La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 26 luglio 2016

Traversata del lago di Como

Rieccoci.
Senza aver fatto vasche su vasche, senza un filo di allenamento specifico, vedo il post, mando il fax dell'iscrizione e pago il dovuto... come va va!
Parto al mattino presto, arrivo a Moltrasio e faccio base logistica all'hotel Posta, praticamente a 20 metri dalla canottieri; mi danno pure un parcheggio in garage visto che parcheggiare qua + quasi impossibile visto le strade anguste ed il via vai continuo di turisti e residenti.
Mi piace un sacco questo posticino, ricorda il mio lago sebbene diverso.
i titolari del Posta sono gentilissimi, mi hanno messo a disposizione posto auto, stanza dove cambiarmi e fare una doccia dopo la traversata cosi non devo cambiarmi nel caos più assoluto della canottieri del dopo gara con altre 500 persone.
A pranzo mi fermo al loro ristorante dove mi gusto un piatto di pesce  servito su di un letto di verdure e fette di pesche.... strabuono!
Guardare il lago mi rilassa, sembra di essere a casa.... e decido di prendere un battello ed andarmene verso Tavernola Comasca alla ricerca del mio vecchio Capo che ora lavora qua.
Alle 14 sono a bordo ed inizia un giro per il lago che durerà circa 35 minuti, nel frattempo mi abbronzo al sole seduta tra persone che parlano 5 lingue diverse!
Vedere ville spettacolari dal lago è sempre uno gran bel vedere e faccio qualche foto come ogni turista vero!
Arrivo a Tavernola e mi incammino verso la sede governativa della Navigazione; alla reception chiedo del mio vecchio capo e poco dopo siamo seduti ad un tavolo nel suo ufficio, a parlare del più e del meno; si parla di lavoro, di figli, di tante cose; abbiamo lavorato assieme per 11 anni, di casini ne abbiamo risolti tanti assieme.
Poco dopo andiamo a berci un caffè e, ciliegina sulla torta, mi porta a visitare il Concordia, la nave storica del lago di Como. Che spettacolo!
Salette con divani e poltrone in pelle, la sala superiore con tavoli e sedie bianche, le tende rosse, il legno che impreziosisce ogni angolo, le ruote esterne che "massaggiano" l'acqua durante i viaggi e la grossa apertura sula sala macchine dove puoi vedere i giganteschi ingranaggi in movimento.
Una bellezza in ogni senso.
La visita finisce poco dopo e sul battello al ritorno ripenso a tante cose, a come il lavoro sia cambiato con il nuovo direttore.....
Arrivo a Moltrasio e mi dirigo direttamente al ritiro numero di gara. Ho dimenticato a casa il foglio dell'iscrizione, spero non ci siano problemi ma fila tutto liscio anzi alla consegna della sacca con la boa la ragazza mi fa : " ma tu la fai tutti gli anni vero Kathy"?
fa piacere che qualcuno si ricordi di te.
me ne torno al Posta, mi rilasso un oretta, e, verso le sei, inizio a prepararmi. Fa caldo cosi decido di non mettere la muta ma solo il costume; infilo nella sacca che verrà lasciata al traguardo, un salviettone per quando arriverò, preparo le pinne e poco dopo mi presento alla canottieri. Ciabatte infratito che finiscono nella sacca assieme alla maglietta, in fila sul pontile e , come lo scorso anno, sono tra le prime a salire sui gommoni che portano ala scalinata di Torno.
Moltissimi preferiscono aspettare l'ultimo istante per imbarcarsi cosi aspettano meno ma io sto volentieri seduta sulla scalinata di pietra che entra direttamente nel lago e da dove viene data la partenza; vedo tutte le barche che portano i partecipanti,le centinaia di palloncini colorati attaccati alla boa col numero, il colore ed il vocio dei partecipanti... bello e rilassante! poi vedo gli "squali", quelli che son di la al traguardo mentre noi normali facciano tre bracciate, con tute da triathlon e mute in neoprene nere con i nomi delle squadre di appartenenza, praticamente quelli che la gara se la mangiano in un boccone.
Ed ecco il via!
In acqua piano piano, mi infilo le pinne ed il tuffo che all'attimo da un brivido e poi via, piano piano, al ritmo dettato dal cuore. Segui la lunga scia di palloncini che galleggiano sull'acqua, le canoe a far da cornice, le barche dei comaschi che ci accompagnano, i gommoni dei soccorritori e la stupenda presenza dei cani da salvataggio... che bello fare un pezzo di strada con loro.
il sole che scende dietro la montagna lascia sull'acqua una scia di colore arancione e qualche nuvola qua e la che non impensierisce nessuno cosi, poco alla volta, la riva si avvicina e la scaletta da salire, togliere le pinne e sembra passato un attimo mentre mi asciugo con la salvietta dopo aver recuperato la mia sacca..... ma anche se tutto sembra finito in un attimo, il sorriso sui volti di tutti indistintamente dice molto sulla serata; ci si diverte e tutto è meno che una gara ma la voglia di trovarsi e fare qualche cosa di speciale, particolare e diverso dal solito. in ciabatte e salviettone mi incammino verso il Posta tra decine di altre persone; una doccia veloce per lavar via l'odor di lago, il cambio d'abito ed attraverso la strada per arrivare alla festa del dopo traversata. C e un poco di coda alla cassa ed il solito furbetto che, con la scusa dell'amico in coda, vuole passarti davanti.... con me non attacca caro il mio furbetto, stai dietro pure tu ed aspetti come tutti gli altri. La birra fresca che scende in gola e mi rendo conto di aver sete, tanta sete... il panino con la salamella senza panino... han finito il pane per cui nel piatto la salamella con due fette di baguettes .... una tribulata per finir tutto senza slambrottarmi mani e maglia....
E poi devo ripartire.
La macchina da togliere dal parcheggio, l'impossibilità di rifare la strada dell'arrivo perché chiusa fino a mezzanotte e seguire, su indicazione della protezione civile, la vecchia costiera, risalire su per tornanti strettissimi la panoramica e finalmente immettermi nella tangenziale che mi porterà all'autostrada. Un ora e mezza di viaggio con all'orizzonte la notte schiarita daiu lampi furiosi di un temporale che incontrerò verso Bergamo, arrivare a casa quasi all'una di notte, due coccole al gatto ed andare a dormire, stanca si, molto stanca, ma con quel sorriso beota che mi farà star bene per una settimana.
Alla prossima ragazzi.

