La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 31 gennaio 2010

1° Cross delle Torbiere






Il GLiso è sempre il Gliso e dobbiamo tenercelo cosi, un vulcano perennemente in eruzione ad inventare percorsi ed a trovare sentieri che manco morta ho trovato in tutti questi anni in mtb!
E dire che ne ho macinati di chilometri in Franciacorta sulla mia bicicletta ma lui, puntuale come un orologio svizzero, ecco che ti trova le varianti e se non ci sono, le inventa a suon di piccone e badile.
Facciamo un passo indietro e procediamo per ordine.
Sono tre anni che faccio il Campionato Provinciale invernale del Csi e quest’anno, sorpresa, scopro che c’è una gara nuova, il Cross delle Torbiere appunto, organizzata dalle Guide Mtb Iseo, ovvero sia il Glisoni su citato!
Il fatto poi che è a Clusane, a circa 1 km da casa mia poi è praticamente un invito a nozze e certo che la faccio… si ma devo imparare a fare i conti con le mie gambe però, che protestano di brutto visto che ieri sera hanno dato tutto quello che avevano alla ciaspolata a Vezza d’Oglio e che, stamattina, sono mosce e mogie che non vado neanche a spinta.
Cominciamo bene, anzi no, cominciamo con la sveglia che suona alle sette e mi sembra di essere appena entrata nel letto e, nello scendere, sento un cric croc alle ginocchia che mi fanno storpiare non poco il naso..ahi ahi ahi che male!
Si ma arriva Dado a prendermi col furgone, caffè praticamente tiepido e dai che andiamo la dietro la collina.
Cavolo c’è una marea di gente e coda alle iscrizioni.
Giorgio el Mexicano e Silvia, un sacco di ragazzi che ormai riconosco dal colore della giacca, qualche battuta e presa in giro ed arriva anche Zambo; poco dopo siamo a farci un altro caffè sul lungolago, meno male che devo scaldarmi!
Non c’è storia, le gambe non girano, sono stanca e la dimostrazione è la salita appena dopo la partenza; il fettucciato con la neve sgrana il gruppo ma, dall’inizio della salita in poi, non vedo piu nessuno! Mamma che impiastro e mi dispiace che Eugenio e Luca debbano fare da scopa e fine gara.
Luca mi dara anche un paio di spinte lungo la salita e mi dispiace un sacco che abbia dovuto aspettarmi e sopportare la polenta qua presente!
Devo imparare a scegliere ciò che voglio fare, due gare in due giorni sono impossibili ormai, ma mi piace cosi tanto stare in mezzo a questo “ branco di cavalli da corsa” che diventare un ronzino non mi attira proprio, anche se lo sono già…. Ma faccio finta di essere un cavallo baio di razza.
E con questa affermazione mi sono giocata anche l’ultima carta.
Ve beh, giu dalla discesa e quel sentiero con la scarpatella accanto che mi fa paura e sono cotta al punto che ho voglia di girare la bici ed andare a casa.
Quando sopraggiunge la moto che segnala l’arrivo del primo, Pasquali, mi sposto e lascio passare, da qua in poi con molta calma seguo il tragitto e mi avvicino a CLusane.
Luca è andato avanti, non sono più sola e sono contenta cosi, lascio passare quelli più veloci e cerco di non intralciare e quando entro nella parte finale del tracciato segnato dalle fettucce bianche sono sinceramente contenta di essere stata doppiata e che la mia gara finisca qua.
Vedo uno dei ragazzi del R.S. Bike che era in valle ieri sera e mi fa i complimenti, perché, lui dice di non essere riuscito neppure ad arrivare fino a qua in bike stamattina, figurati fare una gara.
Si ma lui è mica mezzo matto come me però.
Mi scappa dia ridere. Ieri sera sono stata brava ed ho corso e raggiunto l’obbiettivo prefissato ma oggi sono stata un vero disastro.
Il bello è che il disastro lo hanno anche premiato con un quarto posto ed un sacco di prodotti alimentari.
Mauro Zambo scappa a casa, deve lavorare oggi, Nonno Volante Natale Reboldi oggi ha fatto da spettatore perché, con i ragazzi del Mtb Iseo Racing, parte per Capo Verde nel pomeriggio per una settimana di relax ed allenamenti al mare… che invidia.
Dado mi accompagna a casa e si ferma un attimo a lavare la bike e per un bicchiere di succo; adesso mi metto tranquilla e cerco di riposare un momento, credo di essermelo meritato.
Chissà perché, seduta sul divano, mi ritrovo con le mani piene di depliants di gare in bike e ciaspolate varie in giro per la Lombardia…..
Deve essere una ben strana malattia la mia, chissà se è curabile o se sono condannata a vita.
Chissa’…..
Alla prossima ragazzi

