La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


venerdì 30 luglio 2010

Lo Junior Group "Terremoti" del G.C.Iseo!!


Bellissima festa ieri pomeriggio, 29 luglio, all'oratorio di Iseo per la consegna delle maglie e dei diplomi del corso di avviamento alla mtb per piccoli organizzato dal nostro G.C.Iseo.

35 dei 37 partecipanti presenti alla consegna del riconoscimento di fine corso ed al rinfresco seguito subito dopo.
I nuovi Diavoletti Rossi, sorridenti e soddisfatti, hanno salutato istruttori ed aiutanti e posato per le foto ricordo.
Alla prossima.
La foto è stata gentilmente concessa da http://www.fotogliso.com/ sul di cui sito troverete tutti gli scatti di questo mese in sella.

martedì 27 luglio 2010

1° Remedello Bike



Avrò visto il cartello “Remedello” almeno dieci volte ultimamente mentre passavo sulla tangenziale di Montichiari per andare a correre da qualche parte; l’unica altra volta che ho sentito questo nome è stato quando Gabriele mi ha raccontato di esserci stato in collegio ai tempi della scuola superiore fatto stà che mi ci ritrovo una domenica mattina prestissimo per una delle prove dell’Oglio Chiese Challenge.
Alle sette e mezza sono già qua, verifica tessere ed un caffè al bar dell’oratorio assieme a pochi altri avventori, aria frizzantina tanto che sto bene in machina mentre aspetto che si animi un po’ questo paesino della bassa.
Poco ala volta arrivano macchine e camper, alcuni provano già il percorso, altri si siedono a chiacchierare, c’è un aria rilassata di vacanza, saranno le vacanze imminenti di molti a rendere tutto più soft senza quell’elettricità nell’aria tipica dei parterre di gara.
Preparo la bike, casco e scarpette e sono pronta; la borraccia c’è e saltiamo in sella a pedalare un poco.
Non si parte dal centro del paese ma lungo una stradina bianca appena dopo il cimitero, senza le mie montagne all’orizzonte mi sembra sia tutto più grande e ci sia un sacco di spazio ma so che è solo una sensazione data dalla prospettiva diversa e dalla possibilità dello sguardo di spaziare senza confini visibili sulla linea dell’orizzonte stesso.
Visi conosciuti da salutare, altri volti nuovi che comunque fanno un cenno col capo, un riconoscersi parte dello stesso branco, la sensazione di appartenenza ad una “tribu” che è una specie di biglietto da visita e non è piu importante il nome che porti ma la maglia che indossi, ciò che rappresenti.
Elena del Team Novagli, gentilissima, mi fa avere il pacco premio di domenica scorsa, non avevo potuto fermarmi per una questione di orari e lo ha ritirato per me.
Dai che si parte, scaglionati per categorie come sempre a due minuti un gruppo dall’altro e via lungo le strade bianche fino a quel campo dove è stata tagliata una striscia di erba giusto giusto per far passare noi biker, uno zig zag tra l’erba e quei canalini per l’acqua che tagliano il terreno….. il primo o salto, il secondo anche , il terzo……..mi ci pianto dentro con la ruota davanti e faccio una specie di capriola atterrando sul morbido…il mio morbido però!!! Che botta.