sabato 23 luglio 2016

Spasesada dei Pondor

Mi piace il nume.... ed anche i pomodori, come faccio a non andare? per cui via dal lavoro, a casa a metter scarpette e maglia e via per la tangenziale fino a Fenili belasi, frazione di Capriano del Colle.
Parcheggio vicino alla chiesa e vado all'iscrizione, facce conosciute ed altre no... ma mi piace star qua in mezzop.
Vedo Angiolino che mi saluta e chiama per partire a piedi lungo la salita, sorrido al guardare la sua stazza da ex giocatore di rugby che fa a pugni con il suo nume.
Inizia la strada sterrata in salita e si arriva al Montenetto, si segue la ciclabile per un po con i ciclisti che sfrecciano qua e la, bello vedere un pezzo di campagna con cascine bellissime nascoste da piante secolari.
Anche se spesso viaggio in solitaria a volte fa piacere un poco di compagnia e, chiacchierando, i km sotto le scarpe si accumulano. Alla partenza ho visto parecchie maglie come la mia ma non ho intravisto Giorgio, compagno di squadra con cui spesso ho condiviso corsette e passeggiate serali; alla fine ci si sente via messaggi e ci siam mancati per pochissimo.
All'arrivo scopriamo che non hanno ancora preparato il ristoro, mi prendo una bottiglietta d'acqua al bar e poco dopo le fette d'anguria fresca messe sui tavoli dagli organizzatori.
Ritiro il mio pacco gara ( credo di non aver mai avuto cosi tanto vino a casa come da quando ho iniziato a fare le gare podistiche) e me ne vado alla macchina.... avevo gia detto tra me e me, quando ho parcheggiato, che se qualcuno avesse parcheggiato a sua volta male l'avrei vista brutta ad uscire e cosi è infatti.... un furgone messo di traverso nel parcheggio delle moto per di più che mi fa fare non ricordo più quante manovre... ne esco sudata fradicia, incavolata nera e col torcicollo.....
alle 21 sono praticamente sul divano di casa con del the freddo in mano....
Altra serata passata a far cio che più mi piace, cioè muovermi, ma essenzialmente a fare qualche cosa che mi fa star bene.
Alla prossima.

