La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 4 ottobre 2012

Una Gimondi in meno...

L ho sentita sulla pelle per anni, dieci per la precisione, cavalcata con rabbia, arrivata ferita, stanca ed infangata, lacrime sulle guance o un sorriso sulle labbra....
L ho amata, odiata, subita, l ho fatta con rabbia e con piacere, ho vinto la paura della discesa e la stessa discesa mi ha lasciato i segni sul corpo, insomma l'ho vissuta fino in fondo, fino al punto di dire basta.
Viverla da fuori è stato diverso, strano.
Le cose cambiano nel corso degli anni, la vita stessa ti fa cambiare, cambiano gli amori che probabilmente amori non erano, le passioni si affievoliscono o si indirizzano da un altra parte e tu ti trovi a vedere con  occhi completamente diversi quello che, anni prima, era cosi importante da farti litigare pur di essere presente, pur di far parte di questa cosa, di questo evento, passare in piazza in sella diventa pian piano bello si ma meno importante.
Per dieci anni ho sentito il cuore battere forte al mattino, arrivare in griglia due ore prima perchè dovevo essere li tra tutti gli altri, ed emozionarmi quando lo sparo rompeva l'aria e dava il via lungo la strada che porta in Piazza Garibaldi e da li salire, arrivando tre o quattro ore dopo a ripassare per quella piazza con la gente che ti guardava strano oppure ti applaudiva.
Mi è mancata stavolta, tanto.
Ho avuto il magone sia il sabato che la domenica mattina quando sono stata allo stand con i compagni di squadra, gli stessi compagni che nel corso degli anni sono cambiati piu volte, una prima volta andandosene in una squadra corse nuova, vari cambiamenti che lasciano un pò di sconcerto ed amaro in bocca ed ora, una seconda ondata che se ne va... per giusta causa in fondo, noi non possiamo "dare" ciò che loro cercano oppure vogliono e posso augurare loro solo tanta fortuna.
Spero solo che le amicizie restino e no succeda come già successo tempo fa che ti incontrino e sia occasione solo per criticare o prendere in giro.
Ognuno fa le sue scelte, io ho fatto le mie.
Ho passato la mattinata a correre da un punto all'altro del percorso gara, facendo foto, incitando i ragazzi ed alla fine me ne sono tornata a casa di corsa dopo aver visto la scalata alla Madonna del Corno sporca di fango e con tanti chilometri nelle gambe che se facevo la gara ne facevo di meno....
Al lavoro nel pomeriggio ripensando alle sensazioni forse perdute, alle amicizie diventate importanti nel corso degli anni oppure agli amici persi proprio per colpa di questa passione per le ruote grasse.
Ma credo che quello che mi mancherà di più era fare questa gara con la presenza di qualcuno accanto, un amico speciale, due occhi che ancora rivedo quando penso al passato e che mi mettono malinconia.
Ho tanti altri amici che pedalano con me, Dado in particolare che mi sopporta da 40 anni (o forse ci sopportiamo a vicenda) e con loro farò ancora migliaia di chilometri in giro per il mondo ma la Gimondi era quella cosa  unica perchè a casa, ma ho saputo dire no a ciò che è cambiato troppo nel corso del tempo e che ora non fa più per me.

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