Kathy Pitton

Correndo sotto le stelle

10à edizione della Ciaspolata al chiaro di luna di Vezza d’Oglio…. Credo di averle fatte tutte e dieci ed alla fine di ogni camminata o corsa che fosse dicevo: non ci torno piu…..
Ma non è mai cosi e, puntuale come ogni anno, mando l’email per l’iscrizione, ciaspole proprie con cena, la soluzione che ho adottato anni fa cosi, dopo la gara, mi fermo a cenare sotto con centinaia di partecipanti nella struttura del centro eventi Adamello di Vezza d’Oglio prima di ridiscendere a valle e tornare a casa.
Sono partita presto questo sabato gelido di gennaio e, con la scusa, mi sono fermata per un caffè a Breno dal mio amico Roger, ex maratoneta e componente della Protezione Civile che, nel corso degli anni, ha sempre fatto servizio a questa gara diventata una classica di ogni inverno in valle Camonica.
Stavolta non ci sarà a fare servizio ed a farmi da supporter, non sta’ troppo bene per cui sono io che faccio il tifo e correrò per lui.
Un bacio Roger.
Arrivo a Vezza presto, sono le tre e mezza e mi fanno parcheggiare al parking 8, veramente lontana dal centro ma mi assicurano, ci sarà un bus navetta che farà da collegamento tra i parcheggi ed il centro del paese.
Ritiro il numero e c’è già coda, siamo veramente in tanti; ogni anno aumentano gli iscritti, credo il numero sia vicino ai 4800 questa volta ed io sono il numero V 550.
Bene, ora devo aspettare un bel po’ ed un the caldo ci stà proprio bene ma i bar sono stracolmi di persone e fatico non poco a trovare un posticino dove stare un ora circa ad aspettare.
Mentre aspetto che il mio the si raffreddi un poco ho tempo per pensare a come “impostare” la mia gara… forse sembra una parola grossa ma ogni anno ho cercato di migliorare il tempo e sono passata dalle quasi 4 ore del primo anno (10 anni fa), alle due ore ed un minuto dell’edizione 2009 per cui, stavolta, voglio stare sotto le due ore e passare dal 101 posto assoluto ad una posizione nei primi 80…. Almeno ci voglio provare!
Arriva un duetto di “cantautori” camuni che, con fisarmonica e chitarra, si mettono a cantare canzoni in dialetto e ballate locali, intrattenendo gli ospiti del bar e devo dire che ci si diverte non poco.
E’ ora di andare.
Alle sei e mezza è praticamente impossibile entrare in piazza per la partenza ma conosco questo paesino di montagna abbastanza bene per sapere che se saldo da quel vicoletto arrivo a ridosso della chiesa e, praticamente, sulla linea di partenza….
Che rabbia però vedere una marea di gente che, tranquillamente, parte prima e taglia il percorso….
Ma perché dico io, allora non iscriverti e fatti la camminata senza chip per il rilievo del tempo ed il numero di pettorale! Quello che più mi fa arrabbiare è che la maggior parte sono ragazzoni grandi e grossi con tanto di scarpe da corsa ed un fisicaccio che te lo raccomando, quelli che poi, al bar, raccontano..…” e ma io sono arrivato qui, sono arrivato la….”…..ma aspettare lo sparo dello starter no è??????
Va beh, ognuno e responsabile per se stesso.
A piedi e spintoni lungo la strada che scende alla piana davanti al centro Eventi e poi ciaspole ai piedi e via; un po’ a piedi un po’ di corsa, non è facile con tutta questa marea di gente ma sento che le gambe vanno e mi scaldo e mi fermo solo al primo ristoro per un momento ed un bicchiere di the bollente.
Ormai la moltitudine di persone si è spalmata lungo il percorso e quando inizio a rientrare, dal lato opposto del torrente, vedo decine di lucine di persone che hanno deciso di fare la passeggiata nella notte sotto una luna che si nasconde spesso dietro alle nuvole con moooooooltaaa calma, cantando canzoni montane e con un bicchiere di vin brulè in mano.
Sento che posso farcela a migliorare il mio tempo ed anche se alcuni degli agonisti mi sfrecciano accanto veloci e leggeri, le mie gambe stanno tenendo bene ed il fiatone è sotto controllo.
Ed ecco il cartello con scritto 500 metri!!!
E le luci dell’arrivano sono come il richiamo di una sirena.
Il timer ufficiale segna 1h39minuti e 18 secondi al mio passaggio, ben 22 minuti in meno dello scorso anno!
E mi gaso non poco quando scopro che sono 49esima assoluta al traguardo; considerando poi i partiti prima e quanti hanno tagliato…beh sono contenta, tanto ma proprio tanto!!
Alla faccia di quanti non sanno cosa sia l’onesta’.
Sono sudata fradicia ed è assolutamente necessario cambiare la maglia ed ho una fame da lupi!
Quando poi le signore del servizio mensa mi portano il vassoio della cena scopro che la fame non è cosi tanta come credevo e sarà ben poco quello che mangio effettivamente: sarà l’adrenalina, sarà la stanchezza oppure semplicemente la contentezza fatto è che mangio la torta, quella si, il resto resta li ed un po’ mi dispiace.
Mi ci vuole più di un ora per tornare a casa e, quando arrivo, passo parecchio tempo sotto il getto dell’acqua bollente; adesso che tutto è passato la stanchezza mi salta addosso ed è l’ora di riposare un po’ perché, da testa matta quale sono, domani mattina ne combino un'altra delle mie…..
Alla prossima
Kathy Pitton

