, perché nel pomeriggio lavoro.
Quanto mi manca il tempo libero trascorso in sella…… sembra che quest’anno il lavoro abbia preso possesso delle mie ore, tutte e 24, lasciandomi pochissimo spazio per le passioni, per me stessa.
Spero che passi in fretta questo periodo, rivoglio la mia vita di prima!!!!!

A presto ragazzi.

giovedì 11 luglio 2013

Correre a San Polo x Aics

Quest anno va così, bike poca, tempo ancora meno, lavoro tanto anche troppo ed il poco tempo che ho lo passo camminando, marciando, cercando di correre.
È venerdì sera me ne vado a San Polo per una corretta a piedi, complica c'è un amica maratoneta che si è messa in testa che anche io corro... NA roba ragazzi!!!!!,a metà strada chiamo Zambo per info, manco so dove sia sto quartiere cittadino, mi da due dritte ed arrivò davanti a quel condominio famoso per il suo squallore, tutto un colore, che si vede dalla tangenziale e dall' autostrada. I cartelli indicano dove girare ed il vedere una marea di gente con scarpette e pantaloncini che corre qua e la aiuta non poco a trovare la giusta direzione.
Parcheggio e vado ad iscrivermi, mi danno un numero  da attaccare alla maglia ed una bottiglia di vino che portò in macchina, mica posso corre con quella in mano!
Ci sono un sacco di stand colorati, tavoli apparecchiati, musica dal vivo e le immancabili griglie che stanno cucinando di tutto.
 VIa che si parte.
Seguo il gruppo e correre nonnèprorpio semplice per chi non è prorpiamente abituato a farlo, io pedalo di solito... Ma Marina mi trascina er i capelli, peggio di un iscrittore dei Marines urlando i nelle orecchie  daiiii corriiiii alza le ginocchia, respira regolare, su dai non mollare non si molla dove è la KathynRambo dove è finita la donna che non molla maiiiiiiiiiiii!!!!!!!!
Se non mi è venuto un accidente poco ci è mancato!
Sembrava mi si stessero spaccando le ginocchia, la schiena non la sento ancora adesso e mi facevano male anche le unghie, tutto questo fino a quando non abbiamo imboccato li gaso del Parco Ducos con i suoi laghetti.... È li ho visto un angelo!
Un Rambo in terra correre con un a falcata da pantera nera, capelli lunghi trattenuti da un laccio di cuoio, occhi verdi, due spalle così è due o tre tartarughe sparpagliate sugli addominali..... Madonna se era bello!!!!! È lo hanno notato anche tutte le altre tanto che due sono anche inciampate l una sul l'altra cadendo lunghe e distese.... Io ho semplicemente fatto dietrofront per un pezzo con Marina che mi tallonava ululando Ma dove vaiiiiiiiii!!!!!!
È lo so io dove stavo andando.... Volevo toccarlo per  vedere se era vero........
Va beh insomma mi sono distratta per un momento  dalla corsa ed ho dimenticato tutti i mali..... È così poco alla volta sono arrivata al traguardo con un tempo da schifo ma meglio di così garantisco che non potevo fare, 1h 15 minuti per 10 km. Acqua come se spiovesse, due panini ed una fetta d'anguria e stavo quasi bene dopo.... Quasi...... Molto quasi perché poi credo di aver sentito tutti i muscoli, anche quelli che non hanno ancora scoperto, che cantavano una sinfonia Dell acccidenti, un male della Madonna!!!!!!!!! Guidare verso casa sembrava una specie di battaglia con le gambe che non volevano saperne di stare sotto il volante... È la doccia. Casa con un ai aiaaiaia aia aia aia continuo, perfino dormire è stato un vero battagliare con le lenzuola...  Male ovunque!
Però l'ho fatta, adesso vado bici va che fa meno male.... Credo.... Poi ne riparleremo.....