E ci siamo, ultima gara del Gliso per il 2012…credo!!!
Si perché lo vedo da qua che gli sta fumando il cervello, e
di sicuro ne sta inventando un paio come minimo.
Si parte per Verolanuova alle sette e mezza del mattino,
passo in paese a recuperare Dado, carichiamo tutto sul camper e via per una
pedalata nel Parco dello Strone.
Si arriva, individuò la stradina che porta al maneggio e mi
preoccupo del fatto che il bestione è grande e grosso ed ho sempre paura di non
passare o di attaccar dentro in qualche pianta, mando Dado in ricognizione e
dopo l’ok, mi avventuro verso lo spiazzo indicatomi, praticamente sono
parcheggiata sull incrocio del fettucciato del percorso ma se va bene agli
organizzatori va bene anche a me.
Dado è rilassatissimo, tutto felice di on aver dovuto
guidare e sebbene sia sempre un po’ preoccupato del fatto che gestisca il
camper con disinvoltura, lo vedo sorridere e mi piace sta cosa, il fatto che
abbia ripreso a correre e mettersi in gioco, anche se senza tessera e come
ciclo amatore.
Un caffè dopo aver ritirato il numero, aspettiamo Luisa e
Miriam che oggi fanno squadra con noi ed andiamo a preparare le bike.
Valchiria è ancora sporca dalla mia uscita di ieri pomeriggio
dopo due settimane di stop, una settimana in giro per mezza Lombardia con
gruppi di tedeschi ed una settimana di magone dopo la morte di un carissimo
amico, ma è ora di rimettersi in sella e pedalare anche perché il cicio aumenta
e deve andarsene.
Accendo il boiler per avere acqua calda al ritorno ma la
spia resta accesa e scopro di aver finito il gas… ussignur! È una tribolata pazzesca cambiare la bombola,
filettatura inglese al contrario ed io non me ne ricordo mai per cui sto un
quarto d’ora a smadonnare finché Dado, preso da compassione, non decidere di
prendere in mano la situazione e chiavi alla mano mette tutto a posto….. Ora di corsa a preparare noi stessi e le
bike, le nove e mezza arrivano veloci e la nebbia si alza dai campi, spero
vivamente che il sole faccia capolino tra poco, con la nebbia ho sempre avuto
strane esperienze in gara tipo quella, anni fa sempre da queste parti in cui,
in sella, non m i vedevo i piedi ed io sbucavo su dalla nebbia stessa come se
fossi un ectoplasma a metà….. ne rido ancora! Era incredibilmente
impressionante vedere queste mezze persone che sbucavano solo con la parte alta
del busto dalla nebbia ed il resto non lo vedevi ma era stranissimo anche per
me che pedalavo perché non sapevo dove diavolo stavo passando, se sulla strada,
se vi fossero buche o se magari finiva il sentiero e c’era un fosso.
Comunque pronti via che si parte.
E trecento metri dopo eravamo persi!!!! Robe da matti. Il gruppone
davanti a manetta, noi “tranquilli” dietro tanto ci sono quasi due ore di gara
da fare e ci troviamo sulla stradina del giro di lancio senza indicazioni,
avvolti dal manto bianco impalpabile a cercare l’omino che ci dia indicazioni…
e non ero sola stavolta a perdermi, ma Dado, Miriam, io, altri tre ragazzi e
quattro accompagnatori in mtb fuori gara.
E gira che ti rigira alla fine, dopo sette km, troviamo un
tipo con la Panda bianca ed il giubbino arancione e gli chiediamo indicazioni e
lui: “che fif oter che…”!!
E si mette davanti con le frecce lampeggianti a farci da
apri pista fino ad incrociare il percorso dove uno dei giudici rilevava i
numeri, ci fanno immettere sul circuito e si parte per la gara davvero stavolta.
L’unico neo era che quelli che sopraggiungevano ci
chiedevano “ma voi da dove sbucate”?????
Mi sono sentita in colpa senza esserlo, loro avranno
sicuramente pensato che avessimo tagliato da qualche parte ma cosi on era.. anzi
per inciso abbiamo fatto quasi sei km in più; comunque da li in poi si è
pedalato eccome se lo si è fatto!
La formula dei 100 minuti
potrà anche sembrare strana ma non è cosi male in fondo, si perché è come se
fosse una piccola endurance, uno pedala fin quando al passaggio sotto il traguardo
non ti dicono di fermarti oppure se sei lungo il percorso e finisce il tempo
ufficiale di gara ti verrà conteggiato l’ultimo giro…insomma una trovata
geniale del Gliso, cosi, tanto per movimentare l’ambiente un pochino a fine
stagione.
Alla fine di giri ne abbiamo fatto cinque Miriam, Dado ed io
mentre Luisa ne ha fatti sei.
Ed il percorso era bello, divertente, un po’ pesantino per
le piogge dei giorni precedenti ma non cosi male in fondo e quel bellissimo
sentiero nel bosco, tutto da guidare… uno spasso anche per le polente come me. Mi
spiace solo per una cosa, mi è capitato di sentire in ritardo le chiamate “destra-sinistra”
dei ragazzi che andavano più veloci di me… mi scuso ma con l’orecchio sinistro
sordo a volte percepisco più che sentire le voci per cui ragazzi urlate un po
più forte la prossima volta.
Premiazioni a gogo, gara e circuito, podio tutto dei Diavoli
Rossi al femminile, prima Luisa, seconda Miriam e terza io…. Ed anche nel
circuito 4C siamo salite sul podio, seconda io, terza Luisa e quarta Miriam…
mica male come giornata autunnale. Se poi si conclude con un pranzo prenotato
alcuni giorni prima presso lo stesso agriturismo a base di spiedo praticamente
a volontà, buonissimo, seguito da qualche bicchiere di vino in compagnia… beh
che dire, viva la mountain bike se questo è il seguito.
Ci siam persi nella nebbia, ci hanno ritrovato, abbiamo
pedalato, ci siamo divertiti ed abbiamo concluso la giornata in compagnia di
amici che condividono la stessa passione, che dire… meglio di cosi non si
poteva no???????
Sempre meglio che passare le domeniche sul divano a
polentare…..meglio mangiarla la polenta!!!!
Alla prossima.