L ho sentita sulla pelle per anni, dieci per la precisione, cavalcata con rabbia, arrivata ferita, stanca ed infangata, lacrime sulle guance o un sorriso sulle labbra....
L ho amata, odiata, subita, l ho fatta con rabbia e con piacere, ho vinto la paura della discesa e la stessa discesa mi ha lasciato i segni sul corpo, insomma l'ho vissuta fino in fondo, fino al punto di dire basta.
Viverla da fuori è stato diverso, strano.
Le cose cambiano nel corso degli anni, la vita stessa ti fa cambiare, cambiano gli amori che probabilmente amori non erano, le passioni si affievoliscono o si indirizzano da un altra parte e tu ti trovi a vedere con occhi completamente diversi quello che, anni prima, era cosi importante da farti litigare pur di essere presente, pur di far parte di questa cosa, di questo evento, passare in piazza in sella diventa pian piano bello si ma meno importante.
Per dieci anni ho sentito il cuore battere forte al mattino, arrivare in griglia due ore prima perchè dovevo essere li tra tutti gli altri, ed emozionarmi quando lo sparo rompeva l'aria e dava il via lungo la strada che porta in Piazza Garibaldi e da li salire, arrivando tre o quattro ore dopo a ripassare per quella piazza con la gente che ti guardava strano oppure ti applaudiva.
Mi è mancata stavolta, tanto.
Ho avuto il magone sia il sabato che la domenica mattina quando sono stata allo stand con i compagni di squadra, gli stessi compagni che nel corso degli anni sono cambiati piu volte, una prima volta andandosene in una squadra corse nuova, vari cambiamenti che lasciano un pò di sconcerto ed amaro in bocca ed ora, una seconda ondata che se ne va... per giusta causa in fondo, noi non possiamo "dare" ciò che loro cercano oppure vogliono e posso augurare loro solo tanta fortuna.
Spero solo che le amicizie restino e no succeda come già successo tempo fa che ti incontrino e sia occasione solo per criticare o prendere in giro.
Ognuno fa le sue scelte, io ho fatto le mie.
Ho passato la mattinata a correre da un punto all'altro del percorso gara, facendo foto, incitando i ragazzi ed alla fine me ne sono tornata a casa di corsa dopo aver visto la scalata alla Madonna del Corno sporca di fango e con tanti chilometri nelle gambe che se facevo la gara ne facevo di meno....
Al lavoro nel pomeriggio ripensando alle sensazioni forse perdute, alle amicizie diventate importanti nel corso degli anni oppure agli amici persi proprio per colpa di questa passione per le ruote grasse.
Ma credo che quello che mi mancherà di più era fare questa gara con la presenza di qualcuno accanto, un amico speciale, due occhi che ancora rivedo quando penso al passato e che mi mettono malinconia.
Ho tanti altri amici che pedalano con me, Dado in particolare che mi sopporta da 40 anni (o forse ci sopportiamo a vicenda) e con loro farò ancora migliaia di chilometri in giro per il mondo ma la Gimondi era quella cosa unica perchè a casa, ma ho saputo dire no a ciò che è cambiato troppo nel corso del tempo e che ora non fa più per me.
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