La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 28 agosto 2017

Stracascine Mairano


Il ginocchio se ne sta buono per ora per cui, sette del mattino, un poco stanchina, me ne vo alla ricerca di questa frazione in culo ai lupi, Pievedizio. Il navigatore la conosce, mi manda verso ROvato e Trenzano e poi dispersa per le strade di campagna, tra fossi e mais, che manco so dove diavolo sono.
Mi fa passare per il centro di Lograto in stradine strette, poi lungo dei fossi ed alla fine arrivo a sto frazione e vedo gente con scarpe da running ai piedi per cui do per scontato di essere al posto giusto. Iscrizione con maglietta ricordo, due parole con Simone, Giorgio, Nicola e si parte con la decisione di fare gli 8 km.
Dopo circa 4 km Giorgio parte correndo, io sempre al passo seguo le indicazioni, lungo stradine sterrate fono ad un torrentello da attraversare.... lungo uno stretto ponticello...... e che io non faro mai visto che ho una paura folle del vuoto sotto.
Non riesco a stare in piedi su quello stretto muretto in cemento e decido di entrare nell'acqua. OOOOO so mica che farci io ma va cosi.
Una signora mi vede e chiede se ho bisogno di aiuto mentre salgo lungo la riva in gattoni. Son già abbastanza umiliata senza che vengano anche a prendermi per mano..... :-(
Poi continuo lungo le strade indicate.
Il ginocchio fa male e procedo lentamente; il tempo scorre e seppur zoppicando arrivo a dove son partita stamattina. ma il traguardo è da un altra parte. Cioè ad una cascina 300 metri piu in la... e mettere due cartelli???????
Bah, ristoro con sola acqua, una scatola di biscotti da dividere tra decine di persone.....
Lasciam stare va....
Zoppicando me ne vo verso casa, doccia pranzo e lavoro..... cavolo che male però....

12° Sentiero degli Elfi - Nistisino di SUlzano

Sono davvero tanti gli anni in cui sento parlare di questo sentiero ed abitare ad Iseo e non esserci mai andata è oltraggioso nei confronti delle mie montagne qua attorno.
La gara è dura lo so, sentieri di montagna con qualche pezzetto esposto e per chi soffre di vertigini non va mica tanto bene, ma provarci fa parte del mio dna per cui alle 14 e 30 del pomeriggio, gambe in spalla ed in macchina sui sale lungo la strada dalle pendenze impressionanti verso Nistisino. Conosco la location da anni, ci venivo per il Nistoc Rock festival per ascoltare gruppi emergenti e far festa con gli amici.
Ora la piana nella conca è disseminata di gazebo, da un arco che segna la partenza e dal colore delle maglie di chi partecipa alla gara; c e già parecchia gente, ci mettiamo in fila e ritiriamo numeri e pacco gara con la maglia, il buffer, la fascia e l'immancabile pacco di pasta ( mia figlia dice spesso che abbiamo più pasta noi a casa che il magazzino dell'Esse lunga.
Dobbiamo prendere una decisione: percorso lungo o corto?
alla fine la scelta sarà ibrida, ovvero due giro del percorso corto.
Discesa lungo la strada asfaltata, pianoro lungo una stradina sterrata di cui non conoscevo l'esistenza, cespugli a lato pieni di farfalle ed un panorama mozzafiato! e si il mio lago è proprio bello anche dall'alto!
La strada si snoda tra piccoli borghi sperduti, si inizia a salire verso l'alto ed è davvero dura!
Le gambe fanno male e se non sei abituato alla montagna paghi scotto in stanchezza e dolore ai muscoli.

 Ma ogni metro è valso la pena!
La grande quantità di farfalle mi fa pensare che qua l'aria sia ancora salubre e che poco dell'inquinamento della valle salga fin quassù. Il silenzio poi, rotto solamente dalle foglie mosse dal vento di questa torrida giornata lascia spazio a tanti pensieri.
Mi piace, si mi piace.
Dopo una casa chiamata la Siesta, si guada un piccolo torrente, si sale lungo il sentiero della Proai Golem tutto a ciottoli ed, infine, si arriva in cima, sbucando a 200 metri dall'arrivo.
E si riparte.

