La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 21 marzo 2016

South Garda Bike - Medole

Ormai ci sono quasi... circa... più o meno dai.
Allora inizio ad iscrivermi alle gare che conosco, dove sono sicura di poter arrivare senza accopparmi.
La South Garda è una di queste. e' la decima edizione, credo di averne fatte almeno sette o otto ed allora decido, chiedo alla squadra di iscrivermi e pronti via son convinta ad andarci.
Anzichè arrivare il sabato pomeriggio col camper, ci vado domenica mattina in macchina, levataccia alle 5 e non son piu abituata, colazione e via che si parte. Lungo la strada i pensieri, come sempre, mi fanno compagnia assieme alla musica di sottofondo.
Povera la mia bici..... aveva ancora il numero di Monteriggioni attaccato, una pulita al volo, due gocce di olio alla catena, la pompa in macchina e via che si parte. Mi troverò la con il resto della squadra, loro per la Marathon io per il corto.
Arrivo, parcheggio al solito posto vicino al campo sportivo e mi avvio a piedi verso la palestra per ritirare il pacco gara ed il numero di pettorale solo che, quando arrivo, mi rendo conto che qua on danno via proprio nulla; quest'anno hanno spostato il tutto al parco per cui mi avvio fin laggiu. Incontro un amico ciclista, Gianmaria, due chiacchiere ed un caffè in compagnia, non lo vedevo da tanto tempo.... a star fuori dal giro per un pò perdi i contatti di tutti e resta quel messaggio via telefono ogni tanto... ma non è uguale come lo scambiarsi due parole prima della gara, raccontare le proprie emozioni o sensazioni alla fine della stessa, è un modo diverso di sentirsi e preferisco di gran lunga quello sui campi di gara.
Ritiro il numero e mi ritrovo un 98 che non mi torna in quanto, in settimana, mi era arrivata una mail con la comunicazione che il mio numero era il 936... boh, avranno cambiato qualche cosa...
si torna alla macchina, attacco il numero alla bici me poi ci penso su e dico: questo è un numero da prima griglia ed io non solo non ci devo entrare ma faccio addirittura un altro percorso per cui ritorno al bancone e chiedo spiegazioni: stia tranquilla signora....
va bene, se lo dite voi.
E si ripete la storia del numero sbagliato anche quando cerco di entrare nell'ultima griglia, Lei deve stare davanti.... ed io: no caro, la partono quelli del marathon , io non la faccio quella.... e spiega che mi hanno cambiato il numero, altri 10 minuti persi..... che du bale!
alla fine entro nell'ultimo gruppo, due chiacchiere qua e la ed arriva l'ora della partenza. Pronti via e son gia dietro la curva, lungo la strada... ed inizia lo sterrato e poi su per il cavalcavia..... e tutto torna alla memoria, percorso famigliare, la salita a Solferino, le poche persone ancora lungo il percorso, alcuni mi salutano, altri mi guardano come se fossi fuori posto...il solito insomma. Il percorso ricalca in parte una delle prime edizioni, le variabili sono poche ed i trenta km passano sotto le ruote con fatica ma io non mollo. Prima o poi arrivo come sempre.
E poi capisco di avere pochi km all'arrivo, il sottopassaggio, la ruota davanti che balla e mi fermo per assicurarmi che vada tutto bene; riparto poco dopo ed i cartelli a susseguirsi indicando 4 km all'arrivo, poi 3.....ed ecco la curva prima del traguardo.
Che sia ultima o meno non ha importanza, è sempre un emozione arrivare, sentire lo speaker dire il tuo nome, alcuni conoscenti urlarti e Brava kateeee e sempre mi emoziono.
Una corsa al ristoro, un abbraccio con alcuni amici, due parole con i genitori di Michy, una compagna di squadra...anzi l'unica visto che siam solo noi due in un mondo di maschi...... e me ne torno verso la macchina.
Rientro veloce oggi, ho un impegno nel pomeriggio per cui manco guardo le classifiche.
Fino a sera, quando scopro che non ci sono... ed una rabbia mi monta dentro.!!!
Come rimpiango quando il cronometraggio lo faceva Sdam, in un attimo ti arrivava il messaggio sul telefono con tempi, posizione in classifica e di categoria. Ora il cronometraggio lo fa Winning time e son gia stufa! Mi fanno passare la voglia di far gare. Ho pagato il rinnovo alla Fosbike per il 2016 ed a Monteriggioni mi è toccato pagare nuovamente perché dicevano che non lo avevo fatto, ora manco mi mettono in classifica... ooooooooooo, datevi una regolata cristo!
Due mail di protesta, la mitica Michy che ne manda una per me, ed ecco la risposta stamane alle sette: rimessa in classifica con tanto di scuse perché avevano frainteso la mail di iscrizione... dandomi numero sbagliato, griglia sbagliata ed attribuzione del percorso errata. meno male, ero furibonda.
E' andata anche stavolta ed anche se non ho ancora deciso quale sarà la prossima, son contenta cosi, mal di gambe compreso.
Ma la filosofia è sempre quella, lo star bene di testa in primis, col corpo subito dopo. Ed allora pedala Kathy che è la tua miglior medicina.
Alla prossima!

