La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 31 maggio 2017

Eurocar in corsa - Ghedi

Caldo.
Molto caldo.
caldissimo!!!!!
Ma chi molla è perduto per cui gambe in spalla, di corsa dall'ufficio verso casa, un cambio stile Batman e via di nuovo in macchina verso Ghedi.
Gia lo scorso anno volevo farla ma non ricordo per quale motivo me l'ero persa per cui stavolta ci sono. sarò in compagnia di Ornella, un amica di Montichiari, e sarà una passeggiata chiacchiereccia!
Lei è già alla partenza quando arrivo, parcheggio al volo e scopro che mi ha già iscritto e non si paga nulla.
Due parole e via che si parte, al passo.
Non ho ben capito perché una tizia si è aggregata a noi due ed interveniva in ogni nostro discorso, non conoscendoci e non sapendo nulla delle nostre robe! bah il mondo è bello perché e vario...
Il percorso si snoda nella zona artigianale per il tratto iniziale, piuttosto insignificante, a dir la verità, per poi addentrarsi un pezzo nella campagna e tra alcune cascine della zona.
Ho preso l'abitudine di attivare il Gps quando faccio questi giri ed ogni volta riscontro che il chilometraggio espresso sulle locandine non corrisponde per nulla alla realtà, per carità due chilometri in più o in meno non cambiano nulla ma sta di fatto che, per chi corre per arrivare a premio, magari sta cosa  incasina un poco i conteggi.
Partite per farne 5 ne facciamo 7.
va bene lo stesso, le chiacchiere hanno dipanato la strada sotto le suole delle scarpe e piano piano siamo arrivate al traguardo.
Due bicchieri di te freddo, un panino, il saluto ad alcuni compagni di squadra e me ne torno verso la macchina con un cestino piene di ciliegie portatemi da Ornella....
Mi sa che ne vien fuori una bella pentola di marmellata, sono buone ma tantissime.
Arrivo a casa che il sole è tramontato da un po, la doccia lava via polvere e sudore ma già penso a domani sera, altra sgambata a Montichiari stavolta.
Qualche chilometro lo macino pure quest'anno....

martedì 30 maggio 2017

Girotondo di sant'Anna

Sono due anni che ci torno, il percorso mi piace, a parte forse il primo tratto, quei 3 o 4 chilometri di asfalto tra i capannoni della Badia. Ma il resto è bello davvero, il bosco, la lunga ciclabile tra gli alberi e l'arrivo su alla chiesetta degli alpini che ti spiazza e spezza le gambe dopo aver corso con un caldo infernale.
ma andiamo per ordine.
Partenza da casa alle sette del mattino, ritrovo alla Badia presso la sede degli alpini, l'iscrizione col solito sorriso della Signora Vanna e di suo marito, il saluto ai tre o quattro compagni di squadra presenti e via che si parte, chi di corsa chi camminando piano chi come me con quella mezza misura tra corsa e camminata che non ho ancora capito cosa faccio in verità.
La lunga strada tra i capannoni, esposta al sole, che ti sfianca, il bivio corto lungo, la salita lungo la ciclabile, all'ombra finalmente, ed il ristoro dove bevo a garganella...
E poi la strada sterrata fino al bosco, bellissimo in questa stagione, ed il fiancheggiare la bellissima cascina del Santellone e, finalmente , l'arco dell'arrivo.
E li ti fregano!
tu pensi di essere arrivato ed invece tie!!!!!!
200 metri di salita tutta a ciottoli che mi tolgono l'ultimo refolo di aria dai polmoni.
Ahhhhh finalmente il ristoro. Litri di the ed acqua e le uova sode degli alpini.....
avrei preferito un panino ma va bene cosi. Una foto coi compagni di squadra e via a casa, doccia al volo e corro al lavoro, il festival dei laghi impazza ad Iseo e sono alo stand della navigazione tutto il pomeriggio fino a sera.
Alla prossima!

