Quest’anno la 24h di Cremona è stata caratterizzata da un diluvio, acqua, fango a chili, rane che gracidavano, cadute e scivoloni nel fango, tutta una roba cosi insomma.Anche le premesse della stagione 2013 erano state cosi, un diluvio ad ogni gara in special modo il River Marathon Cup, ma speravo che con il continuare della stagione il tempo avrebbe messo la testa a posto, invece nada de nada, avanti con spolverini anti acqua e le bike da portare dal meccanico ogni volta.

Ed ho iniziato a guardare le previsioni del tempo ogni singolo giorno e mi veniva il magone ogni volta vedevo pioggia ed ancora pioggia…….ed ho deciso di passare alla 6h.
Lo so che non è uguale ma dovevo fare il conto anche del fatto che di chilometri nelle gambe quest’anno ne ho pochi e forse era la scelta meno azzardata… e poi pedalare sotto la pioggia sei ore non è proprio come passarne 24 per cui va bene cosi.Ed arriva la telefonata di Anna che mi chiede si ci vado a Cremona e la prima cosa che le chiedo è: ci vieni con me?
Non pensavo di farle un regalo, non immaginavo che la sua partecipazione alla gara sarebbe dipesa dalla mia risposta ed ecco che mi trovo con una nuova compagna di avventura!
Ci si accorda per la partenza, lei deve sistemare i gemellino di sei mesi mentre io devo sistemare solo il gatto…. E via che si parte di sabato mattina alle otto verso Cremona dopo aver caricato di tutto sul camper.
Chiacchiere lungo la strada e per la prima volta non metto uno dei miei cd rockettari per farmi compagnia; arriviamo, parcheggiamo in modo da essere vicine al campo di gara ma sistemate bene anche per la notte e si va a prendere il numero ed il pacco gara.
Le facce sono quelle di sempre solo rasta man è diverso… senza i lunghissimi rasta che lo distinguevano dalgruppo.
L’atmosfera è rilassata, prepariamo le bike e si pranza con quanto portato da Anna…..per la prima volta prendo un endurance con calma assoluta, senza quel timore che mi prendeva lo stomaco, forse è la sua presenza a tenermi buona… boh!
Ed ora si va al campo gara!
Ci siamo quasi, tutti schierati nel pantano ad aspettare la partenza stile le Mans, di corsa fino alle bici e poi via sui pedali….ma io non corro e con calma raggiungo Valchiria ed inizia la nuova avventura.
Il percorso è leggermente diverso dallo scorso anno e lo trovo più bello e scorrevole ma il fango ben presto prenderà il sopravvento su di noi e sulle biciclette. Quanto fango, quanta pioggia e quanto arrancare per andare avanti senza cadere.
Quando passavamo vicino a delle buche le rane cantavano come per avviarci di non entrare nel loro territorio e le vedevo saltare a lato dei sentieri ed ho invaso più volte la loro proprietà entrando fino alle ginocchia nel laghetto cercando di lavare la bici perché non girava più nulla e con me molti altri, tanto bagnati per bagnati…
Un giro dopo l’altro, sempre più piano fin oa quando non ho deciso di accettare l’invito di un amico biker, Bodo, che a bordo percorso con il camper, mi offriva pane e salame… Anna ha tirato dritto perché essendo celiaca non può mangiarlo ma io mi sono fermata eccome! E diavolo, faticare d’accordo ma anche un pò di piacere va bene no????
E le chiacchiere scoprendo che sia lui che Morris hanno rinunciato per guai meccanici e vedere tutti gli altri sempre più lenti per colpa del fango accumulato, per guasti vari e per la pioggia incessante.
Alle otto di sera la mia gara finisce e devo dire che non mi meraviglia affatto sentire che, poco dopo, verrà sospesa anche la 24h perché il percorso era diventato impraticabile nonostante tutti i tagli fatti dall’organizzazione per cercare di evitare i punti più pericolosi.
Cosi niente toboga, niente busa, niente caroni….. ed ogni volta che passavo mi sembrava diverso, un taglio del taglio insomma…
Doccia calda in camper con Anna dispersa da qualche parte, la bike sistemata alla bene e meglio nel gavone e poi al pasta party, le chiacchiere con i ragazzi dl gruppo Gufi di Trento e scoprire che sono terza in classifica e non lo sapevo no se non me lo diceva capo Gufo in persona!
La premiazione, gli applausi……quel piccolo momento di gloria che passa veloce ma che mi resta sulla pelle per tanto tempo e fa dimenticare la fatica, il fango, le unghie spezzate nel montare e smontare le ruote ed il mal di schiena.
Anna era rimasta al camper con la scusa che non può mangiare ciò che viene preparato per gli altri e ci ritroviamo verso le 22, si prepara il letto e si riposa, le continuerà la gara domattina, dovrebbe riprendere alle 8 circa. E dire che è ferma da un anno e mezzo per la gravidanza ed i suoi piccoli hanno solo sei mesi ma la grinta è rimasta quella di sempre, la sua voglia di pedalare non finisce mai.
Ed alle otto del mattino si riparte, mentre lei pedala io le faccio assistenza sotto un diluvio pazzesco.
Le porto noccioline e borracce, le chiedo ogni volta se le serve qualche cosa mentre il cielo scarica valanghe di acqua e tutti procedono piano piano cercando di non cadere e di non farsi male come purtroppo è successo ad Astrid e Raffaella ed a molti altri.
Ed alle 13 sento una voce che mi chiama dal lato opposto dell’arrivo… Renato, un compagno di corso massaggio Ayurveda. Mi ha fatto la sorpresa di arrivare fin qua per scattare foto e resterà sotto il diluvio fino alla fine della gara, con me, a fare il tifo ad Anna ed a tutti gli altri. Ci siamo concessi un caffè e due chiacchiere prima della sua partenza ed è stata una piacevole compagnia. Grazie Renato!
E poi finisce tutto e sembra passato solo un minuto anziché un giorno intero anzi due, ed è ora di tornare a casa chiacchierando come se fosse la cosa più normale del mondo che due ragazze con pezzi di fango tra i capelli e le scarpe inzaccherate ridano a crepapelle lungo l’autostrada che riporta a casa.
Ma nonostante tutto stiamo gia pensando a quello che potremmo fare assieme in un'altra occasione.
Chissà….
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