martedì 15 marzo 2016

25° Castello di Monteriggioni

Era un sogno, un desiderio mai appagato.
La granfondo sulle colline senesi con attorno masserie e castelli ad indicare la storia di una regione italiana, la Toscana, ricca di bellezze naturali, di colline spettacolari ricoperte da ulivi secolari ed attraversate dalla Via Francigena, la strada dei viandanti per eccellenza che da Canterbury arriva a Roma.
Ci ho pensato tanto prima di mandare l'iscrizione; non era una questione di soldi ma di timore nell'affrontare un percorso a detta di molti duro e tecnico ed il farlo dopo quasi un anno e mezzo di stop con pochi km nelle gambe e quei pochi in pianura, sapendo benissimo che per me sarebbe stata dura due volte di piu.
Comunque decido, ne parlo con mia figlia che sorride dicendo: tanto hai gia preso la decisione se ne parli mamma, per cui vai e come va va....
Ed è cosi infatti.
Il venerdi esco presto dall'ufficio, il camper pronto da giorni, carico le ultime cose e via verso l'autostrada e le 4 ore da trascorrere al volante.
Tratti di strada conosciuta, in Emilia Romagna, tratti nuovi una volta arrivata in Toscana, buio e stanchezza a farmi compagnia.
Arrivo a Monteriggioni ma gia da lontano ne vedo le luci illuminare le torri che circondano questo borgo medioevale, uno spettacolo nel vero senso della parola.
Avevo mandato una mail all'ufficio di informazione turistica e mi avevano detto che l'area di sosta camper è chiusa perché serve agli organizzatori e di parcheggiare tranquillamente alle scuole, cosa che faccio, chiudo tutto e me ne vado a dormire.
vengo svegliata al mattino alle sette da dei colpi alla portiera, apro e vedo uno degli organizzatori di Coppa Toscana che mi dice, come ad altri, di spostarmi perche li non si può stare.... scusate ma io ho una mail che mi dice di venire qua!!!!
Va beh, mi sposto e seguo gli altre due camper fatti sgombrare come me.
Strada stretta in salita dove due auto non passano e poi, esattamente sotto le mura, un grandissimo parcheggio pieno a metà!
Parecchi camper gia stazionano e mi sistemo vicino agli altri, assetto da stop per il camper e son pronta a fare due passi verso le mura.
Era davvero tanto tempo che non assaporavo quest'aria di storia talmente densa che ti si appiccica addosso. Bellissimo. Un negozietto di alimentari, un tabaccaio, un piccolo alberghetto, due ristorantini da venti posti ed una pizzeria, qualche piccolo negozio di artigianato vero e non cineserie varie, un hospitale per i viandanti della Via Francigena.... un sapore d'altri tempi nel museo dei templari..... uno spettacolo.
La piazza col pozzo antico, i vicolo che si affacciano sulle mura, la parlata calda e particolare dei toscani...ora capisco perchè molti stranieri hanno deciso di vivere qua.
A pranzo decido di fermarmi al Osteria del Travaglio e meno male che, passandoci davanti al mattino ho prenotato un tavolo... credo di non aver mai mangiato cosi bene! e la cortesia simpatica del titolare, Fabrizio, rende il tutto ancora più buono.
E prenoto un posto anche a cena! mi chiede se per cortesia posso cenare presto visto che dopo le 20.30 ha tutto riservato... ok no problem.
un pomeriggio passato a sistemare la mia Valchiria, a guardare le decine e decine di biker che arrivano da ogni dove, una passeggiata lungo l mura del castello facendo la strada esterna per capire quale sarà la famosa salita verso la porta medioevale che tanto spaventa tutti per la pendenza.... ed effettivamente due sgrisoli mi vengono a guardare la lunga striscia di strada sterrata che sle per finire sui ciottoli scivolosi dell'ingresso...... va beh, prendiamola con filosoferia e domani vedremo..