 Secondo giro, stesse sensazioni, qualche persona in più lungo il percorso, tante coppie con bambini piccoli che, a mio avviso, hanno azzardato un po troppo! non ce la fanno i genitori figuriamoci i cucciolotti, stanchi ed accaldati gia dopo il primo km.

Mi fermo ad ammirare il panorama e la foto ci sta, il lago dall'alto è incantevole.
l'ultimo km è davvero duro per le mie gambe ma ormai l'arrivo è poco distante ed inizio a sentire la musica e lo speaker.

Sosta al ristoro, due chiacchiere con gli amici e decidiamo di partire perché...... perché siamo degli asini assoluti.  A Pilzone c'è la mitica festa della mortadella, la fanno da ben 17 anni, ed offrono questo italico insaccato in tutte le varianti possibile al costo di un offerta libera. Perfino le bevande sono ad offerta birra a parte!
per cui ci portano mortadella arrostita, a fette, in salsa, con giadiniera, in umido..... wow!
Praticamente si cena li, tra tante altre persone e molti stranieri un poco sconcertati, vuoi perché non sanno cosa ordinare ( e non si ordina, ci si siede e ti portano tutto loro), vuoi perché non sanno cosa e come si paga..... è divertente vedere queste signore inglesi che annusano le fette di mortadella e che poi, una volta assaggiate, le divorano in ogni modo possibile!
Alcuni signori ordinano del vino e si vedono recapitare al tavolo la bottiglia intera.... ed alla fine dolce e caffè. Fantastico!

 L'atmosfera è rilassata ed inizia ad arrivare una marea di gente.
Alle 19.30 ce ne torniamo alla macchina ed andiamo a casa dove, dopo una doccia ristoratrice, mi metto sul divano. Riposo meritato credo.
Devo solo tener buono il ginocchio destro che rompe le palle non poco...
Domani vedrò se andare alla gara podistica in pianura a Mairano, spero solo che il ginocchio non si gonfi, nel frattempo ghiaccio, riposo con la gamba alzata e kinesio tape...
Vediamo se riesco a curarmi da sola stavolta, son stufa di vedere camici bianchi.

Gustrail-Gussago

Uno dei tanti volantini che trovo in giro, e sta pure sulla pagina di Brescia Running.
E' qua a due passi per cui ci vado, è anche venerdì per cui si esce dall'ufficio un po prima, arrivo a casa dopo quasi un ora per colpa dei soliti storditi in giro in macchina, un cambio al volo e vado a Gussago, d'accordo con Giorgio Quaresmini   e Luca Guarneri, per trovarci direttamente alla partenza. Luca non correrà ma gli serve un incerottata con il kinesio tape mentre Giorgio è già li e mi aspetta al banco dell'iscrizione.
5€ con panino e salamina o pizza alla fine, ok ci sta.
Si parte, seguendo le frecce lungo il percorso.... e gia inizio a ridere.
Allora sul volantino sta scritto che si parte alle 20.00, pila frontale obbligatoria.Considerando che alle 20.30 inizia gia a scurire ci sta, ma noi siamo i camminatori per cui siamo partiti prima. Seguendo le frecce si sale, strada asfaltata, bei quartieri; ad un certo punto le frecce indicano discesa... ma non bisognava andare fino alla Stella?
Si incrocia il percorso dell'andata col ritorno e dopo 4 km siamo al traguardo..... ma se doveva essere 7 km e mezzo il corto come e sta storia?
Chiediamo delucidazioni al banco dell'iscrizione ma nessuno sa nulla..... va beh andiamo a mangiare un panino va.... sto ancora aspettando ed è lunedi!
Allora al primo banco ci dicono che li non va bene per cui si va all'altro. La dicono che fanno solo le patatine. Alla cassa vendono solo birra e si deve andare in fondo al campo allo stand della birra....
Tagliandola corta due birre e due patatine in cartoccio 17 euro.
Il buono del pane e salamina l'ho ancora nel marsupio...
Lasom perder va-----
Vado a casa, dove, dopo la doccia, mi faccio un insalata perché ho decisamente fame ed una buona dose di nervoso...
Vediamo se domani va meglio....

