La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


venerdì 16 marzo 2012

Fosbike 2012...


Il fosso non c’è più!
Cavolo non c’è più.
E dire che i primi anni era cosi caotico il passaggio poco dopo la partenza, venti metri e giù dalla bici, salto del fosso e via di nuovo lungo la strada fino all’inizio dello sterrato….
Va beh pazienza, il fosso non c’è più ma ce ne sono tanti altri da passare in gara, alcuni su e giù dagli argini, altri su dei ponticelli creati per l ‘occasione con assi di legno e poi i passaggi creati nei campi tra un canale di irrigazione e l’altro con dei grossi tubi che fan si che non si debbano fare tre chilometri per passare dalla parte opposta.
Insomma ce né per tutti i gusti qua a Carpi.
Non ricordo nemmeno più la prima volta che venni quaggiù in compagnia di Dado, era ancora il Trittico del Po se non ricordo male e questa è la 21 esima edizione per cui ne è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti e di chilometri sotto le mie ruote.
Sono arrivata alle due del pomeriggio di sabato, parcheggiato al solito posto tra le villette in un parcheggio defilato rispetto alla strada, ormai i residenti riconoscono il camper e mi salutano quando mi vedono scendere; a volte è capitato che altri concorrenti parcheggiassero qua accanto ma di solito preferiscono sostare quei 600 metri più in la, attaccati alla partenza ed al centro sportivo dove avviene sia la consegna tessere che le premiazioni ma fanno sempre festa li il sabato sera e preferisco poter dormire un po’ e godermi la tranquillità.
Decido di fare un giro, mi vesto e son pronta a partire. Appena scendo dal camper un signore, residente nella via stessa mi chiede “ e allora signora, siamo pronti per domani”???.
Rispondo con un sorriso mentre lui continua a trapiantar rose nel vialetto di casa sua… il bello è anche questo, far parte del luogo anche se non lo sei, accettata dalla gente che ormai ti considera parte del baraccone colorato organizzato ogni anno dai ragazzi della Saltafossi, un circo che dura un giorno soltanto ma che attira ogni volta 500 o 600 persone sulle loro bike colorate e, di seguito, altrettante tra famigliari ed accompagnatori.
Faccio praticamente sei pedalate e suona il cellulare, Alberto Francescon che mi chiede dove sono e perché non vado a ritirare il pacco gara per cui deviazione, due chiacchiere con i ragazzi, ritiro numero e pacco regalo e torno al camper per depositare il tutto e riparto…
Seguo le indicazioni per un po’ e poi, come spesso mi capita ultimamente, mi perdo lungo il percorso! Non è possibile cavolo ma la mia testa registra una cosa ma mi manda da un'altra e cosi torno sui miei passi, riprendo dalla prima indicazione utile e seguo finalmente la strada giusta ed arrivo al primo ponte sul fosso, quello che anni fa, in una domenica con tanto ma proprio tanto fango, mi aveva regalato un tuffo nel canale fuori stagione con Dado che si sbellicava dalle risate. Lo faccio o no????
E lo faccio si, ed in sella anche, dimenticando per un attimo la paura di quei passaggi tecnici che spesso mi hanno messo in crisi.
A furia di farli anche una polenta come me impara o no????
Pedalata dopo pedalata mi ritrovo all’arrivo ed è guardando il contachilometri che penso ci sia qualche cosa che non va… dichiarati ufficialmente 54 km in totale ma se il giro ne misura 31 ed i giri da fare sono due… la somma non mi torna.

Va beh ci penserò domattina.
Torno alla mia casetta su ruote, doccia calda, accendo la tele e mi preparo la cena; quando sono in giro cosi, in solitaria, il che succede molto spesso ultimamente, non ho voglia di uscire e girare la sera, forse perché non conosco ne il posto bene le la gente qua attorno e, sinceramente, da sola non sto poi cosi male, ho sempre un buon libro, un paio di cd da ascoltare oppure cerco tra i tanti canali del televisore se uno spettacolo mi attira più di un altro.
La sera passa cosi, velocemente e presto mi ritrovo con la testa che ciondola sulle pagine del libro che sto leggendo, mi appassiona ma sono stanca e decido che è meglio dormire.
Fisso la sveglia e poco dopo spengo le luci e le braccia di Morfeo mi portano nel suo mondo.
E deve avermi amato alla follia Morfeo per non lasciarmi svegliare, non ho sentito la sveglia e neppure l’andirivieni delle macchine al mattino.
Alle 8.30 sono ancora in pigiama, mi rendo conto che la gara parte tra un ora, ho ancora tutto da preparare e mi scordo della colazione, forse l’unica cosa importante che proprio non avrei dovuto scordare.
Alle 9.20 entro in griglia praticamente di corsa e meno male che un amico mi ha chiamata al telefono chiedendomi dove fossi finita ed un attimo dopo la gara parte e si inizia a pedalare.
Sono un diesel per cui la velocità all’inizio non arriva e lascio sfilare tutti senza fretta, il tempo non è un problema….
Il primo giro ok, buon ritmo, pedalata tranquilla ma costante, passaggi che conosco e paesaggio da guardare, qualche saluto a chi mi chiama per nome e via lungo le stradine ed i campi, raggiunta ad un certo punto da un ciclista senza casco, pantaloni lunghi tenuti alle caviglie con dello scotch arancione e con una mtb con le sacche attaccate dietro!!! E pedalava ad una velocità spaventosa.
Angelo si chiama e mi tirerà fino alla fine del primo giro, facendo si che gli stessi a ruota, dandomi le dritte per alcuni passaggi ed una mano “mentale” quando capiva che non ce la facevo più….
Si perché se non mangi sei come una macchina senza benzina, ad un certo punto vai in riserva e puf…….passo il traguardo e riparto, sperando che la strana sensazione di vuoto nelle gambe passasse…..
Il secondo giro è leggermente diverso per cu ho sperato che fosse più corto ma mi sbagliavo e me ne sono accorta al 45 esimo chilometro, quando ho pensato” e dai Kathy che ne mancano solo 7 o 8..”.
Al 55 esimo quasi urlo che non ce la facevo più ma avevo un altro angelo su ruote a seguirmi, perché il primo aveva dovuto andare a casa… il ragazzo Scopa!!!! Eh si, chissà perché faccio sempre amicizia con loro io…. Polenta!
Va beh comunque sono arrivata, passato il traguardo con segnati 59 km 560 metri, seduta per terra con un'altra ragazza appena arrivata, e siam state li a consolarci a vicenda per un momento ma più che altro me ne stavo li perché alzarmi era un vero problema.
Arrivare al camper è stato come un gran premio della montagna, fare la doccia l’attraversata del lago a nuoto, vestirmi una mezza maratona ed arrivare al pasta party un avventura nella jungla.
Ero talmente stanca che non sono neppure riuscita a mangiare, ho bevuto succhi, coca cola, caffè… qualunque cosa contenesse caffeina e zucchero e mi potesse tirare su….
Ed il viaggio verso casa è stato altrettanto faticoso.
Di solito non ho problemi a guidare il mio bestione ma stanca com’ero, e con il vento teso sull’autostrada tenerlo in carreggiata è stata dura e mi sono fermata tre volte lungo la strada del ritorno per riposare un attimo riuscendo perfino a litigare con un pinguino scemo che aveva parcheggiato nello spazio scarico camper andando a bersi un caffè fregandosene altamente se altri dovevano scaricare le acqua grigie! Ed ha scaricato chimico ed acqua grigie dappertutto meno che nello scarico sto deficiente!
Secondo me dovrebbero fare un esame ad alcuni camperisti per vedere se sono in grado mentalmente di gestire un veicolo del genere nel rispetto delle norme, senza far cretinate che poi ricadono sulla testa anche di quelle persone che le regole le conoscono e le rispettano.
Mamma che nervus!!!!!
Deve solo ringraziare che ero ko altrimenti lo mettevo al tappeto sto cretino patentato.. e sto pensando di pubblicare la targa di quel mezzo… quasi quasi…..
Comunque a casa scarico, lavaggio, ri-doccia, riposo…….alle 20 ero a nanna……..ma già penso alla mia gara di domenica prossima, la Mia Aironbike…..
Sculazzo arrivo!

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