Salto in piedi tipo molla con una serie di @%&//(=?^ che è meglio non ripetere, controllino che sia tutto a posto e via che si riparte fino all’argine dove c’è un muro da salire….cioè loro lo salgono io non ci provo neppure!!!
Scalato il muro si pedala sull’argine in cemento e pietra fino ad un campo, sentierino stretto ed altre strade bianche fino ad un guado dove mi impantano ben benino le scarpe e poi via…
Un pezzo di asfalto ed ecco il traguardo giusto in tempo per ripartire: secondo giro e secondo regalo.
Stavolta il canaletto nel campo so dov’è per cui attenzione Kathy, il morbido fa ancora male da prima; mi superano i primi e da doppiata mi guardo in giro e vedo delle gran belle cascine, dei vecchi casolari tenuti benissimo, vecchi carri bestiame trasformati in giganteschi vasi fioriti da cui cadono gerani colorati, un bel vedere insomma.
Certo che la giornata è proprio l’ideale per pedalare, i temporali delle scorse notti hanno rinfrescato l’aria e questo vento, a parte sollevare un poco di polvere, non da per niente fastidio, anzi è piacevole.
Traguardo, battute scambiate come sempre, un via veloce alla macchina per cambiarmi e riporre Valchiria ed il ristoro è un miraggio gradevolissimo con le sue fette di anguria e le focacce.
Avevo deciso di regalare una copia del mio libro a Matteo dell’Emporio Team, e questo ragazzone che fa?
Vuole la dedica e l’autografo e quando gli racconto del perché l’ho pubblicato, mi mette in mano 20 euro e mi dice:” mettili in cassa Kathy”… ma allora non ti ho regalato il libro, l’hai comprato e non hai voluto neppure il resto!!!!
Anche Fabio Pasquali mi chiede a cosa servono i proventi e gli racconto della nostra nuova avventura come G.C.Iseo, del corso di avviamento alla mtb per piccoli e della straordinaria partecipazione di 37 ragazzi che sono fantastici!!!
Quanto vorrei davvero che il corso diventasse permanente, che i più piccoli imparassero in tutta sicurezza che la mountain bike è bellissima, che il casco in testa è da tosti e non da sfigati come qualcuno erroneamente crede, che la libertà che ti regala la mtb è impagabile…..
Quanto mi piacerebbe davvero avere un posto aperto tutto l’anno dove farli correre e se penso che quattro settimane fa alcuni di loro avevano appena tolto le rotelle e che ora fanno la bascula, saltano il gradino, fanno lo slalom tra i paletti ed i birilli, sanno prendere una borraccia in corsa con una mano sola beh…un pochino di orgoglio lo sento ma non perché io insegno loro( non sono in grado di insegnare proprio niente a nessuno), ma perché Gabriele in prima persona, Mauro, Carlo, Marco, Antonio, Giusy, Luisa, Coffetti ed io abbiamo deciso di regalare loro del tempo nostro ed il vederli sorridere e ridere a crepapelle è la cosa più bella del mondo.
Me ne torno a casa con un altro pacco premio, settima donna e sette donne premiate, un cambio veloce e da ciclista per passione mi trasformo in marinaio per dovere e via al lavoro fino a sera.
Ma la testa è già da un'altra parte, su di un altro percorso ma non so ancora dove.
Kathy Pitton

