La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 1 luglio 2010

2° Staffetta del Po’




Bella, come lo scorso anno.
Indimenticabile perché le punture di zanzara che mi tormentano ancora adesso con il loro prurito sono talmente tante che ho rinunciato a contare le toffole una volta arrivata a 40, cerco di non pensarci e mi gusto la bottiglia di Lambrusco fresca con un pezzo del Parmigiano avuti in premio.
Bella soprattutto perché ogni volta scendo quaggiù a trovare i ragazzi dello Sculazzo mi sento un pochino a casa ed il loro “Ciao Kathy” quando arrivo mi fa stare bene ed anche Marina che mi segue ogni volta, si sente ben accetta e si diverte.
Da esperimento della scorsa stagione, credo ormai sia diventata una specie di appuntamento fisso e, cosi come la Aironbike, mi iscrivo come trovo il volantino ondine, mi preparo e scendo in Emilia Romagna.
Marina arriva a casa mia verso le 16, due chiacchiere mentre mettiamo tutto in macchina e si parte, il tempo passa tra risate e musica canticchiata da entrambe, i mitici Genesis che non tramontano mai, e sembra che quell’ora passi tanto velocemente che siam già a Guastalla a parcheggiale al Lido Po’, tra altri runner agguerriti e bikers in assetto da corsa.
181 il nostro numero di coppia femminile, pausa the freddo e due litri di Autan ( che non funziona molto a dir il vero) ed è ora di prepararsi.
La scorsa settimana il grande fiume è nuovamente uscito dagli argini ed i ragazzi del team hanno dovuto cambiare il percorso rispetto alla scorsa edizione; faccio un pezzo del sentiero che costeggia la Crostolina, un affluente e resto un po’ sconcertata: ma non era una strada, piccola d’accordo, ma pur sempre una strada!!!
E’ rimasto un sentierino che in alcuni punti è stato mangiato dalla furia dell’acqua, largo poco più di una spanna, dove si saltella mica male, meglio togliere il lock agli ammortizzatori vah, altrimenti sai le braccia che lavoro avranno da fare.
Inizia lo speaker a chiamare tutti all’ordine, ci si mette sull’erba ma è tutta una gran confusione, si va di qua no di la…. Chi parte e dove……
Me ne stò li a guardare l’agitazione generale tranquilla e pacifica, cosi come ha detto il Bacchia: quando arriva lei inizia la festa, hanno già finito tutti!
E certo, è proprio questo il bello, prenderla con filosofia, tanto che cosa cambia in fondo?
Pronti via partono i runners… ci sono delle ragazze tanto magre che ce ne vorrebbero tre per fare una me, sembrano volare sospese sopra il terreno ed anche Marina è tanto esile che vicino a lei sembro un gigante.
E va bene mi metterò a dieta, che scatole…. Però pedalo lo stesso.
Fanno un primo giro di circa 800 metri per poi si immettono in quello che è il percorso vero….. e quando tornano partiamo noi bikers che, nel frattempo, ci siamo messi tutti belli schierati a pettine sul lato sinistro della strada e nel veder spuntare i corridori sul ponte via a pedalare.
Vedo Marina sbucare ed il giudice urlare 181 e via….. mamma che fatica, tre gare in tre giorni le paghi!
Finisco il giro di 13 km circa e lei parte a tutta birra; ho tempo per riposarmi, bere qualche cosa che la vedo spuntare dal ponte e via…..
Stavolta le gambe girano però; ho accumulato ritardo nella prima frazione ma ci metterò quasi 8 minuti in meno a fare la seconda, accompagnata dai ragazzi dello Sculazzo in bike e Marino che mi spinge per duecento metri lungo la ciclabile prima dell’arrivo!!!
E va bene, sarò anche tra gli ultimi ma sono strafelice come tutte le volte che passo il traguardo e vado incontro a Marina che finisce l’ultima frazione, ci abbracciamo e via a fare la doccia per scacciare le zanzare che, come ti fermi, ti assalgono senza pietà.
Doccia tiepida, bike in macchina, Autan a litri e via al ristoro ed a mangiare il panino con la salamela. Ho una fame del diavolo e me ne mangerò due tra due chiacchiere e gli applausi alle premiazioni.
Mi accorgo che iniziano alla rovescia, di solito premiano gli ultimi e poi i primi invece, facendo ala rovescia, avrò la graditissima sorpresa di saperci a premio, quinte!!!
Bottiglia di Lambrusco rosso, un kg di Parmigiano Reggiano, una polo rossa e tante ma tante risate.
C’è musica a palla e tanta allegria nella notte di Guastalla, il grande Po’ scorre tranquillo li accanto e solo quando guardi il muro della casa di fronte e ti accorgi fin dove è arrivato il livello dell’acqua durante la piena che un pochino di paura, o forse semplicemente rispetto, si fanno sentire.
Nella notte parliamo del più o del meno viaggiando verso casa, dovrò cercarmi un compagno nuovo per la staffetta do Orzinuovi l’11 luglio, Marina sarà in vacanza, ma quella è un'altra storia che solo forse inizierà.
Adesso mi basta ricordare questa per star bene ed aver voglia di correre ancora.
Kathy Pitton

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