La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 2 novembre 2017

Starter run - 1 novembre

Rinviata da settembre al 1 novembre per pioggia, ieri mattina alle 8 ero nel piazzale della palestra per l'iscrizione; una lunga fila già alle 8 e la gara partira' solo alle 9, mi fa piacere per il fatto che è organizzata dai ragazzi della Starter, la mia palestra da anni, ed è per beneficenza, più precisamente per raccogliere fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica.
5€ l'iscrizione e ti danno un bel pacco gara, in più alla fine potrai utilizzare le docce della palestra ed accedere al ricchissimo ristoro.
Arrivano Dado, Ghido e Claudia, Inve e Laura, Coffe ed è bello riunire il gruppo del Fork! Ovviamente ci sono tantissimi dell'Atletica Franciacorta di cui faccio parte, una marea di magliette colorate che sfidano il freschino pungente del mattino, nonostante la giornata sia splendente con un sole alto nel cielo.
Si chiacchiera del più e del meno e ben presto arrivano le 9 e la partenza, un fiume colorato lungo la strada che scende verso l'ospedale ed il lungolago. Arrivati in Viale Repubblica vediamo Gabriele che , dalla porta del bar, ci aspetta con una bottiglia di Sambuca in mano.... ci facciamo due risate e si sale verso la Madonna della Neve, Via Mirolte e Via Roma.
In fondo alla via principale si prende la salita verso il Forest, la strada che tante volte ho fatto in bici quando in bici ci andavo tutti i giorni; ora faccio fatica a farla a piedi tanta è la pendenza. La lunga cementata, la curva prima del Gimondino dove troviamo il ristoro e dove volgo lo sguardo verso la strada sottostante ed il lago. E' uno spettacolo da quassu!
Quante volte scendendo dalla Madonna del Corso, arrivavop qua sparata in sella alla mia mtb, per poi fare questo ultimo tratto di sentiero tecnico che decretava la fine della Gimondi prima di tornare in paese; il farlo a piedi riporta alla memoria le tribulate in gara, le cadute a volte brutte e le ferite da leccarsi alla fine. Ma ne ho nostalgia, tanta a volte.
Si chiacchiera del piu e del meno, Dado che accende l'immancabile sigaretta sull'ultimo tratto di sterrato, ci si spalleggia come facciamo da anni, amici davvero, legati da quella passione per la bicicletta che ci ha portato ovunque in giro per l'Italia, gite e scorribande di cui ancora parliamo davanti ad un caffè al bar, con gli occhi velati di nostalgia e con al  voglia di rifare alcune di quelle girate magari con più calma e con lo zaino a spalla, come allora.
Magari.
Inizia la discesa verso il traguardo, mi superano quelli del percorso lungo che l'han fatta tutta di corsa, si passa sotto l'arco blu dell'arrivo ed è fatta anche stavolta.
Il ristoro, le chiacchiere, due foto in compagnia ed è ora di tornare a casa.
Resta la foto di noi che ridiamo, il ricordo di una splendida giornata, di una bellissima passeggiata e del luccichio del sole sul lago visto dall'alto.
E come sempre sto da dio.

martedì 17 ottobre 2017

La mia Urcis 6h

Un anno dopo le stampelle rieccomi qua, magari non troppo convinta, con l'ansia di chi non ha la piu pallida idea di cosa possa fare con la bici dopo mesi di stop.
Mi ero iscritta come solitaria, lo faccio da anni ormai, ma poi mi rendo conto che non ne farei nemmeno mezza di ora ed allora accetto l'invito di Enrico Panza, ex compagno di squadra ora in forza alla Cicli Bettoni e chiedo ad Andrea Ferretti se mi cambia l'iscrizione da singola a duo Lui Lei.
Gentilissimo come sempre mi cambia l'iscrizione, concordo sul fatto che pagherò la differenza al check in per il compagno di pedalate e sono a posto.
Il venerdi sera, dopo un workshop a Milano, butto un po di robe sul camper e parto alla volta di Orzinuovi e la frazione di Barco.
Sono anni che vengo quaggiù, la strada si srotola sotto le ruote da sola, ed io accompagno questo piccolo viaggio con la musica e canticchiando non ricordo neppure che cosa.
Arrivo a Barco, parcheggio il bestione e dopo averlo messo in "assetto da notte" scendo a fare due passi.
Il campo adibito a parcheggio e gazebo squadra inizia a colorarsi, il percorso già fettucciato è il solito di sempre, almeno alla partenza. So che ci sono stati dei cambi nel percorso, zona centrale, con più single track e più tecnicità, ma vedrò domani, stasera assaporo e respiro il sapore della Urcis.
Decido di cenare in solitaria sul camper, evitando il tendone e la gente, a volte la solitudine serve a riallineare i pensieri; so che saranno le ultime pedalate, ancora non so se per sempre o solo fino alla prossima primavera, devo capire che fare e decidere quanto finora rimandato....
La sera scende, mi fa compagnia la tele e presto il sonno avvolge tutto e spengo le luci. Altri camper sono arrivati nel frattempo, sale un po di vento e sento il brontolio lontano di qualche tuono... speriamo non piova.
Il mattino arriva presto, colazione in solitaria e verso le 9 vado al banco del check... ritiro il tutto, pago la differenza "coppia" e me ne torno al camper dopo aver salutato un po di gente. Un libro mi fa compagnia fino all'ora di pranzo quando arriva Enrico e, con lui, si va  a mangiare un piatto di pasta al tendone dell'organizzazione.
Lui se ne sbafa due!!! fame tanta.
Le 15 arrivano veloci, lui partirà per primo come a Castenedolo, visto che poi alle 18 dovrà scappare per andare al lavoro, fa il fornaio, il lavoro principe per gli orari sballati e strani.
Guardare la partenza è sempre un piacere, la musica a volume alto, i sorrisi e le chiacchiere, i miei compagni di squadra che fremono dalla voglia di dare il meglio di se  e pedalare verso il traguardo.... il mio mondo per tanto tempo.
Mi sposto verso il castello di Barco per vederli arrivare ed affrontare la discesina del castello ed il single poco dopo, ed i primi sfrecciano ad velocità sostenute, seguiti poco alla volta da chi, come me, se la prende un poco più comoda.
Torno poi verso la zona gazebo e faccio compagnia a Michy e Carlo, aspettando il passaggio dei ragazzi.
Il tempo scorre piano, il pomeriggio avanza ed è ora che mi prepari un poco anche io.
Torlo la bici dal gavone, attacco il numero, preparo la maglia " fuori ordinanza" come dice il Presidente del Ftc Equipe, salto in sella e ben poco convinta mi avvicino verso la zona cambio.
Enrico è già li che aspetta, pensavo facesse ancora un giro, se non comincio con un casino non sono contenta io..
Lui va  a fare la doccia ed io parto a piedi, come richiesto dal regolamento, salto in sella verso il castello ed inizia il primo giro. Alla discesa mi rendo conto che mi tremano le gambe, ho sempre avuto paura di quella piccola striscia di terra; ora l'hanno allargata, si gira attorno alla pianta che sta nel mezzo e non si fa la curva secca a sinistra appena scesi; cerco di stare in piedi sul sentiero, arrivo incolume alla fine, e mi ritrovo sullo sterrato e sul ponticello poco dopo. Come sempre lascio spazio a chi ha fretta e decido che con molta calma farò il mio giro e, se riesco, ne farò due.
Tanti tratti fatti mille volte, un single track tutto nuovo, le radici da schivare, le piante da non abbracciare e, poco alla volta, mettendomi in parte ogni qualvolta qualcuno mi passa accanto, arrivo al ristoro. Stanca morta. Eh si, se non ti alleni non vai, non ci sono storie. Mi chiedono se voglio una birra, come si fa a dire di no?
e riparto poco dopo, avendo ancora in mano un pezzo di biscotto.
E mi scappa da ridere. Certo che la Urcis è ben strana come gara, mi fa star bene solo al pensiero anche se combino ben poco in sella.
Piano piano passo attorno al campo dei gazebo, scendo la discesa resa scoscesa dai tanti passaggi e risalgo verso il traguardo poco dopo per ripartire subito dopo. Qualcuno mi chiama, non so chi, mi giro e manca poco che cada.
Ussignur...
Accendo il faro della bici e la luce sul casco, mi avvio verso l'ultimo giro con una lentezza da lumaca che fa quasi pena ma l'obbiettivo è arrivare in fondo e nulla più.
Passo il traguardo dopo quasi un ora, mi avvio verso il camper ed una doccia calda, mi cambio e torno al gazebo dei compagni di squadra che lottano ancora per rubare secondi qua e la. Ben presto iniziano a smontare il gazebo e ci avviciniamo alla zona festa dove lo spiedo ci aspetta.
E la serata passa ridendo e scherzando fin quando un messaggio sul telefono non mi chiede: ma come siamo in classifica? non lo so, come al solito.
Vado a vedere e non mi trovo.
Chiedo a qualcuno dello staff e mi dicono di dirlo a Riggiriello.
Alle 11 io me ne torno al camper, sinceramente della classifica non me ne sono mai interessata neppure quando di km ne facevo un botto all'anno, figurati ora. Solo la domenica mattina, appena sveglia, manderò un messaggio ad Andrea per chiedere come mai e salta fuori che ieri sera Riggi mi ha cercata, il nostro chip aveva un problema.
Devo dire che in quattro e quattr'otto hanno messo a posto tutto e siamo in classifica, 8° Lui Lei, nulla di che, per colpa mia ovviamente, ma va bene cosi.
Non ho mai fatto faville in sella neppure 20 anni fa, figurati ora, ma la voglia di essere qua è sempre grande; il rivedere gli amici, Grazia, Sonia, Angela, i ragazzi che si dannano per avere un posto in piu in classifica, quelli che se la son sempre tirata da matti e che ancora oggi, dopo anni, fanno la stessa cosa, quelli che come me hanno solo voglia di mettersi in sella e far due giri bevendo una birra e sedersi la sera per lo spiedo in compagnia. Tutto questo è la Urcis da sempre.
Forse tornerò da spettatore oppure ancora in sella, questo ancora non lo so, ma il sapore di Urcis, l'aria magica ed unica di questo piccolo pezzo di pianura in mezzo ai campi, con le mucche della cascina li accanto che vagano e l'odor di letame, le mosche che non ti lasciano mai in pace, quel profumo di spiedo che ti accompagna tutto il giorno e le facce col sorriso stampato sopra sono quelle cose che rendono uniche questa gara che gara non è, questa festa che festa è anche se in una gara, questo miscuglio di tutto e tutti che amo e che chiunque sia stato qua una volta non può non amare.
In ognuno di noi resta sempre qualche cosa di speciale, un ricordo, un luogo, un amore; dentro di me c'è una U che resta li e non se ne va. Mai.

