E' il terzo anno che ci torno e non so perché mi piace in modo particolare questo percorso.
Seguo le indicazioni del navigatore, arrivo e parcheggio, è ancora presto ma la mia innata puntualità mi fa sempre esser presente prima che arrivi la massa. Iscrizione al banco info, il ritiro del numero e del braccialetto di carta colorato stile 24h in mtb che serve per il ristoro, il pacco gara lo si ritira alla fine ma al banco informazioni di una farmacia che, credo, faccia da sponsor, mi consegnano una scatole che contiene una trentina di omaggini,,, integratori, aloe, creme varie, sali minerali.....scorta per qualche giorno e per di piu gratis!
fa caldo e me ne sto all'ombra un po poi decido di partire lungo la strada che conosco gia. Pieno di cascina qua attorno ed il percorso si snoda tra di esse; sono cascine moderne, le stalle a vista con un sacco di mucche e vitelli, i silos, gli orti ben curati, i capannoni degli attrezzi e dei trattori... sembra tutto nuovo....
La strada sterrata si snoda lungo cavali e fontanili, i Funtanì appunto... lo scosciare dell'acqua tiene compagnia nella mia camminata in solitaria.... e presto arrivo al campo di volo dove atterra un aereo mentre un altro si leva in volo, con le sue ali arancione sorvolerà i campi per un bel po, tant'è che me lo vedrò sopra la testa più e più volte fino al traguardo.
Camminando cosi, in solitaria, penso a quello che vorrei fare, a come fare per raggiungere un obbiettivo che mi ero fissata tempo fa ma che poi ho messo nel cassetto delle cose " da fare" e mai più aperto; ora magari, con determinazione e pazienza, potrei riprendere in mano la situazione, provarci almeno. vediamo dai!
Lungo la strada che si snoda tra campi di mai, passo accanto ad una cascina semi abbandonata; maestosa, grandissima, con il cartello "vendesi " appeso al cancello, scolorito dal tempo e dalle intemperie. Sono tre anni che passo e tre anni che lo leggo! peccato perdere un pezzo di storia locale anche se so che per gli agricoltori non è facile questo periodo. Un governo che autorizza l'importazione di grano dalla Cina, dagli Usa e svende il prodotto locale. Un po di colpa l'hanno anche i consumatori però, badano solo ed esclusivamente all'acquisto di materie prime a basso costo tralasciando la qualità e questo porta, inevitabilmente, ad avere alimenti a basso costo con qualità inferiore mentre il prodotto italiano marcisce sui bancali.... Speso ho fatto questo ragionamento con amici o conoscenti ma mi sono sentita rispondere" si ma le ciliege italiane costano 4 euro al kg, io le compero a 90 centesimi...".
Ma se si vuol rifar partire il carrozzone >Italia si dovrebbe comprare cio che il carrozzone produce.... o no???
comunque, disquisizioni mentali a parte, i passi si susseguono l'uno dopo l'altro, ed i pensieri vagano per conto proprio. Lungo una lunga strada sterrata che attraversa i campi di mais mi fermo ad assaggiare le prime more selvatiche di quest'anno! e ripenso, non senza nostalgia, alle lunghe pedalate in compagnia di Dado e Mauro, lungo decine di sentieri, quando, stanchi ed accaldati, ci fermavamo a rubar ciliege e more, ridendo come bambini... quanti chilometri macinati assieme su due ruote, al caldo dell'estate, al freddo dell'inverno, sotto scrosci d'acqua improvvisi o su per sentieri in montagna, arrivando a volte stravolti dalla stanchezza ma felici come mai. bei tempi quelli.
E cosi, con la testa piena di pensieri e ricordi, eccomi arrivata al traguardo.
Le fette d'anguria per togliere polvere e sete dalla bocca, due parole con alcuni conoscenti, il ritiro del pacco gara ed il ritorno a casa, piano piano, senza fretta......
Un altra serata passata a far cio che piu mi piace e domani si replica ma quella è un altra storia.
Alla prossima ragazzi!
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