A nanna presto dopo cena, dormo male come sempre per l'agitazione ed ale sette son gia in piedi, mezza rimbambita e preoccupatissima.
Mi vesto, bevo un goccio di the e mangio due biscotti ( cosa che rimpiangerò piu tardi quando resterò senza benzina), scendo e guardo il mondo colorato delle gare che si anima con decine di auto in arrivo, bici di ogni colore e marca,  maglie colorate di ogni squadra possibile... il mio mondo per anni; non riesco a non sorridere sebbene mi senta fuori posto con i 55 anni sul groppone, il peso che non va d'accordo con le salite in bici ma so anche che questa sarà la mia riscossa perchè ho tanta voglia di tornare in sella per davvero, ributtarmi nella mischia e riprovarci....
al traguardo arriverò, lo so, magari con le lacrime agli occhi ma ci arriverò.
alle 9 e mezza mi avvicino alla partenza, salgo a piedi quella rampa che segnerà anche la fine di questa gara e mi metto in coda con tanti altri.
Alcuni visi conosciuti, altri li intravedo ma molti non so chi siano, mi metto nella mia griglia ma me ne sto in parte... ho un attimo di paura. Un respiro, chiudo gli occhi e cerco di rallentare il cuore che pare impazzito... e via!
la lunga discesa dal castello dopo il passaggio dalla porta d'ingresso, la strada asfaltata dove il serpentone si snoda, l'inizio dello sterrato ed il respiro che si fa corto... ma non mi fermo. Ho due amici accanto, due escursionisti a cui, probabilmente sto simpatica e che decidono di scortarmi fino alla fine. E devo ringraziare loro, per tutto, per la tenacia con cui mi hanno continuamente spinta a parole, dai non mollare, dai dai che ce la fai... e riuscire a superare gente nonostante tutto, nonostante a volte mi mancasse il fiato ma spegnere il cardio per non vedere il continuo fuori soglia. e cosi per tre ore e mezza, tra boschi e panorami bellissimi, lo scendere per dei sentieri che mi hanno sempre spaventata ma loro, Enrico e Mauro, Uno di fronte ad indicare la traiettoria ed uno accanto a rassicurarmi mi hanno portata giù, incolume, stravolta dalla stanchezza ma intera.
E quando ho passato il guado a piedi ed alzato gli occhi ed ho visto il castello li, sopra di me, è stato come se avessi vinto io...
La salita del castello, quasi tutta a piedi, l'entrata per la porta dell'arrivo, il brava detto da un ciclista di non so quale squadra, i miei due angeli che se la ridono e mi offrono un bicchiere di sali che pareva rosolio... e non riesco a non avere il groppo in gola. Si lo so, direte ma perchè, sei arrivata in fondo no???
Ma io la vedo come se avessi vinto una sfida contro tutto, contro i medici che mi han sempre detto      " in sella non ci torni più", contro i sorrisi di quanti mi guardavano in griglia e sorridevano pensando "ma quella dove va"... so che non dovrebbe importarmi di ciò che pensano gli altri, ma a volte certi sguardi fanno male, come se il mondo fosse solo di chi è giovane, magro e bello. Ma ci sono anche io, che giovane e bella non sono più, che magra magari non sono mai stata ma che ha dentro tanta di quella forza, tanta voglia di rivalsa e  voglia di rimettersi in gioco.....
Come sempre me ne sono andata senza guardare classifiche, non me ne può fregare di meno. io ho vinto ciò che reputo più importante, il mio star bene e la voglia di sorridere.
Alla prossima ragazzi!