lunedì 25 settembre 2017

6h Azzano San Paolo

La trovo su Facebook, ci penso tre secondi e mezzo e decido di mandare la mail d'iscrizione.
Ci ho provato ad iscrivermi sul sito Endu ma non capisco perché non ha funzionato per cui, se va bene cosi bene oppure mi iscriverò la al mattino.
Arrivo dal workshop di Colonia alle due del mattino, Ryanair rompe un po le palle ultimamente, alle sette e mezza suona la sveglia, son rimbambita più che mai e faccio colazione non capendo bene cosa sto bevendo o mangiando.
Mi infilo le scarpette e via che parto, autostrada fino a Bergamo e da li seguo il navigatore. Ci arrivo abbastanza facilmente a sto paesino qua, e mi tengono sveglia le decine di aerei che ci passano sopra partendo da Orio al Serio.
Parcheggio vicinissimo al parco, praticamente 20 metri, banco di iscrizione sotto il porticato della sede egli alpini e son pronta, o meglio quasi pronta, a bermi altri due o tre caffé cercando di svegliarmi del tutto.
E realizzo finalmente di aver fatto la cazzata dell'anno!!!! sei ore !
Senza allenamento, sono in giro da una settimana per fiere mangiando schifezze e dormendo poco fes....
Kate sei fuori di melone.
Due passi nel parco, qualche viso familiare, i ragazzi del Sulzano a salutarmi, mi fermo a far due parole e me ne torno in macchina, tolgo i pantaloni della tuta e son pronta, piu o meno.
La gara ha lo scopo benefico di far conoscere l'ipovisione, infatti nel pacco gara troviamo una mascherina oscurante con cui faremo un giro al buio, accompagnati da un volontario di cui ci dovremo fidare ciecamente, nel vero senso della parola.
Via che si parte.
Io camminerò fino a quando la mia schiena non dirà alt! oppure fino a quando, come sempre, mi verranno le vesciche ai piedi.
Allenamento zero assoluto, la ciccia abbonda, il tempo tra una fiera e l'altra di allenarmi è pari a zero, per cui quello che viene viene e pace.
Certo che per i 15 euro di iscrizione me ne hanno messa di roba nel pacco gara! c'è di tutto.
E non si vede il buono pasto che darà diritto alla pasta oppure al panino con la salamella.
Un ricchissimo ristoro tutte le volte che passi dal traguardo è li che ammicca con frutta, integratori biscotti, fette biscottate etc. Ogni volta che passo una fetta di mela, o un biscotto, oppure un sacchetto di frutta secca, giusto per non restare senza benzina.
certo io sono una piccola cosa a confronto di quanti, e sono davvero tanti, si macinano chilometri su chilometri correndo tutte le sei ore.
Io mi impegno e fin dove arriverò bene, il resto conta poco... lascio chiacchierare quelli che lo sport lo fanno davanti al televisore criticando una volta questo ed un altra quello oppure quelli che, seduti al bar, ti guardano passare e se la ridono... avrò la faccia buffa???? oppure è la mia ciccia che ti fa sorridere? almeno io ci provo, tu stravaccato sulla seggiola del bar con un calice davanti alle due del pomeriggio di affari ne farai ben pochi.
Le ore passano, sono stanca e le gambe sono dolenti....
E ti vedo spuntare Sandro Boglioni in compagnia della moglie.
Mi offre un caffe, facciamo due chiacchiere e me ne riparto mentre lui scatta delle foto.
Dopo quasi 5 ore faccio due giri e mi fermo, riposo un attimo e riparto e cosi fino alla fine dell'ultimo giro o meglio, di quello che credo sia l'ultimo... ma passo il traguardo che mancano 7 minuti alle sei ore e che faccio? mi fermo? macché riparto e mi faccio l'ultimo chilometro, arrivando nel parco dove mi infilano una mascherina e mi faccio il famoso giro al buio, accompagnata da un ragazzo..... devo dire che è sbilanciante non vedere assolutamente nulla e doversi fidare ciecamente di chi ti accompagna per mano....
E sento il suono del chip quando passo sul tappeto per l'ultima volta, finita. Nel bene o nel male 28 giri lo ho fatti, sono a meta classifica delle solitarie ma l'importante è che va bene cosi.
Mi siedo in macchina, faccio fatica a togliermi le scarpe... torno alla sede degli alpini, mi mangio un panino in compagnia di altri ed è ora di andare a casa.
Dolorante guido lungo la strada verso l'autostrada e la doccia bollente di casa  che cercherà di portar via un poco di stanchezza; sto sognando il letto e l'allungare le gambe e riposare..... Eppure sono contenta sebbene non abbia fatto nulla di che.
Mi fa piacere poi ricevere un messaggio da Monica, mi segue sul blog. Non la conosco personalmente ma mi fa piacere il fatto che mi abbia scattato una foto e, chissà, magari la prossima volta berremo un caffe assieme.
Ora penso che mi fermerò un attimo, troppe fiere da fare in giro per l'Europa, e pochissimo tempo per me stessa.
Poi vedremo....




lunedì 18 settembre 2017

Corri con l'Avis - Flero

Ci vado? sto nel letto?
dopo un temporale tremendo alle 2 di notte, sono decisamente nel dubbio se saltar fuori da sotto le coperte o stare a poltrire ancora un po in compagnia del mio gatto.
Alla fine prevale il buonsenso del" muovi il culo che sei una balenottera" e scendo le scale verso la cucina, un caffe anzi due, mi infilo le scarpe da running e salto in macchina.
Un freddo becco che basta! Rimpiango da subito il mio letto ed il caldo del piumone messo a dispetto del calendario ( e nominerei l'inventore premio nobel da subito), avvio la macchina accendendo ahimè anche il riscaldamento e parto verso la corda molle e Flero.
All'altezza di Ospitaletto son quasi convinta di girare appena possibile e tornare verso casa, un diluvio che basta, il tergi cristallo alla massima velocità non riesce a far via l'acqua che cade a secchiate.
Eppure l'orizzonte è chiaro, il cielo sembra più aperto... continuo ancora per qualche chilometro ed in effetti la pioggia prima si dirada e poi smette di cadere.
Arrivo a Flero dove il cielo è effettivamente scuro e minaccioso  ma la pioggia non cade; Giorgio e Severina sono gia li in giro, mi iscrivo e si parte dopo la foto di rito.
Via che si parte.
fa freddo e la felpa la chiudo, mentre cammino cerco di scaldarmi ma il freddo è davvero pungente e non riesco a scaldarmi. I ragazzi deviano per il lungo da 10 chilometri, io decido per i 5 km e mi avvio verso il traguardo.
Ormai il percorso lo conosco a memoria, sono 4 anni che lo faccio e sulla stessa strada si corre anche la gara degli alpini per cui quando arrivo al parco so che manca poco meno di un chilometro all'arrivo.
L'arco blu attesta la fine della gara, vado al ristoro cercando del the caldo che non c'è e mi bevo quello freddo, ci sono panini a volontà tra cui scegliere ed una quantità di dolci da paura, il tutto fatto dalle donne del paese.
Un panino chiacchierando con Vanna Pennisi di Brescia Running, ritiro il pacco gara che , come sempre, è cibo in quantità e di qualità ed è ora di tornare alla macchina ed andare a casa.
Saluto Giorgio e Severina che arrivano al traguardo mentre io sto andando via e ben presto sono sulla strada che va verso la tangenziale ed il lago.
In lontananza le nubi scure che stazionano sull'alto lago e che  sembrano non volersi ritirare. Oggi starò a casa a leggere un poco, in giornate cosi la voglia di passeggiare in giro scappa ed ho gia dato stamane, sebbene solo per 5 km...
Alla prossima.