lunedì 19 luglio 2010

Acquafredda … ed aria calda!!!



Sei e mezza pronti via!
Quel dolorino alla gamba sinistra che non vuole saperne di andar via, magari se avessi fatto scarico sabato invece di lavorare tutto il giorno sarebbe stato meglio ma, considerato che altro non potevo fare, metto la bike in macchina e si parte alla volta di Acquafredda, non ho ben chiaro dove sia ma ho letto il cartello mi pare dalle parti di Carpendolo… andiamo un po’ a naso, prima o dopo arrivo.
Si chiama Chiese Bike questa gara dell’Oglio Chiese, su e giù dagli argini del fiume di sicuro, spero solamente che non abbia piovuto cosi tanto anche nella bassa altrimenti non so come la mettiamo tra fango e zanzare.
Arrivo velocemente, non è che ci sia in giro tanta gente al mattino presto di domenica, piazza del paese con tanto di cartello “verifica tessere” ma lo strano è il non vedere l’arco dell’arrivo… che non c’è proprio.
Capisco solo al ritiro del numero il motivo di quest’assenza: si parte lungo l’argine maestro per cui due chilometri fuori paese.
Ci fosse un cartello almeno, giro a naso, parcheggio davanti ad una chiesa, monto la ruota davanti di Valchiria e faccio un giro per capire da dove si partirà; in effetti è parecchio fuori dal centro abitato, si segue una ciclabile in mezzo alla campagna e si arriva in uno spiazzo vicino al fiume dove ecco finalmente l’arco di Arrivo e Partenza ed il rilievo chip.
Un lungo fettucciato affianca il rettilineo di partenza, inganna non poco perché uno pensa: faccio questo e sono al traguardo!! Invece nada de nada!!! Si è giusto a metà perché il giro tracciato ti riporta sull’argine e via a pedalare in un paio di campi e ci vuole un po’ prima di arrivare al traguardo.
Comunque, dopo le solite chiacchiere pre gara mentre altri si dannano per scaldarsi, eccoci schierati per categorie, si parte ogni due minuti e, praticamente, mentre partiamo noi, da lontano si sente la moto che annuncia l’arrivo dei primi del primo gruppo.
Bella storia.
Via che si parte, sterrato veloce, qualche tratto d’erba ed eccolo quel pezzo che sembra non finire mai nella sabbia dove sprofondo e non vado avanti neanche a spinta.
A piedi faccio prima, corro un pezzetto con la bike in spalla e poi via in quel sentiero nel bosco tutto da guidare, destra sinistra giu su di la e di qua.
Bello!!!
E poi il campo fino alla porcilaia con relativo profumino che non vi racconto, passaggio in apnea per quanto possibile e poi quel campo di soya credo, piantine piccole e basse con le foglie strane, un sentiero largo 10 centimetri che non basta neppure per le pedaline e ne esco con ciuffi di piante anche nelle scarpe; altro fettucciato e un altro argine, giù all’arrivo e via che si parte per un altro giro.
È divertente, niente da dire, magari come panorama non è un granchè ma mi piace e dopo la gara di venerdi un qualche cosa di tranquillo va giusto bene.
Pensavo di fare due giri, ne ho fatti tre, tranquilla e senza fretta, tanto chi deve vincere lo si sa già, io faccio da contorno.
Alla partenza la temperatura era quasi gradevole dopo una settimana a 38 gradi, la pioggia della scorsa notte ha rinfrescato, ma poco alla volta il sole di luglio scalda e l’aria diventa caldissima e respirare diventa pesante ed è ironico il nome del paese: Acquafredda ed aria calda.
Finisce la gara, recupero macchina, cambio maglia e consegna numero, un salto veloce al rinfresco dove due fette d’anguria sono gradite da tutti assieme a the e acqua fresca, saluto Angela e decido di partire senza aspettare le premiazioni, non credo che il mio settimo posto porti a premio…….ma non fare mai i conte senza l’oste….. il premio l’avevo invece e sarà Elena a ritirarlo per me.
Sergio dell’Emporio team mi manderà una mail per farmelo sapere ma purtroppo i miei orari di lavoro strani mi fanno scappare verso il lago e casa, dove lascio sacca e bike e, messa l’uniforme, me ne vado in servizio fino alle 19.00.
Ho venduto un altro libro dei miei a Paolo del Montirone, il ricavato andrà alla scuola di mtb per ragazzi del mio gruppo, e sono contenta perché chi ama la mountain bike capisce anche il motivo per cui faccio tutto questo, il voler trasmettere la mia e la nostra passione ai ragazzini che sono il futuro di questo sport, insegnar loro che il posto in classifica conta fino ad un certo punto, che la lealtà sportiva è importante e che lo sport di per sé è una gran bella cosa.
Domenica prossima sarò da qualche altra parte a pedalare, senza fretta, su qualche sentiero che non conosco e, di sicuro, troverò altri spunti per raccontare o raccontarmi o, semplicemente, guardarmi attorno.
Kathy Pitton

sabato 17 luglio 2010

6° RampiNight…..bella storia!




