Un anno è passato e sono ancora qua, su questo piccolo lago piemontese, a festeggiare alla mia maniera il compleanno.
Passata la boa dei 60, per i 61 voglio rifare questa nuotata sotto le stelle, mi iscrivo, prenoto l'albergo e si parte.
Il posto sembra incantato, già negli anni passati mi aveva fatto questo effetto, sospeso tra antico e presente, stradine con ciottoli di pietra che "tagliano" i piedi e ci si ritrova stanchi morti a cercare un appoggio che non ti faccia mettere i piedi storti.
Arriviamo in albergo, la stanza non è pronta, lasciamo i bagagli e si va a pranzo, Cafe des art, un angolino stupendo dove si mangia bene e si beve meglio.
camera ok con una terrazza stupenda che guarda l'isola di san Giulio, un oretta di relax ed alle 15 vado a prendere pacco gara e boa all'oratorio di Orta. Numero 281 quest'anno.
Tra le pagine di un libro mi perdo per alcune ore, alle 19 parte la gara "lunga", alle 22 la mia.
Mi preparo, ho scordato il costume e metterò la muta a pelle, ( un fastidio), mi incammino verso la scuola che fa da base logistica alla partenza ed aspetto, con altri 250 concorrenti, le 22 e la partenza. Rispetto allo scorso anno non vedo parte del percorso, mi prende sempre un attimo di paura, di non farcela, di spaventarmi per qualcosa...
ma poi, allo start, passa tutto.
E l'acqua mi abbraccia, calda e rassicurante.
via verso la boa gigantesca verso destra; le barche ci seguono con i fari puntati verso la direzione da seguire. Giro di boa e si punta verso la seconda che delimita il percorso indicante gli ultimi 300 metri all'arrivo.
Stanchezza che inizia a farsi sentire, rallento un pò, l'agonismo lascia il posto al piacere di esserci, al piacere di guardare verso riva e sapere che dopo poco avrei toccato terra.
Certo i primi avranno già fato la doccia ma il mio obbiettivo è ben altro, è quel star bene col sorriso per qualche giorno.
Stranamente non c'è ristoro, mi avvolgo nel salviettone e me ne torno verso l'hotel, prima però un gelato me lo merito.
E nei pochi metri che mi separano dalla doccia che laverà via l'odore di lago, vedo tante facce come la mia, felici di aver fatto ciò che piace, di aver toccato riva sorridendo, quel sorriso che resterà sul viso per un pò.
la notte passa ed al mattino si decide per un giro all'isola di san Giulio con calma, fermandoci anche a pranzo. Traghetto ogni 20 minuti ed in pochi attimi si è sull'isola, alla base della scalinata che porta alla chiesa con gli affreschi più belli io abbia mai visto ( e di affreschi vado a vederne a decine).
San Giulio è un oasi di pace, il convento delle monache di clausura sovrasta il piccolissimo borgo; il continuo saliscendi da scale in pietra e vicoli stretti regala scorci bellissimi.
a pranzo si guarda il lago e si magia cucina locale squisita.
Si torna al traghetto e sulla terra ferma. Questo posto mi regala sempre delle sensazioni bellissime, una specie di pace interiore che lascia il segno per un pò ed il desiderio di tornarci.
Il prossimo anno, al prossimo compleanno, sarò ancora qua.
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