Zuzuma a Molinetto di Mazzano

Ci arrivo di corsa, come ogni qual volta finisco alle 18 a Lovere in ufficio, una volata verso casa ad Iseo, mi cambio praticamente su per le scale, infilo le scarpette e salto in macchina, destinazione Mazzano.
Parcheggio e vedo già qualche maglia arancione che gira, mi aggrego e ben presto diventiamo in tanti....
L'ho fatta lo scorso anno ma ne ho un ricordo vago per cui gambe in spalla e via....
Io cammino, magari velocemente, mentre tutti gli altri corrono, chi veloce chi piano.
Mamme con i bimbi in carrozzina, ragazzini con il cane al seguito, coppie che camminano o corrono uno accanto all'altra. Insomma una bella varietà di persone che colorano le strade, un po sterrate ed un po no.
Fa caldo, quello si e le zanzare non mi danno pace ma è sempre la stessa solfa, a me divorano comunque, che ci sia il sole o faccia fresco, che mi sia messa un repellente oppure no!
E poi si arriva al traguardo.
E ci sono i compagni, quelli che volano con le scarpe ai piedi.... a volte mi chiedo cosa ci faccio in mezzo a loro, ma poi penso che va bene cosi, come quando facevo le gare in bici ci vuole qualcuno che arrivi ultimo anche qua...
Il ristoro ed ho una sete nera, due pezzetti di dolce da sgranocchiare e poi la premiazione. Atletica Franciacorta, piu per merito altrui che mio,si piazza 4 gruppo.
E si torna a casa col sorriso sulle labbra come ogni qual volta mi rimetto in gioco, che siano scarpini da bici o scarpe da running.
Alla prossima ragazzi!

martedì 23 maggio 2017

La girada dei tre Riu

Via Livorno...in città, mi ricordo vagamente dove si trova, meglio mettere il navigatore. E poi, man mano mi avvicino, ricordarmi perfettamente dove si trova, parcheggiare tra le tante altre macchine ed andare all'iscrizione. Quest'anno, a differenza della scorsa edizione, la partenza non coincide con l'arrivo che viene collocato 300 metri più in giù, nel cortile di una scuola, il Mantegna.
peccato che ci sia poca gente, circa 150 partecipanti, ma con altre sei gare nella stessa giornata non è che si possa pensare che la gente si divida, una gamba corre qua e l'altra la!
Peccato però...
Comunque via che si parte, mi affianco al solito gruppo e via sul cavalcavia.
Il primo pezzo è noioso, strada asfaltata lungo e triste, ma poi si avvicina la svolta e si sale lungo l'argine del Mella.
Qua il sentiero è stretto ed ai lati l'erba bagnata ti intrisa le scarpe da corsa quando ti sposti per far passare quelli che corrono come dei matti.
La deviazione del sei km è poco più avanti ma i conti non tornano, ne a me ne al resto del gruppo.
Chi ha Strava lo ha attivato, io compresa, chi ha altre App che contano le distanze fatto sta che , alla fine, invece dei 6 km dichiarati, ne ho fatti 9 e mezzo!
Il problema non sono i km in più, ma il fatto che se sei convinto di avere ancora poco meno di un km magari vai a tutta per poi scoppiare se la strada da percorrere è molto più lunga. Comunque si arriva, passando prima per una frazione di cui non so il nome dove ci siamo fermati alla fontanella a bere l'acqua ed a rubare le ciliegie dai rami di un albero che sporgeva sulla strada.
Il ristoro veloce, il saluto a Giorgio ed ad un paio di altre persone e me ne torno in macchina ben consapevole di quell'appuntamento non scritto per Mercoledì prossimo per un altra sgambata in compagnia.
Alla prossima ragazzi