giovedì 24 agosto 2017

2° podistica Sant'Eurosia - Sedena di Lonato

Decido di andare qua.
Si perche la Canto del gallo Run mi dicono sia durissima, trail nel bosco ed io, da polenta quale sono, non ce la posso fare.
Ci ho pensato tutto il pomeriggio al lavoro, vado o non vado, sono 45 km fino a la, sto a casa sul divano, mi faccio una pasta e leggo un libro......
Mi stavo deprimendo.
Alle 16 me ne sono andata dall'ufficio, una volata a casa, pappa al gatto e due coccole correlate, mi infilo maglia orange, pantaloncini e scarpette e salto in macchina, 45 minuti di strada e sono a Sedena, sto frazione di Lonato del Garda spalmata sulle colline moreniche.
Parcheggio nel grande campo messo a disposizione dall'organizzazione, mi faccio  i due passi fino all'oratorio che è già tutto un fermento di gente che va e viene, mi metto in coda all'iscrizione e son pronta ad andare.
Si partirà alle 19.30 per cui ho tempo di gironzolare per la zona arrivo, curioso al banchetto di un apicoltore che vende il suo miele e decido che all'arrivo ne prendo un vasetto ( ha quello di tarassaco che trovo poco in giro), non vedo facce amiche ma sono alcuni visi famigliari che fanno le gare dl gardesano, aspetto la partenza e pronti via.
Il primo km ricalca la ciclabile del garda verso Lonato, poi si entra nel bosco e son cazzi ..... si sale, e si sale ed ancora si sale..... Ad un certo punto non ce la facevo più!
Mi sono consolata con le more selvatiche.
Una scusa come un altra per fermarmi e riprendere fiato.
Alla fine la cima della collina è arrivata, e lo sguardo si è perso su di una piana fantastica, con delle bellissime cascine sparse qua e la, la lunga strada sterrata a passarvi in mezzo e le piante di melograno e fichi a far da cornice. Giuro che se avesi avuto uno zainetto al posto del marsupio avrei raccolto chili di frutta selvatica.
Di fichi ne ho mangiati sei o sette, dolci come il miele, alcuni esplosi sui rami, indice che nessuno li raccoglie, di melograni non ne ho presi anche perché non sapevo dove metterli ( la prossima volta mi organizzo con uno zaino vuoto).
Inizia la discesa tra gli ulivi, si torna nel bosco e poi sulla ciclabile, si entra in una zona residenziale con ville stile Hollywood con piscine a sfioro e parchi pazzeschi.... bello sto posto.
Riprendo fiato e guardando alla mia sinistra mi rendo conto di vedere il lago di Garda dall'alto.... peccato non aver fatto le foto.
La lunga discesa verso Lonato centro, la svolta su di una carrareccia sterrata che si arrampica nel bosco e di nuovo giù, fino all'arrivo.
La goduria del the freddo, qualche fettina di pane e marmellata e vado a ritirare il mio pacco gara, la bottiglia di latte d'asina alla magnolia, un bagnoschiuma profumatissimo; vado al banco dell'apicoltore e come promesso mi prendo un vaso gigante di miele al tarassaco. Mi avvio verso la macchina ed al parcheggio ricevo la telefonata di Ornella, che con Pietro, stanno arrivando qua.... Io stavo partendo verso casa, riscendo dalla macchina e me ne torno verso l'oratorio.
Finisce la serata tra una birra ed un panino con salamella, due chiacchiere del piu e del meno ed a casa ci arriverò verso le 23 e non alle 21 come previsto.
Una doccia lava via sudore e polvere, il sonno mi abbraccia e dormo, finalmente dormo fino al mattino.
Grazie Orni per la compagnie e le chiacchiere, grazie Pietro per la birra ed il panino ( avevo speso tutto per il miele), sono in debito con voi e ricambierò volentieri....
La prossima? non lo so, gironzolerò per il web alla ricerca di qualche cosa che mi ispiri....