venerdì 22 luglio 2016

Gir dei funtani- Torbole Casaglia

E' il terzo anno che ci torno e non so perché mi piace in modo particolare questo percorso.
Seguo le indicazioni del navigatore, arrivo e parcheggio, è ancora presto ma la mia innata puntualità mi fa sempre esser presente prima che arrivi la massa. Iscrizione al banco info, il ritiro del numero e del braccialetto di carta colorato stile 24h in mtb che serve per il ristoro, il pacco gara lo si ritira alla fine ma al banco informazioni di una farmacia che, credo, faccia da sponsor, mi consegnano una scatole che contiene una trentina di omaggini,,, integratori, aloe, creme varie, sali minerali.....scorta per qualche giorno e per di piu gratis!
fa caldo e me ne sto all'ombra un po poi decido di partire lungo la strada che conosco gia. Pieno di cascina qua attorno ed il percorso si snoda tra di esse; sono cascine moderne, le stalle a vista con un sacco di mucche e vitelli, i silos, gli orti ben curati, i capannoni degli attrezzi e dei trattori... sembra tutto nuovo....
La strada sterrata si snoda lungo cavali e fontanili, i Funtanì appunto... lo scosciare dell'acqua tiene compagnia nella mia camminata in solitaria.... e presto arrivo al campo di volo dove atterra un aereo mentre un altro si leva in volo, con le sue ali arancione sorvolerà i campi per un bel po, tant'è che me lo vedrò sopra la testa più e più volte fino al traguardo.
Camminando cosi, in solitaria, penso a quello che vorrei fare, a come fare per raggiungere un obbiettivo che mi ero fissata tempo fa ma che poi ho messo nel cassetto delle cose " da fare" e mai più aperto; ora magari, con determinazione e pazienza, potrei riprendere in mano la situazione, provarci almeno. vediamo dai!
Lungo la strada che si snoda tra campi di mai, passo accanto ad una cascina semi abbandonata; maestosa, grandissima, con il cartello "vendesi " appeso al cancello, scolorito dal tempo e dalle intemperie. Sono tre anni che passo e tre anni che lo leggo! peccato perdere un pezzo di storia locale anche se so che per gli agricoltori non è facile questo periodo. Un governo che autorizza l'importazione di grano dalla Cina, dagli Usa e svende il prodotto locale. Un po di colpa l'hanno anche i consumatori però, badano solo ed esclusivamente all'acquisto di materie prime a basso costo tralasciando la qualità e questo porta, inevitabilmente, ad avere alimenti a basso costo con qualità inferiore mentre il prodotto italiano marcisce sui bancali.... Speso ho fatto questo ragionamento con amici o conoscenti ma mi sono sentita rispondere" si ma le ciliege italiane costano 4 euro al kg, io le compero a 90 centesimi...".
Ma se si vuol rifar partire il carrozzone >Italia si dovrebbe comprare cio che il carrozzone produce.... o no???
comunque, disquisizioni mentali a parte, i passi si susseguono l'uno dopo l'altro, ed i pensieri vagano per conto proprio. Lungo una lunga strada sterrata che attraversa i campi di mais mi fermo ad assaggiare le prime more selvatiche di quest'anno! e ripenso, non senza nostalgia, alle lunghe pedalate in compagnia di Dado e Mauro, lungo decine di sentieri, quando, stanchi ed accaldati, ci fermavamo a rubar ciliege e more, ridendo come bambini... quanti chilometri macinati assieme su due ruote, al caldo dell'estate, al freddo dell'inverno, sotto scrosci d'acqua improvvisi o su per sentieri in montagna, arrivando a volte stravolti dalla stanchezza ma felici come mai.  bei tempi quelli.
E cosi, con la testa piena di pensieri e ricordi, eccomi arrivata al traguardo.
Le fette d'anguria per togliere polvere e sete dalla bocca, due parole con alcuni conoscenti, il ritiro del pacco gara ed il ritorno a casa, piano piano, senza fretta......
Un altra serata passata a far cio che piu mi piace e domani si replica ma quella è un altra storia.
Alla prossima ragazzi!

