La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 26 novembre 2012

Autunno


Era ora!
Sentivo il battito animale di valchiria svegliarmi di notte, voglia di andare, pedlare, sentire l'aria tra i capelli e sul viso....
Un mese di astinenza a correr di qua e di la per mia figlia, tra medici ed ospedali, preoccupata ed ansiosa...
Ma ora sembra tutto risolto, lei è piu tranquilla ed io posso, finalmente, scarcare un poco di nervi sui pedali.
Non  mi fa bene stare ferma. Mi viene mal di schiena, ho le spalle intorpidite, il collo indolenzito, tutto l'opposto di quando posso pedalare, arrivo stanca ma rilassata.
E poi se non pedalo non perdo peso per cui via, domenica grigia e con foschia ma il richiamo dei pedali è grandissima.
Aspetto che si scaldi l'atmosfera un poco, anziche uscire al mattino opto per le 14 e gia dalle prime padalate sento le gambe dure, i muscoli abituati a non lavorare reclamano non poco.
Seguo il naso piu che un percorso deciso in precedenza, attarverso la riserva delle Torbiere incontrando gente che pesca o passeggia, arrivo a Provaglio e giro verso la stradina che taglia la collina in mezzo ai vigneti, pedalando verso le cantine Berlucchi.
Le viti sono rosse ed arancio, l'uva tolta da tempo sta fermentando nelle botti, il silenzio mi accompagna facendo compagnia in sottofondo ai pensieri che mulinano nella testa.
Una leggera foschia si mescola al grigiore del cielo ma nonostante questo il paesaggio è stupendo, i colori sono un amalgama di calore e sfumature, scaldano gli occhi nonostante l'inverno sia alle porte.
E pedalo per chilometri girando per sentieri conosciuti, in totale solitudine, incrociando solo qualche cacciatore alla ricerca di un qualche preda da uccidere e facendomi decidere di non uscire dal tracciato ufficiale delle stradine di campagna, evitandi i sentieri per evitare ciò che successe un paio di inverni fa, il ritrovarmi con ei pallini a caccia arroventati piantati nella caviglia sinistra, ancora oggi le cicatrici si vedono.
mi soffermo a guardare dall'alto di una collina verso la distesa di vitigni che rende questa zona unica e preziosa.
Dopo due ore giro verso casa, infreddolita ma decisamente felice...
Si felice.

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