lunedì 14 agosto 2017

Trofeo del Trepol - Bornato

Tra il dover decidere se andare a Centenaro la domenica mattina, a Riva di Solto la domenica pomeriggio ed a Bornato, ovvero ad un tiro di schioppo da casa, l'ovvietà porta a questa garettina, fatta lo scorso anno con Paolo e Rita, quest'anno con Dante e Giorgio.
15 minuti di strada in macchina, poca gente in giro, iscrizione veloce vista la poca presenza di corridori ( forse arrivano piu tardi) e si mette il pacco gara in macchina mentre il buono per la cena in tasca e via che si parte.
La salita fino all'inizio della vecchia prova speciale della Gimondi bike... e scatta la nostalgia....., si segue la strada e si raggiunge il castello di Bornato, maniero medioevale con cinta e torri originali mentre all'interno vi è una villa del 700; sempre bello passare di qua sulle strade antiche in ciottolo.
Si seguono le frecce chiacchierando e sarà proprio una passeggiata e nulla di più, le gambe a Giorgio fanno male per la corsa a Montecampione di ieri sera, io e Dante dobbiamo smaltire le lasagne preparate da mia figlia per il mio compleanno.... e si sono diventata vecchia, 56 e sentirli tutti a volte.... Per cui, senza nessuna fretta, ci si incammina lungo le stradine di paese, su e giù per trade antiche, guardando le mura melate del castello.
Alla fine i 5 km se ne vanno sotto le scarpe, sempre al passo leggero di chi di competizione non ne vuol sentir parlare. Iniziano ad arrivare i primi, alcuni col passo leggero e felpato dato dalla giovinezza e dall'allenamento, altri col fiatone pesante, ci passano accanto sfilando velocemente. Loro faranno due giri, noi uno solo.
l'arrivo in sordina, due fette di arancia ed un bicchiere d'acqua, aspettiamo di veder arrivare la Nostra Natalia, compagnia di squadra fortissima che sarà seconda al traguardo, e poi saltiamo in macchina e ci trasferiamo alla festa del Trepol, che dopo due anni non so ancora cosa sia; Giorgio dice che è una chiesetta, chi una santella.... boh va bene lo stesso.
Il buono consegnato all'iscrizione da diritto a panino e birra, una lunga fila alla cassa per ordinare il resto, quasi 40 minuti di attesa ed alla fine si cena, chiacchierando del piu e del meno come sempre.
Avrei voluto aspettare le premiazioni, sicuramente come gruppo avremmo dovuto essere a premio, ma si decide di andare a casa, un po di stanchezza c'è e la voglia di una doccia vince sul ritiro del premio, spero l'abbia fatto  qualcun altro.
La sera finisce a far le coccole al gatto di casa, ronfante e sornione come sempre.
Ma intanto inizio a pensare a cosa ci sarà da fare nei prossimi giorni, anche se è periodo di vacanze credo che di gare ce ne siano sempre, o no????
Alla prossima ragazzi.

