La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 22 settembre 2013

6h Lesignano de Bagni-Parma

6h di Lesignano de Bagni






La 6h del Barboj… è cosi che si chiamava prima….

Ora, location cambiata, non ci sono più i vulcani piccolini con il fango termale che sobbollono qua e la lungo il percorso, ricordo che mia figlia ci giocava tutto il tempo; e ricordo la scottata galattica che mi ero presa sulle spalle alla prima edizione fatta a Rivalta di Lesignano, su quelle colline colorate dalla terra strana e calda.

Riesco a farmi dare ferie dal lavoro e me ne vado fin laggiù gia di sabato mattina in camper, con molta calma.

Arrivo a Lesignano, seguo le indicazioni per le piscine Molinazzo, lascio alla mia destra la location dello scorso anno e seguo le indicazioni datemi da Matteo via email ed arrivo al laghetto… cioè a quella pocia grande come un fazzoletto.

Parcheggio accanto all’unico camper presente per il momento e scopro sia quello di Pierino degli Mbo di Brescia; due chiacchiere e detto fatto sono sistemata e pronta per una ricognizione percorso.

La bici è pronta, io pure e via a provare questo nuovo percorso che già dai primi metri si rivela abbastanza duretto per me.

Non amo molto i percorsi su sentieri pieni di radici, sono infide, basta un attimo e sei a terra, il primo pezzo poi presenta una discesina subito con un bell’arco del diavolo, cioè un ramo gigantesco di traverso dove devi stare attendo alla testa…. Testa bassa ovviamente e giu di botto per poi, pochi metri dopo, dover risalire su di una rampa corta ma bella in piedi.

E da li in poi un pò di bosco, sterrato lungo il fiume Parma, sentieri e strade battute, sassi ed un guado… il guado….. il mio disastro tutte le volte.

Praticamente ci ho fatto il bagno ogni volta!

Comunque con il terreno asciutto si va e dopo 40 minuti sono di nuovo alla partenza.

Due chiacchiere con Vania e lo zio Willy, ci si accorda per stasera cioè cena in compagnia e me ne vado al camper per una doccia calda ed un cambio veloce.

Tira vento stasera e devo dire che la felpa non da per nulla fastidio, anzi!

Ed alle otto me ne torno verso il tendone, cerco i ragazzi dell’organizzazione e con loro mi accomodo alla tavolata per cenare.

Torta fritta, che a me sembrano dei ravioloni giganteschi, piatti e piatti di affettato tagliato grippo, pane e birra… cena da atleti davvero direi!!!

E la serata passa cosi, tra due chiacchiere ed un boccale di birra, una risata e gli aneddoti raccontati dallo zio Willy e mi pare passata solo mezz’ora ed è gia notte inoltrata quando me ne tornerò al camper.

Le mie notti in camper sono sempre un mezzo disastro, dormo poco e male ma non per scomodità anzi… quasi quasi il letto è più comodo del mio a casa, ma non so il perché….mi sveglio venti volte, prima ho freddo poi ho caldo, poi ho sete e cosi avanti fino al mattino quando mi devo alzare e naturalmente mi addormento perchè sono stanca.

Meno male che la gara parte a mezzogiorno!

Un caffè, una colazione tardiva cioè mezzo pranzo, preparo tutto quello che reputo necessario per la gara e quando esco dal camper la sorpresa delle nuvole nere non mi piace neppure un po’.

E le prime gocce cadono verso le undici ma sono solo poche e potrebbe andare bene…. Ma appena finisce il breefing capitani ecco che comincia il diluvio vero e proemio, cioè una pioggia insistente e fredda che purtroppo, con qualche piccolo attimo di eccezione, ci accompagnerà per tutte le cinque ore della gara… cinque ore non sei.

Si perché dopo mille scivoloni, cadute più o meno disastrose, ambulanze che correvano di qua e di la, hanno deciso di interrompere l’evento alla quinta ora e di non continuare e devo dire che è stato quasi un sollievo!!

Freddo, tanto freddo ho patito, puoi mettere tutti gli anti acqua che vuoi ma la pioggia ti cola lungo il collo attraverso il casco e ti ritrovi la schiena gelata>; le tre cadute fatte, anche se nel fango, hanno lasciato i segni , ancora ora dopo una settimana ho le gambe ricoperte di graffi e la schiena di ematomi.

Ed i vari passaggi nel guado, la pioggia battente, il fango appiccicato addosso, tutto questo ti lascia un senso di spossatezza addosso che ti porti per alcuni giorni e ci vuole una buona dose di forza di volontà per arrivare in fondo.

L’ultimo gir attorno al laghetto sembrava non finire mai e quando sono passata sulla linea del traguardo con lo zio Willy ( che non è zio di nessuno ma lo chiamano cosi) che mi urla Kathy l’hai finitaaaaaa beh ho fatto un urlo stile gatto incavolato…….liberatorio!

