La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


sabato 20 dicembre 2008

Silenzio…

Turisti, partenze dei battelli, gruppi da accompagnare, visite guidate, promozioni, relazioni sul turismo, riprese televisive sul lago, fiere all’estero… la mia vita di tutti i giorni, un caos di voci e persone, una baraonda di visi, ma ora mi spetta il silenzio assoluto!
Quanto aspetto, ogni anno, quel periodo in cui il silenzio fa da padrone della mia giornata, nulla da fare od organizzare, nessun orologio da guardare e solo silenzio… oppure quel sssssssssssss dei copertoni sui sentieri, sulle foglie bagnate che ovattano tutti i rumori, oppure il tec tic della catena che cambia ruota dentata o il sibilo leggero dei freni.
Ed una giornata come oggi, col sole che scalda poco alla volta il gelo degli scorsi giorni, con la giacca invernale che da quasi fastidio, non posso stare a casa e non serve neppure pensare che sono già in bike fuori dal garage, ipod pronto e via.
Poco asfalto ed ecco i miei sentieri attraverso la torbiera, solo il silenzio a far da padrone in questo angolo di Franciacorta; pozzanghere immense danno l’idea delle piogge incessanti delle scorse settimane, il livello delle vasche naturali è talmente alto che i sentieri sembrano disegnati sull’acqua stessa e quei pochi germani che ancora non si sono rintanati e si godono la calda giornata di sole sono a pochi centimetri dalle mie ruote.
Solo il fruscio dei copertoni a farmi compagnia e non accendo neppure la mia musica oggi perché il silenzio rende tutto attorno a me cosi bello, cosi rilassante che non desidero null’altro.
Mi è mancata cosi tanto la bike in questi giorni passati, mi mancava la sensazione di benessere che mi regala ogni volta ad ogni uscita; mi mancava il non sentire la tensione dei muscoli sotto il tessuto della tuta invernale, mi mancava anche il dolore degli stessi muscoli alla fine di ogni uscita.
Ma oggi la sensazione è diversa, piu intensa, perché un dolore antico e nuovo allo stesso tempo non mi regala la stessa serenità di sempre in quest’uscita.
Un mare di emozioni contrastanti, di rabbia assoluta, di voglia di urlare al cielo, di piangere.
Rabbia assoluta perché dico no, non potete dirmi che non posso più pedalare, perché sarebbe come tagliarmi le gambe e rinchiudermi in gabbia.
Voglia di urlare al cielo che no!!! Non ci stò, ditemi che non tocca a me anche stavolta.
Voglia di piangere perché le lacrime scendono da sole, non riesco a fermarle ed in fondo non voglio fermarle perché io non posso fermarle.. cosi come un nuovo dolore non fermerà me!
I guerrieri combattono in piedi, guardando il nemico negli occhi e, forse, vivranno un giorno solamente, ma da leoni!

lunedì 15 dicembre 2008

Intervista mancata.............

Qualche volta capita che qualcuno voglia farti un intervista... e ti scappa da ridere.. almeno a me è successo cosi! chi vai ad intervistare? un illustre sconosciuta che, in fondo, non ha assolutamente nulla di speciale.
Chi me lo ha chiesto è una persona conosciuta durante le mie scorribande in mtb in giro per l'Italia ed, in fondo, mi ha fatto piacere anche se mai verrà pubblicata.
Ma va bene cosi.
La metto qua sul mio blog per mia futura memoria, per quel solo secndo in cui sono stata "importante".



Sarebbe esagerato, attribuirgli il titolo di "personaggio" del 2008, ma di certo, non crediamo di sbagliare definendola una delle più originali interpreti dello scenario Off Road del nord Italia.
Di lei, conosciuta prima, per i suoi diari,attraverso i quali ci ha reso "correi"delle sue imprese agonistiche,e poi sui campi di gara,ci ha colpito l'aspetto un po’ teutonico: bionda,occhi azzurri,fisico,non ce ne voglia un po’ robusto, ma sopratutto la grande passione e la grande serenità, con cui vive la “ sua” mountain bike, alla luce di tutto questo,abbiamo voluto saperne di più,ad iniziare dal nome ..Kathy Pitton