lunedì 7 agosto 2017

Country Corrida Nuvolento

Caldissima giornata, si sono sfiorati i 42 gradi......
Ma io a casa non sto, sul divano a sudare lascio il gatto con la sua calda pelliccia, io infilo le scarpette da corsa e vado a Nuvolento.
Anni fa qua venivo per una gara in mtb, il Trofeo del Convento, ed il convento non l'ho mai visto, per davvero. Forse perché le salite erano davvero tanto toste che non mi davano modo di guardarmi attorno e, una volta giunta in cima, ero talmente impegnata a non cadere in discesa che di spostare lo sguardo su qualunque cosa non fosse il sentiero era praticamente impossibile.
Seguo le indicazioni del navigatore e mi porta in aperta campagna, Via Gavardina, presso la Cascina Combattuta, sede di un agriturismo e mi spiace non aver pensato di fermarmi a cena, il posto mi ispira fes.
Mi iscrivo, due chiacchiere con Tiziano  (compagno di avventura alla 6h di Val Rendena) e con Mauro, l'organizzatore del Torneo Podistico, e mi incammino lungo il percorso segnato, a mo' di Pollicino, con gli sbaffi di farina lungo la strada.
Strada, sterrate di campagna, sentieri parte in ombra e parte al sole, accenno perfino qualche tratto di corsa, seguo i segnali lungo i canali con acqua che scorre veloce ed i 6 km dichiarati dal volantino ( 7 per il mio Strava) scorrono sotto le suole delle scarpe e ben presto mi ritrovo a stare in parte e lasciar passare i primi al traguardo che corrono velocemente nella calura estiva. Ci sono tante ragazze che sono esattamente la meta di me, hanno l'agonismo nelle vene, io me la prendo con calma, tanto più di cosi non riesco a fare; ma questo è quello che sta nel mio di Dna, la calma, io di scalmanarmi l'anima ed il corpo (che non me lo consente) non ne ho voglia e va bene cosi.
Arrivo al traguardo tra gli ultimi come sempre, mi ritirano il cartellino arancione che significa partecipante alla gara agonistica e me ne vado al ristoro a bere litri di acqua e te freddo..... mamma che sete!
Sorrido guardando Tiziano che, incurante degli sguardi ironici, si spoglia, toglie la sacca della doccia portatile dal baule dalla macchina ed in mutande inizia a lavarsi nel bel mezzo delle persone che son li ad attendere le premiazioni.
Me ne sto andando quando sento chiamare il numero del mio biglietto della lotteria, consegnatomi all'iscrizione, mi consegnano uno zainetto colorato, uno dei tanti premi che verranno sorteggiati questa sera.
Bevo ancora qualche cosa e poi, piano piano , me ne torno verso la trafficatissima tangenziale e verso casa.
l'appuntamento è per la prossima gara, credo a meta agosto, il Cando del gallo run, che non ho ancora ben capito dove si terrà... ma Google aiuta in questo....
Alla prossima ragazzi!

