La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


giovedì 17 marzo 2011

Si stava meglio quando andavo peggio…..

E’ da domenica pomeriggio che mi frulla sta frase per la testa, sembra perfino di sentire la voce di mio nonno che la diceva spesso per i più disparati motivi, dalla pioggia incessante che allagava i campi a Monticelli al sole troppo caldo che bruciava le piante di vite a Gaina.
Ma torniamo al presente vah, i ricordi devono restare nel cassetto delle memorie e vediamo di mettere ordine alle sensazioni, seppur negative.
Dunque, terza prova del River la Fosbike mi ricorda ogni singola volta tanto fango perché, forse, in 5 anni che la faccio, una sola volta ho pedalato con il sole e da Carpi ho sempre portato a casa tanto di quel fango, sulla macchina o sul camper da aver bisogno di una gran buona volontà per pulire tutto.
Ormai anche a casa lo sanno, parto il sabato mattina con la mia casa/lumaca, bike nel gavone, arrivo e parcheggio strategico, ne troppo lontano dalla partenza ne troppo vicino, ritiro del mio numero di gara e di quello di Lorena e mi ritiro presto nonostante i ragazzi mi abbiano invitato alla cena che si tiene nel paesino li accanto, ma dovrei spostare il bestione e preferisco di no, un piatto di pasta in solitaria ed a nanna presto con un libro in mano.
Mi sveglia il ticchettio delle gocce di pioggia sul tettuccio del camper e rido da sola nella notte per non scoraggiarmi del tutto.
Sono un po’ stanca in verità ed il dormire e sprazzi e bocconi non aiuta ma il mattino arriva presto, il viavai di quanto arrivano solo ora al campo di gara ed il chiacchiericcio della gente li attorno mi tiene compagnia.
Sento uno strano bit bit arrivare dallo zaino e mi accorgo che il cellulare ha deciso di spegnersi per carica insufficiente!
Bella storia ed adesso come rintraccio Lorena?
Esco e mi avvio verso la partenza, incontro Umbry/Uranio Zanichelli che, gentilissimo, mi presta un telefono e riesco finalmente a chiamare casa, rassicurare tutti che stò bene e non mi hanno rapito i marziano (che non farebbero di certo un affare visto il caratterino che mi ritrovo), recupero Lorena al volo e ci prepariamo alla partenza, rinviata di mezz’ora per sistemare una parte del percorso.
Pronti via, il fosso subito dopo 100 metri da saltare e via lungo la lunga strada asfaltata fino all’inizio degli sterrati lungo gli argini e gli argini stessi.
Lo conosco il percorso, più o meno in verità, mi sembra che abbiano cambiato il giro o che comunque ci sia qualche cosa di diverso dal solito ma pedalo ed anche se vado piano tengo una buona media, percorso pianeggiante senza asperità se non gli argini da salire e scendere.
Ma non avevo fatto i conti con la sfiga!
Nel fango si scivola d’accordo e se sei su di un ponticello fatto di legno sopra un fosso, , reso scivoloso dalla pioggia che non aveva ancora smesso di cadere e senti la bike che va di qua e di la e non la tieni ti rendi conto che non può essere solo il bagnato ed il fango; e se poi, nello scendere dalle assi finisci con la ruota dietro nel fossetto e ti ribalti, ringrazi qualche strano folletto che non ti ha fatto finire direttamente in acqua che, per poco profonda che sia, sempre acqua fangosa è!
Mi rialzo predicando in un qualche lingua tipo @!=?-°à°§ etc. etc. ma guardando la ruota mi accorgo che non solo è buca ma anche storta!
Credo di non averci pensato neppure 10 secondi, una pietra li vicina mi ha dato una mano a “rimettere in carreggiata” il cerchione, due bombolette di fast e mezza e sono ripartita dopo ben 20 minuti se non di più.
