E dai che si parte.
Un freddo becco stamattina, il solo uscire dal tepore del letto mi mette in crisi ma ho talmente rotto le scatole a Dado per farlo ricominciare a pedalare con me che non posso rimandare.
Lui arriva puntuale alle sette ed un quarto, avevo fatto in caffè apposta per lui, io la mia dose massiccia l’ho già bevuta e me ne serve un sacco di caffeina, ero a ciaspolare ieri notte….
Tutto pronto, metto il naso fuori dalla porta e mi si congela tutto! Diavolo che freddo polare, perfino le bici sul furgone sembrano tenersi strette strette per scaldarsi.
Dado poi ha i pantaloni corti, mamma che brividi solo a guardarlo.. brrrr.
Ha lasciato il furgone acceso con il riscaldamento a palla, un caldino accogliente mi avvolge e via che si và a Verolanuova cioè si dovrebbe andare aVerolanuova ma il mio compagno di viaggio ha altri pensieri.
Ha il cervello congelato dal freddo (parole sue) e parte per Orzinuovi! Va bè che sono li in giro tutte e due per le terre bresciane basse ma non sono la stessa cosa.
Meno male che sono solo mezza addormentata e mi accorgo che gira a destra invece che a sinistra… inversione ad u in tangenziale che se ci beccano altro che pedalare… e via per la strada giusta stavolta.
Arriviamo alla cascina Le Magnolie, cavoli che bel posto, peccato non ci siano le mie colline franciacortine a completare il paesaggio, qua è tutto piatto, sembra quasi spoglio ai miei occhi ma forse solo perché sono abituata al dolce sali e scendi dello sguardo attorno a casa mia.
Andiamo a prendere il nostro numero di gara ed un caffè per scaldarci, il freddo non molla, anzi si è alzato anche un vento che gela ulteriormente gli entusiasmi; ce ne stiamo sul furgone una buona mezz’ora al caldo prima di decidere che è ora di smettere di chiacchierare e preparare le bike.
Ho un bel daffare a cercare di scaldarmi, su è giù per la strada, nel campo, lungo una stradina bianca, pedalare e pedalare fino a quando almeno i denti non smettono di battere ma il vento non molla, è tagliente come un rasoio.
Stiamo finendo il giro di riscaldamento quando un assistente al percorso ci avvisa che mancano 5 minuti alla partenza, giusto in tempo, mi piazzo dietro a tutti e via che si parte per le strade che ho appena percorso per scaldarmi.
Pianeggiante e scorrevole, bei sentieri, passa Dado a tirare e ma guarda li….. ha i pantaloncini rotti! Ci sganasciamo dalle risate, una presa d’aria sul fondoschiena col freddo che fa!
Poi mi accorgo che è più veloce di me, ho nelle gambe i km di ieri notte sulla neve e gli dico di andare che io arrivo.
Poco più avanti il percorso si intreccia e mi avvisa che c’è una specie di guado da fare ma è facile, nessun problema e cosi mi avvicino al traguardo del primo giro, lo passo e via per il secondo.
L’unica difficoltà è un campo arato dove c’è un tracciato fettucciato tipo prova speciale, meno male che il terreno è duro e gelato altrimenti sarebbe stato un bel pantano.
Via via veloce, pedalo per stare calda ed in una strettoia lascio passare un gruppo di ragazzi veloci e sento un : Tutto ok?
Si grazie, vai tranquillo, adesso arrivo…
Poco oltre il percorso si intreccia di nuovo e mi dispiace proprio che un addetto al percorso mi faccia un segno e mi offra di “tagliare” il campo…perché? Per guadagnare tre minuti? Avrà visto un volto stanco, credo lo abbia fatto solo per questo ma NO GRAZIE, io arrivo con le mie gambe e con le mie forze, ultima magari ma lealmente, il resto non è importante.
Taglio il traguardo a braccia alzate, come sempre e con l’applauso di alcuni ed il BRAVA di un giudice che , ormai, mi chiama per nome.
Che bella sensazione però.
Aspetto Dado, lui ha un giro più di me da fare ed assieme andiamo a berci il the caldo ed a mangiare qualche cosa al ristoro.
Ci cambiamo, le bike al caldo nel furgone e ci avviciniamo al salone della cascina, ci sono le premiazioni: noi due siamo fuori ma tutto quel casino li dentro è piacevole.
Mi chiama Il Gliso ad un certo punto per presentarmi Ivan dei Sachesghinghem, un gruppo di Mtb simpaticissimi; è quello che mi ha chiesto “Tutto ok”’ poc’anzi lungo il percorso e vuole sapere se sono io quella che scrive di mountain bike….
Anche lui legge le nostre avventure e ne sorride ed a me fa piacere.
Mi sento spesso dire da chi non è nel mondo della mtb che quest’ambiente è una specie di circo…Beh a me questo circo piace da matti! E non importa se possono pensare che siamo matti da legare, che non abbiamo tutte le rotelle a posto e che, a volte, siamo cosi impiastrati di fango da sembrare clown, noi ci divertiamo e pure parecchio.
Eppoi ora il mio amico Dado ha ripreso ad andare in mtb ed allora DaKa mtb team alla riscossa!!!
Kathy Pitton
CENA SOCIALE 28/10/2016
8 anni fa