martedì 26 gennaio 2010

Vediamo un po'...


Per chi ama la mtb come me certo che cè ne sono di gare da scegliere nel calendario di Pianeta Mtb.
Ma ognuno di noi ha quella più congeniale, quelle a cui è più affezionato oppure quelle a cui è più portato.
Bisogna saper scegliere ed adattare se stessi e la preparazione a quello che si vuole raggiungere a fine stagione.
Leggendo il Blog di beppe 65, amico oltre che new entry nel gruppo degli autodefiniti Diavoli Rossi del G.C.Iseo, ho trovato un suo post con la domanda " e tu da che percorso sei?"
Bella domanda.... e si perchè indubbiamente ti fa pensare....
Dunque: Cross Country ci provo e riprovo ma al di la della partecipazione pura e semplice e del venir doppiata alla fine del primo o secondo giro non vado; mi spiazzano queste gare veloci, adatte ai giovani od a quelli che l'allenamento non lo pianificano ma lo fanno (io lo pianifico, lo affino, lo sogno... poi gironzolo senza senso per campi ma una vera tabella di allenamento non c'è...)!
Granfondo: si , quelle si, ho tempo per scaldare le gambotte, percorsi lunghi che mi lasciano il tempo di adattare il cervello ed il corpo allo sforzo.
Endurance: mi piacciono da matti! posso andar piano, essendo una solitaria o Lone Rider che dir si voglia, alcune sono in contesti paesaggistici stupendi, altre in luoghi conosciuti ed organizzate da Dio con tanto di musica e fuochi d'artificio, altre ancora sono uniche nel loro genere e ci vuoi andare perchè almeno una volta nella vita si deve......
Poi c'è tutto il resto: ciaspolate, corse a piedi, una maratona (solo nei sogni più reconditi ma c'è), una partecipazione all'europeo amatori che vorresti fare ma che è in Austria e non riesci ad andare perchè è lontano e sei al lavoro, nuote longhe attraverso il lago o altri laghi...........
Una pazza scatenata di 50 anni che non ha nessuna idea di mollare.....
Lo so lo so che magari dovrei stare a casa un pò di più ma sai che NOIA MORTALE?
Poi magari mi metto pure a fare l'uncinetto......
Bah.....magari tra 10 o 15 anni............. adesso non se ne parla proprio!
E domenica si va a CLusane al Cross delle Torbiere, prima o dopo arriverò anche io....

domenica 24 gennaio 2010

Via, si parte!!!



