La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 15 febbraio 2012

12° Memorial Massetti-Leno




Prima o dopo doveva capitare!
Devo dire che finora la fortuna ha girato dalla mia parte, cadute si ma qualche graffio e basta, forse solo la Gimondi mi ha lasciato ricordini vari in giro per le gambe ma nulla di grave.
Però questa volta ho giocato troppo con quello che non so fare, il Xc appunto.
Va beh prima vera ferita di guerra che lascia il segno, un braccio al collo non è nulla di cosi devastante, qualche giorno di riposo poi si riparte.. ma ora inizio dall’inizio….appunto!
Volantino raccattato ad una delle gare del Gliso, la conosco per il fatto che faceva parte del Winter Trophy e dell’Oglio Chiese, è stata la prima gara che ha fatto mia figlia lo scorso anno anche se con un risultato cosi cosi; il camper è pronto ma mi fa lo scherzetto di non partire per cui tolgo tutto dal bestione, butto in macchina e via verso Leno dopo aver buttato un occhio alla cartina, sicura del fatto che l’approssimazione di una spanna mi ci porti senza girare troppo a vuoto.
Arrivo presto, un caffè al bar, verifica tessere con i ragazzi che dicono “ pensavamo avessi paura del freddo”, torno al caldo ancora un poco prima di preparare bike e me stessa, aspetto Laura e le altre ragazze ed eccomi a  togliere Valchiria dalla macchina, montare la ruota davanti con fatica perché le pastiglie dei freni si sono chiuse, mi metto la maglia pesante, due paia di guanti sovrapposti e via a girare un po’ per scaldarmi le gambe anche se il freddo è decisamente padrone di me e dell’aria qua attorno.  Ci sono un sacco di persone che conosco, ci si saluta, due chiacchiere del più e del meno, le battute di chi mi chiede se ero a ciaspolare anche ieri notte per qualche monte e l’ora della partenza si avvicina.
Fabio Balbi tiene calda l’atmosfera con le battute al microfono chiamando questo o quello per un intervista; ci chiama in griglia e scopro con piacere che anche Denise è presente, temerariamente incurante del freddo, del ghiaccio e della neve.
Pronti via.
Il giro è il solito, fatto di strade ghiacciate e spolverate di neve, campi arati resi durissimi e scorrevoli nonostante le zolle, il single track diviso in due dalla strada….. primo giro via che vola, paso il traguardo facendo la battuta dell’essermi fermata a bere un caffè e via che si riparte.
Devo dire che nonostante il freddo mi sento bene, sono solo un po’ stanca….
Ma è quel poco di stanchezza che mi frega!
Arrivo al passaggio tecnico tra le piante, tentenno giusto quel secondo che basta per farmi scivolare quei tre centimetri di lato, sbatto la spalla sul tronco dell’albero di sinistra, mi avvito attorno ad esso, sento una gran legnata alla testa e culo a terra! Che botta ragazzi, resto senza fiato un paio di minuti, mi rialzo, salto in sella e via…….ma sento che qualche cosa non va, quel dolore pungente che, nonostante sia a muscoli caldi, si fa sentire.
Tiro dritto verso il traguardo, lo passo e mi avvicino all’ambulanza li accanto dove spiego l’accaduto, mi piazzano un chilo e mezzo di ghiaccio sulla spalla e bon.
Ristoro dolorante, the caldo e panino, un caffè poco dopo, la premiazione e mi chiamano perché premiano le prime 5 e sono quarta, me ne vado verso la macchina ed inizio a sentire un dolore sordo, sempre più forte man mano mi avvicino alla tangenziale.
Il ritorno a casa è stato decisamente una tribulata! Ma siccome sono una testona che la metà basta, doccia calda, pigiama, the bollente e divano, nonostante mia figlia continuasse  a dirmi. Ma non è meglio che vai al pronto soccorso mamma?
La notte è stata un incubo di fitte e l’alba ha portato consiglio: telefonata a Marina chiedendo se il marito ortopedico fosse in servizio in ospedale, una volata fino alla clinica di Ome, le lastre e la visita che confermeranno i sospetti: microfrattura dell’Acromion! Aiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Ecco. E adesso ho il braccio al collo, mi salta la ciaspolata a Collio sabato prossimo.
 La gara ad Orzinuovi che mi piace da morire domenica.
E sono arrabbiatissima, con me stessa e nessun altro perché cavolo ho voluto fare il passaggio in sella ben sapendo che quei passaggi non sono per me ma è meglio che li faccia a piedi.
Kathy sei una testa di rapa!!!!!!!!
Per cui pazienza, qualche giorno a riposo e poi si vedrà.
Ma tra poco parte il River Marathon Cup ed io sarò presente e schierata in griglia, braccio o non braccio.
Magari uno bionico però…..

1 commento:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Forza Kathy! Approfittane per riposarti un poco e poi... via più di prima! In bocca al lupo!