giovedì 3 agosto 2017

Traversata del lacc de Com

Son 25 anni che la fanno ed io la 4 volta che ci vengo.
Stavolta diventa anche la scusa per una brevissima vacanza su di un lago che non è il mio. Aspettato con pazienza che uscisse l'annuncio sulla loro pagina Facebook dell'apertura delle iscrizioni, mandato la mail ed il pagamento, chiamato l'Hotel Posta esattamente di fronte alla Canottieri Moltrasio per chiedere la disponibilità di una camera per una notte e di un posto macchina e ecco che lunedì mattina alle 10 parto alla volta del confine di stato.
Traffico tanto sull'autostrada, il che ci sta visto che è periodo di vacanze, ma il solito pirla che si mette di traverso alla barriera di milano perché si è messo dove c e il telepass e lui non l'ha, fa la retro, coinvolge in camper di tedeschi, si incazza e scende dall'auto pretendendo di avere anche ragione, urla e sbraita sceneggiando stile Anna Magnani, colonna che arriva quasi a Bergamo, finalmente si riesce a passare e si blocca la sbarra del casello....
Meno male che son pacifica altrimenti mi salirebbe la pressione ad 8000!!!!!
Traffico sulla tangenziale interna a Milano città e, finalmente, la svolta verso la parte meno trafficata dell'autostrada, quella che va verso Como e la Svizzera.
Arrivo vicina al confine di stato, giro giù verso il lago , Cernobbio, Tavernola Comasca e finalmente Moltrasio.
Le spettacolari ville stile Liberty che si affacciano sul lago sono semplicemente un balsamo per gli occhi; le stradine che portano al paesino ed alla canottieri sono strette ma talmente suggestive da farti dimenticare la loro "strettezza", lasciando passare una sola macchina per volta. Ed ecco l'Hotel Posta, parcheggio a fianco del marciapiede per tre secondi ed il titolare, mi chiama per nome e mi apre il garage al volo....
10 minuti dopo sono gia in camera; poche cose da togliere dalla sacca e scendo per pranzo.
Ricordo dallo scorso anno la cura della loro cucina per il cibo ed anche stavolta non si smentiscono: cibo fantastico! seduta sulla terrazza che guarda il lago e la partenza dei traghetti verso Como e la sponda opposta, sono credo l'unica italiana seduta al ristorante, Americani, argentini, francesi e tedeschi, questa la tipologia di gente che mi circonda.  Mi piace confondermi in questa internazionalità, lingue che conosco, usi e costumi alla fine non tanto dissimili dai miei. Ed esce la mia anima giramondo aiutata non poco dalla mia conoscenza di lingue straniere, la mia "adattabilità" al mondo straniero che viene da anni di viaggi, giramondo per indole ed amore...
Alle 17 vado ala consegna numero, la boa personalizzata che resterà mia a differenza degli scorsi anni, la maglia della traversata, che ora mai colleziono, e me ne torno in albergo per prepararmi. Costume o muta? costume va, fa un caldo bestia e se l'acqua ha la stessa temperatura dello scorso anno la muta sarà solo un fastidio e nulla più.
Alle 19 iniziano ad imbarcare la gente per la sponda opposta e sono tra le prime a salite per il trasbordo. Seduta sulla scalinata di Torno, da dove verrà data la partenza, ho piu di un ora da attendere ma mi guardo attorno e, mentre la scalinata si riempie sempre più ad ogni viaggio dei 5 motoscafi che portano i partecipanti, ho tempo per guardare i visi delle persone accanto a me. Intravedo facce che ho gia visto lo scorso anno, famiglie al completo, stranieri che vengono in vacanza e che ogni ano si cimentano nella nuotata al tramonto dopo il passaggio dell'ultimo aliscafo.
Siamo in 600 ed il vedere tutte ste boe colorate è veramente uno spettacolo.
Ad un certo punto si sente uno sparo e via.... cioè no, falsa partenza. Non ti dico il caos per far tornare indietro le decine di ragazzi partiti a raffica.
Noi, i "lenti" ce la ridiamo, con le gambe in acqua, seduti sugli ultimi gradini della scalinata; mi meto le pinne con calma, mi guardo attorno, un signore mi parla in un inglese stentato scambiandomi per teutonica e gli sorrido, lasciandogli pensare di esser straniera, non ho voglia di parlare del tempo, del caldo etc, preferisco pensare alla mia traversata.
E si parte.
L'inizio è tutto uno sbraccìo, rischi anche di beccarti qualche manata sul collo, mi defilo a lato ed inizio a nuotare per cavoli miei.
E piano piano la sponda opposta si avvicina, le case si ingrandiscono sempre di più ed io mi sento da Dio. Vedo alcuni che chiamano soccorso, subito raccolti dalle barche di scorta. Qualche incoscente che si butta in quest'avventura senza pensare che sebbene la distanza sia di poco superiore al chilometro è comunque un km di acqua da attraversare e, se non hai neppure un minimo di  allenamento, non ci arrivi. Tocco il pontile di arrivo dopo 26 minuti, risalgo la scaletta ed esco dalla canottieri dopo essermi asciugata alla bene meglio. Prima di salire in camera guardo verso il lago e la scia di boe colorate ancora in acqua è ancora molto lunga; sono contenta della mia " performance", 6 minuti meno dello scorso anno senza allenamento sono un ok per me!
Una doccia veloce e scendo alla festa dove musica degli AC/Dc a palla si mescola con le risate di chi, come me, ha fatto questa traversata/festa. Coda alla cassa, panino e patatine ritirate e mi siedo in compagnia di alcuni ragazzi che mi fanno posto ad un tavolo. Il birrificio artigianale offre 24 tipi diversi di birra, alcune aromatizzate alla frutta e devo dire che, con mia sorpresa, quella all'ananas + veramente buona.
Poco dopo mi avvio verso un meritato riposo; sento ancora per una decina di minuti la musica e la gente che chiacchiera mentre cerco di addormentarmi ma poi Morfeo mi abbraccia e mi addormento.
Il mattino mi porta una bella colazione guardando il lago dove ieri sera ho passato qualche momento e ben presto vien l'ora di ripartire e tornare verso casa ed il mio di lago, il Sebino.
Sebino contro Lario??? uno ad uno.
Sul primo ci vivo, del secondo sono innamorata ma uno compensa l'altro per cui li amo entrambi.
Al prossimo anno Canottieri Moltrasio.

