La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 8 ottobre 2013

Urcis con variante Zio Willy




Prima iscritta 2013, l aspettavo con la trepidazione di una sposina novella e vado a combinar casini….. son da rinchiudere va!Cominciamo dall’inizio che è meglio. Preparo il camper una settimana prima, quasi ci dormo anche cosi mi preparo spiritualmente, venerdì dopo il lavoro corro a casa, metto su sacca, bici e due bigoli di pasta e via verso Orzinuovi.Uno penserà  “ ma se ci sono si e no 40 km perché diavolo ci vai il giorno prima”????
Perché l’atmosfera è unica, la compagnia superlativa, si ride, si scherza, si pedala, si beve la birra e si mangia lo spiedo e se vi pare poco siete messi male!
Parcheggio al solito posto a duecento metri dalla partenza, sistemo il bestione in modo da aver tutto in ordine e subito me ne vado alla zona arrivo ed al tendone dove mi bevo una coca cola, guardo attorno ed aspetto…. Ma arriva nessuno!
Me ne torno al camper ed ecco spuntare dal campo Charlye ed Ivan, un abbraccio e due chiacchiere e resto male nel sapere che stasera loro non ci saranno a cena; pazienza, cenerò da sola e leggerò un libro e cosi sarà infatti, due spaghetti, un po’ di televisione e le pagine di un bel libro mi fanno compagnia fino a tardi mentre sento passare sulla strada altre macchine ed altri camper che, come  me, arrivano molto prima della gara stessa, solo per il gusto di essere qua.
La notte passa veloce e sarà l’andirivieni di decine di persone che mi sveglia al mattino dopo, il messaggio di Lory che arriva per colazione e per fare questa gara dopo due anni di fermo ed un brutto infortunio che l’ha obbligata al busto per tanto tempo.
Le tre diavolesse della mia squadra che son qua per mantenere il titolo conquistato tre anni fa e mantenuto tutto questo tempo saranno in arrivo non prima delle due per cui mi faccio una mega moka di caffè ed aspetto che arrivi Lory portandosi dietro la sua immancabile allegria.
Ed eccola, carica tra borse e sacche, parcheggia poco lontano da me ed invade letteralmente il camper con le sue cose e la sua persona, un abbraccio dopo tanto tempo che non ci si vede, le chiacchiere immancabili tra una tazza di caffè ed una fetta di crostata, le notizie di figlia/marito/moroso/lavoro/varie ed eventuali e siamo pronte per andare a ritirare il pacco gara ed il numero; due spiegazioni sul come posizionare il numero posteriore sotto il sellino della bici e si va in trattoria prima per un caffè e poi per pranzare in compagnia davanti ad un buon piatto di pasta ed il dolce a cui non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare! Vicino a noi c’è un gruppo di ciclisti, alcuni li conosco di vista come conosco la squadra che…..punge…… e sento dei discorso che mi fanno letteralmente girare le palle!      Uno di loro afferma che “ non me ne frega un cazzo se nel single track ho davanti qualcuno, io non chiamo strada gli passo sopra…”.
E da questa affermazione si capisce che genere di deficiente sta parlando! Poi magari si crede un campione del mondo ma visto che arriva sempre dalle parti di metà classifica tutto sto sentirsi campione non lo capisco proprio.
Via che si torna al camper, purtroppo pioviggina, speriamo smetta presto. La partenza a differenza degli anni scorsi, non sarà in stile Le Mans ma dalla piazza di Orzinuovi visto che mezza Italia conosce sta gara ma i residenti del paese no… forse perché parte dalla frazione di Barco… sta di fatto che alle due e mezza tutti in fila dietro alla macchina apri pista e si va verso il centro per il saluto del Sindaco, un lunghissimo serpentone di biciclette che invade pacificamente il paese tra gli applausi della folla e gli occhi sgranati di chi non ne sapeva nulla. E tra andata e ritorno son 5 km, un discreto riscaldamento, per poi tornare verso Barco ed immettersi nel percorso vero e proprio e partire davvero per una gara lunga ed estenuante, o meglio, questi erano i piani!
Il primo giro va… fino alla variante Zio Willy! Una lunga serie di pancali in legno messi su di un sentiero credo per evitare il fango sottostante; unico neo è che passandoci sopra con le ruote infangate si è fatta una specie di patina stile nutella sporca di biscotti…. Ed io che voglio fare la ganza senza tener conto dell’ età mi lancio sulla variante e faccio tre pedalate tre… son volata per aria a stile libero con carpiato al ritorno, unico problema che peso io e pesa la bici che ha ben pensato di non sganciarsi dal mio piede sinistro!
Perso di aver bestemmiato in sette lingue diverse mentre mi tiravo su e mettevo in parte lasciando passare gli altri…. Con mezza chiappa di fuori per il pantaloncino rotto me ne sono tornata pedalando al traguardo, un uscita al volo verso il camper, cambio pantaloni e sono ripartita zoppicando….. altro giro altro regalo e nella discesa sul pratone in contropendenza  poco dopo la salitella ho ben pensato di farmelo di traverso scivolando fino in fondo! E li ho dato forfait.
Mestamente con la coda tra le gambe me ne sono tornata al traguardo, doccia calda al camper con constatazione dei danni e caviglia gonfia come un melone, kinesio tape a nastro ovunque, due fialette di concentrato d’arnica con una tazza di the e mi sono addormentata per due ore!
E poi a vedere l’arrivo degli altri, aspettare Lory e le ragazze, congratularmi con loro ed aspettare l’ora di cena con la tristezza dentro e cercare di sorridere lo stesso.
La cena tra due risate e le battute, l’applauso ai premiati, le foto alle compagne di squadra per la riconferma a campionesse del circuito e la serata se ne va velocemente tanto che sarà quasi mezzanotte e mezza quando torneremo al camper a riposare. Dormo il sonno dei vinti, agitato e poco ristoratore ma penso a cosa fare per guarire velocemente, voglio tornare in sella, voglio pedalare, voglio sorridere e forse già sabato prossimo c’è una garetta poco lontana da casa, forse, magari……
Alla prossima ragazzi!

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