Ci siamo, anzi meglio dire ci risiamo, altra stagione sui pedali, altro giro di boa……o di circuito!
Prima gara del Campionato Provinciale Invernale del Csi, 12° Trofeo A. Merici a Desenzano.
Eppure sembra appena passata la scorsa edizione, non mi capacito del fatto che sia passato un anno intero ed eccomi qua di nuovo a cercare di far girare le gambe ed i pedali e salire su quelle ripide ascese disegnate sul percorso, seguite subito dopo dalle discese su sentieri nel bosco dove, qualche volta, finisco con lo sfiorare i rami bassi e saltello sui sassi e sulle radici che affiorano qua e la.
Nonostante la durezza della gara mi piace e stavolta abbiamo fortuna e non troviamo il fango della passata edizione ma solo tanto ma tanto freddo.
Una gelida mattinata mi ha accarezzata stamattina quando ho aperto la porta di casa e messo Valchiria sul camper e sono quasi corsa in casa a scaldarmi mentre aspettavo che arrivasse il compagno di viaggio storico, Dado.
Si lui, Dado, che brontola ogni singola volta che gli dico “guarda che domenica c’è la gara tal dei tali o tal altra…..”, che mi guarda storto ogni volta passo dal suo laboratorio e gli lascio qualche locandina che pubblicizza una nuova garetta più o meno vicino a casa; eppure eccolo qua, puntuale come sempre, a buttar la sacca sul sedile dietro e mettere la bike accanto alla mia ed accettare il mio caffè americano slavato come dice lui, tanto poi ci fermiamo a berne un altro…..
Guida lui oggi, autostrada e poco dopo siamo a Desenzano a cercare il mobilificio/sponsor dove fare le iscrizioni; le facce note di sempre e le battute al Gliso oggi in veste segretario; è cosi strano vederlo seduto dietro al tavolo delle iscrizioni e non sulla sua bike ma oggi va cosi per lui.
Ci trasferiamo alla partenza con relativa pausa caffeina lungo la strada ed eccoci alle prese con la vestizione e la preparazione della bicicletta tra saluti e sfottò, facciamo finta di scaldarci altrimenti ci stanchiamo subito e le nove e mezza arrivano in un attimo: tre giri previsti per le donne e quattro per gli uomini.
Pronti via ed ecco subito la prima salita da fare a piedi, tutti in fila indiana ma poi si sgrana il gruppo e resto indietro e, con calma, comincia la mia gara.
Mia perché diversa dall’agonismo dei più, io vado piano anche perché più di cosi non riesco a fare.
Alcuni pezzi a spinta altri ancora sui pedali, senza fretta e senza prendermela troppo; seppure sia un percorso duro mi piace, ha quel non so chè che non me lo fa pesare come spesso è successo in altre gare. Ed eccolo il traguardo che passo e riprendo il giro, il secondo, sempre con calma e con i ragazzi dell’Mbo schierati sulla strada che mi urlano Daiiiiiiiiiiiiii.
Ho la mia musica con me ed intanto penso e, come sempre, stacco la spina ed i pensieri vagano qua e la, ci pensa Charlye a riportarmi alla realta passandomi accanto e facendomi una battutaccia, come al solito!
Eccola l’ultima salita con le pietre e so che poco dopo c’è il traguardo, in fondo alla discesa sul sentiero e c’è Dado ad aspettarmi che mi prende in giro con il suo: “Ma ti sei fermata a chiacchierare con tutti? Ti ho dato 20 minuti…….come al solito!”
Mettiamo le bike nel garage del camper, due chiacchiere poi doccia calda finalmente!!!! Mi rendo conto solo ora di quanto sia il freddo che ho incamerato, ho i piedi e le mani congelati e mi scaldo volentieri accanto alla stufa e mi accorgo che già ho dimenticato la fatica di poco prima.
Ci si deve ritrasferire alla sede del mobilificio per rendere i numeri e ritirare le tessere e scopro che le ragazze le premiano tutte: quinta.
Niente di che come risultato ma comunque un risultato, il mio.
Ci mangiamo un panino al ristoro, del the caldo gradito da tutti, qualche dolce e le uova sode che non assaggio ma che Dado gradisce molto, anzi troppo… non le ho contate ma credo sia meglio cosi: colesterolo a mille!!!!!!
Premiazioni e foto di rito e tutti a casa pensando già alla prossima domenica.
Stò un gran bene mentre torno verso casa, stanca si ma rilassata al contempo; sono tornata nel mio mondo fatto di ruote grasse e fango, fatto di ragazzi che corrono come delle saette e vincono, di uomini che si mettono in discussione ed alla prova in ogni gara e di ragazze che sono femminili come non mai seppur coperte di sudore e fango…ed anche di questa Old Lady quasi cinquantenne che si diverte a stare in mezzo alle scatole di tutti, arrivando tra gli ultimi ma finendole tutte!
Alla prossima ragazzi