Ormai la mia macchina conosce la strada per la Valle sabbia da sola, deve solo fare i conti col traffico e col caldo torrido di quest’estate che sembra abbia fatto le valigie dall’Africa e si sia trasferita in Lombardia.
Sono arrivata a casa alle sei, dieci minuti dopo ero in macchina nuovamente con la bike di traverso nel baule e la sacca sul sedile, una barretta in mano e un caldo dell’accidenti che mi fa sudare stando seduta a guidare, direzione tangenziale per Brescia e le coste fino a Preseglie, al motodromo del Galaello.
Continuo a dire che non ci torno, che è ora di piantarla di fare ste cose, che sono una ciclista solo di nome e non di fatto, che magari bisogna allenarsi ed essere in grado di fare un po’ di salite ma poi, chissà com’è mi ritrovo a mandare fax e ad iscrivermi a questa o quella gara e, guarda caso, la Valle Sabbia è sempre sulla mia strada.
Ho pensato di arrivare in ritardo, traffico da fine settimana e lavori in corso, un lento avanzare fino a Concesio per poi, finalmente, riuscire ad uscire dal caos ed iniziare a salire per i tornanti che portano fino ad Odolo.
E mentre guido ho il tempo per ripensare alla prima volta di questa gara, con mia figlia al seguito piccola che passò la serata a guardare ragazzi giostrare con bici da trial; oppure ancora con Dado, amico ciclista che non pedala più ormai, a guardare la salita della partenza come se fosse una rampa di lancio stile Stargate e, mentre penso a tutto questo, eccola la svolta per il motodromo.
Stranamente il parcheggio è mezzo vuoto, vero è che ci sono gli Italiano domani e molti sono a provare quel percorso, e vedo molte delle facce note di sempre, un ciao veloce e raggiungo Zambo al controllo tessere.
105 il mio numero, il chip personale mi evita la coda al ritiro ed è ora di preparare la bike per la partenza.
Le rampe di lancio sono due quest’anno, una di seguito all’altra e non le provo proprio, anzi meglio andare in griglia va che è meglio.
Un sorriso stampato sulla faccia da ragazzina mi accoglie: Roberta Maestri, amica su Facebook e compagna di pedalate in altre occasioni, un saluto e due chiacchiere ed è ora di partire, con pasticcio del giudice che dice “due minuti” e tutti credono sia il countdown e via…..
Cento metri e sono piede a terra assieme a Luisa Palini, altra amica pedalatrice appena tornata dal Camino de Santiago de Compostela….ha fatto tutti gli 800 km…( sono davvero cosi tanti?????) in 40 giorni! Non ho parole… mi vergogno a dire che sono stanca dopo un uscita col caldo di 30 km.
Via che si parte; la conosco, so che alcune salite non riesco a farle e non me la prendo piu di tanto, neppure alle battute di qualcuno che, con un sorriso che sa tanto di presa per i fondelli mi chiede se sono sicura di finirla…
Beh quello che dico sempre è: certo che la finisco, a piedi piano piano, bike in spalla serve, magari anche canticchiando tra me e me, quanto meno io ho la voglia di provarci e se il risultato è quello che è pazienza!
Cosa cambia in fondo?
Non mi paga nessuno, non devo render conto di quello che faccio e se lo faccio è perché mi piace, se agli altri non va giù non so che farci, mi metto da parte nei sentieri per non intralciare chi corre per vincere e poi parto io.
E riesco anche a divertirmi magari guardando proprio le espressioni di quanti, seduti lungo il percorso a guardare ed incitare, lo sport lo fanno a tavolino oppure al bar davanti ad una birra….
Io la birra me la bevo con una pizza in compagnia magari di amici, dopo aver pedalato per ore o aver spinto la bike per arrivare, il resto è solo una storia, parole al vento che mi sfiorano e mi fanno solo il solletico.
Il risultato è sempre quello che è, ma cerco di arrivare in fondo, nel bene o nel male.
Dopo la gara e dopo aver con piacere “venduto” un paio dei miei libricini rossi a Roberta e Sergio ed averne regalato uno al Dottor Formenti, appoggiata con un braccio alle spalle di Alberto Glisoni, abbiamo scherzato sul fatto del “ vincere facile”…
Ma il problema non è andare a ritirare un premio, che reputo sempre meritato se te lo danno, il problema è di quanti non si presentano per cui, se arrivi terzo su tre, oppure quarta su quattro o settimo su sette e ne premiano dieci, chi ci ha rimesso sono quelli che hanno deciso di non essere qua ma di stare a casa perché faceva troppo caldo, oppure che ne so, dovevano andare al mare…
Noi eravamo qua, il premio ce lo siamo meritato e ce lo portiamo a casa.
A tal proposito ho deciso di dare una festa e di offrire una ventina di bottiglie tra Lambrusco e Bollicine perchè a furia di portarle a casa e non berle non so più dove metterle….
Panino e salamina, mezza birra perché l’altra se l’è tenuta il birraio visto che l’ambaradan della birra alla spina è rimasto senza gas, una porzione di patatine, due o tre baci di ciao alla prossima e via a casa, si lavora al mattino presto.
E pensare che c’è Silvia che ha vinto la gara, è anche caduta e deve andare a far notte….eppoi sono io quella un po’ fuori schema.
Ai ragazzi della Polisportiva Preseglie un grazie ed un ciao alla prossima, perché si cari miei, io ci sarò anche l’anno prossimo… credo….. magari fate una rampa di lancio in meno dai…..
Kathy Pitton