K…Kathy da Katheryne, sono nata ad Aarau (Svizzera),ma risiedo a Iseo (Bs) ,da quando avevo 12 anni, divento Caterina quando nel 1979 prendo la cittadinanza italiana, ma tutti mi conoscono come Kathy, in quanto al cognome,mio padre è di origini friulane, da cui o da qui ..Kathy Pitton

D.. quando la folgorazione per la MTB ...
K….la passione per la mtb, è cresciuta in me poco a poco, tutto ha avuto inizio dieci anni fa dopo un brutto periodo di malattia, mi ha aiutato ad uscirne,mi ha dato nuove motivazioni, mi ha aiutato inoltre, a perdere i trenta chili in meno che attualmente mi ritrovo, o meglio che non mi ritrovo,ne ho ancora parecchi da smaltire , ma non ho fretta con il tempo se ne andranno….
D…Marathon o Cross Country, e che biker sei?
K….Marathon…decisamente, non sono tagliata per l’XC ,qualche volta ci ho provato,ma spesso quando io concludevo il primo giro,gli altri avevano finito la corsa,..no,senza esitazioni dico Marathon, li riesco a trovare il mio equilibrio,li riesco a trovare la carburazione giusta,(mi ritengo un diesel),e poi la lunga distanza mi fa scoprire nuovi scenari,e mi fa conoscere tanta gente con cui condividere la fatica, e la gioia di vivere questo meraviglioso sport…
D…..stagione 2008…e come ti stai preparando per il 2009
K….stagione 2008..vorrei dimenticare la brutta caduta di Odolo( Bs) ,nella Conca d’Oro,per il resto è stata una stagione che vorrei rivivere,ho conosciuto tanta gente,ed in particolare ho instaurato un bel rapporto di amicizia,con il Team Sculazzo, per il 2009 mi sto preparando alternando palestra, piscina e sci da fondo , ma principalmente cerco di star bene con me stessa,senza forzature,divertendomi, se non ci fossero questi presupposti cadrebbe tutto……
nel 2009 vorrei correre il River Marathon Cup, la 24 ore della Val Rendena e di Idro, poi la Via dei Saraceni,… mi ci vorrebbe una settimana per elencarle tutte
D…..sogno nel cassetto?
K…..tanti sogni…cosa vuoi vivo alla giornata, il domani è una cosa sconosciuta,preferisco affrontarlo man mano,sogni…quello che ogni genitore vorrebbe: vorrei vedere mia figlia sorridere,saperla felice…credo sia il sogno principale, poi magari qualche raid nel deserto…la muraglia cinese…il ponte sul fiume Kway ,il deserto del Mohhwe..e tante altre mete, tutto ovviamente in stile Kathy , zaino in spalla e via…..
D…..riflessione finale….
K….so’ che molti mi considerano un po’ “fuori”, mi guardano con un sorriso della serie” ma perche non te ne stai a casa”,io so’ solo che faccio quello che mi piace e che amo,senza illusioni,conosco i miei limiti, la considero se vuoi una sfida con me stessa,…seguo le emozioni del momento,mi commuovo, quando taglio il traguardo e mi dico “Kathy anche stavolta è fatta”,mi commuovo alle premiazioni, insomma tante emozioni, ed un mare di forze dentro che mi spingono ad andare avanti, ed avanti ancora….quindi bikers, rassegnatevi….vedrete ancora per molto questa inguaribile Old Lady, ho ancora tanti sentieri, da scoprire…………