Kathy Pitton

sabato 9 gennaio 2010

Risaia Bike


Quando è suonata la sveglia stamattina alle sette ho nascosto la testa sotto il cuscino, anche perché sentivo sulla grondaia delle gocce molto poco rassicuranti.
Noooo sotto la pioggia non mi va oggi, se piove mentre sono in bike ok ma partire sotto l’acqua è tutta un'altra storia.
Chissà com’è sta di fatto che alle nove è mezza ero in garage a mettere Valchiria in macchina, sacca pronta ed io con i pantaloni da ciclista nascosti sotto la tuta, si va a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, appena dopo il Po’ credo, si credo…. perché non ho la piu pallida idea di dove sia questo paese.
Ormai la macchina conosce la strada quasi a memoria per l’Emilia Romagna e da casa mia per l’autostrada ci si mette proprio un attimo; ascolto la radio ed il tempo passa veloce fino a quando non cominciano a cadere le prime gocce di pioggia anche qua.
Le previsioni davano brutto tempo ma verso il Veneto dovevano esserci delle schiarite ma poco prima dell’aeroporto di Verona stavo per voltare la macchina e tornare a casa: un diluvio incredibile tanto che, seppure in autostrada, si viaggiava a 30 km all’ora!
Solo che non puoi fare un inversione ad U e tornartene tranquillamente indietro per cui avanti cosi ed alla prima uscita esco, ultime parole famose! Solo che poi pensi che magari la non piove, che è solo una situazione locale, e piu scuse trovi e più vai avanti e non ti fermi e le uscite si susseguono a lato e non esci…
Sono un impiastro!
Quella striscia di cielo appena più chiara che vedevo laggiu poi sembrava una specie di richiamo della foresta, sicuro che la non piove… il dove sia il là non si sa pero’ andiamo avanti.
Sulla Transpolesana il diluvio prima aumenta poi inizia, finalmente, a calare.
Chissà perché mi fanno sempre questo strano effetto le terre piatte della pianura, sembra sempre che manchi qualche cosa e che l’orizzonte sia spoglio, vuoto; ovunque guardo vedo canali, pozze, piccoli laghi artificiali, fiumi e poi lui, il Signor Po, immenso come sempre, stracolmo d’acqua da far paura! Non deve essere il massimo vivere a ridosso degli argini, con quello che si sente poi al telegiornale son grata alle mie montagne che, seppur faticose da risalire, mi danno quel senso di protezione che qua mi mancherebbe sicuramente.
Eccolo il paese di Jolanda di Savoia ed ecco il centro sportivo da dove parte la 10° edizione del GP delle Venezie e 1° Trofeo centro Sportivo Jolanda; alcune macchine sono già qua anche se è presto e come spesso accade ultimamente, mi ritrovo con il numero 1 da attaccare alla maglia.
Ho tempo per sgranocchiare qualche cosa e le 14 arrivano presto con la partenza dei ragazzi del ciclocross e del duacross, a noi ruote grasse toccherà la partenza delle 15.
Preparo la bici, vesto me stessa ed inizio a pedalare per far passare il tempo e scaldarmi un po’, fa freddo ed il vento forte alzatosi da poco non aiutano certo ma dopo poco più di un km di percorso decido che lo percorrerò tutto in gara ed ora gironzolo solo per le strade qua attorno: sembra di essere in una gigantesca risaia.
Mi dicono che stamattina presto ha diluviato e lo si vede nei campi, enormi laghetti dove si sprofonda fino alle caviglie e dove le ruote fanno ben fatica ad avanzare: sarà una bella battaglia oggi!
Ed ecco il fischio di richiamo, ci si schiera e via lungo il tracciato nei campi.
Non credo di aver mai faticato tanto a fare il primo giro di gara ed il pensiero di doverne fare altri 5 mi demoralizza non poco; anche gli altri ragazzi arrancano nel fango e nell’acqua, alcuni sono letteralmente ricoperti di fango dalla testa ai piedi, io, andando piano e non stando a ruota degli altri, riesco a stare “pulita”…più o meno!
Il primo mi doppia a 100 metri dal passaggio sul traguardo e mi fa un regalo: un giro in meno e gara finita un momento prima,,,, lui non lo sa ma l’ avrei baciato!!
Sarà veramente tanto il fango da lavare via alla fine della gara, sia da me che dalla bike; meno male che il centro sportivo è bel attrezzato e si lava via tutto o quasi, altrimenti sai che macello arrivata a casa! Non ho la moglie o compagna che urla vedendo il fango da pulire una volta arrivata a casa, sono io stessa che qualche volta dico: ma in che cavolo di situazioni ti cacci Kathy!!!
Smonto la ruota di Valchiria, butto tutto nel baule della macchina e mi concedo una pausa caffè al bar del centro sportivo dove riconsegno il numero e ritiro il mio premio ma è ora di tornare a casa e le gocce di pioggia iniziano nuovamente a cadere: ci hanno proprio lasciato finire la gara più o meno asciutti ma adesso il Signor Inverno ha deciso di fare il suo lavoro, per cui pioggia e vento tornano a far da padroni.
Il ritorno verso casa è, come sempre, e forse è solo una sensazione, più veloce ma ho il tempo per pensare e sorrido al fatto che stamattina non volevo neppure uscire dal letto mentre invece sono stata in un paese a me sconosciuto, a 200 km da casa, a pedalare in campi e sentieri talmente intrisi d’acqua da sembrare risaie; potremmo lanciare una nuova moda, uno sport alternativo, un Risaia Bike Park…. Potrebbe essere un successo!
Arrivata a casa ho messo la macchina in garage ma non ho tolto la mia bike dal bagagliaio perché domani, forse……
Ma quella è un'altra storia.
Alla prossima ragazzi