giovedì 14 settembre 2017

4 passi per la vita

E rieccomi qua!
Ogni anno ci torno, riesco anche ad incavolarmi perché mi perdo lungo il percorso, ma poi mi ritrovo qua!
Per una volta son da sola, Ornella ha ancora il tendine della gamba infiammato per cui non cammina, ci sono però alcuni miei compagni di squadra; la gente è tanta come ogni volta qua, mi iscrivo e ben presto è ora di partire. Arrivando in macchina ho visto le indicazioni del percorso e le frecce disegnate sull'asfalto, sta a vedere che stavolta non mi perdo.
Il centro di Travagliato, la piazza, la chiesa, luoghi che ormai conosco dopo 5 anni che vengo da ste parti per una garetta di corsa serale.
Ed i 5 chilometri passano veloci, arrivo ed è gia festa con un gruppo musicale che suona veramente bene, la musica dei miei tempi fa venir voglia di ballare e mi ritrovo a canticchiare vecchie canzoni degli anni 80, i Queen, gli Stones, i Dire Straits.
Un mega ristoro con di tutto e di più, e la serata passa tra chiacchiere con Vanna e suo marito, con le poche persone che conosco e condividono una passione che è diventata uno stile di vita e che mi porta a girare per tutta la provincia qua e la.
E dopo aver ritirato le due bottiglie di birra artigianale che è il premio di partecipazione di stasera, me ne torno verso casa.
La prossima ??? non lo so, inizia il periodo dei viaggi per l'Europa per lavoro, per cui vedremo....

giovedì 7 settembre 2017

Corsa Decathlon- Castenedolo

Andiamoci va!
Di corsa dal lavoro, a casa in 40 minuti, un cambio al volo e via, lungo la corda molle verso Montichiari e Castenedolo. L'ho fatta lo scorso anno, il percorso lo ricordo piacevole quasi tutto offroad, una specie di light cross country adatto anche alle mtb.
Alle 18.45 parto perché scopro che sul libretto c'e scritto 5 km ed un "lungo" di 7, mentre invece c'e solo il lungo, vien notte presto e non vorrei trovarmi in mezzo al bosco all'imbrunire.
Quello che mi fa strano è che a volte le fettucce sembrano strappate dai rami degli alberi e, fintanto ci sono quelli che corrono, seguo la scia, poi mi ritrovo sola con l'incognita di non sapere dove andare.
Dopo quasi 2 km di andare a naso, vedo uno su di un incrocio a cui chiedo dove cavolo devo andare, mi indica una stradina sterrata e mi ci infilo di corsa. Raggiungo un ragazzino che, da solo, sta seguendo il percorso; ha il numero di gara attaccato, è down, e mi si attacca come se avesse paura di perdersi. Siamo in due.
Vedo gente che porta una sorta di divisa, protezione civile credo, che passa in macchina e se ne va.
Altro incrocio non presidiato.
Bene, avanti cosi.
Dopo quasi 6 km in totale ci viene incontro uno dell'organizzazione in bici, chiedendoci come mai siamo usciti dal percorso visto e considerato che la scopa, uno che scorreva a piedi secondo lui, non ci ha trovati!!!!
Ma che cazzo dici porco mondo?????
Nessuna scopa è passata, mi sto tirando dietro sto povero ragazzino disabile cercando di arrivare al traguardo in un paese che manco conosco, non dir cazzate per cortesia!
Probabilmente si rende conto che ha a che fare con una rompicoglioni per cui sta zitto e poi cambia discorso.
Quasi al traguardo vedo uno che ci corre incontro, il padre del ragazzino Down, Mattia si chiama ( e mi ha raccontato che gioca a calcio, che ama la Juventus e che da grande vuole vincere la Coppa di Campioni) e chiede come mai siamo cosi in ritardo. Credo che solo la mia occhiataccia abbia parlato per me, senza emettere un solo fiato...
All'arrivo anche la madre mi ringrazia, forse rendendosi conto che , in fondo, cosi autonomo non è....
Avevo deciso di fermarmi alla sagra per un panino ma sono amareggiata e me ne vado a casa senza mangiare nulla neppure al ristoro.
Percorso 8/10
Organizzazione no comment....
Alla prossima!

lunedì 4 settembre 2017

Erun Erbusco

E' qua, dietro l'angolo di casa, mai fatta e non ho null'altro da fare stamane.
Dopo aver rinunciato il venerdì scorso alla Corri nel borgo di Brescia per paura di prendere una lavata ( e sinceramente dopo aver fatto una marea di prelievi è stato meglio stare a casa sul divano), pensavo di fare sabato pomeriggio la garettina a Corte Franca per raccogliere fondi e ricomprare il defibrillatore che qualche deficiente fuori di cervello ha rubato, ma l'hanno spostata a domenica pomeriggio visto il tempo da lupi, per cui sono in astinenza da movimento.
Sveglia alle sette, un mega caffè cosi mi sveglio e vado ad Erbusco.
Parcheggio abbastanza lontana dalla zona iscrizione, ma d'altronde non trovo posto vicino e mi metto in fila per iscrivermi alla gara, deciso per i 10 km.
Madonna che lentezza!!!!! ben 35 minuti per riuscire ad iscrivermi, e dire che basterebbe che tutti portassero la carta regionale di servizi ed in un secondo hanno i dati senza compilare nulla a mano.
Vedo arrivare Mara e Marinello, Severina, Giorgio e tanti altri dell'Atletica Franciacorta. Bello ritrovarsi assieme; molti di noi sono all'Almana trail a Sale Marasino, altri ancora ad una 6h , l'orange color è sempre in giro!!!!
Pronti via, il chip è integrato nel numero di gara, per cui nulla da attaccarsi addosso o mettere alle caviglie; si sfila lungo la strada, si percorre una parte di Erbusco che non conosco, si sale e si sale, si entra in uno sterrato ed inizia a far caldo mentre stamane c'erano 13 gradi.
Mi passa accanto una tizia che mi irrita non poco, " vedi di togliere la giacca che perdi i liquidi e poi stai male"..... e farsi due chili di cazzi propri no????? ma sarò ben padrona di vestirmi come diavolo mi pare senza che tu, illustre sconosciuta mi dica cosa fare o no????
Bah il mondo è bello perché è vario!
AD un certo punto i percorsi si incrociano e vedo sfrecciare quelli di 16 km.
Io son cotta, gli ultimi 2 km li faccio camminando, il ginocchio inizia a rompere le scatole di nuovo.
Passo l'arco dell'arrivo e vado al ristoro, dove c'è di tutto, dalla frutta ai fagioli, dal dolce al salato.
Preferisco la frutta e le due fette d'anguria sono una goduria, mi accaparri due pesche noci e me ne vado verso la macchina e verso casa.
Solo piu tardi leggerò il risultato e vedrò che cosi male non sono andata...
Un poco alla volta anche la corsa inizia a piacermi anche se la mia Valchiria resta l'amore incondizionato della mia vita.
Alla prossima!

lunedì 28 agosto 2017

Stracascine Mairano


Il ginocchio se ne sta buono per ora per cui, sette del mattino, un poco stanchina, me ne vo alla ricerca di questa frazione in culo ai lupi, Pievedizio. Il navigatore la conosce, mi manda verso ROvato e Trenzano e poi dispersa per le strade di campagna, tra fossi e mais, che manco so dove diavolo sono.
Mi fa passare per il centro di Lograto in stradine strette, poi lungo dei fossi ed alla fine arrivo a sto frazione e vedo gente con scarpe da running ai piedi per cui do per scontato di essere al posto giusto. Iscrizione con maglietta ricordo, due parole con Simone, Giorgio, Nicola e si parte con la decisione di fare gli 8 km.
Dopo circa 4 km Giorgio parte correndo, io sempre al passo seguo le indicazioni, lungo stradine sterrate fono ad un torrentello da attraversare.... lungo uno stretto ponticello...... e che io non faro mai visto che ho una paura folle del vuoto sotto.
Non riesco a stare in piedi su quello stretto muretto in cemento e decido di entrare nell'acqua. OOOOO so mica che farci io ma va cosi.
Una signora mi vede e chiede se ho bisogno di aiuto mentre salgo lungo la riva in gattoni. Son già abbastanza umiliata senza che vengano anche a prendermi per mano..... :-(
Poi continuo lungo le strade indicate.
Il ginocchio fa male e procedo lentamente; il tempo scorre e seppur zoppicando arrivo a dove son partita stamattina. ma il traguardo è da un altra parte. Cioè ad una cascina 300 metri piu in la... e mettere due cartelli???????
Bah, ristoro con sola acqua, una scatola di biscotti da dividere tra decine di persone.....
Lasciam stare va....
Zoppicando me ne vo verso casa, doccia pranzo e lavoro..... cavolo che male però....