Corri Castel Mella

Lo scorso anno ci avevo pensato, quest'anno l ho fatta.
Nulla di che, 5 km e mezzo sulla ciclabile ma devo dire che sono passati velocemente sotto le scarpe.
c'e un gruppetto di persone che incontro sempre, camminatori instancabili, tra i quali spicca, per mole ed altezza Angiolino... che di piccolino proprio non ha nulla, sara due metri di uomo, massiccio come un bufalo... simpatico da matti! Viene sempre a correre con un gruppetto di amici e la moglie che pero è più veloce di lui. Allora corre con  me , tra una chiacchiera e l'altra. Cosi come nelle gare in bici, anche qua succede più o meno la stessa cosa, ci si ritrova ogni volta sotto l'arco della partenza, c e chi corre come un dannato per vincere la sportina, chi cammina tranquillo, chi chiacchiera mentre praticamente passeggia e chi porta a spasso il cane tra la confusione generale. Ma ci si ritrova ogni volta, come dei vecchi amici e si parla del più e del meno, fino al traguardo, a volte col fiatone a volte no.
M;a il bello sta proprio in questo, che ognuno da ciò che ha nelle gambe e nulla di più di quello.
Due bicchieri di te al ristoro, un panino ed è ora di tornare a casa, con qualche chilometro in più nelle gambe e sotto le suole delle scarpe, con la consapevolezza che ora va bene cosi.
Alla prossima ragazzi!

La solidarietà corre a Monterotondo

A due passi da casa.
E per di più sui percorsi della Gimondi Bike che tanto conosco ed ho percorso per anni.
Per cui non ci penso neppure due secondi ed in un attimo son la, mi iscrivo nonostante il cielo chiami pioggia a minuti.
Ho voglia di muovermi, correre, nonostante il male alle ossa, alle giunture e chi più ne ha più ne metta!
Due chiacchiere con i compagni di squadra, solo alcuni perché tanti non li conosco, e poi via, dando un occhio al cielo che si incupisce sempre di più.
l'aria è elettrica e tra breve si scatenerà un temporale per cui gambe in spalla e via.
Il percorso è lo stesso dello scorso anno, tra sentieri e filare di vite del Franciacorta... quante volte ci sono passata in bici,,,
Dopo quasi 5 km iniziano i lampi in lontananza sul lago ma anche qua l aria sembra elettrica ed il cielo si scurisce. Pensavo di fare il "lungo"ma è meglio tagliare per il corto ed arrivare al traguardo che passo, poco dopo, tra le prime gocce di pioggia.
Un ristoro veloce, due saluti e me ne torno verso casa sotto uno scroscione d'acqua che sembra un torrente.
Ed anche questa l'ho portata a casa.

lunedì 8 maggio 2017

Trofeo Nastro Viola Travagliato

Domenica mattina alle sette in piedi, voglia o non voglia, mi forzo da sola per andare fino a Travagliato.
Arrivo, parcheggio, vado all'iscrizione, sorrido a Vanna, pago il dovuto ed esco aspettando la partenza.
Ben presto arrivano in tanti tra i quali anche parecchi compagni di squadra ed allora tutto cambia.
Un abbraccio da orso da Angiolino che, a dispetto del nome, è un gigante di due metri con cui faccio tutta la gara a ritmo abbastanza sostenuto.
Alla fine mi fanno male le anche ed i piedi, ancora feriti dalla ultra franciacorta di 12h, Le unghie saltate non guariscono velocemente ed a volte sanguinano ancora.
Pazienza, guariranno.
All'arrivo due panini, un poco di the, il ritiro del premio e l'arrivederci alla prossima che, spero, sia presto, tanto presto..... Solo cosi sarò sicura di star bene e di non dover passare ancora tempo tra un medico e l'altro....

Trofeo FIlisina - Prevalle

Ricominciamo a correre un pochino va che è meglio.
Quasi un ora per arrivare a Prevalle per far poco più di sei km su di un percorso che non  mi ha detto assolutamente nessuna sensazione.
Anzi mi sono rotta anche le palle.
Forse sono solo io che non vado, che son stanca anzi stufa di correre da un medico all'altro senza risolvere mai un cavolo di niente.
Uffa!!!!