martedì 13 luglio 2010

2° Xc in Maddalena



Che disaster!!!
E perché faceva caldo, e perché io in salita non vado neanche con la teleferica, e perché mi sono trovata alla fine del primo giro con quelli del secondo che mi venivano in senso inverso, fatto stà che non ho proprio idea di come avrei fatto a finirla sta garetta qua sulla montagna in mezzo alla città.
Però mi dispiace, si perché lo scorso anno l’avevo finita, un giro solo ma lo avevo fatto, stavolta non ne ho avuto la possibilità.
Che vado piano lo sanno anche i sassi credo, però di solito non mollo e rampichino o a spinta arrivo in fondo, stavolta mi sono trovata Manfredi Zaglio sul sentiero di gara che mi veniva incontro, giustamente visto che lui stava facendo il secondo giro ed io ero al primo ma non avrei mai pensato che una gara di cross country fosse tracciata in modo che un giro andasse in senso opposto all’altro.
Va beh, vorrà dire che alla prossima volta domanderò se vogliono anche quelli lenti che vanno a spasso e, magari, proverò il percorso per capire se gira in un verso solo.
Ma al di là della gara stessa, è stato un bel pomeriggio, caldo da tropici che neppure l’altezza del Monte Maddalena ha stemperato, mia figlia farmi compagnia ( ed è la parte più piacevole del pomeriggio) e mi sono portata a casa delle crostate comprate lassu’, cosi poi dopo averle mangiate andrò ancora più piano…
Ed è stato strano vedere Zambo in cima alla salita ad aspettarmi per farmi la foto, lui che di solito mi da mezz’ora in gara appiedato dal soffitto del suo ufficio che gli crolla addosso mentre lavora, miracolato di turno decisamente visto che il suo collega è messo molto peggio!!!
A guardarlo sembra abbia avuto una brutta discussione con una pantera, graffi a gogo sulle braccia e sulle mani, testa un poco ammaccata ma tutto ok secondo lui.
Ed in veste di spettatore si presenta mentre io faccio una faticaccia della malora ad arrivare in cima alla salita in asfalto sotto un sole che cuoce le bistecche senza gas; giro su di una strada leggermente in discesa in compagnia della solita moto scopa e poi quel sentiero nel bosco, bellissimo come lo scorso anno, in compagnia di uno dei ragazzi dell’ MBO, Massimo.
Sembra un ottovolante, su e giu tra le piante, scorrevole d asciutto a differenza dello scorso anno in cui il fango abbondava…
E sarà lui a scortarmi all’arrivo quando deciderò mesta mesta di ritirarmi; non avrebbe avuto senso aspettare la fine del passaggio di tutti del secondo giro per seguire il percorso di gara, tenere tutti in ballo due ore non mi piace proprio.
Elsa mi fa una foto al passaggio sotto lo striscione Arrivo, anche se è un arrivo che non conta nulla, andremo assieme a prendere i panini e le patatine e ci siamo sistemate su di un tavolo a fare il nostro pic nic guardando quelli che la gara l’hanno finita davvero.
Oggi è andata cosi, pazienza.
Aspetto l’arrivo di Carlo Zaglio per chiedergli una cosa: se se la sente di essere mio ospite, anzi no, ospite del G.C.Iseo, l’ultimo giovedì di luglio, per premiare i nostri ragazzi del gruppo pulcini mtb, la nostra micro-scuola di mtb per bambini, 37 angioletti scatenati che fanno un pandemonio ogni lunedì e giovedì sera per un ora e mezza!!!!
Sarà bello vedere consegnare le maglie della squadra ed il diplomino ai ragazzi da parte di un Campione del Mondo.
Il tempo passa, due saluti alle ragazze e si torna verso il lago; non ho combinato un gran chè oggi ma, qualche volta, staccare la spina fa bene, se non al fisico, all’anima di sicuro.
Kathy Pitton

Rampigolem: 456 volte grazie.




