La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 17 ottobre 2012

Granfondo del Riso


Partita per Milano…
Si, alle sei meno un quarto di domenica mattina, dopo la mitica 6h di Urcis perché di andare a casa non ho proprio voglia, sola col gatto sul divano…. Macchè macchè….
Faccio fatica a trovare sto paesino alle porte della metropoli, Carpiano si chiama, esco a Melegnano e gironzolo o attorno finché non intravedo un cartello e mi avvicino al centro.
Capisco di essere al posto giusto quando inizio a vedere ciclisti in mountain bike che girano attorno alle rotonde, parcheggio il bestione a lato strada e mi avvicino alla zona arrivo/ partenza per l’iscrizione.
Dunque non capisco.
Mi dicono Granfondo del Riso….
Tutto piatto, qualche campo che di risaia non sa neppure lontanamente, campi di mais spogli pieni di “scarfoi” come si dice in bresciano ma di riso non ne vedo…
Va beh vediamo dopo.
Facce più o meno conosciute, un amico bergamasco che spunta tra la folla, alcune ragazze che vedo in altre gare di solito ma l’atmosfera è strana, forse perché vengo dalla mitica Urcis dove la festa è la regola ed il pedalare un optional….
Via si parte.
Asfalto, un campo da fare a zig zag nell’erba, segue strada bianca che finisce in un campo gia tagliato con i tipici spuntoni del mais, un sentiero lungo un ruscello, un paio di passaggi su asfalto, un argine ed un altro campo….
Dopo il primo giro mi ero già rotta i maroni.
Allora io vado piano e va bene, che mi superino pure tanto mi frega un cavolo, ma che arrivi il campione di turno e mi dica “cazzo ci fai qua” quando lui crede di essere ai mondiali mentre invece è nella campagna milanese e Fontana and Co. sono da qualche parte in Europa a fare gli europei mi fa pensare che stavo meglio ieri a Barco, dove sport ed agonismo si miscelano con lealtà e divertimento, senza troppe menate del tipo “io son bravo e tu tirati da parte”!.
Di giri ne ho fatti tre cioè fin quando i giudici di gara mi hanno fermato perché la gara era finita, me ne sono andata al camper, fatto la mia doccia calda e son tornata al ristoro per mangiare qualche cosa, salutare un paio di persone ed andarmene senza vedere neppure una risaia…
Ah una cosa… ma le gran fondo non sono a giro unico o al massimo due tipo la gara di Pomponesco o la Aironbike dei miei amici di Guastalla?
Sei giri nei campi sono al massimo una Xc…..
Sono una rompimaroni lo so…..
Ma oggi mi gira cosi

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