Kathy Pitton

mercoledì 6 gennaio 2010

37° Caspolada della Val di Non




Vi capita mai di avere un pensiero fisso in mente, una di quelle cose del tipo” io la ci voglio andare…”, ecco quella li!
A me capita di continuo, come se avessi un baco nel cervello che va di qua e di la lasciandomi la voglia di andare a fare questo o quello… e la Caspolada di Fondo in Val di Non era una di queste; migliaia di persone che letteralmente prendono d’assalto il paese di Fondo che, ogni anno, prendono parte a questo evento sportivo divenuto nel tempo prima prova di Coppa Italia di corsa con le racchette da neve, poi prova di Coppa Europa.
Atleti di molte nazionalità diverse che si mescolano ai semplici amatori, anziani a braccetto che cantano e genitori che si trascinano i figli al seguito sulle slitte, una varia e colorata umanità che si mescola per dare vita a questa festa sportiva, ad una gara nella neve.
Erano anni che volevo venir fin quassù e stavolta sono partita addirittura prima, arrivando il mattino precedente; un ottima organizzazione aveva previsto l’arrivo dei camperisti e ci siamo sistemati vicino ad un palazzetto dello sport, poco distante da dove passa il bus navetta che trasporta da un paese all’altro tutte ste’ persone; solo che il giorno prima il pettorale lo consegnano solo a Fondo ed allora decido di andarci a piedi a mò di allenamento… quanto mai! 5 km all’andata ed altrettanti al ritorno con 5 gradi sotto zero! Mamma che freddo.
Sono tornata al camper semi congelata, altro che mamma Terminator come dice Elsa!
Devo dire che ho dormito un gran bene però ed al mattino a parte un leggero doloretto alla schiena, tutto ok e pronta a ciaspolare su e giù per sta valle che non conosco!
Alle otto colazione, pantaloni da fondo e giacchino leggero e sono pronta a raggiungere Romeno da dove si parte….e siccome sono fulminata che di più non si può decido di andarci a piedi tanto per scaldarmi un poco; non ricordavo fosse cosi lunga però!
Mi accorgo che il telefono squilla e mi chiedono dove sono, ovviamente arrivando in bus sono già tutti alla partenza e mi tocca pure correre per arrivare in tempo ma non sono pronta a quanto mi trovo di fronte: un fiume immenso di persone, circa 6000, con ciaspole ai piedi, zaino in spalla, cani al seguito, un rebelot da paura!
Ed io che volevo correre…alla faccia.
Addirittura mi accorgo che sono già partiti mentre decine di autobus stanno ancora scaricando centinaia di partecipanti poco distanti dalla partenza…va beh io parto!
Correre all’inizio è quasi impossibile, una ressa tale non è facile da tagliare ed allora mi metto a lato percorso dove la concentrazione di persone è decisamente meno e via, finalmente riesco a correre un poco, niente di che ma almeno vado abbastanza veloce.
Quello che vedo davanti a me è un immenso serpentone di persone, un sacco di donne vestite da Befana visto la ricorrenza odierna, ma ci sono anche un sacco di ragazzi con le parrucche più incredibili ed i trucchi da clown sui loro visi; certo che han proprio voglia di far festa,altro che gara!
I cartelli dei km si susseguono a lato pista, ed il tempo passa come passa il freddo iniziale ma ho fatto bene a vestirmi poco, è un po’ come in bike, il corpo muovendosi si scalda e meno sei vestito meno ti stanchi… coperti si ma senza esagerare; vedo tante persone che iniziano col togliersi le giacche a vento ed i pile più pesanti ma poco dopo avranno freddo….. non saranno pochi quelli che dovranno essere portati al traguardo con le motoslitte dell’assistenza lungo il percorso.
Quello che mi dispiace è che ad un certo punto la pista disegnava una curva piuttosto lunga ed ampia e molta gente ha tagliato il percorso, guadagnando almeno un paio di km e molti di loro avevano il pettorale da agonista….
Ognuno decide per se stesso come fare le cose ma se decidi di affrontare una sfida, personale o meno che sia, abbi almeno il coraggio di portarla fino in fondo; certo, si fa fatica, è dura e se magari non sei allenato ti fa male la schiena.. ma allora stai a casa! Cosa ti metti in gioco a fare se poi non hai il coraggio di finire ciò che hai iniziato………questo ovviamente è il Kathy-pensiero, ciò che IO reputo giusto, il resto del mondo può fare ciò che vuole.
Al ristoro sidro di mele caldo e qualche biscotto poi via di nuovo e mi piace il freddo sulla faccia mentre le mie gambe scottano per la fatica.
L’ultima salita e si entra in paese tra le strette stradine di Fondo, una folla festante di persone che guardano, applaudono o chiamano chi conoscono o riconoscono tra i corridori.
1h18 minuti ed una manciata di secondi.
Classifica?
Non lo so, anche perché per la categoria non agonisti viene stilata solo in ordine alfabetico ma so’ per certo che alcuni agonisti sono dietro a me… piccole soddisfazioni per una Old Lady.
Ciò che so invece è che due ore dopo arrivava ancora gente, cantando con i bicchieri di Vin Brulè in mano, gruppi di ragazzi che ridendo passavano il traguardo tra gli applausi della gente mano nella mano o a braccetto e diretti di corsa ai banchetti in piazza per un panino con i Kalb-bratwurst cotti li al momento e buoni che mmmmmmmmmm… ne ho mangiati due di panini.
Mi sono fatta stampare il diploma di partecipazione e lo metterò nel mio album dei ricordi con le foto ed il numero di pettorale, come faccio sempre quando torno da uno dei miei “raid” come li chiama mia figlia.
Il bello è che, mentre scendevamo lungo i tornanti che portavano all’autostrada alla volta di casa, nonostante un fastidioso mal di schiena stavo pensando che , magari, l’anno prossimo andrò a fare quella in Val Gardena di ciaspolata, oppure quella di Pragelato in Piemonte ma è meglio che stia zitta con i miei a casa… sssssssssss segreto, altrimenti iniziano a rompere già da ora!!!
Alla prossima ragazzi.
Kathy Pitton

