La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 2 aprile 2013

Ed il River è andato....

River Marathon Cup 2013 finito!
Ed una volta tanto all finisher con tanto di gadget a provarlo ma, come sempre, l' aver pedalato in qua ed in la per la pianura padana, sulle rive del Po e di alcuni suoi affluenti mi è piaciuto anche se di acqua ne ho presa a vagonate quest anno.
Trasferta iniziata come sempre il venerdì pomeriggio con il carica scarica sul camper, accorgerai che ho finito il gas per il riscaldamento e l'acqua calda della doccia ed accordarmi con un amico speciale di laggiù per farmi trovare la bombola a Pomponesco al mio arrivo; e per una volta  evitare l'autostrada provando strade alternative per la bassa mantovana e scoprire che sono quasi trenta km in meno, arrivare verso le sei e parcheggiare nel posto di sempre accanto al campo sportivo ed al lavaggio bike..... Insomma tutto come sempre, solo il giorno è diverso, si corre di sabato pomeriggio e non di domenica, un recupero della gara annullata a febbraio per la troppa neve.
Alby arriva con la bombola di gas e meno male perché iniziavo a gelare, tribolare non poco per allacciare correttamente tutti i tubi e farci un The bollente con i biscotti per scaldarci un poco e passare del tempo assieme a chiacchierare fino alla sua partenza verso casa e famiglia. Un libro a farmi compagnia come sempre, la televisione accesa in sottofondo e ben presto il sonno si farà sentire così come le gocce di pioggia sul tetto del camper.... Quest'anno non c è verso, tutte le gare sono bagnate e fangose e freddo, tanto freddo che entra nelle ossa e scricchiolo tutta.
Ed il mattino arriva presto con la sveglia data dal cellulare che squilla e Paola che arriva per prelevarmi ed assieme andiamo a berci un caffè e scambiare quattro chiacchiere, il tutto condito da una buonissima brioches nel bar del paese che da sulla piazza.
Lei rinuncia alla gara, troppa pioggia, io ci penso un po' su e decido di .... Decidere dopo.
Arrivano le macchine e gli amici ciclisti, tanti restano in macchina in "borghese" per la pioggia, pochi finora che hanno deciso di partire ed io decido che prima mi faccio una pasta poi ne parliamo!
Ma al tavolo da pranzo ci sediamo in tre perché ho amici che arrivano da lontano con un Amelia in saccoccia e decido di invitati a pranzo, Gianmaria ed Alberto, e sarà piacevole passare del tempo in chiacchiere tra il parto non parto che faccio? Che mi gira per la testa....
Ma alla fine mi vesto e nonostante la pioggia battente sarò in griglia alle due ed un quarto con altri 260 pazzoidi sui 450 iscritti, pioggia battente che non da tregua sulle spalle e sul viso, un freddo che attanaglia le ossa ma non so che farci, siam matti così è basta.
È via per il giro di lancio per ripassare sul tappeto ed iniziare il giro di gara, accorciato di più di venti km visto l'inclemenza del tempo.
Ed è il solito giro, una gara senza storia per me partita nelle retrovie intenzionalmente per evitare i chili di fango tirato su dalle ruote degli altri e non ritrovarmi con il Viso ricoperto di melma stile fanghi termali.
È quando pedalo nel fango, con fatica, ripenso alle tante volte in cui ho detto... Basta non le faccio più..... Per poi ritrovarmi sistematicamente in griglia tra gli altri, con gli anni che Van su, le ossa conciate sempre  peggio ma con quella voglia ragazzina di giocare ancora a fare la biker.ed arrivata sull argine a pochi km dall'arrivo salgo su asfalto cercando di scrollar di dosso da Valchiria i kg di mota, scendendo l'uno la strada fino al traguardo, facendo il giro alto e non nel fango in basso, tagliando il traguardo ed andare a dire al giudice che  avevo passato un pezzo di percorso non sul tracciato originale ma sul pulito.... Ho voluto essere onesta ma non ne potevo più di mangiar morchia.
La corsa al camper per scaldarmi sotto una doccia bollente ed essere al pasta party poco dopo con tanti altri, dividendo il tavolo con Alberto, Gian, Raffaele ed aspettare le premiazioni per ritirare il gadget che ci spetta per aver fatto tutte e cinque le gare, un paio di guanti tecnici che ritirerò anche per Gianmaria visto che deve corre a casa.
L aver  fatto trecento metri in meno nel fango mi fanno scivolare all ultimo posto della classifica Donne B ma va bene così, non credevo neppure di esserci in verità e poi scopro che c è gente che ha tagliato sette o otto km di gara facendo il percorso dei bambini ed arrivando in posizioni di classifica normalmente irraggiungibili! Alla fine ho avuto ragione io, l'onesta paga sempre in fondo.
Metti tutto a posto, lava quanto rimasto in giro dalla sera prima e dal pranzo in compagnia e.  riparto alla volta di casa facendo di nuovo la strada normale, passando per paesi che non avevo mai visto.
Pasqua e pasquetta al lavoro ma so già che domenica sarò da un altra parte, sempre sui pedali, sperando che stavolta la pioggia ci dia un poco di tregua.
Alla prossima ragazzi

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