12° Sentiero degli Elfi - Nistisino di SUlzano

Sono davvero tanti gli anni in cui sento parlare di questo sentiero ed abitare ad Iseo e non esserci mai andata è oltraggioso nei confronti delle mie montagne qua attorno.
La gara è dura lo so, sentieri di montagna con qualche pezzetto esposto e per chi soffre di vertigini non va mica tanto bene, ma provarci fa parte del mio dna per cui alle 14 e 30 del pomeriggio, gambe in spalla ed in macchina sui sale lungo la strada dalle pendenze impressionanti verso Nistisino. Conosco la location da anni, ci venivo per il Nistoc Rock festival per ascoltare gruppi emergenti e far festa con gli amici.
Ora la piana nella conca è disseminata di gazebo, da un arco che segna la partenza e dal colore delle maglie di chi partecipa alla gara; c e già parecchia gente, ci mettiamo in fila e ritiriamo numeri e pacco gara con la maglia, il buffer, la fascia e l'immancabile pacco di pasta ( mia figlia dice spesso che abbiamo più pasta noi a casa che il magazzino dell'Esse lunga.
Dobbiamo prendere una decisione: percorso lungo o corto?
alla fine la scelta sarà ibrida, ovvero due giro del percorso corto.
Discesa lungo la strada asfaltata, pianoro lungo una stradina sterrata di cui non conoscevo l'esistenza, cespugli a lato pieni di farfalle ed un panorama mozzafiato! e si il mio lago è proprio bello anche dall'alto!
La strada si snoda tra piccoli borghi sperduti, si inizia a salire verso l'alto ed è davvero dura!
Le gambe fanno male e se non sei abituato alla montagna paghi scotto in stanchezza e dolore ai muscoli.

 Ma ogni metro è valso la pena!
La grande quantità di farfalle mi fa pensare che qua l'aria sia ancora salubre e che poco dell'inquinamento della valle salga fin quassù. Il silenzio poi, rotto solamente dalle foglie mosse dal vento di questa torrida giornata lascia spazio a tanti pensieri.
Mi piace, si mi piace.
Dopo una casa chiamata la Siesta, si guada un piccolo torrente, si sale lungo il sentiero della Proai Golem tutto a ciottoli ed, infine, si arriva in cima, sbucando a 200 metri dall'arrivo.
E si riparte.

 Secondo giro, stesse sensazioni, qualche persona in più lungo il percorso, tante coppie con bambini piccoli che, a mio avviso, hanno azzardato un po troppo! non ce la fanno i genitori figuriamoci i cucciolotti, stanchi ed accaldati gia dopo il primo km.

Mi fermo ad ammirare il panorama e la foto ci sta, il lago dall'alto è incantevole.
l'ultimo km è davvero duro per le mie gambe ma ormai l'arrivo è poco distante ed inizio a sentire la musica e lo speaker.

Sosta al ristoro, due chiacchiere con gli amici e decidiamo di partire perché...... perché siamo degli asini assoluti.  A Pilzone c'è la mitica festa della mortadella, la fanno da ben 17 anni, ed offrono questo italico insaccato in tutte le varianti possibile al costo di un offerta libera. Perfino le bevande sono ad offerta birra a parte!
per cui ci portano mortadella arrostita, a fette, in salsa, con giadiniera, in umido..... wow!
Praticamente si cena li, tra tante altre persone e molti stranieri un poco sconcertati, vuoi perché non sanno cosa ordinare ( e non si ordina, ci si siede e ti portano tutto loro), vuoi perché non sanno cosa e come si paga..... è divertente vedere queste signore inglesi che annusano le fette di mortadella e che poi, una volta assaggiate, le divorano in ogni modo possibile!
Alcuni signori ordinano del vino e si vedono recapitare al tavolo la bottiglia intera.... ed alla fine dolce e caffè. Fantastico!

 L'atmosfera è rilassata ed inizia ad arrivare una marea di gente.
Alle 19.30 ce ne torniamo alla macchina ed andiamo a casa dove, dopo una doccia ristoratrice, mi metto sul divano. Riposo meritato credo.
Devo solo tener buono il ginocchio destro che rompe le palle non poco...
Domani vedrò se andare alla gara podistica in pianura a Mairano, spero solo che il ginocchio non si gonfi, nel frattempo ghiaccio, riposo con la gamba alzata e kinesio tape...
Vediamo se riesco a curarmi da sola stavolta, son stufa di vedere camici bianchi.

Gustrail-Gussago

Uno dei tanti volantini che trovo in giro, e sta pure sulla pagina di Brescia Running.
E' qua a due passi per cui ci vado, è anche venerdì per cui si esce dall'ufficio un po prima, arrivo a casa dopo quasi un ora per colpa dei soliti storditi in giro in macchina, un cambio al volo e vado a Gussago, d'accordo con Giorgio Quaresmini   e Luca Guarneri, per trovarci direttamente alla partenza. Luca non correrà ma gli serve un incerottata con il kinesio tape mentre Giorgio è già li e mi aspetta al banco dell'iscrizione.
5€ con panino e salamina o pizza alla fine, ok ci sta.
Si parte, seguendo le frecce lungo il percorso.... e gia inizio a ridere.
Allora sul volantino sta scritto che si parte alle 20.00, pila frontale obbligatoria.Considerando che alle 20.30 inizia gia a scurire ci sta, ma noi siamo i camminatori per cui siamo partiti prima. Seguendo le frecce si sale, strada asfaltata, bei quartieri; ad un certo punto le frecce indicano discesa... ma non bisognava andare fino alla Stella?
Si incrocia il percorso dell'andata col ritorno e dopo 4 km siamo al traguardo..... ma se doveva essere 7 km e mezzo il corto come e sta storia?
Chiediamo delucidazioni al banco dell'iscrizione ma nessuno sa nulla..... va beh andiamo a mangiare un panino va.... sto ancora aspettando ed è lunedi!
Allora al primo banco ci dicono che li non va bene per cui si va all'altro. La dicono che fanno solo le patatine. Alla cassa vendono solo birra e si deve andare in fondo al campo allo stand della birra....
Tagliandola corta due birre e due patatine in cartoccio 17 euro.
Il buono del pane e salamina l'ho ancora nel marsupio...
Lasom perder va-----
Vado a casa, dove, dopo la doccia, mi faccio un insalata perché ho decisamente fame ed una buona dose di nervoso...
Vediamo se domani va meglio....

giovedì 24 agosto 2017

2° podistica Sant'Eurosia - Sedena di Lonato

Decido di andare qua.
Si perche la Canto del gallo Run mi dicono sia durissima, trail nel bosco ed io, da polenta quale sono, non ce la posso fare.
Ci ho pensato tutto il pomeriggio al lavoro, vado o non vado, sono 45 km fino a la, sto a casa sul divano, mi faccio una pasta e leggo un libro......
Mi stavo deprimendo.
Alle 16 me ne sono andata dall'ufficio, una volata a casa, pappa al gatto e due coccole correlate, mi infilo maglia orange, pantaloncini e scarpette e salto in macchina, 45 minuti di strada e sono a Sedena, sto frazione di Lonato del Garda spalmata sulle colline moreniche.
Parcheggio nel grande campo messo a disposizione dall'organizzazione, mi faccio  i due passi fino all'oratorio che è già tutto un fermento di gente che va e viene, mi metto in coda all'iscrizione e son pronta ad andare.
Si partirà alle 19.30 per cui ho tempo di gironzolare per la zona arrivo, curioso al banchetto di un apicoltore che vende il suo miele e decido che all'arrivo ne prendo un vasetto ( ha quello di tarassaco che trovo poco in giro), non vedo facce amiche ma sono alcuni visi famigliari che fanno le gare dl gardesano, aspetto la partenza e pronti via.
Il primo km ricalca la ciclabile del garda verso Lonato, poi si entra nel bosco e son cazzi ..... si sale, e si sale ed ancora si sale..... Ad un certo punto non ce la facevo più!
Mi sono consolata con le more selvatiche.
Una scusa come un altra per fermarmi e riprendere fiato.
Alla fine la cima della collina è arrivata, e lo sguardo si è perso su di una piana fantastica, con delle bellissime cascine sparse qua e la, la lunga strada sterrata a passarvi in mezzo e le piante di melograno e fichi a far da cornice. Giuro che se avesi avuto uno zainetto al posto del marsupio avrei raccolto chili di frutta selvatica.
Di fichi ne ho mangiati sei o sette, dolci come il miele, alcuni esplosi sui rami, indice che nessuno li raccoglie, di melograni non ne ho presi anche perché non sapevo dove metterli ( la prossima volta mi organizzo con uno zaino vuoto).
Inizia la discesa tra gli ulivi, si torna nel bosco e poi sulla ciclabile, si entra in una zona residenziale con ville stile Hollywood con piscine a sfioro e parchi pazzeschi.... bello sto posto.
Riprendo fiato e guardando alla mia sinistra mi rendo conto di vedere il lago di Garda dall'alto.... peccato non aver fatto le foto.
La lunga discesa verso Lonato centro, la svolta su di una carrareccia sterrata che si arrampica nel bosco e di nuovo giù, fino all'arrivo.
La goduria del the freddo, qualche fettina di pane e marmellata e vado a ritirare il mio pacco gara, la bottiglia di latte d'asina alla magnolia, un bagnoschiuma profumatissimo; vado al banco dell'apicoltore e come promesso mi prendo un vaso gigante di miele al tarassaco. Mi avvio verso la macchina ed al parcheggio ricevo la telefonata di Ornella, che con Pietro, stanno arrivando qua.... Io stavo partendo verso casa, riscendo dalla macchina e me ne torno verso l'oratorio.
Finisce la serata tra una birra ed un panino con salamella, due chiacchiere del piu e del meno ed a casa ci arriverò verso le 23 e non alle 21 come previsto.
Una doccia lava via sudore e polvere, il sonno mi abbraccia e dormo, finalmente dormo fino al mattino.
Grazie Orni per la compagnie e le chiacchiere, grazie Pietro per la birra ed il panino ( avevo speso tutto per il miele), sono in debito con voi e ricambierò volentieri....
La prossima? non lo so, gironzolerò per il web alla ricerca di qualche cosa che mi ispiri....