lunedì 4 gennaio 2010

Ufficialità.... Ferrara Winter Cup 2009

FERRARA WINTER CUP 2009 MTB DONNE

cognome nome società 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ 6^ 7^ 8^ 9^ 10^ 11^ 12 tot pos.

PITTON Caterina Iseo 0 0 0 0 0 18 0 0 24 0 0 24 64 1^
PAMINI Giulia Pamini 12 12 12 0 0 0 24 0 0 0 0 0 60 2^
UGATTI Silvia Borghi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 24 0 0 24 3^
EMALDI Gabriella Ped.B.N. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 24 0 24
ZANGHERI Laura Baracca 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 20 0 20


Classifica completa su www.cicloclubestense.it

domenica 3 gennaio 2010

Dopo la battaglia col fango

13° Gran Premio Bosco della Panfilia


Ieri la Pineta di Volano, oggi il bosco della Panfilia ma sempre di mountain bike si tratta!
Dopo la cena decisamente grandiosa di ieri sera, eccoci a cercare il paese di Sant'Agostino, dalle parti di Ferrara, accompagnati da un freddo gelido.
Visto che siamo in Emilia Romagna e che anche oggi c'è una gara di mtb perchè non farla, dico io.... "tu sei fuori..." dice mia figlia!
Ma lei è li che dorme pacifica ed io cerco il centro sociale di questo paese dove si fanno le iscrizioni e col numero uno in mano, vado a vedere dov'è la partenza.
ci andiamo in camper, si parcheggia facilmente li vicino, preparo Valchiria ancora infangata da ieri, mi vesto bene per proteggermi dal fango e mi avvicino all'argine e lo risalgo per la partenza.
l'erba gelata scricchila sotto le ruote ed è un continuo esercizio di equilibrismo seguire il sentiero indicato dalle fettucce ma non si può stare fermi, si gela.
Mi sento chiamare e con sorpresa vedo Fabio Pasquali, sorpreso quanto me di vedermi cosi lontano da casa: lui la conosce.dice che il percorso è bello ma ha sentito altri cilcisti del posto preoccupati per il sentiero lungo il fiume, esondato nei giorni scorsi ed ora ritiratosi ma lasciando 20 cm di fango gelato... speriamo non si scongeli allora!
Pronti via, siamo in pochi e partiamo assieme, mtb e ciclocross; un ragazzo che fa duathlon decide di fare il percorso solo a piedi senza bici e capiro poco dopo il perchè.
il primo tratto è scivoloso ma bello, alcuni passaggi su dei ponti di legno ma poi inizia la colla, il mastice, il duello col fango....non vai avanti, non riesci a camminare, le scarpe non escono piu dal fango e quando cado non riesco ad alzarmi senza l'aiuto di un altro nelle mie stesse condizioni.... una cosa da matti! non mi era mai capitato un fango del genere, colloso e tremedo come le sabbie mobili.
Quando Pasquali mi doppia mi grida " ma le andiamo a cercare col lanternino però è......".
Credo proprio sia vero!
Ma non mollo e continuo a girare fin quando il giudice di gara non ci ferma e dichiara finita la gara...o la lotta nel fango che dir si voglia!
BValchiria pesa almeno 4 kg di più, un impiastrata pazzesca ed io non sono da meno.
