La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 15 marzo 2009

Mi piace stà Fosbike!

5 del mattino ed avrei voluto buttare la sveglia dalla finestra…a già la Fosbike a Carpi.
Meno male che ho preparato tutto ieri sera altrimenti, come minimo, dimentico le scarpe stamattina.
Caffè, ho bisogno di caffè!
Ma come diavolo ho fatto non lo so, sento uno strano sssssssssssss in cucina e la macchinetta del caffe americano fa fumo ed invece dell’aroma dei miei chicchi tostati sento solo odore di plastica bruciata…a cominciamo bene!
Opto per il the e aspetto di sentir arrivare Dado ma se gli offro the storpia il naso ed allora non lo faccio neppure entrare in cucina e si parte subito con l’intenzione di bere un paio di tazze fumanti lungo la strada.
Le solite chiacchiere, un po’ di musica e vediamo, tra la foschia, la palla rossa fuoco del sole che si leva all’orizzonte…e se ne esce con: cos’e’ quello?
Dire che lo guardo strano è poco…ma il sole Dado!!
No che non è il sole ma il Giappone! Guarda li, Sol Levante….
Ussignur cominciamo bene davvero oggi, io brucio la macchina del caffè e lui da i numeri!
Ridendo e scherzando arriviamo fino al solito autogrill ed una sosta è quasi obbligatoria; ci si rimette in marcia e, poco dopo, leggo “attenzione nebbia tra Modena e Carpi”.
Bang, detto fatto, eccoci avvolti da una spessa coltre bianca che fa sembrare tutto ovattato e silenzioso, meno male che siamo partiti presto; si procede lentamente ma piano piano arriviamo al casello di Carpi ed inizia la ricerca della partenza di questa gara in mtb: Fosbike appunto.
226 il mio numero, il saluto ai tanti amici bikers della zona ed ai molti bresciani che come noi, ogni domenica mattina, partono presto per pedalare in giro per l’Italia.
Ci si scalda un po ma le nove e mezza arrivano in un lampo ed il via viene dato a suon di musica a manetta tra una nebbia fittissima che, quasi, non fa vedere il fossato posto poco dopo la partenza… fossato che io aggiro passando a lato.
E mi ricordo ben dello scorso anno in cui quasi non ne esco più, una marea di fango lo rendeva sdrucciolevole ma quest’anno il tempo, quanto meno la pioggia, ci ha graziato: asciutto, scorrevole e veloce, tanto veloce.
Inizia cosi la mia gara, decisa a finirla tutta e facendo il percorso lungo stavolta, facendo del mio meglio per arrivare in fondo canticchiando.
Ci si sgrana velocemente tra gli argini e le strade bianche ma sento le gambe girare bene e la musica del mio ipod mi tiene compagnia; intravedo Dado qualche volta tra un argine e l’altro in mezzo a molti altri e spero di non rimanere troppo indietro o da sola che ,qualche volta, è anche peggio.
Vedo un cartello, lo leggo ed inizio a ridere: ATTENZIONE ATTRAVERSAMENTO RICCI, OCHE E GATTI!!!!
Non mi era mai capitato di leggere un avviso cosi, ma proprio mai.
Poco dopo c’è il primo ristoro e due chiacchiere con le signore addette alla distribuzione sono quasi d’obbligo ed arriva Elvis….. si dai lo so che non è l’Elvis the Pelvis ma lo devo ringraziare perché mi ha fatto compagnia per un bel tratto di strada, mi ha tirato in alcuni punti e mi ha fatto piacere.
Il sapere poi che ha 67 anni e che lo scorso anno è andato in India in bici beh, un pochino di invidia l’ho provata.. chissa’ cosa farò io tra vent’anni!!! Non lo so mica se me ne andrò in giro ancora in bike di qua e di la per il mondo.
Su da un argine, giu da un altro, alcuni a piedi perché sono tipo discesa libera e non me la sento proprio, poi l’ultimo dai che ce la faccio e rataplam a gambe per aria con tanto di fotografo che immortala il volo!
E seduta nell’erba faccio in tempo a vedere le lepri che corrono lungo l’argine, uno spettacolo! Hanno delle orecchie lunghissime e si fermano un attimo e guardare sti pazzoidi con maglie colorate che pedalano nel loro territorio finendo a ruzzoloni giù dagli argini…..
Ho il tempo di guardarmi attorno pedalando e vedo fin dove sono esondati i fiumi ed i canali fino a pochi giorni fa, un sacco di acqua ovunque, fango duro che si stà seccando e si spacca col caldo e forma uno strano effetto tra le radici degli alberi.
Dai Kathy che ci siamo quasi, guardo il contachilometri e mi rendo conto che di strada ne ho macinata parecchia e che manca poco alla fine; lascio il gruppetto che era con me all’ultimo ristoro e pedalo in solitaria fino alla fine, quando entro nell’ultimo km e passo vicino al parcheggio dove molti stanno già riponendo le bike in macchina o nei furgoni e mi accoglie un Vai kathy urlato dai ragazzi dello Sculazzo e da altri di cui non ricordo il nome ma a cui mando un bacio grande cosi!!!! E vedo il traguardo e Dado che mi aspetta e sono di un contento che non potete immaginare: si perché ho finito la mia gara e, secondo le mie capacità, con un buon tempo.
Lo scorso anno avevo fatto la “corta” in 2h e 30 minuti, quest’anno la gara intera, 50 km nello stesso tempo: per me è una vittoria!
Ed anche Dado ci ha messo quasi un ora meno dello scorso anno, ci sentiamo dei draghi! Magari qualcuno sorriderà al nostro tempo ma noi due ci siamo divertiti, come sempre del resto.
Doccia, pasta party in compagnia di amici, la bandana della Aironbike rosa con scritto ONLY FOR REAL CYCLING WOMAN consegnatami da una delle moglie/fidanzate dello Sculazzo Team, ed il sentirsi bene con me stessa sono tutto quello che desidero da queste giornate perché, in fondo, basta poco per volersi bene e stare bene grazie anche ad amici speciali che mi seguono in bici in giro qua e la e che, se non possono venire con me, sono comunque il mio doping personale.
E vi adoro tutti!
Alla prossima domenica ragazzi.
Kathy Pitton

1 commento:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Semplicemente l'anima del puro biker: pedalare per divertirsi e volersi bene, grandissima!