La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 8 marzo 2009

Sul fiume col sole

Granfondo dei tre comuni, un ritorno sugli argini del Po da dove mi ero allontanata la settimana scorsa dopo l’Aironbike di Guastalla, e Pomponesco, questo paese della bassa padana, si trova esattamente dall’altra parte del fiume.
Stessa levataccia alle 5.30 del mattino, furgone in arrivo alle 6 e via; ormai una routine consolidata, non abbiamo bisogno di parlare troppo Dado ed io, anzi ci si capisce al volo.
Ormai questa strada la conosce anche il furgone da solo, come se avesse il pilota automatico inserito e noi due abbiamo il tempo di guardarci un po’ attorno, di mettere l’immancabile cd di Elvis e di canticchiare lungo la strada.
Una stupenda giornata di sole, questo è già di per sé un risultato, ora dobbiamo solo cercare di far bene la gara e di portare a casa qualche punto del River Marathon cup.
La sosta lungo la strada per un caffè e poco dopo le otto siamo al parcheggio del centro sportivo assieme alla solita e colorata carovana di auto, camper e furgoni carichi di bike e bikers scalpitanti!
Una lunga fila al ritiro numero ma presto posso attaccare il numero 272 su Valchiria e mi preparo decidendo che è meglio stare leggeri oggi, fa gia caldo ed il sole stà scaldando ancora di più.
E’ un piacere sentire il suo tepore sulla pelle e penso anche che avrà asciugato il percorso dalla pioggia della scorsa settimana rendendolo più veloce e scorrevole.
L’onda nera della “marea” Sculazzo si fa presto vedere, ma quanti siete ragazzi!!! Poi le altre maglie conosciute, gli Mbo, gli Slowbikers e tanti con la maglia gialla del gruppo Rosa Carni, i padroni di casa ed organizzatori della gara odierna; quest’anno hanno intitolato la gara ad uno loro atleta scomparso la scorsa estate, Gianfranco Ugolini, mentre si stava allenando sulle strade di casa da un ubriaco…
Gironzoliamo un poco attorno per scaldarci e mi avvicino alla partenza dove Alfio Montagnoli, lo speaker mi chiama per dire due parole sulla festa della donna: ciò che esce dalle mie labbra è che non ci si deve ricordare delle donne solo nella giornata del 8 marzo ma sempre, come sempre si dovrebbe pensare alle PERSONE in genere, semplicemente rispettando l’unicità di ognuno di noi, uomo o donna che sia.
Decidiamo di entrare in griglia, le 9.30 arrivano in un lampo e ci viene chiesto un minuto di silenzio per Ugolini… mi viene il magone anche se non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente forse per il fatto che un suo compagno di squadra è accanto a me in griglia e gli si inumidiscono gli occhi ed a questa old lady vengono in mente un sacco di amici che non ci sono più ma vivono nei ricordi di ogni giorno e le lacrime vengono anche a me!
Poi passa tutto, la musica a palla dei Guns ‘ n Roses ed il via e si parte per il giro di lancio di 5 km… ci saranno molti altri km dopo….
Su dagli argini e giu poco dopo, il fango non è molto ma sembra colla sotto le ruote; il gruppo si sgrana e si allunga lungo le strade da percorrere e qualche volta mi pare di girare in tondo e di essere sempre allo stesso punto!!
Ma il tempo passa ed i km si accumulano nel contachilometri e nelle mie gambe e tra non molto sarò arrivata e la voglia di una doccia calda mi fa pedalare più forte per arrivare prima; la mia gara personale contro il tempo, la mancanza di allenamento e molte altre cose la vinco ogni volta a modo mio, non prendendomela se sono tra gli ultimi o se quelle dannate salite mi fanno andare in corto circuito le gambe ed il respiro, tanto quando arrivo in cima riprendo fiato ed ho tempo per guardarmi attorno e vedere quello che tanti, correndo veloci, si perdono.
Un ultimo strappetto ed un urlo da parte del Bacchia: ma amore mio vuoi che ti spinga? E ridendo di rimando gli dico che vorrei solo un bacio!!
Arrivo al traguardo col mio braccio alzato ed ho un sacco di amici da salutare, le pacche sulle spalle distribuite ed avute sono la “paga” di noi bikers per passione.
Via a fare la tanto desiderata doccia calda: sfrattiamo un paio di ragazzi che si erano appropriati della nostra doccia e faccio due chiacchiere con le altre ragazze, quelle che vanno forte da matti e che sono sul podio tutte le domeniche.
Aspetto Dado al traguardo che arriva poco dopo scortato dalle moto di fine gara, è stanco ma so che è contento di aver finito anche questa avventura.
Ho il tempo di fare due foto agli Slowbikers in gruppo e via al pasta party dove vengo ospitata al tavolone dei ragazzi dello Sculazzo Team; battute e risate, quattro chiacchiere in compagnia fanno si che il tempo passi velocemente.
Un viso giovane e sorridente mi si avvicina: ti ricordi di me?io ti ho riconosciuta subito!
Ma certo che mi ricordo di Lisa Bacchiavini, abbiamo fatto la 6ore endurance assieme al parco del Barboj lo scorso anno… è bello rivedere questa ragazza… vola sulle ruote grasse!!! Avete presente un treno? Beh lei è di sicuro il Pendolino Milano Roma!
Piano piano si avvicina l’ora di rientrare, la strada è lunga ma decidiamo di fare una deviazione: un caffè a Brescello, il paese di Don Camillo… ultime parole famose.. si perché dopo aver girolato per un ora di qua e di la del Po, non solo non lo abbiamo trovato (eppure i cartelli stradali li avevamo visti) ma siamo arrivati all’ingresso dell’autostrada per non so quale strada alternativa ed il caffè abbiamo deciso di berlo lungo la strada del rientro.
Lasciandoci la pianura alle spalle ci si è parato di fronte lo spettacolo delle nostre montagne innevate; come un richiamo della foresta per due come noi che hanno l’abitudine di guardare verso nord ogni mattino nell’aprire le finestre ed il cielo cosi terso ed azzurro fa sembrare la neve brillante come argento colato.
Ci sono nubi bianche sparse come pennellate nel cielo azzurro, sono forse quelle nuvole che già domani riporteranno la pioggia ma oggi abbiamo avuto una giornata stupenda a contorno di quello sport che tanto amiamo.
Il posto in classifica? Beh sinceramente non lo so e non è che il saperlo mi cambi molto le cose, va bene cosi, come sempre.
C’è già un'altra gara a calendario domenica prossima…..
Kathy Pitton

1 commento: