La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 27 settembre 2009

Gimondi 2009: conquistata!!!


Eccomi qua, con le gambe che fanno male per l’acido lattico accumulato, la schiena che se stò dritta tira tutta e mi fa stare storta, il polso destro che è tutto un programma… insomma sono da rottamare, magari ne vengono fuori due nuove di pacca se danno dentro me come ferro vecchio!!
Mi sa però che vi tocca tenermi come sono, non mi vogliono indietro eppoi dovreste scavalcare le Alpi per approdare in terra Elvetica, il problema della lingua differente, le mucche al pascolo, l’emmental con i buchi, la cioccolata buona da fare mmmmmmmmm…..
Sto perdendo il filo del discorso, mi stò ingarbugliando le parole nel cervello e non mi ricordo piu cosa volevo dire, ah si la Gimondi!
Sei e mezza della mattina e non ho ancora capito perché per la gara di casa mi alzo prima di quando vado in trasferta, una tazzona di caffè cosi mi sveglio e un panino con la bresaola, ideona di Gabriele che ho copiato sperando funzioni da benzina, il chip alla caviglia ( ed ho controllato tre volte di averlo), due borracce e via verso il paese con la mia Valchiria tutta lustra che scodinzolava in garage e mi aspettava…
Beh io ci parlo con la mia bike, se gli altri non lo fanno è un problema loro, mica vuol dire che sono un po’ alternativa……
Poi lei mi ascolta, dice mai niente, la compagna ideale da tutti i punti di vista.
Il mondo Gimondi è già sveglio, alcuni arrivano ora ma molti sono qua da ieri pomeriggio e l’infinità di camper presenti ne da la conferma; maglie di ogni colore, gli striscioni appesi ovunque, le fettucce a delimitare il percorso, decine e decine di volontari già all’opera animano le vie di Iseo nel fresco di questa mattina di fine settembre; non ci siamo dati un appuntamento ma ci si trova al solito Covo dei Bikers per un caffè e gli sfotto’ che accompagnano ogni anno la gara di casa, la sfida tra compagni di squadra ed amici.
Abbiamo un appuntamento sotto lo striscione alle 8.30 per la foto di gruppo, come al solito manca qualcuno e facciamo un casino tale che perfino lo speaker Fabio Balbi ci prende in giro; poi via, ognuno a scaldare le gambe come è abituato a fare ed io seguo Mauro Zambo…. Mi ha tirato il collo!!!!
E le ripetute a tutta, poi tot minuti di scarico, poi la salita che mi lascia senza fiato, e 10 minuti a manetta e un minuto con lo stellone che alla fine non ne ho più per la gara!
Ho azzerato il contachilometri in griglia, e segnava già 26 km…. Praticamente due terzi di quello che preventivavo di fare oggi e non sono ancora partita.
Ussignur andiam bene!
Certo, lui va come un treno ormai, per me è un poco diverso, prendo il mio tempo, come dice lo slogan della gara, ma lo prendo per guardarmi attorno e rilassarmi.
Arriva anche Elsa col suo in bocca al lupo ma!! Ed un attimo dopo sono già in piazza a sfilare tra due ali di folla e su fino al provinciale e la salita per Polaveno.
E dai che mi sembra di andare più veloce del solito…. 39 minuti alla deviazione dei pollai contro i 45 soliti…vedete di piantarla di ridere por favor che io sono una old lady che va piano e pesa tanto!
All’inizio del canalone mi raggiunge Riccardo, due parole e via veloce, io un po’ meno ma per la prima volta ho fatto tutto il canalone in sella!!! Una sola sosta quando davanti a me è caduto un ragazzo, nulla di serio per fortuna, ho ancora negli occhi l’immagine dell’incidente dello scorso anno di uno dei ragazzi del Rodengo Saiano, non lo si dimentica facilmente.
Ed alla fine la mia Franciacorta, filari di vite e foglie con i colori dell’autunno; mi sono fermata a fare anche delle foto col telefonino, lo so che non si fa in gara ma mi piaceva quello che vedevo….non tutto veramente.
Avete presente le bombe su Sarajevo?
Ecco, solo che invece di arrivare dal cielo o sparate da un carro armato venivano passate dal lato pista ad alcuni corridori e quando questi gettavano le borracce finito di bere subito qualcuno che correva a raccoglierle…tutte meno un paio che hanno raccolto i ragazzi della croce rossa, aperte ed annusate; no comment!
Lascio fare il commento a voi.
Un po’ di onesta pero non farebbe male qualche volta; se poi corri come amatore e sei con me, cioè nelle retrovie, cosa diavolo ti riempi di porcherie a fare? Per arrivare esimo invece che esimo?
Capiro’ mai.
Ristoro al castello di Passirano, pezzetto di cioccolata ed uva bianca, pieno di the freddo ed acqua alle borracce e via tra i campi con Gotti Junior che mi urla “ ma non sei ultima Kathy….” E no che non sono ultima, dietro ne ho ancora qualcuno.
Non c’è piu la prova speciale di Monterotondo, il famigerato fettucciato tanto odiato da Dado, e via che si avvicina la mia fatica finale, la Madonna del Corno.
Grazia a far foto alla fine delle scalette in salita, un tentativo di pedalata nella parte più ripida della cronoscalata, il resto a piedi con tanto di pit-stop alla chiesetta in cima con dei ragazzi di Iseo che mi hanno gentilmente offerto un calice…..di acqua fresca.
E giu in discesa nel bosco e sento la voce dello speaker al traguardo che arriva fino quassu e penso “ dai che ci siamo”; giù dalla discesa e le scale del sotto passaggio e poi in piazza e sotto lo striscione del traguardo.
Mi intervistano pure mentre tolgo il chip e lo riconsegno; ci sono i ragazzi ad aspettarmi, Dado che non ha voluto andare al pasta party senza di me ed io che mi sento bene, alla grande.
La mia prima Gimondi fu un mezzo disastro, costole rotte ed al traguardo in 4h e 41 minuti; nel corso degli anni ho sempre guadagnato tempo in gara, nonostante le cadute, le botte dappertutto….
Sono quasi sempre quella che, della nostra squadra, chiude la fila ma ci sono ogni singola volta ed arrivo, sempre!
Il posto in classifica non mi interessa proprio.
Due parole con gli amici ed il tempo scorre veloce, è ora di andare a casa; mi rimetto i guanti ed il casco, salgo in sella e torno assieme alla mia compagna di viaggio, Valchiria, mi sono meritata una doccia calda e due ore di relax sul divano.
Ogni volta dico a me stessa che non la faro’ più, che non ha senso mettersi in gara quando non devo dimostrare nulla a nessuno ma è una strana malattia che non riesco ad eliminare dal mio Dna, ci provo ma forse non sono abbastanza convinta, in fondo stò un gran bene in questo mondo.
Alla prossima ragazzi
Kathy Pitton

sabato 26 settembre 2009

Pronti via!



Sembra passato poco tempo ed è già un anno dalla Gimondi 2008, quella che mi ha lasciato con l’amaro in bocca del non essere in classifica alla fine della gara ma ho le spalle larghe e questo tempo tra l’una e l’altra edizione, l’ho passato pedalando e pedalando ancora, durante il freddo inverno scivolando con le ruote sul ghiaccio,brevi e gelide gare di Xc tra la neve , in primavera affrontando le prime gare lunghe in pianura al River Marathon Cup, nelle sere d’estate cercando di scappare dal torrido clima dettato dal sole ed al mattino presto, nel silenzio del sonno dei piu.
Chilometri e chilometri macinati piano piano, senza strafare e senza fretta ma con una determinazione che ha scandito ogni singolo attimo, ogni secondo, minuto, ora e giorno di questo anno, aspettando l’edizione 2009.
Quasi 4000 km sulla sella di Valchiria ed ogni singola goccia di sudore era per questo giorno, cioè domani, 27 settembre ’09 e non importa se qualcuno potrà pensare o dire “beh in fondo non sono cosi tanti…”, ho rubato tempo al lavoro, alla voglia di riposare, a mia figlia e vorrei arrivare a fine anno con 5000km segnati sul contachilometri per poi pormi un altro obbiettivo per il 2010, forse l’ultima stagione in mtb.
Girando all’expo oggi pomeriggio per la mia sgambata in bike di poco più di un ora ho visto facce amiche e conosciute, parole scambiate al volo ed impressioni dell’ultimo minuto; amici come Roby che quest’anno ha deciso di non correre oppure il ragazzo che lo scorso anno è stato portato via in elicottero ed è stato in coma per giorni dopo la gara che, nonostante la brutta esperienza della scorsa stagione, è qua a guardarsi in giro ed a respirare l’aria unica di queste gare e di questi giorni.
Gli stand colorati, le bandiere e le maglie delle squadre che si conoscono di fama, l’odore sottile ma unico dell’olio lubrificante per la catena, o quello più forte e particolare della gomma dei copertoni nuovi sono il condimento di questa passione che sembra crescere sempre di più e che ci ha rubato l’anima.
Domattina sarò in prima griglia col cuore a mille per la paura e per lo scorrere forte dell’adrenalina, per il timore della discesa del canalone e la salita alla Madonna del Corno ma tutto quanto sta nel mezzo lo voglio divorare a grandi morsi come se fosse il mio ultimo pasto……….e voglio ruggire come una leonessa al traguardo e la classifica non la guarderò neppure.
Gimondibike, domani sei mia!
Kathy Pitton

