Ti svegli da una lunga notte agitata, ( ho sognato che un albanese rubasse il camper con me dentro e mi svegliavo in un paese sconosciuto), sono solo le sei del mattino ma ti fai un caffé, mangi due biscotti, assetti il camper e parti per Goito, non è cosi distante da Commessaggio, sono solamente 28 km.
Una gara al giorno toglie il medico di torno… magari fosse vero ma stavolta ci voglio provare, due giri del percorso e bon, di più non faro’ di certo!
Arrivo a Goito, parcheggio il bestione poco distante dalla zona partenza e vado a prendere il numero; sono parecchi i volti che ho visto ieri e molti altri sono quelli che conosco, c’è il tempo per un caffé e due chiacchiere ma il tempo scorre veloce e le nove sono vicine per cui via a preparare la bici e me stessa per questa prima edizione della fiera del Grana.
La griglia schierata, i soliti curiosi che non sanno neppure cosa stanno guardando e fanno battute fuori luogo mentre chi invece di sto mondo fa parte li vedi e riconosci subito, i ragazzi che sembrano voler volare via ancora prima dello start ufficiale ed i giudici che faticano a tenere le griglie in ordine prima della partenza… e poi via lungo la strada seguendo il gruppo che si distende in una lunga linea colorata, la svolta nel campo ed il pedalare sull’erba pesante…. Ed è un attimo e scorri lungo la ciclabile e poi giu lungo un piccolo argine ed il bosco dove devi guidare tra le piante…. Bello, mi piace questo percorso.
Come ieri mi ritrovo a guardar in giro mentre pedalo e noto, al centro di un piccolissimo laghetto, degli aironi in cima ad un masso che emerge dall’acqua, stanno danzando in quella che è la loro sinfonia d’amore.
Bellissima!
Avrei fatto le foto se avessi avuto con me il telefonino.
E poi di nuovo sulla ciclabile e via verso l’altro bosco ed il traguardo e da qua inizia un altro giro.
Pochissimo il fango a dispetto del tempo bizzarro che ci ha accompagnato finora, forse solo 500 metri su di un percorso di 11 km e le ruote della mia bici si impolverano solamente.
Ed un altro giro segue al primo, fino al traguardo.
Il piacere di una doccia calda nella mia casa su ruote, un cambio veloce e due passi fino al ristoro dove riconsegno il numero e mangio un panino in compagnia e me ne stavo andando quando mi chiamano… le donne sono poche ed essendo quinta ed ultima mi spetta comunque un premio.
E me ne torno a casa con la spesa!
Ma non è questo che mi piace di questo mondo, è l’aria che si respira o semplicemente la voglia di fare ancora, nonostante tutto.
Dovrò stare ferma parecchio da ora in poi, il mio “involucro” ha bisogno urgente di una revisione ed ho alcuni interventi programmati e la preoccupazione non rilascia dormire tranquilla ma spero di tornare in sella tra qualche mese, con la stessa voglia di pedalare, scoprire, esplorare….
Come dicono i mie amici emiliani, tengo botta, non mollo…
Avrò la compagnia dei pensieri dei miei amici in questi mesi bui, gli amici veri, questo lo so ma comunque mi rattrista non poco poter solo accarezzare la sella di Valchiria senza poterci salire.
Anche lei dovrà per forza riposare aspettando la prossima primavera….
Alla prossima ragazzi!
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