lunedì 14 agosto 2017

Trofeo del Trepol - Bornato

Tra il dover decidere se andare a Centenaro la domenica mattina, a Riva di Solto la domenica pomeriggio ed a Bornato, ovvero ad un tiro di schioppo da casa, l'ovvietà porta a questa garettina, fatta lo scorso anno con Paolo e Rita, quest'anno con Dante e Giorgio.
15 minuti di strada in macchina, poca gente in giro, iscrizione veloce vista la poca presenza di corridori ( forse arrivano piu tardi) e si mette il pacco gara in macchina mentre il buono per la cena in tasca e via che si parte.
La salita fino all'inizio della vecchia prova speciale della Gimondi bike... e scatta la nostalgia....., si segue la strada e si raggiunge il castello di Bornato, maniero medioevale con cinta e torri originali mentre all'interno vi è una villa del 700; sempre bello passare di qua sulle strade antiche in ciottolo.
Si seguono le frecce chiacchierando e sarà proprio una passeggiata e nulla di più, le gambe a Giorgio fanno male per la corsa a Montecampione di ieri sera, io e Dante dobbiamo smaltire le lasagne preparate da mia figlia per il mio compleanno.... e si sono diventata vecchia, 56 e sentirli tutti a volte.... Per cui, senza nessuna fretta, ci si incammina lungo le stradine di paese, su e giù per trade antiche, guardando le mura melate del castello.
Alla fine i 5 km se ne vanno sotto le scarpe, sempre al passo leggero di chi di competizione non ne vuol sentir parlare. Iniziano ad arrivare i primi, alcuni col passo leggero e felpato dato dalla giovinezza e dall'allenamento, altri col fiatone pesante, ci passano accanto sfilando velocemente. Loro faranno due giri, noi uno solo.
l'arrivo in sordina, due fette di arancia ed un bicchiere d'acqua, aspettiamo di veder arrivare la Nostra Natalia, compagnia di squadra fortissima che sarà seconda al traguardo, e poi saltiamo in macchina e ci trasferiamo alla festa del Trepol, che dopo due anni non so ancora cosa sia; Giorgio dice che è una chiesetta, chi una santella.... boh va bene lo stesso.
Il buono consegnato all'iscrizione da diritto a panino e birra, una lunga fila alla cassa per ordinare il resto, quasi 40 minuti di attesa ed alla fine si cena, chiacchierando del piu e del meno come sempre.
Avrei voluto aspettare le premiazioni, sicuramente come gruppo avremmo dovuto essere a premio, ma si decide di andare a casa, un po di stanchezza c'è e la voglia di una doccia vince sul ritiro del premio, spero l'abbia fatto  qualcun altro.
La sera finisce a far le coccole al gatto di casa, ronfante e sornione come sempre.
Ma intanto inizio a pensare a cosa ci sarà da fare nei prossimi giorni, anche se è periodo di vacanze credo che di gare ce ne siano sempre, o no????
Alla prossima ragazzi.

lunedì 7 agosto 2017

Country Corrida Nuvolento

Caldissima giornata, si sono sfiorati i 42 gradi......
Ma io a casa non sto, sul divano a sudare lascio il gatto con la sua calda pelliccia, io infilo le scarpette da corsa e vado a Nuvolento.
Anni fa qua venivo per una gara in mtb, il Trofeo del Convento, ed il convento non l'ho mai visto, per davvero. Forse perché le salite erano davvero tanto toste che non mi davano modo di guardarmi attorno e, una volta giunta in cima, ero talmente impegnata a non cadere in discesa che di spostare lo sguardo su qualunque cosa non fosse il sentiero era praticamente impossibile.
Seguo le indicazioni del navigatore e mi porta in aperta campagna, Via Gavardina, presso la Cascina Combattuta, sede di un agriturismo e mi spiace non aver pensato di fermarmi a cena, il posto mi ispira fes.
Mi iscrivo, due chiacchiere con Tiziano  (compagno di avventura alla 6h di Val Rendena) e con Mauro, l'organizzatore del Torneo Podistico, e mi incammino lungo il percorso segnato, a mo' di Pollicino, con gli sbaffi di farina lungo la strada.
Strada, sterrate di campagna, sentieri parte in ombra e parte al sole, accenno perfino qualche tratto di corsa, seguo i segnali lungo i canali con acqua che scorre veloce ed i 6 km dichiarati dal volantino ( 7 per il mio Strava) scorrono sotto le suole delle scarpe e ben presto mi ritrovo a stare in parte e lasciar passare i primi al traguardo che corrono velocemente nella calura estiva. Ci sono tante ragazze che sono esattamente la meta di me, hanno l'agonismo nelle vene, io me la prendo con calma, tanto più di cosi non riesco a fare; ma questo è quello che sta nel mio di Dna, la calma, io di scalmanarmi l'anima ed il corpo (che non me lo consente) non ne ho voglia e va bene cosi.
Arrivo al traguardo tra gli ultimi come sempre, mi ritirano il cartellino arancione che significa partecipante alla gara agonistica e me ne vado al ristoro a bere litri di acqua e te freddo..... mamma che sete!
Sorrido guardando Tiziano che, incurante degli sguardi ironici, si spoglia, toglie la sacca della doccia portatile dal baule dalla macchina ed in mutande inizia a lavarsi nel bel mezzo delle persone che son li ad attendere le premiazioni.
Me ne sto andando quando sento chiamare il numero del mio biglietto della lotteria, consegnatomi all'iscrizione, mi consegnano uno zainetto colorato, uno dei tanti premi che verranno sorteggiati questa sera.
Bevo ancora qualche cosa e poi, piano piano , me ne torno verso la trafficatissima tangenziale e verso casa.
l'appuntamento è per la prossima gara, credo a meta agosto, il Cando del gallo run, che non ho ancora ben capito dove si terrà... ma Google aiuta in questo....
Alla prossima ragazzi!

giovedì 3 agosto 2017

Traversata del lacc de Com

Son 25 anni che la fanno ed io la 4 volta che ci vengo.
Stavolta diventa anche la scusa per una brevissima vacanza su di un lago che non è il mio. Aspettato con pazienza che uscisse l'annuncio sulla loro pagina Facebook dell'apertura delle iscrizioni, mandato la mail ed il pagamento, chiamato l'Hotel Posta esattamente di fronte alla Canottieri Moltrasio per chiedere la disponibilità di una camera per una notte e di un posto macchina e ecco che lunedì mattina alle 10 parto alla volta del confine di stato.
Traffico tanto sull'autostrada, il che ci sta visto che è periodo di vacanze, ma il solito pirla che si mette di traverso alla barriera di milano perché si è messo dove c e il telepass e lui non l'ha, fa la retro, coinvolge in camper di tedeschi, si incazza e scende dall'auto pretendendo di avere anche ragione, urla e sbraita sceneggiando stile Anna Magnani, colonna che arriva quasi a Bergamo, finalmente si riesce a passare e si blocca la sbarra del casello....
Meno male che son pacifica altrimenti mi salirebbe la pressione ad 8000!!!!!
Traffico sulla tangenziale interna a Milano città e, finalmente, la svolta verso la parte meno trafficata dell'autostrada, quella che va verso Como e la Svizzera.
Arrivo vicina al confine di stato, giro giù verso il lago , Cernobbio, Tavernola Comasca e finalmente Moltrasio.
Le spettacolari ville stile Liberty che si affacciano sul lago sono semplicemente un balsamo per gli occhi; le stradine che portano al paesino ed alla canottieri sono strette ma talmente suggestive da farti dimenticare la loro "strettezza", lasciando passare una sola macchina per volta. Ed ecco l'Hotel Posta, parcheggio a fianco del marciapiede per tre secondi ed il titolare, mi chiama per nome e mi apre il garage al volo....
10 minuti dopo sono gia in camera; poche cose da togliere dalla sacca e scendo per pranzo.
Ricordo dallo scorso anno la cura della loro cucina per il cibo ed anche stavolta non si smentiscono: cibo fantastico! seduta sulla terrazza che guarda il lago e la partenza dei traghetti verso Como e la sponda opposta, sono credo l'unica italiana seduta al ristorante, Americani, argentini, francesi e tedeschi, questa la tipologia di gente che mi circonda.  Mi piace confondermi in questa internazionalità, lingue che conosco, usi e costumi alla fine non tanto dissimili dai miei. Ed esce la mia anima giramondo aiutata non poco dalla mia conoscenza di lingue straniere, la mia "adattabilità" al mondo straniero che viene da anni di viaggi, giramondo per indole ed amore...
Alle 17 vado ala consegna numero, la boa personalizzata che resterà mia a differenza degli scorsi anni, la maglia della traversata, che ora mai colleziono, e me ne torno in albergo per prepararmi. Costume o muta? costume va, fa un caldo bestia e se l'acqua ha la stessa temperatura dello scorso anno la muta sarà solo un fastidio e nulla più.
Alle 19 iniziano ad imbarcare la gente per la sponda opposta e sono tra le prime a salite per il trasbordo. Seduta sulla scalinata di Torno, da dove verrà data la partenza, ho piu di un ora da attendere ma mi guardo attorno e, mentre la scalinata si riempie sempre più ad ogni viaggio dei 5 motoscafi che portano i partecipanti, ho tempo per guardare i visi delle persone accanto a me. Intravedo facce che ho gia visto lo scorso anno, famiglie al completo, stranieri che vengono in vacanza e che ogni ano si cimentano nella nuotata al tramonto dopo il passaggio dell'ultimo aliscafo.
Siamo in 600 ed il vedere tutte ste boe colorate è veramente uno spettacolo.
Ad un certo punto si sente uno sparo e via.... cioè no, falsa partenza. Non ti dico il caos per far tornare indietro le decine di ragazzi partiti a raffica.
Noi, i "lenti" ce la ridiamo, con le gambe in acqua, seduti sugli ultimi gradini della scalinata; mi meto le pinne con calma, mi guardo attorno, un signore mi parla in un inglese stentato scambiandomi per teutonica e gli sorrido, lasciandogli pensare di esser straniera, non ho voglia di parlare del tempo, del caldo etc, preferisco pensare alla mia traversata.
E si parte.
L'inizio è tutto uno sbraccìo, rischi anche di beccarti qualche manata sul collo, mi defilo a lato ed inizio a nuotare per cavoli miei.
E piano piano la sponda opposta si avvicina, le case si ingrandiscono sempre di più ed io mi sento da Dio. Vedo alcuni che chiamano soccorso, subito raccolti dalle barche di scorta. Qualche incoscente che si butta in quest'avventura senza pensare che sebbene la distanza sia di poco superiore al chilometro è comunque un km di acqua da attraversare e, se non hai neppure un minimo di  allenamento, non ci arrivi. Tocco il pontile di arrivo dopo 26 minuti, risalgo la scaletta ed esco dalla canottieri dopo essermi asciugata alla bene meglio. Prima di salire in camera guardo verso il lago e la scia di boe colorate ancora in acqua è ancora molto lunga; sono contenta della mia " performance", 6 minuti meno dello scorso anno senza allenamento sono un ok per me!
Una doccia veloce e scendo alla festa dove musica degli AC/Dc a palla si mescola con le risate di chi, come me, ha fatto questa traversata/festa. Coda alla cassa, panino e patatine ritirate e mi siedo in compagnia di alcuni ragazzi che mi fanno posto ad un tavolo. Il birrificio artigianale offre 24 tipi diversi di birra, alcune aromatizzate alla frutta e devo dire che, con mia sorpresa, quella all'ananas + veramente buona.
Poco dopo mi avvio verso un meritato riposo; sento ancora per una decina di minuti la musica e la gente che chiacchiera mentre cerco di addormentarmi ma poi Morfeo mi abbraccia e mi addormento.
Il mattino mi porta una bella colazione guardando il lago dove ieri sera ho passato qualche momento e ben presto vien l'ora di ripartire e tornare verso casa ed il mio di lago, il Sebino.
Sebino contro Lario??? uno ad uno.
Sul primo ci vivo, del secondo sono innamorata ma uno compensa l'altro per cui li amo entrambi.
Al prossimo anno Canottieri Moltrasio.