24h Val Rendena con Capo Gufo

 Ed il mattino arriva.
Un po più fresco, colazione al bar del parco guardando la gente che gira qua e la, ammirando i ciclisti che da ieri alle 12 stanno girando lungo il percorso di gara ed aspettando la voglia di preparare la mia di bici per partire.
Si la bici. La mia Valchiria,
Una telefonata fattami la scorsa settimana da capo Gufo, la richiesta di far squadra con lui, un team da 4 composto da noi due!!! Una richiesta che mi fa ridere all'inizio, ci penso su un attimo e dico: perche no!!!

 Provare non costa nulla anche perchè lui sa che sono una polenta.
Il mio giro parte mezz'ora dopo, un pezzo sui pedali, alcuni a piedi, l'argine alla fine e mi ritrovo alla partenza, con lui che arriva con una bici diversa visto che la sua l'ha rotta ieri.
E riparte lui, per i giri conclusivi di questa gara che segna la sua 102 esima partecipazione ad una 24h in mountain Bike.
Un uomo diventato un mito per queste sue performance in giro per mezzo mondo, sempre su due ruote.
Orgogliosa di essere una sua amica e che abbia chiesto a me, polenta Kathy, di fare qualche giro per la sua squadra.
E le 12 scoccano, e le classifiche dicono che siam terzi... no lui è terzo, io faccio solo da contorno.
Sarà bello aspettare assieme le premiazioni, vedere tanti volti noto sfilare sul palco, vederlo premiato per la 15esima presenza alla 24h di Val Rendena, applaudire le squadre che vengono premiate sul palco ed infine salirci noi su quel palco,
E quasi mi commuovo quando Elio Proch, voce storica della 24h trentina, mi premia.
E la mia mente non può non tornare agli anni in cui di gare ne facevo 40 o 45, quando erano più le ore che passavo in sella che a dormire, il periodo in cui sono stata forse la donna più felice di sempre.
Ora è tutto un rubare il tempo al lavoro, alla salute o alla stanchezza, il mal di schiena che mi accompagna spesso, alle gambe che fanno male ma dentro sono ancora la Kate di allora, la Ironkate che era ovunque sulla bici, pedalavo su ogni strada sterrata che ci fosse in giro, il vento ad accarezzarmi i capelli e la pelle del viso. Il viso che ora, stanco, poco sorride e che ha tanta nostalgia di quel tempo.
Non chiedo di tornare indietro nel tempo, l'età che ho è la mia e non vorrei rifare tutto da capo, ma vorrei tanto avere ancora il tempo, e la forza, per risaltare in sella ogni qual volta ne abbia voglia e di pedalare senza una meta precisa, senza un orologio al polso e con solo 5 euro in tasca.
Chissà, forse ce la faccio ancora.