Nessuno mi ha chiesto se avevo bisogno di una mano, io lo chiedo sempre quando passo e vedo qualcuno fermo in panne, ma probabilmente erano tutti troppo presi dalla propria performance per dare una mano, mi sono arrangiata come sempre, mi sono messa a ruota di un tipo con i baffoni alla Carlo Umberto e via…..
Ed ho passato il traguardo del primo giro in 1h e 52 minuti, non doppiata dal Fabio Pasquali il che, per me, equivale ad aver vinto la gara.
I ragazzi dello Sculazzo a farmi il tifo al passaggio, la moglie di Umbry con il suo “vai Kathy” non mi ha fatto minimamnete pensare di fermarmi, ho continuato dritta lungo la strada e via, secondo giro secondo regalo… un par di balle!
Ad un certo punto, cercando di tenere a bada il fiato che mi sibilava fuori dalle orecchie, vedo che un sacco di gente tira dritto lungo l’argine mentre io ed un altro paio facciamo su e giu…..
Il mi sono fatta tutto il boschetto a zigo zago ed altri belli sparati dritti come missili…..
Sulla strada che si faceva in doppio senso di marcia ne ho sentite una carrettata perchè facevo zig zag tra i birilli ma scivolavo lungo l’argine ed alla fine l’ho fatto a piedi ma latri, con il bene placido degli sbandieratori tiravano dritti….
Sono stata zitta ed a testa bassa sono arrivata al traguardo con la ruota dietro con i raggi rotti, un po’ storta ma arrivata in 1h e 15…e mi dicono che ne hanno tagliato un pezzetto alla fine; io non so bene, il mio conta chilometri segnava 53 km, togline 5 o 6 dei giretti qua e la prima della partenza ( ed io non provo mai il percorso),il che ci poteva anche stare….
Ma Fabio non mi aveva doppiato ed ero contenta.
Torno verso il camper, vado fino alla fine della strada dove c’era il passaggio di quanti ancora in gara ad aspettare Lorena, aspetto 10 minuti ma sono gelata e decido di andare a fare la doccia!
Quanto mai non ho il vizio di guardare le classifiche!
Si perché quando torno al pasta party mi dicono sei 11 esima.
Ma poi mi ritrovo 14 esima ed ultima donna perchè mi hanno tolto un giro. E la giustificazione è che ci ho messo troppo poco tempo a fare il secondo!
Un paio di palle cazzzxxxxxxxxxxxxxx.
Mi sono rotta il fondo schiena tutto l’inverno in palestra, con Lewis James dietro il collo con la frusta o quasi per fare una stagione decente, il che significa non sempre maglia nera.
E ci riesco, magari dietro ne ho solo sei o sette ma ci riesco.
Ho rinunciato al cibo che preferisco, ho rinunciato alle passeggiate in bike per un allenamento mirato di un ora sola magari ma spacca polmoni, ho perso peso, ho aumentatola potenza e sti qua mi dicono che ci ho messo troppo poco a fare il secondo giro?
Sono stata ferma ben 20 minuti a riparare il riparabile, il secondo giro era più corto di non so quanto e mi tocca anche stare zitta?????????
Ed oltre il danno la beffa naturalmente perchè stò scherzetto mi è costato ben 230€.
Un giramento di maroni ecco cosa è stata la Fosbike stavolta.
Non per la gara in se ne tanto meno per gli organizzatori che hanno fatto un lavoro egregio con un tempo non certo ideale per la mtb, ma perché i furbi, quelli veri, non li becca mai nessuno?
Forse aveva ragione mio nonno, era meglio quando arrivavo sempre ultima, mi aspettavano, mi facevano l’applauso ed a volte prendevo un premio come ultimo classificato.
Lewis mi ha lasciata in pace sta settimana, vuoi per la brutta tosse che ho, vuoi per la febbricola che non mi da tregua da tre giorni ma mi ha già detto che da lunedì non mi lascerà più un attimo di respiro, sembra che sia lui quello desideroso di riscossa….
Io so solo che il camper è già pronto, Valchiria è pronta e la sacca ha già tutto dentro per domenica prossima a Pomponesco, non cerco ne riscossa ne vendetta ma stavolta me la prenderò proprio comoda.
E dovranno aspettarmi.

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