24h Val Rendena con Capo Gufo

 Ed il mattino arriva.
Un po più fresco, colazione al bar del parco guardando la gente che gira qua e la, ammirando i ciclisti che da ieri alle 12 stanno girando lungo il percorso di gara ed aspettando la voglia di preparare la mia di bici per partire.
Si la bici. La mia Valchiria,
Una telefonata fattami la scorsa settimana da capo Gufo, la richiesta di far squadra con lui, un team da 4 composto da noi due!!! Una richiesta che mi fa ridere all'inizio, ci penso su un attimo e dico: perche no!!!

 Provare non costa nulla anche perchè lui sa che sono una polenta.
Il mio giro parte mezz'ora dopo, un pezzo sui pedali, alcuni a piedi, l'argine alla fine e mi ritrovo alla partenza, con lui che arriva con una bici diversa visto che la sua l'ha rotta ieri.
E riparte lui, per i giri conclusivi di questa gara che segna la sua 102 esima partecipazione ad una 24h in mountain Bike.
Un uomo diventato un mito per queste sue performance in giro per mezzo mondo, sempre su due ruote.
Orgogliosa di essere una sua amica e che abbia chiesto a me, polenta Kathy, di fare qualche giro per la sua squadra.
E le 12 scoccano, e le classifiche dicono che siam terzi... no lui è terzo, io faccio solo da contorno.
Sarà bello aspettare assieme le premiazioni, vedere tanti volti noto sfilare sul palco, vederlo premiato per la 15esima presenza alla 24h di Val Rendena, applaudire le squadre che vengono premiate sul palco ed infine salirci noi su quel palco,
E quasi mi commuovo quando Elio Proch, voce storica della 24h trentina, mi premia.
E la mia mente non può non tornare agli anni in cui di gare ne facevo 40 o 45, quando erano più le ore che passavo in sella che a dormire, il periodo in cui sono stata forse la donna più felice di sempre.
Ora è tutto un rubare il tempo al lavoro, alla salute o alla stanchezza, il mal di schiena che mi accompagna spesso, alle gambe che fanno male ma dentro sono ancora la Kate di allora, la Ironkate che era ovunque sulla bici, pedalavo su ogni strada sterrata che ci fosse in giro, il vento ad accarezzarmi i capelli e la pelle del viso. Il viso che ora, stanco, poco sorride e che ha tanta nostalgia di quel tempo.
Non chiedo di tornare indietro nel tempo, l'età che ho è la mia e non vorrei rifare tutto da capo, ma vorrei tanto avere ancora il tempo, e la forza, per risaltare in sella ogni qual volta ne abbia voglia e di pedalare senza una meta precisa, senza un orologio al polso e con solo 5 euro in tasca.
Chissà, forse ce la faccio ancora.

6h running - Val Rendena

Un incrocio tra un bradipo ed una lumaca. Ecco cosa sono.
Il bello è che mi iscrivo a ste gare qua, ben sapendo che non sono assolutamente in grado di farle, ma poi il cervello va in stand by per un po è mi ritrovo con decine di iscrizioni in mano, a volte in posti che non so neppure dove sono....
Va bon, ho chiesto un giorno di ferie di venerdì, carico il camper e parto verso la valle Rendena
sperando di trovare un poco di fresco e scappare dall'estate più torrida di sempre che neppure l'aria del Sebino riesce a mitigare.
Ci vuole un bel po di tempo per arrivare a Strembo, vuoi il traffico sulla strada, vuoi i fenomeni in moto che credono di essere al Mugello, vuoi pure che il bestione  non e cosi maneggevole sulle strade di montagna, sta di fatto che arrivo a Strembo nel pomeriggio, parcheggio più o meno nello stesso posto dello scorso anno e vado a cercare di fare il check in per ritirare pacco gara e numero di pettorale.
Bello rivedere Sandro Ducoli ed il suo sorriso, l'aria che si respira è già di festa, gli stand sono quasi tutti pronti e di gente in giro ne vedo gia parecchia.
Il pomeriggio passa velocemente leggendo un bel libro. il venticello rende piacevole star seduta sotto una pianta accanto al camper mentre il campo gara prende vita un poco alla volta.
Arriva la sera e mi accomodo sotto il tendone gigante per mangiare una pizza in compagnia; seduta accanto ad Alfio Montagnoli, storico speaker delle gare di mtb, conosciuto tanti anni fa, si passa la serata chiacchierando del più e del meno con una birra nelle mani. Ben presto viene per me l'ora di ritirarmi sul camper, un poco la stanchezza, un po la voglia di stare sola e di leggere ancora un poco.
l mattino arriva in un baleno e son li che mi preparo allacciando le scarpette da running , mettendo la maglia dell'atletica Franciacorta e sentendomi quasi vera. Il breefing  capitani si terrà alla partenza alle 11 in piazza ed è li che saprò da che parte devo girare per sei ore a piedi.
Alle 12 via che si parte, prima i runner e di seguito i ciclisti.
Il giro è lo stesso dello scorso anno, solo ala rovescia; sarà una lunga giornata col caldo torrido che anche qua in montagna non perdona.
Un giro dopo l'altro, guardando passare quelli che corrono davvero, a volte piano, a volte un poco più velocemente. Soste per bere, a volte per mangiare, i piedi iniziano a scottare e quella fontana lungo il percorso con le vasche mi attira sempre di più. Ad un certo punto, dopo aver camminato per 4 ore e mezza, mi fermo, tolgo le scarpe ed immergo le gambe nell'acqua gelida. Mi pare il paradiso in terra.
Non mi alzerei più da qua!
Qualcuno passando sorride, altri fanno la mia stessa cosa, alla fine ci si ritrova in parecchi con i piedi ammollo nell'acqua fredda.
La fine delle sei ore arriva, per me con gioia, per altri con amarezza. Tiziano, dell'Atletica gavardo, si ritrova con la meta dei giri segnati nella classifica e considerando che ha corso tutte e sei le ore come un matto, è piuttosto amareggiato ed ha ragione, ha fatto almeno il triplo dei giri fatti da me.
Vien la sera, le premiazioni, io siedo in compagnia di Marco Capo Gufo, due chiacchiere e l'accordo di vederci domattina per la mia frazione in mtb..... ma quella è un altra storia.
La notte porta vento e pioggia ed un dolce riposo nella mia casetta su ruote. E pensare che a casa ci sono 35 gradi, qua dormo col piumone sulle spalle...