domenica 13 settembre 2009

Cicliabile dell'Oglio


Se non scappo per qualche gara le mie domeniche le passo al lavoro.
Ma quando sono in servizio al mattino, alle due me ne vado a casa e mi concedo un pomeriggio intero in sella a Valchiria.
Alle tre e mezza puntuale come un orologio svizzero Dado suona il campanello e, poco dopo, arriva anche Barbara, anche lei dopo la mattinata al lavoro.
Via che si parte, deciso che si fa la ciclabile dell'Oglio, magari non tutta visto il colore poco promettente del cielo.
Paratico via ciclabile cercando di evitare il piu possibile il traffico del pomeriggio domenicale, su per la salita del Golf Hotel ( in piedi da matti!!!!) e via che si segue la pista indicata.. bella.
Forse per quanti come me prediligono lo sterrato c'è un po troppo asfalto, ma in fondo le ciclabili sono pensate per tutti non solo per quanti vanno solo in mtb!
A Palazzolo giriamo le bike e ritorno, la faremo tutta un altra volta, il cielo scuro e l'aria fredda non promettono nulla di buono; 40 km comunque macinati in questo pomeriggio di fine estate.

venerdì 11 settembre 2009

Notturna Dazze-Portole

... e megagalattica cena a Pastine!!!
Certo che è cominciata cosi cosi, io che sbaglio destinazione, capito male le indicazioni e vado fin su in Nistisino, nella patria del Nistoc rock and Gnocc...
Meno male che il mitico Dado, compagno di bike e amico con la A maiuscola è disposto a recuperarmi con il furgone e, tribulando non poco, mi porta fino a Portole e da li, seguendo una strada cementata con pendenze da capottamento, saliamo fino a Pastine, località e trattoria sperduta in altezza sulla montagna di Sale Marasino, poco sotto la sella da dove mi lanciavo col parapendio.
Certo che la vista è impagabile.... ed anche la cena!!!
Arrivano tutti e seduti attorno al tavolo, le risate sono una costante, tant'è che gli altri avventori ridono ascoltandoci.
Eppoi discesa a razzo con i fari in testa e sulla bike, a capofitto fino a valle e poi lungo il lago fino ad Iseo, ultima bevuta in compagnia e via a casa a dormire.
Bellissima serata, capitomboli di Cecco e Carlo a parte!
Ma fanno parte del gioco e della Mtb.

