La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 16 ottobre 2012

Urca la Urcis 2012




Eccola qua la mia gara preferita, quella che aspetto dall’inizio della stagione e che ogni anno diventa più simpatica.
Quella che ha il ristoro con la birra ala spina, che mi fa crepare dal ridere, dove se c’è il guado è un tuffo dietro l’altro e se non c’è quello trovi il sabbione dove ti impantani e non ce ne vieni fuori se non a spinta.
Oppure trovi la variante alla Charlye che un anno è in salita e l’anno dopo te la ritrovi, in discesa però e tutti i tuoi preparativi per farla come si deve vanno a Patrasso; ma resta una certezza, ci si diverte!!!!
Ed allora aspetti che sul sito compaia il semaforo verde, mandi la mail di iscrizione e corri in banca per versare il dovuto e controlli la votazione ----- si perché sti ragazzi qua ti fanno anche scegliere che tipo di gara vuoi, se di giorno o di sera o la variante meta e meta e sarà quest’ultima stavolta che ci terrà impegnati per sei ore in sella, una day and night new style.
Raggiungo Barco il venerdì sera, parcheggio a 200 metri dalla zona cambio e praticamente a dieci metri dal percorso e mi avvio a piedi verso il tendone dove si svolge cena/pranzo e ristoro ed eccola li la compagnia al completo, Ivan, Charlye e famiglia e tutti gli altri “ragazzi” dell’organizzazione, raggiunti poco dopo da Ilario con la sua inseparabile cagnetta.
E mi siedo con loro per la cena, come ogni anno, due chiacchiere tra un panino e salamella ed una patatina, una birra alla spina e due risate.
E’ bello sentirsi a casa.
E poi me ne vado a dormire, serena e tranquilla, in attesa del mattino successivo e della partenza.
Colazione in solitaria con l’aria che già freme per la gente che va e viene, ciclisti e non che si aggirano per il campo, tutti in attesa delle 15 e della partenza ufficiale della gara.
Io in solitaria come sempre, Luisa, Miriam e Giusy in squadra a tre, i due Michele, Gianotti e Quaranta, in compagnia di un loro amico in un'altra squadra, un sacco di amici in giro e la simpatia di chi, come Giuseppe Frumento, che ad ogni passaggio mi urla Iseooooooooo.
Che bel mondo.
Numero attaccato, giro di prova no grazie tanto in sei ore ho voglia di passarci, due caffe, un piatto di pasta, ci scappa anche un gelato ed alle 15 in punto via che si parte correndo a piedi per il campo cosi tanto per scaldarci un po’….
Correre per me è complicato con le scarpe da ciclista, me la prendo comoda ed inforco Valchiria e via che si parte.
Al contrario rispetto allo scorso anno ma il giro è lo stesso, quello che da anni faccio e rifaccio volentieri, il lungofiume, il lunghissimo single track nel bosco e le strade bianche li attorno, qualche pozzanghera gigante ma è bello, tanto divertente, come sempre del resto.
Ed il tempo passa inesorabile ma la calma sta di casa nel mio Dna e va benissimo cosi, mi guardo attorno e pedalo.
Ad uno dei passaggi poco dopo la zona cambio mi fermo a guardare la gara dei piccoli, ci sono tre dei nostri Diavoletti Rossi in gara e li incito…… ma sono in gara anche io e seppur con calma riparto con loro che prima mi danno un bacio sulla guancia… …i miei cuccioli!!!
Alle sei monto i fari e riparto.
Ma i miei occhi non vanno molto d’accordo con la notte nel bosco e le ombre date dai fasci di luce spesso mi ingannano e decido di mollare tutto quando mi trovo abbracciata ad un albero.
Decido di fermarmi al ristoro, bermi la birra alla spina tanto è l’ultimo giro per me e tornare verso il traguardo, la mia sei ore finisce a 5 ore ed un quarto.
Nel frattempo è arrivato Dado a fare il tifo.
Doccia al camper e poi assieme ad aspettare Giusy che sta facendo l’ultimo giro riuscendo nell’intento di mantenere il primato per la squadra conquistato l’anno scorso.
Ed alla fine eccola sbucare dal cortile del castello di Barco, ultimo tratto del percorso, cotta e stravolta per aver dato tutto fino alla fine.
Ed inizia la festa.
Le premiazioni tardissimo rispetto allo scorso anno, lo spiedo buonissimo come sempre e la compagnia eccellente come ogni volta fanno arrivare l’una di notte in un lampo e mentre tutti tornano a casa io mi avvicino alla casetta su ruote e mi metto a dormire…
O meglio cerco di farlo….
Ma alle tre di notte sono ancora sveglia e non c’è verso di riuscire a chiudere gli occhi per cui decido di preparare il camper per la partenza e di vestirmi, farmi un caffè super concentrato e di partire…
Sono le sei del mattino, destinazione Milano…….

Nessun commento: