Fatta anni fa la prima edizione, tornata x altri due anni in compagnia di amici, saltata lo scorso anno per ovvie ragioni mediche, questa volta la rifaccio.
Le gambe non sono un granchè ma il fatto che ci sia poca neve e la si possa fare senza ciaspole fa si che abbia voglia di provarci.
parto alle 4 da casa, salgo per Polaveno e poi giu fino a Gardone, la svolta verso Caregno poco dopo Inzino e si inizia a salire, tornante dopo tornante, in una stretta strada di montagna per arrivare fino al piazzale del ristorante la Fabbrica, ritrovo e luogo di partenza.
Meno male che porto sempre tutto con me, non risultavo tra gli iscritti ma alla presentazione della ricevuta di pagamento bancaria ed alla ricevuta fax, mi danno cartellino e gadget.... niente marmellatine ma un mega accendino gigante con pila incorporata!
Il tempo per un bombardino.....quasi prendo la balla.... poi i fuochi d'artificio e la partenza che io ed altri venti, prendiamo a destra...... per poi arrivare al punto controllo e ci dicono che siamo partiti dalla parte opposta.... ussignur si torna indietro e prendiamo la stradina giusta stavolta!
Ovviamente siamo in fondo al gruppone di 600 persone ed ogni sentiero è un tappo.....ma via cosi, con calma, non è una gara ma una bella passeggiata in notturna.
Il ghiaccio si nasconde bene, qualche scivolata qua e la, un tombolone in discesa per un attimo di distrazione, ma si va avanti ed è una notte stellata fantastica.
Arrivo al ristoro ma la fila è talmente lunga che decido di saltarlo ed andare avanti, aspettare un ora per un pezzetto di formaggio ed un the caldo non mi va proprio.
Si ricomincia a salire sungo la strada e tra gli alberi a lato carreggiata si intravede il paese sottostante, sembra un presepio adagiato tra valli e dossi.
Chissà perchè, nonostante siano passati anni, ancora oggi mi estranio dal circondario quando faccio queste cose, è come se il mondo attorno non esistesse e mi trovassi in una specie di limbo dove tutto va come vorrei io.
Poi, piano piano, mi avvicino all'arrivo, le stelle lasciano il posto alla luce artificiale, il silenzio si interrompe per lasciar posto alla musica ed al vocio della gente e mi ripiomba addosso la realta, fatta di male alla caviglia, di schiena a pezzi, di stanchezza, di voglia di tornare a qualche anno fa quando la salute era ok.
Ma indietro non si puo tornare purtroppo.
Ristoro veloce e poi verso valle con calma; alle 21.30 sono a casa, doccia e pigiama ma con una punta di sorriso in più.
La voglia di ricominciare è tanta, le difficoltà da affrontare molte ma forse la voglia di sentire ancora il vento tra i capelli e sul viso mi farà tirar fuori quella grinta che mi ha distinto per tanti anni.
Ironkate c'è ancora da qualche parte, lo so, ne sono sicura.
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