giovedì 27 luglio 2017

2° Podistica S. Anna - Vaccarolo

Che in una settimana non ci sia una gara podistica non esiste.
E cerca qua e cerca la vedi te che l'ho trovata!
Un po fuori mano per me ma tanto a casa mi romperei le scatole ed allora, via dall'ufficio, a casa al volo per recuperare scarpe e maglia e son per strada tra una marea di traffico. Quasi rischio un incidente per colpa di una stordita che ha deciso di tagliare la strada per ben tre corsie sulla tangenziale, meno male che ho i riflessi pronti e riesco a schivare un centrone da parte di sto deficiente e di evitare un altra macchina sulla corsia accanto. A cominciamo bene!
Il bello è che nonostante tutti le abbiano suonato e fatto gestacci sta stordita si incazza pure ed alza il dito medio dal finestrino. Ti va bene che son di fretta altrimenti ti inseguivo e toglievo la pelle dal muso rimbecillita.
Andiamo avanti va. Vaccarolo non so neppure dove sia, scopro che è una frazione di Desenzano del Garda, vicino a Centenaro... che manco so pure questo dove sta. Il navigatore mi guida nell'entroterra gardesano, tra stradine di campagna e campi di mais ed eccolo finalmente. Gia tante macchine parcheggiate qua e la, trovo un posto a 250 metri dalla partenza e vado all'iscrizione. Che non c'e. O meglio non si paga nulla, ti danno un biglietto della lotteria ed i premi saranno quelli e basta. Ci sarà il ristoro, musica ed allegria alla fine ma nulla da pagare. Meglio cosi, ultimamente sto spendendo parecchio per le varie iscrizioni.
Due i percorsi, 4 ed 8 km, da scegliere in base alla gamba o alla voglia che si ha.
Via che si parte.
Le stradine si snodano tra campi di mais dove enormi pistole stanno bagnando a mo di pioggia e spesso il getto passa sulla strada per cui una volta tanto una doccetta fresca ci bagna velocemente il che, con sto caldo, va anche bene.
Un piccolo ristoro lungo il percorso ed un altro all'arrivo.
Mi passa velocemente sotto le scarpe ed in 40 minuti sono al traguardo.
Fette di anguria fresca, biscotti, e tanto altro per rinfrescarci.
Due chiacchiere con una coppia che ho conosciuto camminando con la mia amica Ornella, credo sia sua nipote, e poi me ne torno verso casa, circa 45 minuti in macchina.
Una doccia per togliere la polvere, due cose da sistemare e me ne vado a nanna, stanca ma in fondo felice di esserlo. Sul divano mi verrebbe solo un mal di schiena e forse mi annoierei a morte.
Alla prossima ragazzi.

lunedì 24 luglio 2017

Fantecolo Run

Varda li che bella foto e che bella macchia di colore!!!
Orgoglio Orange l'ho chiamata e si, ne sono orgogliosa! orgogliosa di fa parte di una squadra che è quasi una famiglia, un gruppo di amici appassionati di corsa.
Ed anche se tanti non li conosco per nome, 1\50 son tanti, il riconoscersi per il colore della maglia è comunque bellissimo, un fiume orange che tinge le strade e le campagne in ogni gara della zona senza dimenticare tutti quelli che vanno in capo al mondo per far maratone e gare ultra, tra bricchi di montagna e strade sperdute.
E vuoi non esercì alla gara organizzata dal nostro Gabriele?
Con le gambe impallate dalla gara in bici di ieri, alle 8 del mattino presente al banco delle iscrizioni, mi metto il braccialetto al polso, che più tardi mi darà diritto al ritiro del pacco gara, mi avvicino al gruppone arancione che sta colorando il campo di calcio di Fantecolo e facciamo tutta una serie di fotografie.
Siamo in tantissimi eppure ne mancano ancora parecchi, chi sta arrivando ora, chi arriva all'ultimo secondo perchè si era addormentato, oppure chi, semplicemente, era a bere un caffè e si è dimenticato della foto di gruppo.
Sento alcuni ragazzi di una squadra di città mormorare cavolo ma quanti cazz sono questi!!!!!
Ed il sorriso scatta in automatico.
Poco dopo vedo Rita e Paolo, una coppia di Provaglio conosciuta lo scorso anno proprio qua e con il quale si è instaurata una bella amicizia, anche se ci si vede solo qualche volta, ma è bello anche cosi.
Rita ed io partiamo con la convinzione dei 5 km, (che il mio Strava da come 5.900 mt.). mentre Paolo parte per gli 11.
Si chiacchiera lungo il percorso, di tutto un po, lavoro, famiglia, figli, desideri e passioni, obbiettivi..... il bello è proprio questo, il ritrovarsi dopo tempo e chiacchierare di questo e quello, di palo in frasca, mentre i chilometri si allungano sotto le scarpe...
e ben presto ecco il traguardo, il ristoro a base di anguria, il ritiro della sacca porta scarpe che è  il pacco gara ed il perderli di vista tra la folla.
Alle 10 sono a casa, due chiacchiere ed un caffè con i vicini che stanno seduti in giardino, una doccia rinfrescante e l'attesa delle 12 per andare a pranzo con degli amici a Coccaglio, alla festa dell'Avis.
Nel pomeriggio l'agoniato divano, che non amo poi cosi tanto, ma dopo una 4 giorni cosi, 4 gare di seguito, sono un po ko!
Ma la sera son già li a guardare cosa ci sara da fare sta settimana, prima del mio lungo fine settimana in Valle Rendena...... qualche cosa trovo di sicuro.....


6h Campo volo


Credo che questa foto dica tanto e tutto!!!!
Fantastico scatto che rappresenta in se la partenza di una gara pazzesca, resa complicata da un caldo africano, colpi di calore, disidratazione, percorso piatto si ma tecnico tanto....
E dopo un anno di stop assoluto da gare in mtb mi iscrivo a questa gara, con la voglia matta di rimettermi il sella ed attaccare il  numero al manubrio.
Uno crede sia facile perchè in pianura, solo 20 metri di dislivello, ma non fa i conti con la sabbia, i sassi smossi, gli argini, il bosco, il sentiero tra le piante e tutto il mix che mi si è presentato sotto le ruote della mia Valchiria.
Partiamo dall'inizio.
Scarico il modulo da solitaria ma alla fine invio un modulo per coppia Lui Lei, un compagno dell'Atletica Franciacorta mi chiede se voglio correre con lui.
Ok dico, Enrico Panza però tu sei allenato, io sono na tartaruga gobba e cicciotta che va pianissimo.
Ma a lui va bene cosi e ci si ritrova al campo alle 12 e mezza, io avevo già ritirato pacchi gara e numeri, il chip l'ho noleggiato e siamo a posto cosi.
Per pranzo mi fermo alla Fattoria Zappaglia, questa splendida azienda agricola che ci ospita per la gara, hanno una fattoria didattica gigantesca ed una pista di atterraggio per aerei leggeri. Infatti ho visto decine di hangar lungo la pista ma in verità non ci ho fatto molto caso pensando fossero depositi per mezzi agricoli.
Per pranzo ci fanno della pasta al farro, di loro produzione ed i loro prodotti sono pure nel pacco gara.
Durante il pranzo le chiacchiere con Grazia Bazza che non vedevo da tempo ed è sempre bello ritrovarsi a chiacchierare con lei, sembra che ci siamo viste solo ieri per un caffè mentre è passato più di un anno.
Enrico è carico a bomba, e decidiamo le strategie di gara...  mi  scappa da ridere.
Quello che viene viene ok?
senza pretese come sempre, un giro o dodici che importa, basta essere qua e provarci.
Primo giro lui parte!
e ne fara tre di seguito, su di un percorso di 10 km e mezzo.
Ma il caldo si fa sentire e il 4 giro lo farò io. ODDIO MI SENTO LE GAMBE TREMARE.
Quanto tempo è passato da quando ho gareggiato? LA SENSAZIONE è STRANA... ED IN UN ATTIMO SONO A METTERE IL CHIP E SALTARE IN SELLA.
Inizia subito quell'argine di cui ho sentito parlare dagli altri man mano che arrivavano al traguardo... una gobba di mulo con sabbia, a destra e sinistra canali e li hai 10 cm su di cui galleggiare..
Dopo 200 metri ho i capelli sotto il casco in piedi dalla caga!
Continuo a piedi ed esco da questo primo round  semi sconfitta.
E cosi sara per tutto il percorso, tratti a piedi, altri in sella, un susseguirsi di sentieri tra le piante, bellissimo davvero, ma fuori dalla mia portata.
e poi sempre quella sensazione di dar fastidio a chi gareggia davvero per la classifica o per i primi posti.
Ci metto tanto a fare il giro, un percorso che è la somma di tante gare dell'Oglio chiese challenge fatto per anni, organizzato da Matteo Pedrazzali che ha organizzato pure questa.
Arrivo al traguardo sfatta, disidratata nonostante una borraccia da 750 ml, ed ho pure fregato una bottiglia d'acqua ad un addetto al percorso. Una sete boia che mi sta accompagnando da tre giorni, e che ancora ora che scrivo, martella... credo di aver bevuto una botte di liquidi in questi giorni!
Riparte Enrico per gli ultimi giro, poi dovrà scappare a casa perche fa il fornaio ed i loro orari sono strani rispetto al resto del mondo.
Io nel frattempo mi sono lavata e cambiata, ho chiacchierato con chi, come me, aveva gia finito di gareggiare ed assieme abbiamo aspettato la cena.
Un piatto di casoncelli alla zucca, pane e prosciutto, un dolce e la sera se ne va.
Tornando a casa mi rendo conto del fatto che effettivamente dopo un anno di stop la gara è stata un azzardo, ma ho anche quella serenità addosso che mi fa fare sonno tranquilli.
E poi quante volte nella vita vedrò ancora il via in una gara dato da un aereo?????
Mai più credo. E so anche che non lo dimenticherò facilmente....
Domani? vediamo come mi alzo, il resto lo deciderò man mano, a sensazione....
Alla prossima ragazzi!