6h running - Val Rendena

Un incrocio tra un bradipo ed una lumaca. Ecco cosa sono.
Il bello è che mi iscrivo a ste gare qua, ben sapendo che non sono assolutamente in grado di farle, ma poi il cervello va in stand by per un po è mi ritrovo con decine di iscrizioni in mano, a volte in posti che non so neppure dove sono....
Va bon, ho chiesto un giorno di ferie di venerdì, carico il camper e parto verso la valle Rendena
sperando di trovare un poco di fresco e scappare dall'estate più torrida di sempre che neppure l'aria del Sebino riesce a mitigare.
Ci vuole un bel po di tempo per arrivare a Strembo, vuoi il traffico sulla strada, vuoi i fenomeni in moto che credono di essere al Mugello, vuoi pure che il bestione  non e cosi maneggevole sulle strade di montagna, sta di fatto che arrivo a Strembo nel pomeriggio, parcheggio più o meno nello stesso posto dello scorso anno e vado a cercare di fare il check in per ritirare pacco gara e numero di pettorale.
Bello rivedere Sandro Ducoli ed il suo sorriso, l'aria che si respira è già di festa, gli stand sono quasi tutti pronti e di gente in giro ne vedo gia parecchia.
Il pomeriggio passa velocemente leggendo un bel libro. il venticello rende piacevole star seduta sotto una pianta accanto al camper mentre il campo gara prende vita un poco alla volta.
Arriva la sera e mi accomodo sotto il tendone gigante per mangiare una pizza in compagnia; seduta accanto ad Alfio Montagnoli, storico speaker delle gare di mtb, conosciuto tanti anni fa, si passa la serata chiacchierando del più e del meno con una birra nelle mani. Ben presto viene per me l'ora di ritirarmi sul camper, un poco la stanchezza, un po la voglia di stare sola e di leggere ancora un poco.
l mattino arriva in un baleno e son li che mi preparo allacciando le scarpette da running , mettendo la maglia dell'atletica Franciacorta e sentendomi quasi vera. Il breefing  capitani si terrà alla partenza alle 11 in piazza ed è li che saprò da che parte devo girare per sei ore a piedi.
Alle 12 via che si parte, prima i runner e di seguito i ciclisti.
Il giro è lo stesso dello scorso anno, solo ala rovescia; sarà una lunga giornata col caldo torrido che anche qua in montagna non perdona.
Un giro dopo l'altro, guardando passare quelli che corrono davvero, a volte piano, a volte un poco più velocemente. Soste per bere, a volte per mangiare, i piedi iniziano a scottare e quella fontana lungo il percorso con le vasche mi attira sempre di più. Ad un certo punto, dopo aver camminato per 4 ore e mezza, mi fermo, tolgo le scarpe ed immergo le gambe nell'acqua gelida. Mi pare il paradiso in terra.
Non mi alzerei più da qua!
Qualcuno passando sorride, altri fanno la mia stessa cosa, alla fine ci si ritrova in parecchi con i piedi ammollo nell'acqua fredda.
La fine delle sei ore arriva, per me con gioia, per altri con amarezza. Tiziano, dell'Atletica gavardo, si ritrova con la meta dei giri segnati nella classifica e considerando che ha corso tutte e sei le ore come un matto, è piuttosto amareggiato ed ha ragione, ha fatto almeno il triplo dei giri fatti da me.
Vien la sera, le premiazioni, io siedo in compagnia di Marco Capo Gufo, due chiacchiere e l'accordo di vederci domattina per la mia frazione in mtb..... ma quella è un altra storia.
La notte porta vento e pioggia ed un dolce riposo nella mia casetta su ruote. E pensare che a casa ci sono 35 gradi, qua dormo col piumone sulle spalle...