domenica 6 settembre 2009

24h di Val Rendena


Finalmente sono riuscita ad andarci in Val Rendena per la 24h ed è stato un lungo fine settimana via da casa in sella a Valchiria.
Partita il venerdì pomeriggio presto con la tribù al seguito, alle 16 eccomi qua con la mia casetta su ruote a cercare di capire dove Zambo avesse fettucciato il campo anche per me e dopo svariati tentativi con la foto dell’accampamento sul telefonino mandatami via mms eccoci a parcheggiare nello spazio che , per tre giorni, sarà la nostra casa.
Mi colpisce sempre la varietà ed il colore delle varie sistemazioni, chi in tenda, chi col camper, altri ancora con un gazebo e le brande su cui stanno sacchi a pelo e coperte e laggiù, accanto al percorso, la novità di quest’anno, l’isola dei solitari, un enorme struttura dove chi corre da solo senza assistenza, può mettere una brandina per riposare e le proprie borse mentre si trova sul circuito a pedalare.
Nell’arco del pomeriggio il campo prende forma ed a sera è un enorme insieme di persone, bici, bambini, cani e personaggi strani.
Si rivedono persone conosciute in altre endurance, con piacere vedo Matteo e Vania del team Kinomana con altri loro compagni di squadra, gli organizzatori della 6 ore del Barboj, poi i “Ragazzi” del team Varianti, gli Slowbikers ed i molti volti conosciuti a cui, qualche volta, fatico ad associare un nome.
Capita pure che, in un cosi variegato ed immenso spazio da condividere con molti altri, vi sia qualcuno che tiri un po’ troppo la corda……tipo il ragazzo che, molto tranquillamente, decide che il generatore fa troppo rumore piazzato vicino alla loro tenso-struttura e decide di piazzarlo attaccato al mio camper, senza preoccuparsi molto del fatto che nel giro di cinque minuti il camper stesso si sia riempito di fumi di scarico del marchingegno e mia figlia stesse malissimo con tanto di nausea, rumore a parte naturalmente.
Per ben tre volte ho chiesto di spostarlo, ho chiesto ai ragazzi dell’assistenza di intervenire ma non sono riuscita ad ottenere nulla se non un “ma vai in albergo…”
L’ho mandato a f…………. senza pensarci neppure due secondi ed ho chiamato il boss della 24h di Val Rendeva, Ducoli in persona che, con una gentilezza a dir poco da premio si è preso carico della cosa e l’ha risolta.
Mi è dispiaciuto aver mandato quella persona a quel paese in malo modo ma vorrei anche dire che forse bisogna avere un poco piu di rispetto per gli altri, sempre e comunque e visto che stò precisando, vorrei anche fargli inoltre presente che di outdoor, campeggio, viaggi avventura, camper, coast to coast ne ho fatti talmente tanti per 30 anni che, forse, dovrebbe essere lui ad imparare a come ci si comporta in una comunità, di sportivi o meno che siano!!
Alla fine gli ho prestato una ventina di metri di cavo per poter attaccare il loro rumoroso e fumoso generatore fuori dalle scatole.
Un giro nel paddoc a fine serata con mia figlia, una cena tranquilla in camper, quattro chiacchiere con Zambo e famiglia ed è presto ora di dormire, vorrei riposare un poco in vista della gara di domani.
Come sempre la colazione è un indovinare cosa sarebbe meglio, questo fara’ bene o male per una gara endurance? E se mi mangio un panino col prosciutto prima della partenza non è che poi mi fa male lo stomaco?
Alla fine giro sempre attorno al mio amato caffè, ai biscotti e mi mangio anche una pera che magari mi fa bene! Ma chi prendi in giro Kathy, non sei un atleta seria, sei solo un “avventuriera” ospite del mondo colorato dei bikers per un po’…..
Nel frattempo il campo base si è allargato a macchia d’olio ed è arrivato anche Beppe, un amico biker come noi, e si è aggregato con la tenda al seguito e la mattina scorre veloce e resta giusto il tempo di provare il percorso di gara; non lo faccio di solito ma vorrei capire come comportarmi prima di trovare sorprese… bello, davvero bello!
Due le salite “importanti”, una in sterrato ed una in paese sul porfilo che potrebbe diventare infido con l’umidità della notte, uno stretto vicolo con le scale in discesa, parecchi passaggi nel campo da golf su erba, mi piace davvero.
E la ciliegina sulla torta è il ristoro “abusivo” con le due signore anziane a distribuire dolcetti e caffè caldo, oltre ad un sorriso, certo che non sanno più cosa inventare!
E’ ora di partire: i ragazzi della 24h di Roma si presentano con una bike “truccata” da cavallo con tanto di biga attaccata e loro rigorosamente vestiti da legionari…troppo forti! E molti hanno attaccato sul casco degli animaletti, la Vania addirittura un topo… una pantegana precisa lei. Ognuno ha i suoi gesti scaramantici, chi un porta fortuna chi una preghiera, noi un pugno sulle nocche del compagno di squadra e degli amici, quel “tieni duro” sottinteso che ci accompagnerà fino alla fine, spalla a spalla se serve.
Un elicottero a filmare la partenza di questo colorato serpentone di persone che sfilano in paese e si immettono nel percorso poco dopo ed inizia la mia 24 ore.
Un solitario deve saper dosare le forze non solo fisiche, la mente può giocare brutti scherzi a volte, e se non hai la capacità di capire quale sia la tua soglia, il tuo limite oltre il quale non puoi andare senza crollare ti ritrovi lungo il percorso, di notte con 5 gradi, a gelare e battere i denti e non vai più avanti… l’ho visto succedere ad un concorrente durante la freddissima notte di gara. So’ che si è fermato ed ha deciso di non ripartire.
La mia gara è stata tranquilla, come sempre del resto, la classifica non è cosi importante in fondo, ma ciò che vale e quella sensazione di tranquillità che mi pervade alla fine di ogni gara, come se fosse stata una conquista, una vittoria che vale per me stessa, come sempre.
Ma se non combino almeno un casino ad ogni gara non sarei la Kathy di sempre no?
Beh vedi che vado mica a perdere il chip? Il bello è che ho anche girato due ore e mezza senza, prima di decidermi e tornare in camper per scaldarmi e riposare tre ore ed accorgermi che il braccialetto blu non stava più sulla mia caviglia! Ma vedi te se non ero bella cotta quando pedalavo.
Vai dall’organizzazione a prenderne un altro, corri a prendere altri 10 € per la cauzione, allaccialo alla caviglia con l’aiuto di uno dei ragazzi presenti e riparto sperando di recuperare almeno qualche giro…alla fine saranno 21 ufficiali con 137 km contro i 206 km che segnava il mio contachilometri!
Va bene cosi, non cambia nulla in fondo, i km li ho comunque macinati e le mie gambe possono dirlo a urli quando volete, mi fanno male posti che non sapevo neppure di avere!
Quando poi penso ai km macinati dalla dolce Ausilia, da Anna Mei e Lorenza Menapace mi sento piccola come una formica ma credo che più di questo io non possa dare visto che il tempo per allenarmi non c’è mai e che gli anni galoppano alla grande!
Una cosa ho notato in questa stupenda gara: l’agonismo sfrenato di alcuni….. forse è proprio questa la differenza tra i campiono veri e quelli che si credono tali.
I campioni e le campionesse, d’Italia e del Mondo, mi sono passati accanto senza fiatare, a volte salutando anche solo con un gesto, senza urlarti frasi del tipo “ e fammi passare che palle vai piano” in particolar modo nel vicolo con le scale; ci si può far largo a gomitate senza rispetto di quanti ti stanno accanto ma campioni si diventa con l’umiltà , tanta fatica e tantissima lealtà.
Questo mondo mi ha insegnato tanto ed ha ripagato la mia passione per la mountain bike regalandomi tantissimo.
Qualcuno mi ha chiesto quando passo il testimone a mia figlia….. lei ha un mondo tutto suo e potrà averlo tutto ai suoi piedi un giorno se lo vorrà, questo è il mio, lasciatemelo ancora per un po’.