Spasesada dei pondor

E pomodori siano!
Lo scorso anno ci ero venuta per curiosita, quest'anno ci sono tornata con piacere visto che il percorso mi era piaciuto.
Fenili Belasi non è poi cosi lontano, una mezz'ora di macchina o pochi minuti in piu, ci arrivo velocemente, parcheggio a 200 metri dalla chiesa e dall'oratorio dove si fanno le iscrizioni. C e già un bel po di gente in giro nonostante il cielo non prometta nulla di buono, un nero in lontananza che sembra avvicinarsi a passo di corsa.
Un saluto al team brescia RUnning, due chiacchiere mentre bevo una bottiglietta d'acqua comprata allo stand gastronomico, ritiro il pacco gara che metto subito in macchina visto che sono bottiglia di vino e lattine di pomodori, e me ne torno alla partenza. Due parole con Alessandra ed è ora di incamminarsi lungo il percorso.
La strada si snoda tra campi e boschetti, fiancheggia ville lussuose con campi da tennis e piscine faraoniche che attirano per il luccichio dell'acqua fresca e, considerato il caldo infernale di questi giorni, ci sta!
Avevo deciso a prescindere per il percorso corto per cui seguo le indicazioni e la strada si snoda sotto le scarpe. Iniziano a superarmi quelli che hanno fatto il lungo e ben presto inizio a capire che sono quasi arrivata, sento in lontananza la musica dell'oratorio.
Il ristoro ha un po di tutto ma praticamente sono giorno che vado avanti ad anguria e melone, bisogno di fresco anche in gola, il caldo sembra avermi prosciugato anche la lingua.
Le solite chiacchiere con chi si conosce, guardo l'ape degli agricoltori locali ricolma di cassette di pomodori e verdure varie e decido di far scorta!
Siamo nel paese del Pondor no????
Scopro che il sabato sera faranno l'incoronazione del re del pomodoro 2017, si parla di frutti da 3/4 chilogrammi l'uno.....ci mangi una settimana cavolo.
Con le mie cassette vano in macchina, metto tutto nel baule e parto verso casa.
Magari di fatti di corsa ne combino pochi ma  a casa torno sempre con qualche cosa.
Alla prossima.... ps: il diluvio è arrivato esattamente trenta secondi dopo la mia partenza verso la tangenziale!!!!!

venerdì 21 luglio 2017

Gir del Funtani-Torbole Casaglia

Credo di averle fatte tutte le edizioni.
Il volantino mi gira da settimane per casa e credo di averne almeno tre in macchina, nelle varie gare in giro per la provincia me ne ritrovavo sempre uno sotto il tergicristalli.
A casa abbastanza presto rispetto al solito, scarpette ai piedi, due robe nel marsupio e via verso Torbole Casaglia.
35 minuti circa e siamo la.
So che alcuni della squadra ci vanno, iscrizione veloce ed in inizio a vedere qualche maglia arancione in giro.
Una coca cola al bar dell'oratorio, un pit stop tipicamente femminile ed alle 19.30 partiamo, seguendo la massa di camminatori.
Il percorso lo conosco a memoria, sterrate, cascine, si segue un torrente e si gira verso un campo di volo in mezzo alla campagna, al nulla piu assoluto. Piatto piattissimo il percorso, la vera essenza della pianura padana dove trovi le cascine gigantesche con centinaia di mucche, moltissime mosche, cascine altrettanto belle ma abbandonate, vecchi casolari affascinanti tra canali di irrigazione. La campagna insomma.
Dopo il ristoro si scavalca un ruscello su di un ponte posticcio in legno e si prosegue verso una strada sterrata per poi seguire, alla deviazione dei percorsi, le indicazioni per l'arrivo.
7 km fatti sui 6 dichiarati dal volantino.
Ma va bene lo stesso.
Arrivo e ristoro con di tutto e di più, ritiro del pacco gara, abbondante come ogni anno e si decide di cenare qua, alla festa dell'oratorio.
Si aggrega Enrico Panza, compagno di squadra dell'Atl. Franciacorta che, per inciso, sabato fata la 6h mtb con me e mi consegnala sua tessera per la verifica visto che arriverà tardi.
Si chiacchiera del più e del meno, e la serata passa cosi.
Alle 22 decidiamo di tornare a casa e, passando per l'ingresso, vedo Carlo Giustacchini, amico da anni che non vedo da tempo immemorabile.
Due parole con lui, arriva Faby e passa un altra mezz'ora tra chiacchiere e ricordi.
Ora si torna a casa davvero, sono stanca ed impolverata ed ho bisogno di una doccia e di un sonno ristoratore.
Ma domani so gia che fare, una passeggiata tra i pomodori.....

lunedì 17 luglio 2017

Memorial Rino Vezzola - Magno Val Trompia

Ma che io capisca che i trail di montagna non sono per me ce ne vuole!!!!
Mi alzo alle sei del mattino, faccio colazione e parto verso la Val Trompia, località Padile di Magno, che manco il navigatore trova tra le sue memorie.
Buon per me  che bene o male la valle la conosco ed a naso arrivo in questo paesino arrampicato sulle pendici dei monti valtrumplini.
Mi iscrivo, aspetto Quaresmini che mi ha detto sarebbe venuto su, saluto un po di gente che come sempre incontro nelle varie gare podistiche ed una volta arrivato Giorgio, si parte.
In discesa.
per poi imboccare un sentiero che sembra l'arrampicata dell'Everest e dove io, in tempo zero, scivolo come un anguilla e mi attacco a dei rami per non andare oltre!
Bell'inizio!!!!!!!
Giorgio mi da una mano a risalire da decido di lasciar perdere e seguo un gruppetto di pensionati che va su per la strada facendo un percorso meno impegnativo ( quasi) e non scivoloso.
Si sale e si sale e si sale.
Ed una volta arrivati in cima si scende e si scende.
Nel frattempo chiacchiero con il Signor Luigi, un signore di 78 anni magro come un chiodo che becco sempre in giro a camminare.
Si inizia a sentire l'altoparlante dell'organizzazione e poco dopo, tre o quattro tornanti più in basso, ecco l'arco blu dell'arrivo.
Ristoro, timbro sul cartellino segna gare di Brescia Running, due parole con chi aspetta qualcun altro, arriva Giorgio, due parole con lui e poi, piano piano, me ne scendo a valle, tornando a casa.
Pochi chilometri oggi ma qualche volta va bene anche cosi.
Alla prossima.

Trail La Sorgente - Montichiari

Avevo trovato questo volantino tempo fa, proviamoci dai, anche se solo la parola TRAIL mi fa venire i brividi lungo il collo.
Ci vado nel pomeriggio verso le 5 e mezza, avviso Ornella che sono dalle sue parti ma lei rinuncia, il piede fa più male di prima; ci arrampichiamo lungo la strada in salita che tante volte ho fatto in bici e cerchiamo un parcheggio, anche se facile non è.
Alla fine parcheggeremo lungo la strada, tra una pianta e l'altra, come hanno fatto tanti altri. A piedi si risale fino in cima, mi iscrivo e mi rendo conto di essere lungo il percorso degli Internazionali d'Italia di Mtb, percorso da me fatto anni fa in squadra quando la Brescia Cup aveva organizzato un prologo gare quassù!!! che bei ricordi, anche se ancora ricordo la lunga scalinata per scendere in piazza che letteralmente mi terrorizzava ma che feci ad occhi chiusi, aiutata non poco dal fatto che in notturna si vedeva poco o nulla.
Quanti anni passati, quanti anni in meno e quanti kg in meno sul groppone.
Partiamo lungo la strada in discesa, seguiamo le frecce ed iniziamo a salire facendo una parte di Montichiari che proprio non conoscevo. Ad un certo punto si inizia a salire lungo un sentiero che mi mette in crisi profonda, lo stesso che mi mise in crisi in bici anni fa.
Arrivati in cima alla scalinata decido di fermarmi alla fine del primo giro. Il polpaccio lesionato fa male e non voglio rischiari di trovarmi nuovamente azzoppata. Scendiamo nella piana dietro l'arrivo e mi ritrovo a far foto alla chiesa Romanica che è veramente bella.
Alla fine del giro da fotografa andiamo al ristoro, ritiriamo il pacco gara ed andiamo a casa di Ornella che ci aspetta per una cena frugale in compagnia. La serata passa tra due chiacchiere ed un insalata ma qualche volta va bene anche cosi.
Alla prossima.