456 iscritti, 409 partenti, 402 arrivati!!!
A Voi, tutti quanti, un grazie di cuore.
Grazie per averci creduto ed un grazie per aver avuto fiducia di noi, un piccolo gruppo di provincia che ha messo anima e corpo in questa avventura e che, poco alla volta, è arrivata alla sesta edizione.
Sono passati 10 giorni dalla gara ma ho ancora negli occhi il sorrido di quanti, arrivati al traguardo, hanno detto: bella!!
Dura lo è, lo sappiamo, arrivare in cima al Guglielmo è lunga e la discesa poco dopo non è uno scherzo, tecnica e tutta da guidare con attenzione ma abbiamo fatto il possibile per rendere tutto più “facile” a Voi bikers, uomini e donne dalla pelle dura e dall’ spirito forte….
Tre ristori ufficiale che sono diventati cinque al mattino della gara, guardando l’azzurro del cielo ed indovinando il caldo che si sarebbe fatto sentire poco dopo; kg e kg di angurie e frutta che assieme alle bottiglie di acqua e bibite Vi hanno tolto l’arsura e la polvere dalla gola, 500 panini ed altrettante porzioni di pasta che, assieme ai dolci, alle focacce e pizzette, hanno cercato di calmare la Vostra fame dopo la corsa.
Abbiamo preparato 170 premi che abbiamo distribuito con immenso piacere a quanti di Voi hanno raggiunto un obbiettivo, dal primo assoluto al gruppetto venuto dall’Emilia Romagna.
Ma dietro tutto questo ci stanno quelle piccole storie che ho raccolto all’arrivo, mentre con altri compagni di squadra toglievo il chip e consegnavo la maglia ricordo, a quei ragazzi arrivati ridendo perché leggermente brilli dopo la sosta all’ultima malga dove hanno avuto dai padroni di casa, un bicchiere di Verdicchio ed un pezzo di formaggio di malga decisamente non parte del ristoro… ed arrivare a valle un poco “canterini” direi.
Ancora quel biker arrivato tutto graffiato per una caduta ed alla mia domanda “ stai bene”? sentirmi rispondere “ Benissimo grazie”!!!
Tutto questo ci ha ripagato dell’immenso lavoro fatto nelle giornate precedenti, le nottate a preparare i pacchi gara sperando che nessun temporale arrivasse a disturbare la festa, alle serate passate a spostare tavoli e panche in palestra a Zone perché tutti potessero avere un posto a sedere per riposare e mangiare qualche cosa dopo la gara, al pensare alle docce delle poche donne per non farle aspettare troppo a lungo, ai parcheggi che sono un grosso problema in un paesino che si inerpica su per la montagna e dove lo spazio è quello che è.
Grazie ragazzi, 456 volte grazie!!!