Qualche giorno a Monzambano

Non ricordo il tempo di concedermi una vacanza rilassante.
Ne ho un disperato bisogno, tra lavoro stressante, fiere in giro per il mondo, casa, famiglia, gatto etc.
Approfitto del ponte lungo del 25 aprile e me ne vado a Monzambano, paesino della mantovana lungo le rive del Mincio e della lunghissima ciclabile che porta a Mantova ed al Po.
Il camper sembra conoscere la strada a memoria ormai, ci vado appena posso ogni anno ed è il posto più incantevole e rilassante che io conosca.
Le colline moreniche abbracciano lo sguardo e son gia in vacanza guardando fuori dal finestrino.
Arrivo, registrazione e scendo nell'oasi camper, la preferisco al grande parcheggio alto, è più rilassante e la vicinanza del laghetto e degli animali mi fa sentire in pace con me stessa e con la natura circostante.
La mia bici nel gavone del camper a farmi compagnia, due libri e tanta voglia di stare sdraiata al sole, in solitudine, a rimuginare sui pensieri, sui tanti problemi, sul lavoro e sulla stanchezza infinita che mi sfibra il corpo e l'anima.
Il cielo azzurro si nasconde tra i rami degli alberi altissimi di questo angolo di paradiso ed il vento soffia leggero, accarezzandomi la pelle e scompigliandomi i capelli.
Gia dopo due ore sono in pace col mondo intero, il libro aperto sulle ginocchia ma lo sguardo non accarezza le parole sulle pagine ma vaga seguendo le oche e le papere di vario genere che popolano questo angolo di mondo, nuotando nel laghetto al bordo del quale sono parcheggiata in quella che definisco l'area sosta camper più bella che conosca.
 Due passi in paese, tanto piccolo che in 15 minuti son già di ritorno con un sacchetto di pane e due o tre cose comprate al negozietto della piazza.
La sera arriva piano piano, saluto i vicini belgi di campeggio e mi rintano all'interno della mia casetta su ruote, sono stanca e rilassata e l'oscurità mi culla nella prima notte in cui dormo come un sasso da tanto tempo.

 Il mattino arriva con il quac quac delle oche fuori dalla porta alla ricerca di qualche briciola di pane.
Il caffè a bordo lago, seduta arrotolata in una coperta è il risveglio più bello che c'è!

 Con calma preparo la bici e decido di andare verso il lago di Garda, non seguendo la ciclabile del Mincio ma seguendo la ciclo-via che sale e scende dalle colline moreniche, aggirando castelli e vecchie costruzioni militari di cui non conoscevo neppure l'esistenza.



E' proprio vero che la bicicletta ti da la possibilità di passare in luoghi che di solito in macchina ti sono precluse. Le lunghe strade bianche tra i filari di vite che fiancheggiano le cascine sono di una bellezza unica; qualche anziano contadino che falcia l'erba che mi saluta passandogli accanto, uno con cui scambio due parole chiedendo informazioni sul forte posizionato sulla collina.
La calma con cui posso pedalare mi regala tutta la serenità di cui ho bisogno e che mi rilassa tantissimo.......
 Dopo chilometri  tra le colline ecco il fiume e mi avvicino alla città di Peschiera del Garda.
Il passaggio sotto il ponte dell'autostrada, il sentiero sotto il bastione del castello e la discesa verso il ponte che entra in centro storico.
C e una gondola che dondola sull'acqua, con tanto di gondoliere fermo ad aspettare i turisti che desiderano fare un giretto romantico.
E pieno di turisti stranieri ed anche quando mi fermo al bar sotto le mura del vecchio carcere militare della cittadella, la lingua parlata è il tedesco... anche da parte del cameriere che mi chiede cosa voglio bere! un sorriso mi scappa e, sebbene il tedesco mi appartenga come madrelingua, preferisco chiedere una spremuta in italiano.
  Mi fermo un attimo anche a guardare le rovine romane degli scavi li accanto; infatti la piazza è tutta uno scavo, vuoi per rimetterla a posto, vuoi per trovare resti di vestigia antiche.
Una straniera in uno stentato inglese mi chiede se so dove si trova la ciclabile, dall'accento capisco che è tedesca e le indico la strada, la stessa che riprenderò di li a poco per tornare verso "casa".
Ripongo la mia bici nel gavone, saluti i vicini di camper che girovagano anche loro in bici, elettrica però..... e decido che stasera si va a cena al Caminetto dove sono già stata lo scorso anno e dove fanno fantastici piatti di cucina mantovana.
I capunsei!!!!!!
Madonna che buoni.