Ma poi, doccia calda fatta e vestiti asciutti addosso, passa tutto e ti pare di essere appena arrivata li e di dover cominciare ancora tutto.

Me ne torno al tendone pulita e lustra per il pranzo e la premiazione, si perché premiano anche me… sono quinta! Ed un bel salame si aggiunge alla bottiglia di Lambrusco ed alla scatola di cosmetici che spetta a d ogni donna, scorta fatta per un anno!

Ma più del premio ciò che resta è quella bella soddisfazione di aver ancora una volta avuto la forza e la voglia di fare qualche cosa di diverso, di unico, di duro ma divertente allo stesso tempo perchè per quanto io faccia non riesco a smettere di pedalare con un numero attaccato alla bike!

Il resto della serata lo passo sul camper in compagnia di un libro, la stanchezza stanotte mi vincerà di sicuro e la mia decisione di partire al mattino dopo si rivelerà vincente.

Dopo una gara cosi non me la sentivo proprio di fare due ore guidando di notte per tornare a casa. Mi sveglio con calma il lunedì mattino, colazione assonnata, partenza verso le nove ed alle 11.30 sono già a casa con il camper già in assetto di viaggio per la prossima volta…

Tra poco c’è la Urcis 6h… non mancherò di certo!

Alla prossima ragazzi!



martedì 17 settembre 2013

Monzambano, Valeggio, Borghetto.....

Diciamo pure he sono scappata.
Scappata due giorni dal lavoro, dalla gente, dal caos assoluto.
Non ne potevo più, avevo una voglia pazzesca di silenzio, di un po' di pace, di aver tempo di leggere alcune pagine di un libro senza dover interrompere continuamente e nonncapire un accidenti di quanto letto, per cui bike sul camper e ciao a tutti me ne vo per due giorni.
Mi aveva parlato  Ivan di questo posto a Monzambano, un paesino sulle rive del Mincio con un oasi camper bellissima per cui imposto il navigatore e dopo aver saltato casa, figlia e gatto, me ne vado nella bassa verso Mantova.
Ci metto poco più di un ora per raggiungere sto posto ed è facile trovare il,posteggio camper segnalato benissimo; il fatto che sia gestito dai locali camperisti fa si che le indicazioni siano essenziali e chiare.
Arrivò ed entrò, scelgo il posteggio nella parte più bassa Dell oasi e mi reo All segreteria per regolare l ingresso e pagare il dovuto e con la ricevuta di pagamento mi vengono consegnate cartine, buoni sconto per le strutture convenzionate del paese e tutte le informazioni che potrebbero essere utili in zona. Quello che mi colpisce è il silenzio rotto solamente dalle oche che starnazzano nel laghetto e dal vento che passa tra i rami delle piante che mi circondano. C'è bel posto, sento già una pace profonda che si impossessa di me mentre sistemò il camper, preparo la mia seggiola di lettura e mi siedo a bordo laghetto con le oche ed i Germani che mi fanno compagnia.
Verso le due decido di mettermi nei panni della ciclista e via verso l ciclabile che già conosco, fatta lo scorso anno con Dado ed Alberto, e la seguo fino a quando non raggiungo Mantova ed i suoi laghetti.
Una coca cola, una barretta ed è ora di tornare indietro, altri 45 km lungo il fiume assieme a tanti altri pedalatori come me.
Una lunga doccia calda lava sudore e polvere, un altra ora con un libro sulle ginocchia ma la testa vola ovunque, spaziando tra pensieri e ricordi....
Decido che per cena mi concederò il lusso di un ristoranti no locale e sarà una scelta eccellente tra i tanti proposti agli ospiti dell'oasi camper, il Caminetto..... Mi propongono delle specialità locali e sarà una delle cene migliori io abbia mai gustato.... È lo sconto riservato ai camperisti mi regala dolce e caffè!
Un ritorno al mio nido su ruote ed un lungo riposo nel silenzio fino al mattino seguente.
Sembra così irreale svegliersi senza il suono della sveglia ma solo quando davvero non si ha più sonno, la colazione con calma ed il decidere di pedalare anche oggi, non sapendo ancora in quale direzione. Mi preparo e parto seguendo le indicazioni per il castello.... È poi Lagusello... È poi Borghetto ed i suoi giochi d acqua, Valeggio, Volta Mantovana con la Villa Gonzaga ed i suoi mulini..... Seguo le indicazioni della via carolingia stavolta ed è bello pedalare così, senza fretta, su strade sterrate e frequentate pochissimo, incontro solamente alcuni cavalieri e pochi altri ciclisti.

Ma come tutte le cose belle ben prego devo invertire la rotta e tornare sui miei passi, tornare al campeggio, riporre la bike nel gavone, farmi una doccia e pensare di ripartire verso casa ed il mio lago.
Ma questi due giorni mi han fatto bene, ho pedalato, ho riposato ed ho lasciato vagare la mente senza gli affanni di ogni giorno.
Ci tornerò in questo posto, bello e rilassante e poco lontano da casa.