giovedì 21 luglio 2016

4° TROFEO SPORTLAND S.EUFEMIA

Lo trovo su Calendario podismo e decido di andarci... non è tanto lontano in fondo.
Come sempre le corse per arrivare a casa dall'ufficio, saltare in macchina e via verso la trafficatissima tangenziale cittadina, lo svincolo per Sant'Eufemia e bon... solo che giro a destra invece che a sinistra e mi ritrovo a girare dalle parti della Whurer e del museo 1000 miglia...!!!!
mi fermo a chiedere e mi dicono che la via è lunga 4 km per cui a che numero devo andare????
il 262 che il navigatore non visualizza! ussigniur, gira e che ti rigira mi son quasi rotta le scatole....
Alla fine vedo dei podisti sulla strada, chiedo a loro e mi dicono di andare avanti un paio di km e di arrivare al centro commerciale ed alla palestra e da li si partirà...
Ok, arrivo, parcheggio davanti al supermercato, mi iscrivo e via....
Mai più! allora uno corre o cammina per stare in forma, respirare bene etc etc.... ma se mi fate camminare lungo la tangenziale che cavolo di salute è???????
Finisco il giro sconsolata, ho nel polmoni più gas di scarico che altro, bevo due bicchieri di the all'arrivo, ritiro il pacco gara e me ne torno a casa dopo aver salutato alcuni conoscenti. MI ha lasciato proprio nulla questa serata....
peccato, andrà meglio alla prossima.

Filaster Run- Provezze

Provarci sempre, ormai il mio motto per eccellenza!
Le nuvole nere non mi scoraggiano, l'arcobaleno che spunta tra le vigne sembra chiamarmi ed indicare la strada, sta di fatto che, come sempre, mi precipito a casa dall'ufficio, scarpette da corsa ai piedi ed in 15 minuti sono al banco delle iscrizioni.
Due passi per far arrivare l'ora della partenza e via che si parte, camminando ovviamente.
La schiena malmessa mi permette di camminare veloce ma non di correre ma va bene cosi. Il percorso è il solito degli ultimi anni, le vigne tra Provezze e Monticelli, le ho percorse tanti anni in bici ed i piedi sembrano riconoscere il percorso da soli.
ho portato l'ombrello, si sa mai... e cosi sarà, poche gocce che rinfrescano l'aria e bagnano il sentiero tra i filari.
E sembra passato un attimo ed i 5 km sono finiti, passati sotto le scarpe come un fiume.
Due bicchieri di the al traguardo, mi faccio timbrare il libretto delle presenze e dei km ed arriva un amica che, sconsolata mi dice: cavolo sono arrivata in ritardo e non ho potuto iscrivermi..... due minuti dopo le dico: dai che partiamo lo stesso... e mi ritrovo a rifare il percorso per la seconda volta!
Son fuori lo so... ma il bello della compagnia, le chiacchiere, le battute degli addetti al percorso che mi dicono: ma lei non è gia passata signora??
e di nuovo siamo al traguardo, di nuovo al ristoro per bere qualche cosa, il ritiro del mio pacco gara e si va alla festa... certo, perche c e la festa della birra ed a casa senza un boccale di birra non ci vado,
Panino e salamella, una birretta, il veder arrivare gli amici biker in gruppo per una notturna con sosta birra e panino, il tempo passa e si fa notte inoltrata.
Me ne torno a casa, stanca e sudata ma come sempre felice di aver potuto far muovere le gambe
Alla prossima.....