Kathy Pitton
Membro del Comitato Organizzatore G.C.Iseo
Rampigolem 2010

lunedì 5 luglio 2010

Stairway to Night



Nessuna gara ha un nome cosi azzeccato, scalinata verso la notte…..
Quarta ed ultima tappa della Night on Bike, spettacolare circuito cittadino serale di mtb inventato di sana pianta dai ragazzi dell’Emporio Team 2, questa gara a Castiglione delle Siviere era tosta ma tanto però… almeno per me.
Scappata dal lavoro alle cinque di venerdì 2 luglio per riuscire ad arrivare in tempo, bike in macchina e via lungo la tangenziale cercando di passare dalla città prima del caos del fine settimana, arrivo a Castiglione dopo un lungo e tortuoso giro, seguo le frecce e parcheggio poco lontana dal ritrovo e mi accorgo che Zambo ha parcheggiato a cento metri da me e siamo praticamente arrivati assieme.
Verifica tessere, un occhiata al percorso ed alcuni passaggi mi fanno un po venire i brividi, pazienza, li farò con calma.
Raggiungiamo la piazza San Luigi da dove si parte e dove sentiamo la musica e la voce di Montagnoli, un giro in giro e mi fermo a salutare un po’ di gente, quel salotto pre gara che non ti fa scaldare i muscoli ma che ti fa star bene di testa; poi ho visto la salita la in fondo che dovrò fare in gara e mi ha fatto paura, come diavolo faccio a fare una scalinata in salita???
Inizia cosi presto la chiamata in griglia per categorie, sono veramente tante le ragazze stasera e mi fa piacere, un po’ di colore rosa non stà male in fondo tra un folto gruppo di bikers e ci si schiera pronti a partire a tutta…o quasi!
Cento metri, curva secca a sinistra e su per quella lunga salita fino alla scalinata che porta all’orologio del castello, gradini di ciotoli e pietra con a lato una stretta striscia di ciotoli senza gradini, pendenza del 26%, breve ma tanto intensa che pare non finire mai.
A piedi salgo i gradini, qualcuno dice “ perché non tagli di qua, tanto poi devi scendere..” ma non rispondo io, ci pensa un'altra persona che non conosco ma pare lui conosca me…” no lei no, lei le fa tutte e le finisce..”
In cima alla salita mi fermo a riprendere fiato un attimo, risalgo in sella e scendo per la velocissima discesa che porta a delle altre scalinate, in discesa stavolta; q7ualche volo spettacolare lo vedo fare ed allora scendo dalla bike e me le faccio a piedi, tranquilla come non mai.
La piazzetta con la fontana a cui girare attorno, la lunga discesa fino al parco e le scale di legno, bruttissime, saranno in moltissimi a farle a piedi.
Poi via, le stradine bianche del parco pubblico della città, il ponte di metallo ed in un attimo ti ritrovi nella piazza della partenza e via per un altro giro.
Mi hanno già doppiata ma so di dover finire la gara non prima del suono della campana da parte dei giudici per cui di nuovo su per quella scalinata che sembra guardare il cielo, la discesa e le scale fino alla piazza, sembra tutto al rallentatore, forse è il caldo oppure la sete ma continuo perché non si molla, mai.
Quando passo la linea dell’arrivo è sempre un emozione, anche da ultima o penultima che sia; è quanto mi circonda che mi piace, che mi da quello che , in fondo, cerco in questo mondo a due ruote.
Un cambio veloce alla macchina, una sommaria doccia rustica con le bottiglie di acqua minerale che tengo perennemente nel baule ed un passaggio al ristoro dove mi aspetta una montagna di frutta e tante chiacchiere con gli amici.
Le classifiche esposte dicono 12 donna al traguardo e 6° di categoria del circuito… mi sono lasciata scappare il quinto posto per soli 5 punticini, accidenti a me!!! Magari bastava pedalare solo un pochino in più per essere a premio. Pazienza andrà meglio la prossima volta.
Torno a casa dopo aver applaudito le amiche e gli amici a premio, sono stanca e domani comincia un'altra avventura, la nostra Rampigolem, non da ciclista però ma da organizzatore, coordinatore, addetto ai paletti, alle insegne, allo sbandieramento ed a tutto quello che servirà al momento.
Kathy Pitton

giovedì 1 luglio 2010

2° Staffetta del Po’