martedì 9 dicembre 2008

Mountain bike lato B

Adesso c’è tutta stà roba, chiavette, hard disk tascabili, cd, mini disk…ma vi ricordate i vecchi Lp? Ne ho ancora una montagna in una scatola in cantina e continuo a rimandare ad un altro giorno il trovare un vecchio giradischi funzionante, un vecchio stereo come il mio vecchio Akai, (chissà che fine ha fatto) cosi, solo per vedere se la musica è uguale a quel tempo e capire se, qualche volta il lato B del disco è meglio del lato A, quello ufficiale…
E quel lato B magari ti regala un sacco di emozioni, cosi a pelle, e non le dimentichi.
Come la Mtb.
Griglie di partenza, pettorale, chip, tempo in gara, tempo in prova, freni nuovi, telaio piu leggero e che se non è in titanio non va bene, posizioni in classifica e di categoria…questo è il lato A.
Ma il lato B, quello si che è uno spasso!!!!
Si, anche quello che guardano i maschietti..
Ma vuoi mettere le risate del rubare il panino a Dado al ristoro perché era l’ultimo ed avevo una fame dell’accidenti? E lo spiedo a fine gara che se avevo perso due etti ne rimetto quattro o la pizza prima della 12 ore a Pordenone alla tavolata dei Vigili del Fuoco?
Oppure quella volta a Guastalla alla Aironbike che mi ero persa Dado sul percorso ed alla fine me lo hanno trovato quelli con il quad che arrivava a piedi e ci siamo abbuffati di tortellini freddi ma di un buono che basta; o lo scompisciarsi dalle risate perché quasi si schianta su di un albero perché una ciclista si stava spogliando a lato strada con il suo lato B in bella mostra abbellito da uno strepitoso perizoma bianco?
Quanti km in giro per l’Italia quest’anno noi due, una coppia di vecchi amici da sempre con una sola cosa in comune, la Mountain bike.
Sono stata ovunque; in Veneto, in Friuli, Piemonte e Liguria, la mia Lombardia e in Emilia Romagna.
Ho scoperto paesi e posti che non dimenticherò facilmente ed ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di persone; di molte ricordo il nome, di altre solo il viso ma fanno parte di me adesso, della mia vita come ciclista.
Chissà perché poi non è mai pesato il fatto che la domenica mattina la sveglia suonasse alle sei, ore in macchina o sul furgone per arrivare in paesi sconosciuti, pedalare per ore a volte nel fango e sotto la pioggia per poi ritornare a casa ed alla vita di tutti i giorni, ma dentro avere la consapevolezza di aver scoperto un altro angolino di mondo in sella.
Adesso la stagione non favorisce le scorribande tra i campi e, qualche giorno, il freddo è cosi intenso da scoraggiare anche le pedalate più brevi ma la mia mente stà già pensando alla prossima stagione; ci sono un sacco di posti dove andare e dove ritornare.
Ho voglia di rivedere alcuni amici, imparare a conoscerne altri ed a condividere con loro quella bella sensazione di quando attraverso il traguardo e penso: E vai Ka che sei arrivata anche stavolta!!!
E la festa poi al pasta party, le foto ricordo e la maglietta della gara e dimenticarsi di guardare la classifica cosi capita che, se per un qualche strano caso vinco qualche cosa, vado a casa senza ritirare il premio…. Oppure di risultare prima in classifica solo perché non si sono presentate altre ragazze alla partenza…
Sarà anche il lato B della mia Mtb ma è divertente.
E nessuno potrà mai portarmi via quelle bellissime immagini impresse nella mente, quei tramonti rosso fuoco a cui ho assistito solo perché mi sono fermata a riposare in cima ad una salita troppo dura per le mie gambe, oppure quell’arcobaleno sul lago perché non avevo fatto in tempo a rientrare ed avevo preso una lavata sotto un acquazzone estivo ed ancora quelle albe rosse e rosa perché non avevo tempo di allenarmi anche solo quel poco ed allora levatacce alle cinque per macinare qualche km nei campi.
Metto nel lato B anche lo sguardo divertito di qualcuno che mi vede arrivare in bike sporca di fango e scuote il capo ridendo, oppure il “mamma sei fuori” della mia Elsa che non si meraviglia più se le dico: “mi piacerebbe andare la…..” e si preoccupa se per tre giorni non esco a pedalare.
Capita di scoprire che una canzone ti piace più di un'altra anche se è sconosciuta e che sa regalarti un sacco di emozioni ed è questo che mi da questa parte del mondo su due ruote artigliate; non sarà agonismo e la voglia di vincere ma è tutto il resto, ed è a questo “resto” che non voglio rinunciare, perché è divertente, perché mi fa sorridere, perché mi fa stare bene.

Kathy Pitton