La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 3 agosto 2017

24h Val Rendena con Capo Gufo

 Ed il mattino arriva.
Un po più fresco, colazione al bar del parco guardando la gente che gira qua e la, ammirando i ciclisti che da ieri alle 12 stanno girando lungo il percorso di gara ed aspettando la voglia di preparare la mia di bici per partire.
Si la bici. La mia Valchiria,
Una telefonata fattami la scorsa settimana da capo Gufo, la richiesta di far squadra con lui, un team da 4 composto da noi due!!! Una richiesta che mi fa ridere all'inizio, ci penso su un attimo e dico: perche no!!!

 Provare non costa nulla anche perchè lui sa che sono una polenta.
Il mio giro parte mezz'ora dopo, un pezzo sui pedali, alcuni a piedi, l'argine alla fine e mi ritrovo alla partenza, con lui che arriva con una bici diversa visto che la sua l'ha rotta ieri.
E riparte lui, per i giri conclusivi di questa gara che segna la sua 102 esima partecipazione ad una 24h in mountain Bike.
Un uomo diventato un mito per queste sue performance in giro per mezzo mondo, sempre su due ruote.
Orgogliosa di essere una sua amica e che abbia chiesto a me, polenta Kathy, di fare qualche giro per la sua squadra.
E le 12 scoccano, e le classifiche dicono che siam terzi... no lui è terzo, io faccio solo da contorno.
Sarà bello aspettare assieme le premiazioni, vedere tanti volti noto sfilare sul palco, vederlo premiato per la 15esima presenza alla 24h di Val Rendena, applaudire le squadre che vengono premiate sul palco ed infine salirci noi su quel palco,
E quasi mi commuovo quando Elio Proch, voce storica della 24h trentina, mi premia.
E la mia mente non può non tornare agli anni in cui di gare ne facevo 40 o 45, quando erano più le ore che passavo in sella che a dormire, il periodo in cui sono stata forse la donna più felice di sempre.
Ora è tutto un rubare il tempo al lavoro, alla salute o alla stanchezza, il mal di schiena che mi accompagna spesso, alle gambe che fanno male ma dentro sono ancora la Kate di allora, la Ironkate che era ovunque sulla bici, pedalavo su ogni strada sterrata che ci fosse in giro, il vento ad accarezzarmi i capelli e la pelle del viso. Il viso che ora, stanco, poco sorride e che ha tanta nostalgia di quel tempo.
Non chiedo di tornare indietro nel tempo, l'età che ho è la mia e non vorrei rifare tutto da capo, ma vorrei tanto avere ancora il tempo, e la forza, per risaltare in sella ogni qual volta ne abbia voglia e di pedalare senza una meta precisa, senza un orologio al polso e con solo 5 euro in tasca.
Chissà, forse ce la faccio ancora.

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