Son 25 anni che la fanno ed io la 4 volta che ci vengo.
Stavolta diventa anche la scusa per una brevissima vacanza su di un lago che non è il mio. Aspettato con pazienza che uscisse l'annuncio sulla loro pagina Facebook dell'apertura delle iscrizioni, mandato la mail ed il pagamento, chiamato l'Hotel Posta esattamente di fronte alla Canottieri Moltrasio per chiedere la disponibilità di una camera per una notte e di un posto macchina e ecco che lunedì mattina alle 10 parto alla volta del confine di stato.
Traffico tanto sull'autostrada, il che ci sta visto che è periodo di vacanze, ma il solito pirla che si mette di traverso alla barriera di milano perché si è messo dove c e il telepass e lui non l'ha, fa la retro, coinvolge in camper di tedeschi, si incazza e scende dall'auto pretendendo di avere anche ragione, urla e sbraita sceneggiando stile Anna Magnani, colonna che arriva quasi a Bergamo, finalmente si riesce a passare e si blocca la sbarra del casello....
Meno male che son pacifica altrimenti mi salirebbe la pressione ad 8000!!!!!
Traffico sulla tangenziale interna a Milano città e, finalmente, la svolta verso la parte meno trafficata dell'autostrada, quella che va verso Como e la Svizzera.
Arrivo vicina al confine di stato, giro giù verso il lago , Cernobbio, Tavernola Comasca e finalmente Moltrasio.
Le spettacolari ville stile Liberty che si affacciano sul lago sono semplicemente un balsamo per gli occhi; le stradine che portano al paesino ed alla canottieri sono strette ma talmente suggestive da farti dimenticare la loro "strettezza", lasciando passare una sola macchina per volta. Ed ecco l'Hotel Posta, parcheggio a fianco del marciapiede per tre secondi ed il titolare, mi chiama per nome e mi apre il garage al volo....
10 minuti dopo sono gia in camera; poche cose da togliere dalla sacca e scendo per pranzo.
Ricordo dallo scorso anno la cura della loro cucina per il cibo ed anche stavolta non si smentiscono: cibo fantastico! seduta sulla terrazza che guarda il lago e la partenza dei traghetti verso Como e la sponda opposta, sono credo l'unica italiana seduta al ristorante, Americani, argentini, francesi e tedeschi, questa la tipologia di gente che mi circonda. Mi piace confondermi in questa internazionalità, lingue che conosco, usi e costumi alla fine non tanto dissimili dai miei. Ed esce la mia anima giramondo aiutata non poco dalla mia conoscenza di lingue straniere, la mia "adattabilità" al mondo straniero che viene da anni di viaggi, giramondo per indole ed amore...
Alle 17 vado ala consegna numero, la boa personalizzata che resterà mia a differenza degli scorsi anni, la maglia della traversata, che ora mai colleziono, e me ne torno in albergo per prepararmi. Costume o muta? costume va, fa un caldo bestia e se l'acqua ha la stessa temperatura dello scorso anno la muta sarà solo un fastidio e nulla più.
Alle 19 iniziano ad imbarcare la gente per la sponda opposta e sono tra le prime a salite per il trasbordo. Seduta sulla scalinata di Torno, da dove verrà data la partenza, ho piu di un ora da attendere ma mi guardo attorno e, mentre la scalinata si riempie sempre più ad ogni viaggio dei 5 motoscafi che portano i partecipanti, ho tempo per guardare i visi delle persone accanto a me. Intravedo facce che ho gia visto lo scorso anno, famiglie al completo, stranieri che vengono in vacanza e che ogni ano si cimentano nella nuotata al tramonto dopo il passaggio dell'ultimo aliscafo.
Siamo in 600 ed il vedere tutte ste boe colorate è veramente uno spettacolo.
Ad un certo punto si sente uno sparo e via.... cioè no, falsa partenza. Non ti dico il caos per far tornare indietro le decine di ragazzi partiti a raffica.
Noi, i "lenti" ce la ridiamo, con le gambe in acqua, seduti sugli ultimi gradini della scalinata; mi meto le pinne con calma, mi guardo attorno, un signore mi parla in un inglese stentato scambiandomi per teutonica e gli sorrido, lasciandogli pensare di esser straniera, non ho voglia di parlare del tempo, del caldo etc, preferisco pensare alla mia traversata.
E si parte.
L'inizio è tutto uno sbraccìo, rischi anche di beccarti qualche manata sul collo, mi defilo a lato ed inizio a nuotare per cavoli miei.
E piano piano la sponda opposta si avvicina, le case si ingrandiscono sempre di più ed io mi sento da Dio. Vedo alcuni che chiamano soccorso, subito raccolti dalle barche di scorta. Qualche incoscente che si butta in quest'avventura senza pensare che sebbene la distanza sia di poco superiore al chilometro è comunque un km di acqua da attraversare e, se non hai neppure un minimo di allenamento, non ci arrivi. Tocco il pontile di arrivo dopo 26 minuti, risalgo la scaletta ed esco dalla canottieri dopo essermi asciugata alla bene meglio. Prima di salire in camera guardo verso il lago e la scia di boe colorate ancora in acqua è ancora molto lunga; sono contenta della mia " performance", 6 minuti meno dello scorso anno senza allenamento sono un ok per me!
Una doccia veloce e scendo alla festa dove musica degli AC/Dc a palla si mescola con le risate di chi, come me, ha fatto questa traversata/festa. Coda alla cassa, panino e patatine ritirate e mi siedo in compagnia di alcuni ragazzi che mi fanno posto ad un tavolo. Il birrificio artigianale offre 24 tipi diversi di birra, alcune aromatizzate alla frutta e devo dire che, con mia sorpresa, quella all'ananas + veramente buona.
Poco dopo mi avvio verso un meritato riposo; sento ancora per una decina di minuti la musica e la gente che chiacchiera mentre cerco di addormentarmi ma poi Morfeo mi abbraccia e mi addormento.
Il mattino mi porta una bella colazione guardando il lago dove ieri sera ho passato qualche momento e ben presto vien l'ora di ripartire e tornare verso casa ed il mio di lago, il Sebino.
Sebino contro Lario??? uno ad uno.
Sul primo ci vivo, del secondo sono innamorata ma uno compensa l'altro per cui li amo entrambi.
Al prossimo anno Canottieri Moltrasio.