Cerco il punto lavaggio bike e mi trovo una fontanella che basta si è no per dar da bere agli uccellini, lasciam perdere va là che è meglio.
carico tutto sul camper e pazienza se mi ci vorrà una giornata a pulire tutto...... ho vinto di nuovo la mia categoria ed invece di trofei o coppe mi danno una fornitura di caffè, pasta e detersivi per sei mesi, a me va bene cosi.
Il ritorno verso casa, lo scaricare tutto, lavare la bike (e mi ci vorrà quasi un ora), mettere tutto a posto... lo faccio meccanicamente ma la testa è ancora la, tra quelle pinete e quel bosco, perchè nonostante il fango ed il freddo, io mi sono divertita e già penso a quando sarà la prossima....

14° GP Pineta di Volano


Volevo iniziare bene il 2010, cosi il 1 gennaio via a pedalare con Dado e Mauro lungo il lago, una cosa tranquilla ma volevamo inaugurare la stagione pedalando.....e non solo! almeno per quanto mi riguarda.
Il pomeriggio stesso camper pronto, Valchiria tutta lustra nel garage della mia casa su ruote e via, alla volta delle Valli di Comacchio.
Ho trovato sul web questo volantino del Ciclo club Estense dove vio era anche questa garettina, il 14° Gran Premio Pineta di Volano e, visto che non conosco la zona ed il mare è bello anche d'inverno, via ad iscrivermi.
Il ritrovo è al Bagno Pinguino, sulla spiaggia; ho riso mezz'ora, visto che di solito chiamo "pinguini" i rompiscatole, numero 6 sulla maglia e via al Bagno Cormorano... mi sa che mi perdo tra i volatili oggi.
La partenza è nel bosco, prima il ciclocross poi la mtb ma ecco che inizia un grandioso scroscione di pioggia, seguito poco dopo dalla grandine, poi acqua gelata, neve, acqua di nuovo, vento che non ti fa stare in piedi... bell'inizio!
il percorso si snoda nel bosco e segue, a tratti, alcuni canali dove il vento è davvero tremendo, stare in piedi tra fango e pozzanghere già non è semplice, con il vento di traverso rischio sempre di finire in acqua ed il clima non è proprio l'ideale per un bagno fuori stagione.
E' una strana giornata e mi sembra che finisca molto velocemente questa gara, sei giri del percorso segnato nel bosco, gli applausi dei alcuni spettatori ed alla mia faccia sorpresa rispondono che le altre due ragazze si sono ritirate, risulto prima assoluta femminile ed, inoltre, vincitrice della Ferrara Winter Cup per somma di punti, quattro gare invernali su sette totali.....
Sorpresa è dir poco; mi fa piacere certo ma realizzo solo verso sera tutto l'ambaradan! ed allora si festeggia, si torna a cena ad Ostellato al Borgo Tassone, dove siamo stati piu di unmese fa e dove non eravamo riusciti a mangiare i secondi perchè troppo abbondanti i primi piatti..... stasera salama da sugo! specialitò ferrarese che mi ha sempre intrigato e che non ho mai assaggiato..una favola! una bomba nel vero senso della parola ma dopo una pedalata va bene cosi.
Vado a dormire stanca ma contenta perchè vado piano in bike ma però non mollo mai e la testardaggine aiuta qualche volta!
Domani sarà un altra corsa....
Alla prossima ragazzi.