Bella, come lo scorso anno.
Indimenticabile perché le punture di zanzara che mi tormentano ancora adesso con il loro prurito sono talmente tante che ho rinunciato a contare le toffole una volta arrivata a 40, cerco di non pensarci e mi gusto la bottiglia di Lambrusco fresca con un pezzo del Parmigiano avuti in premio.
Bella soprattutto perché ogni volta scendo quaggiù a trovare i ragazzi dello Sculazzo mi sento un pochino a casa ed il loro “Ciao Kathy” quando arrivo mi fa stare bene ed anche Marina che mi segue ogni volta, si sente ben accetta e si diverte.
Da esperimento della scorsa stagione, credo ormai sia diventata una specie di appuntamento fisso e, cosi come la Aironbike, mi iscrivo come trovo il volantino ondine, mi preparo e scendo in Emilia Romagna.
Marina arriva a casa mia verso le 16, due chiacchiere mentre mettiamo tutto in macchina e si parte, il tempo passa tra risate e musica canticchiata da entrambe, i mitici Genesis che non tramontano mai, e sembra che quell’ora passi tanto velocemente che siam già a Guastalla a parcheggiale al Lido Po’, tra altri runner agguerriti e bikers in assetto da corsa.
181 il nostro numero di coppia femminile, pausa the freddo e due litri di Autan ( che non funziona molto a dir il vero) ed è ora di prepararsi.
La scorsa settimana il grande fiume è nuovamente uscito dagli argini ed i ragazzi del team hanno dovuto cambiare il percorso rispetto alla scorsa edizione; faccio un pezzo del sentiero che costeggia la Crostolina, un affluente e resto un po’ sconcertata: ma non era una strada, piccola d’accordo, ma pur sempre una strada!!!
E’ rimasto un sentierino che in alcuni punti è stato mangiato dalla furia dell’acqua, largo poco più di una spanna, dove si saltella mica male, meglio togliere il lock agli ammortizzatori vah, altrimenti sai le braccia che lavoro avranno da fare.
Inizia lo speaker a chiamare tutti all’ordine, ci si mette sull’erba ma è tutta una gran confusione, si va di qua no di la…. Chi parte e dove……
Me ne stò li a guardare l’agitazione generale tranquilla e pacifica, cosi come ha detto il Bacchia: quando arriva lei inizia la festa, hanno già finito tutti!
E certo, è proprio questo il bello, prenderla con filosofia, tanto che cosa cambia in fondo?
Pronti via partono i runners… ci sono delle ragazze tanto magre che ce ne vorrebbero tre per fare una me, sembrano volare sospese sopra il terreno ed anche Marina è tanto esile che vicino a lei sembro un gigante.
E va bene mi metterò a dieta, che scatole…. Però pedalo lo stesso.
Fanno un primo giro di circa 800 metri per poi si immettono in quello che è il percorso vero….. e quando tornano partiamo noi bikers che, nel frattempo, ci siamo messi tutti belli schierati a pettine sul lato sinistro della strada e nel veder spuntare i corridori sul ponte via a pedalare.
Vedo Marina sbucare ed il giudice urlare 181 e via….. mamma che fatica, tre gare in tre giorni le paghi!
Finisco il giro di 13 km circa e lei parte a tutta birra; ho tempo per riposarmi, bere qualche cosa che la vedo spuntare dal ponte e via…..
Stavolta le gambe girano però; ho accumulato ritardo nella prima frazione ma ci metterò quasi 8 minuti in meno a fare la seconda, accompagnata dai ragazzi dello Sculazzo in bike e Marino che mi spinge per duecento metri lungo la ciclabile prima dell’arrivo!!!
E va bene, sarò anche tra gli ultimi ma sono strafelice come tutte le volte che passo il traguardo e vado incontro a Marina che finisce l’ultima frazione, ci abbracciamo e via a fare la doccia per scacciare le zanzare che, come ti fermi, ti assalgono senza pietà.
Doccia tiepida, bike in macchina, Autan a litri e via al ristoro ed a mangiare il panino con la salamela. Ho una fame del diavolo e me ne mangerò due tra due chiacchiere e gli applausi alle premiazioni.
Mi accorgo che iniziano alla rovescia, di solito premiano gli ultimi e poi i primi invece, facendo ala rovescia, avrò la graditissima sorpresa di saperci a premio, quinte!!!
Bottiglia di Lambrusco rosso, un kg di Parmigiano Reggiano, una polo rossa e tante ma tante risate.
C’è musica a palla e tanta allegria nella notte di Guastalla, il grande Po’ scorre tranquillo li accanto e solo quando guardi il muro della casa di fronte e ti accorgi fin dove è arrivato il livello dell’acqua durante la piena che un pochino di paura, o forse semplicemente rispetto, si fanno sentire.
Nella notte parliamo del più o del meno viaggiando verso casa, dovrò cercarmi un compagno nuovo per la staffetta do Orzinuovi l’11 luglio, Marina sarà in vacanza, ma quella è un'altra storia che solo forse inizierà.
Adesso mi basta ricordare questa per star bene ed aver voglia di correre ancora.
Kathy Pitton