 Il trittico di primi è da sballo.
Segue un "Bocconcino", praticamente un pezzetto di brasato su di un letto di polenta, il dolce non piò mancare e mi portano una panna cotta su di un letto di  caramello e fragole. Me ne torno al camper sazia e con un sorriso sulle labbra che, forse, non mi si vedeva da tempo.
A volte bisogna coccolarsi, e come per magia, tutto appare più chiaro, semplice, facile... anche s e magari non lo è.
Un altra notte passa con un riposo che mi lascia rinfrancata e rilassata; un altra mattinata all'insegna del dolce far nulla in riva al laghetto, circondata da oche giganti, papere cinesi, germani reali e tutta una serie di pennuti starnazzanti che qua svernano e fanno nidi.


 Oggi che faccio?
Salto in sella nel primo pomeriggio e mi dirigo verso Mantova seguendo il fiume stavolta.
Resto sulla parte destra, non asfaltata, un lungo sentiero sterrato tra gli alberi, molto poco frequentato dai turisti che, a cavallo delle E-bike , preferiscono la parte sinistra del fiume in quanto asfaltata.
Solo dopo chilometri  devo attraversare un ponte ed immettermi sulla parte sinistra con tutti gli altri ciclisti.
E sono tanti.
Ma ognuno pedala con i suoi pensieri e poco alla volta, mi avvicino alla splendila Borghetto sul Mincio, vista tante volte ma affascinante come sempre.
Un giorno festivo, per cui centinaia di persone si sono riversate in questo pittoresco paesino caratterizzato dallo scorrere dell'acqua, dai mulini a pale di legno e ferro che girano e rigirano su se stesse spinte dalla forza dello scorrere dell'acqua.....
Bello come sempre.
Decido di continuare ed arrivo a Volta Mantovana.
Lungo la strada si affacciano ponti, scorrono torrenti, sbucano castelli tra le piante sulle colline..... la natura regala tanto se lo sai apprezzare.

Una sosta per un caffè, un poco di riposo e poi, piano piano, me ne torno indietro, dopo aver macinato ore sui pedali ed aver fatto tanti chilometri.
Una calda  giornata si trasforma in una tiepida serata che passo seduta fuori, chiacchierando con i vicini e giocando con il loro bellissimo Toby, un cagnolino riccioluto simil barboncino, anziano e sordo ma di una dolcezza infinita.
Le stelle presto rischiarano la notte e quando rinfresca, entro in camper e passo la serata a leggere con il sottofondo dello stormire delle foglie mosse dal vento e del televisore acceso, che mi fa compagnia ma che non guardo se non sporadicamente.
La notte scorre ma mi sveglia uno scroscio d'acqua verso le 4 del mattino.
Mi sa che  l'ultimo giorno non lo passero sui pedali; volevo arrivare a Castellaro Lagusello, poco distante, dove, oggi 25 aprile, c e una festa dei fiori che volevo visitare e fotografare.
Ma la pioggia non mi invoglia ad andarci e me ne sto al caldo a leggere.

 Alle due inizio a radunare le varie cose ed a preparare il camper per tornare verso casa.
alle tre squilla il cellulare: Ornella, un amica di Montichiari, chiede se sono al lavoro...
Alla mia risposta negativa chiede dove sono e quando le dico che sono  a Monzambano, Basita mi dice: ma io ero a Castellaro stamane!!!!!!
cioè praticamente eravamo a cinque chilometri l'una dall'altra, avremmo potuto quasi chiamarci a voce.
Mi chiede di passare da casa sua al ritorno e verso le 5 sono a Montichiari, fetta di colomba pasquale e caffè....
Chiacchierando il tempo passa e ben presto me ne riparto alla volta di casa.
Sembra che sia passata solo un piccolo lasso di tempo dalla mia partenza venerdi mattina ed invece siamo gia a martedi.
Domani si torna in ufficio, al lavoro ed alla vita di tutti i giorni.
Già un velo di nostalgia mi passa sugli occhi ma la vita è cosi, un poco di tempo per te e tanto tempo per gli altri.
Ora pensiamo agli altri viaggi, quelli per lavoro, che quest'anno sono davvero tanti.
alla prossima volta ragazzi.