La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 20 agosto 2008

Un giro in giro……al lago.

Finalmente un giorno di riposo, stacco la spina da turisti per caso e fai da te e me ne vado a zonzo in bike.
Parto alle due del pomeriggio, il sole alto nel cielo ed inizialmente penso di aver fatto una cavolata ma poi la giornata si rivela per quello che è… stupenda.
Passo a prendere Dado al suo laboratorio, praticamente lo rapisco ( e lui si lascia rapire visto che spegne il telefono per non farsi trovare dai clienti) e via che si parte per la litoranea verso nord.
Obbiettivo: giro del lago, pausa gelato da qualche parte e ritorno tre ore dopo o giu di li.
Fino a Marone la strada è trafficata dai vacanzieri, molte automobili e cerchiamo di farla a tutta per raggiungere Vello e la sua ciclabile sulla vecchia strada che costeggia il lago e, come sempre, la troviamo affollata di ciclisti come noi che a bordo lago si godono una bella giornata di sole.
Quelle pareti a strapiombo sul lago, il vento qua sempre presente e quelli scorci di panorama unici sono foto da incorniciare e riguardare nelle serate d’inverno, delle cartoline che ci faranno compagnia quando la bike starà ferma in garage e non potremo uscire…
Via fino alla fine della strada chiusa al traffico, su per la vecchia costiera fino a Pisogne e poi a seguire la provinciale verso Lovere e la parte nord del lago..
Meno male che era stanco!!!! Una tirata di quasi trenta km in poco meno di un ora e un quarto e dovevamo fare solo un giro in giro!
Pausa gelato: un fragola nocciola che mi fa venire voglia di un bis ma lo so che non si può, la ciccia non se ne va di sicuro ed allora in sella e dai che si riparte per la parte più bella del lago.
La sponda bergamasca, quella che ho sempre definito “selvatica” per quelle pareti a strapiombo sull’acqua, per quella strada in parte ricavata dalla roccia viva dove passa una sola macchina alla volta e dove si deve fare parecchia attenzione.
Accendo il fanale di coda di Valchiria ed un altro che tengo attaccato allo zaino, non si sa mai che non mi si veda in galleria… ma Dado ha un altro programma: non conoscevo questo pezzo di stradina che passa sotto l’Orrido dei Bogn.. le pareti sono lisce ed altissime sull’acqua e dei tunnel scavati ti permettono di passare li sotto evitando le gallerie per qualche pezzo… che bello questo posto.
Sembra la facciata di una cattedrale gotica.
Ci sono un sacco di persone qua attorno a prendere il sole, chi gioca a volano o a carte su tavoli attrezzati, qualche tenda, bello davvero.
Strada costiera ora e quei tunnel che un po’ mi fanno paura, le macchine ti passano veramente vicine ma presto siamo fuori ed arrivati a Riva di Solto decidiamo di fare una pausa caffè.
Seduti a guardare il lago ed a prendere il sole come i turisti veri, vediamo arrivare il battello di linea e la voglia di rompere le scatole ai colleghi in servizio prevale su tutto ed allora ecco che inforco la bike e mi presento a pontile e li prendo bellamente in giro con tanto di linguaccie finali.
A volte è bello fare un po’ i bambini!
Dai che è ora di ripartire; la strada sale un po’poi ridiscende lungo la costa e i km aumentano e la stanchezza comincia a rendere le gambe pesanti, le borracce sono quasi vuote ma siamo quasi arrivati.
Decidiamo di fermarci un attimo al nostro Covo dei Bikers per bere ancora qualche cosa in compagnia poi, dopo aver salutato gli amici, ognuno torna a casa sua: ci si sente domani per organizzare un uscita assieme o, semplicemente per sapere se le gambe fanno male….
A casa il contachilometri segna 78 km, non male per un giro in giro in compagnia.
Fino alla prossima.
Kathy Pitton

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