Kathy Pitton

giovedì 3 settembre 2009

Val Rendena arrivo!!!!!


Camper ritirato, una mezza giornata per metterci tutto quello che mi serve o credo possa servire e adesso a meditare su questa nuova mattata che mi son messa in testa di fare, figlia al seguito a far da squadra e che crede sempre di più che son mezza matta...
24 ore di Val Rendena, mai fatta ma sentito da mezzo mondo dei bikers che è bella, che l'atmosfera è da vacanza e via cosi che mi piace stà cosa!
So già che troverò un sacco di amici lassu, Beppe che farà accampamento con noi, il Team Varianti con Oliviero in testa, Lorenza Menapace ed Anna Mei, le mie campionesse endurance, l'Ausilia Biancaneve Vistarini con la sua single speed rosa e la maglia a fiori, Zambo con tutta la tribu al seguito in tenda (speriamo che non piova), faremo del nostro meglio per pedalare tutta la notte cantando con l'ipod nelle orecchie al ritmo del mio rock'n roll preferito!
Quanti km farò? non ne ho idea ma farò del mio meglio come sempre, senza prendermela troppo con il sorriso sulle labbra.

Ma ciao Carlo Manfredi Zaglio!!!


Quanti anni sono passati da quando l'ho visto per la prima volta in griglia? non me lo ricordo neppure.
E quante volte l'ho incontrato in gara e mi ha sorriso dicendomi "Hey Kathy, ho letto il tuo racconto sulla gara, mi è piaciuto....."
Sono al lavoro in una calda giornata di fine estate con gli ultimi vacanzieri che vogliono andare in battello a Monteisola e mi vedo arrivare Zambo, compagno di squadra e avventure, sudato fradicio come se avesse appena finito una marathon e mi dice" saluti da parte di zaglio"!!!
Lo ha incontrato per strada, l'ha inseguito e raggiunto per fargli i complimenti per i due titoli conseguiti in poco tempo e lui gli ha detto di salutarmi!
capita mica tutti i giorni che il campione del mondo cross country M3 ti mandi i propri saluti!
e mi giro giusto in tempo per vederlo arrivare in sella alla sua mtb, e si ferma di fronte alla bacheca dell'orario di navigazione ed esco a razzo dalla biglietteria per dirgli: "li accetti i complimenti da una vecchia signora, campione???
Campione Italiano cross country, campione del mondo... ora ti manca solo la maglia intergalattica.... Sei un grande Carlo Manfredi Zaglio, perchè ti mescoli con noi, i normali, quelli che la classifica la girano alla rovescia per essere davanti, quelli che, come me, si ritrovano sul palco per le premiazioni solamente quando si ritirano molti altri o capita di essere l'unica di categoria... Sei un grande perche' ti sei fermato a chiacchierare con due sconosciuti e prima di andar via hai baciato questa old lady come se fosse un amica da sempre.
Sei un grande e basta!